Banco, sei troppo morbido

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Transcript Banco, sei troppo morbido

La Dinamo può superare il momento nero solo se batte Cremona sabat
Banco, sei troppo morbido
Sassari soffre spesso contro i lunghi riva
•• La partita ufficiale numero 14,
tra campionato e coppa, ha detto
che la Dinamo ne ha vinte sei e
perse otto: le sconfitte in casa sono già tre, i successi esterni uno
solo e l'ultima vittoria risale al 5
novembre a Pistoia. Da allora sono arrivate le sconfitte con Atene,
Milano, Besiktas, Avellino e Riesen. Escluso Atene (-20) il resto è
molto contenuto: Sassari ha perso cioè partite che avrebbe potuto vincere, ma che non ha vinto.
Perché? La malasorte ci ha messo lo zampino, certo (due sconfitte con Besiktas e Riesen per colpa di due buzzer ignoranti): ma il
Banco di Sardegna qualche colpa
ce l'ha. Non gravissime, ma le ha.
DEBOLE SOTTO. Strutturalmente
Sassari è debole sottomisura. Lydeka è un ottimo gregario ma non
ha la forza esplosiva dei pivot
afroamericani con i quali deve
confrontarsi. Un ottimo cambio,
insomma. Ma il suo presunto titolare, Olaseni, sta deludendo, anche se le sue cifre, tra campionato e coppa, sono da top player:
36/54 al tiro (il 66,6%) più 59 rimbalzi (il migliore di casa sua). Il
resto è un effetto domino: non
avere un gioco efficace nel pitturato restringe gli spazi sul perimetro per i tiratori e catturare pochi
rimbalzi consente agli avversari
di giocare secondi tiri e alla Dinamo di non attivare il contropiede,
arma che con due atleti come
Johnson-Odom e Lacey dovrebbe essere una opzione primaria.
Queste, in sintesi, le cause del
momentaccio che il Banco di Sardegna sta affrontando.
SEGNALI POSITIVI. Sull'altra faccia della medaglia ci sono però segnali positivi sui quali costruire
un futuro che sarà migliore: su
quattro del quintetto (JohnsonOdom, Lacey, Carter e Savanovic) non si discute. Se giocano
male è un problema temporaneo,
causato da ambientamento, stato
di forma, frustrazione da sconfitta, non certo dalla loro cifra tecnica. Contro Riesen, l'altra notte,
la risposta di Carter e Savanovic
(45 punti in due con un buon
12/24) è stata positiva (contro
Avellino avevano scritto, in due,
solo 10 punti con 2/10).
Per Lacey il discorso appare più
mentale che tecnico: il ragazzo,
utilissimo in molti fondamentali
(porta palla e va al rimbalzo e si
spacca in difesa), non sembra
avere grande fiducia nei propri
mezzi offensivi. Attacca il ferro
ma poi anziché chiudere l'azione
la riapre con improbabili scari- |
chi sul perimetro.
LA
PANCHINA.
C'è, infine, un bel segnale: la panchina, intesa come i giocatori
che non sono in campo. Ebbene, contro
Riesen sono stati visti
spesso in piedi, ad "agitare asciugamani". E questo il segnale che c'è
compattezza e soprattutto tanta voglia di uscire
dal tunnel. Semmai la Dinamo è finita in un tunnel. Può finirci solo se sabato al Serradimigni non
batte Cremona.
Nando Mura
RIPRODUZIONE RISERVATA
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