Dal Banco segnali positivi - Sassari

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Serie A: nella sfida con Reggio bene J.Odom, meno la coppia Lacey-Carter
Dal Banco segnali positivi
Ma nel 2° tempo ha gettato via la partita
Il coach Pasquini durante un time out a Bologna
on è soltanto un calcolo statistico: la Dinamo, sabato notte a
Bologna contro Reggio
Emilia ha segnato 42 punti nel primo tempo e 38 nel
secondo. Siamo lì, l'attacco è stato costante: il
dramma è che, dopo averne concessi 30 nei primi
venti minuti, Sassari ne ha
concessi 56 nei successi
venti. Quasi il doppio.
Sarebbe meglio se non
accadesse ma può succedere nel primo mese di
campionato: il Banco deve
assestarsi, trovare equilibri, leadership.
C'è poi un dettaglio: il
rientro dagli spogliatoi dopo l'intervallo lungo è uno
dei momenti più importanti del match, quei quindici
minuti possono accenderti
N
o gelarti. In solo quattro
minuti (2-13 il break) il
quintetto di Pasquini ha distrutto i magnifici venti dei
primi due quarti. In ogni
caso a una manciata di secondi dalla fine Sassari era
ancora lì (80-80) ma da
quel momento non ne azzeccata più una: la persa di
Carter, lo 0/2 di Johnson
Odom dalla lunetta, la tripla fallita da Carter e l'errore da due di Stipcevic.
UNA GARA PESANTE. Ovvero: come buttare via una
gara che, anche se siamo
appena alla seconda giornata, valeva molto perché
avrebbe avuto un significato "politico" potentissimo.
È un discorso astratto, ma
la Dinamo ha toppato i primi 4 minuti del terzo quarto e gli ultimi 2 dell'ultimo:
nei restanti 35' è stata bra-
va. In difesa: dove sono
puntualmente scattati gli
aiuti. In attacco: dove i giocatori si sono cercati, e trovati. Non è un dettaglio:
una squadra nuova fiammante ha l'inevitabile bisogno di perfezionare meccanismi, ma il Banco di Sardegna è già avanti.
COSA NON VA. Facile, la
coppia di esterni bassi formata da Lacey e Carter,
due giocatori che devono
garantire punti su punti e
che invece sono ancora
freddini: a Bologna soltanto 10 in due, con un misero 33,3% dal campo. Erano
stati 20, al debutto contro
Varese, ma con una percentuale molto simile (6/16
anziché 5/15). Una bella
pezza, a Sassari, l'aveva
messa Sacchetti: ma non
SERIE A
puoi chiederglielo sempre.
Il dato poco incoraggiante
di Lacey e Carter è il tiro
pesante: in due partite
hanno messo dentro, in
due, soltanto tre triple su
dodici. Pochino, ma è solo
un problema di mira, non
di qualità dei giocatori, che
non si discute.
COSA FUNZIONA. Facile,
Johnson Odom: si è già
preso la Dinamo. In due
modi: da playmaker che
organizza il gioco degli altri
ma ancor di più da shooting guarà che va a chiudere il gioco. Nelle prime
due sfide ha già messo in
saccoccia 42 punti con uno
straordinario 7/11 da tre,
più 8 assist. In questo contesto tattico, però, una parte molto importante l'ha
svolta Stipcevic che, passando dalla panca alla cabina di regia, ha affrancato
Johnson Odom da responsabilità organizzative. Sta
facendo bene anche un altro giocatore, Olaseni: al
PalaDozza, 10 punti con
cinque tiri. Se lo imbecchi
nel cuore dell'area ti garantisce l'assist nello scout del
match. In questo ricorda
più Easley che Varnado ma
non certo Lawal che aveva
altro atletismo.
Giudizi non affrettati ma
suggeriti da due sole partite: resta la certezza che il
rendimento di Savanovic e
Lydeka sia già buono, ma oltre i singoli - c'è da parte
del Banco un'evidente disponibilità a diventare
squadra: primo step per
poi cominciare a vincere.
Nando Mura
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