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NA CA CT MI RM LV
SOSTA SELVAGGIA
L’ANTICIPAZIONE
LE STORIE
Torino, boom di multe
Proteste contro
Lezioni di autodifesa
dall’ex magistrato
la stretta del sindaco
Poletto e Tropeano A PAGINA 9
Ceronetti e l’arte
Il riso vercellese di prendere
che batterà il sushi i ricordi per la coda
Lorenza Castagneri A PAGINA 18
Stefano Fonsato A PAGINA 18
UN ARTICOLO DA «PER NON DIMENTICARE LA MEMORIA»
GUIDO Ceronetti
CERONETTI A PAGINA 25
DI Guido
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL
QUOTIDIANO
NEL 1867
1867
GIOVEDÌ 17 NOVEMBRE 2016 & ANNO 150 N. 319 & 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE ­ D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB ­ TO www.lastampa.it
Per la Commissione il documento di bilancio “non rispetta il patto”. Ma c’è il via libera ai fondi per terremoto e migranti
“Manovra, buco da 5 miliardi”
Bruxelles riprende l’Italia e altri 5 Paesi. Il premier: sgravi totali per assumere nel Meridione
Bruxelles dà il via libera alle spese «eccezionali» per migranti e terremoto ma riprende
l’Italia sulla manovra: «Mancano 5 miliardi». Intanto Matteo
Renzi lavora sul fronte interno
e annuncia un provvedimento
per rilanciare l’occupazione nel
Sud: «Sgravi per 730 milioni a
chi assume giovani». Amabile,
n
ATTACCO ALL’UE
PER VINCERE
IL REFERENDUM
FABIO MARTINI
L’
Europa «cattiva», tra
tante rughe, ha mostrato il suo volto buono: ha inaspettatamente
promosso le spese eccezionali per terremoto e migranti. Ma il presidente del Consiglio ha continuato a tenere
il punto. Come se non fosse
accaduto. Perché da due
giorni Bruxelles è stata
«promossa» a nemico stabile. Quanto durerà nessun lo
sa, ma si tratta di una novità
nella politica europea dell’Italia e soprattutto è una
svolta nella strategia comunicativa di Matteo Renzi.
CONTINUA A PAGINA 3
Ma la Merkel
vuole la sfida
sui migranti
MARCO ZATTERIN
U
n diplomatico ben al
corrente degli umori
che animano la cancelleria tedesca assicura
che la Germania potrebbe
fare presto con l’Italia quello
che l’Italia sta facendo con
l’Europa, cioè usarla come
spauracchio per guadagnare consensi in campagna
elettorale. L’intero staff della signora Merkel risulta
perlomeno innervosito per
lo stato dei rapporti con
Matteo Renzi e la sua squadra. E così sta meditando su
come agire di conseguenza.
Barbera, Bresolin, Giovannini
e Schianchi DA PAG. 2 A PAG. 5
Botta e risposta sul centrodestra
La vita al Sud
diventa
più breve
PAOLO RUSSO
ROMA
Parisi: le oscillazioni Confalonieri: a Silvio
del capo di Forza Italia piace chi dissente
confondono gli elettori Ma senza esagerare
Amedeo La Mattina A PAGINA 13
Alessandra Costante A PAGINA 13
C
he non tutti gli italiani siano uguali
davanti alla nostra
sanità era già noto, ma
non al punto da dover dire
che oramai al Sud l’aspettativa di vita è tornata ad
essere quella dell’immediato dopoguerra.
In Francia
inizia la rivolta
di Macron:
“Corro da solo
per l’Eliseo”
AL PHOTO VOGUE FESTIVAL UNA RASSEGNA DEDICATA ALLE FOTOGRAFE
La bellezza con l’occhio delle donne
CODICE DELLA STRADA
Anche in auto
la giustizia
a due velocità
MATTIA FELTRI
R
L’ex ministro rompe
con i socialisti
e corteggia la protesta
A Berlino la Cancelliera
candidata anti­xenofobi
icordate quel prestigiatore del camionista della Cisa? Fu sua
la prodezza che tutti ci siamo
gustati su Internet, lui che
deve tornare indietro e allora
infila un by pass dell’autostrada, fa inversione a U e,
sfiorando le automobili,
prende la carreggiata in
direzione opposta.
Alviani, Levi, Martinelli PAG. 6­7
COMMENTO DI STEFANO STEFANINI
A PAGINA 23
CONTINUA A PAGINA 23
“Berlusconi
in America
ha incontrato
Donald Trump
prima del voto”
Marco Menduni A PAGINA 14
TEST IN SARDEGNA
I manager
a lezione
in convento
Il colloquio tra i due
leader è avvenuto
quando l’ex premier
era negli Usa per
accertamenti medici
NICOLA PINNA
I
manager si presentano chiassosi all’ora
dei vespri, qualcuno
è appena uscito dall’ufficio.
Paolo Mastrolilli
A PAGINA 12
YELENA YEMCHUK
Una delle foto in mostra per «The Female Gaze» dal 22 al 26 novembre a Milano Ricotta Voza A PAG. 27
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
u Ce
9 771122 176003
SI TORNA AL DOPOGUERRA
CONTINUA A PAGINA 15
POPULISMI
CONTINUA A PAGINA 2
61117
L’Italia
che cambia
ne faremo serenamente una ragione, ma Bob Dylan
non andrà a ritirare il Nobel per la letteratura, sabato 10
dicembre a Stoccolma, «per altri impegni». Era il minimo
che ci si potesse attendere da un cantautore così impegnato. Non è dato sapere di quali impegni si tratti - il dentista,
forse - mentre si sa per certo che erano stati assunti in
precedenza. E qui Dylan, da vero impegnato, conferma di
non possedere il senso dell’umorismo e la perfidia di Oscar
Wilde, che rifiutò un invito «causa impegni presi successivamente». Qualcuno obietterà che Dylan avrebbe fatto
meglio a ricusare subito il Nobel, anziché degnarsi di accettarlo dopo sfibranti titubanze e poi disertare la premiazione. Anche per le rockstar malmostose dovrebbe valere
un codice minimo di buona educazione. Tanto più che gli
L’Impegnato
unici premiati ad avere disertato finora la cerimonia lo
avevano fatto perché in carcere o gravemente malati.
Ribaltando il punto di vista, questo rifiuto ricade sulla
scarsa preveggenza e l’enorme arroganza della giuria.
Non si può assegnare il premio più istituzionale del mondo a un atipico come Dylan e poi stupirsi che lui lo accolga
con lo stesso entusiasmo che si riserva a una purga. Sarebbe stato più saggio sondarne la disponibilità prima di
darglielo. Per fare questo, però, i parrucconi scandinavi
avrebbero dovuto ammettere che il Nobel non è un onore
irrinunciabile, ma un’onorificenza come altre. Per prudenza, la prossima volta, consiglierei di rivolgersi a un
cantante meno impegnato. Magari a Pupo.
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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