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PRIMO PIANO
Venerdì 14 Ottobre 2016
Renzi annuncia il ritorno dei concorsi per 10mila posti nella sanità e nelle forze dell’ordine
AAA cercasi infermieri e poliziotti
Addio a Dario Fo. Il Nobel della letteratura va a Bob Dylan
FRANCO ADRIANO
GIAMPIERO DI SANTO
DI
E
L
a legge di Stabilità potrebbe contenere misure per «tornare a fare
i concorsi, per cui possiamo immaginare di avere
almeno tra le Forze dell’ordine, infermieri e (forse anche
per i dottori) 10mila unità in
più». Lo ha detto il presidente
del Consiglio, Matteo Renzi, all’assemblea dell’Anci di
Bari. La conferma dovrebbe
arrivare oggi con il testo del
disegno di legge che sarà esaminato sabato dal Consiglio
dei ministri. «Il turnover deve essere
differenziato perché
in alcuni ministeri
di Roma il limite al
25% va benissimo»
ma non va bene, ad
esempio «per le Forze dell’ordine o per
gli infermieri», ha
spiegato. Però, ha
sollecitato anche un
cambio di mentalità
nei dipendenti pubblici: «Bisogna rottamare la filosofia
«checcozaloniana»
dell’impiegato pubblico, devono per
primi tornare a sentire l’orgoglio di servire il tricolore. Poi
bisogna anche sbloccare i contratti». E,
ancora: «Nella legge
di bilancio «ci sarà
un intervento importante per l’abolizione di Equitalia
e la creazione di un
modello diverso di agenzia».
Intanto dal 7 novembre chi è
in ritardo con i pagamenti «riceverà un sms». Non tutte le
anticipazioni sulla manovra
sono filate lisce per il governo.
Una ha offerto il destro all’ex
segretario del Pd, Pierluigi
Bersani, per fare una battuata niente male: «Vedo che
i giornali cominciano a dare
conto di una singolare teoria che sta circolando in vari
ambienti. Dopo aver alzato
drasticamente il limite al
contante, adesso dovremmo
farlo emergere dal nero con
una specie di amnistia a pagamento, con qualche vantaggio per il bilancio dello stato.
Tutto questo, naturalmente,
al fine di incentivare la moneta elettronica. Voglio credere
che una simile idea sia stata
messa in giro artatamente
da Fabrizio Corona che,
nel caso, potrebbe candidarsi
a sottosegretario», ha scritto
su Facebook. Niente di tutto
questo per Renzi. Nella Legge
di Bilancio ci sono «due parole
chiave: merito e bisogno», ha
spiegato. «Viviamo una stagione in cui bisogna dire che
chi ha voglia di provarci lo
deve fare. Il punto del merito
è da affermare a tutti i livelli,
merito non è una parolaccia,
bisogna affermarlo con forza».
E, allora, «tutti i progetti per
le periferie presentati dai
comuni «saranno finanziati
entro il 2017», ha promesso
all’assemblea dell’Anci di
Bari. «Il governo», ha affermato, «stanzierà 2,1 miliardi
di euro».
Addio al Nobel Dario Fo
Dario Fo è morto a 90
anni all’ospedale Sacco di
Milano dove era ricoverato
da alcuni giorni. Ha cantato
per ore prima di spegnersi.
Rame»: lui era il regista e il
drammaturgo del gruppo, lei
la prima attrice e l’amministratrice. Nel 1968 decisero
di fondare la cooperativa
«Nuova Scena» dalla quale
si separarono per divergenze
politico-ideologiche. Questo
portò alla nascita di un altro
gruppo di lavoro, «La Comune», celebre per gli spettacoli
di satira e critica politica che
mise in scena, come «Morte
accidentale di un anarchico».
Nel 1969 il drammaturgo portò per la prima volta in scena
il «Mistero buffo», che divenne la sua opera più famosa:
Vignetta di Claudio Cadei
Il figlio Jacopo: è stato «un
gran finale». Per il presidente della repubblica Sergio
Mattarella: «Ha insegnato
allegria anche in momenti
difficili». Per il presidete del
consiglio Matteo Renzi era
«un grande italiano nel mondo». Negli ultimi anni aveva
sostenuto con tutte le forze
il Movimento 5 Stelle. Il leader Beppe Grillo lo ricorda così: «Oggi se ne è andato
Dario Fo. Lo ricordiamo con
il suo intervento dal palco di
piazza Duomo il 19 febbraio 2013, quando ci disse con
la sua potente voce: «Fatelo
voi!». Sarai sempre con noi
Dario». Oggi si apre la camera ardente al Piccolo Teatro.
Domani si svolgerà una cerimonia laica in piazza Duomo
a Milano. Drammaturgo, attore, regista, scrittore, pittore,
scenografo e attivista politico
italiano, nel 1997 vinse il premio Nobel per la letteratura.
Fo era nato a Sangiano, in
provincia di Varese. Nel 1954
sposò Franca Rame, con cui
ebbe il figlio Jacopo nel 1955.
Insieme per quasi sessant’anni, lavorando e condividendo
l’impegno civile e quello lavorativo, nel 1958 fondarono la
«Compagnia Dario Fo-Franca
Fo era l’unico attore sul palco
e recitava testi antichi nel celebre grammelot, il linguaggio teatrale che si rifà alle
improvvisazioni giullaresche
e alla Commedia dell’arte ed
è costituito da suoni che imitano il ritmo e l’intonazione di
uno o più idiomi reali.
A Bob Dylan il Nobel
per la letteratura
Il premio Nobel per la Letteratura 2016 è stato assegnato al cantautore statunitense
Bob Dylan per aver «creato
una nuova poetica espressiva
all’interno della grande tradizione canora americana».
Distintosi anche come scrittore, poeta, pittore e scultore, l’autore di Blowing in the
wind (all’anagrafe Robert
Zimmerman, classe 1941) è
una delle più importanti figure degli ultimi cinquant’anni
nel campo musicale, in quello
della cultura popolare.
Papa Francesco: ipocrita
dirsi cristiani e cacciare i
migranti
«Non mi piacciono quelli
che difendono il cristianesimo
nell’Occidente e sono contro i
rifugiati e le altre religioni».
Il Papa non li cita ma forse
pensa ai leader di quei Paesi
d’Europa che non accolgono
migranti e rifugiati come
chiede il Vangelo e proprio
in nome della loro identità
cristiana innalzano muri e
frontiere: «La malattia, si
può dire anche il peccato,
che Gesù condanna di più è
l’ipocrisia. Non si può essere
cristiani senza vivere come
cristiani». Proprio mentre in
Aula Nervi il Papa rispondeva in questi termini alle
domande dei ragazzi luterani e cattolici della Sassonia,
la Sala Stampa della
Santa Sede diffondeva
il suo messaggio per la
Giornata Mondiale
del migrante, un testo
ugualmente forte. «La
corsa sfrenata verso
guadagni rapidi e facili comporta anche lo
sviluppo di aberranti
piaghe come il traffico
di bambini, lo sfruttamento e l’abuso di minori», denuncia Francesco che descrive con
sdegno «lo sfruttamento esercitato da gente
senza scrupoli a danno
di tante bambine e tanti bambini avviati alla
prostituzione o presi
nel giro della pornografia, resi schiavi del lavoro minorile o arruolati
come soldati, coinvolti
in traffici di droga e altre forme di delinquenza, forzati alla fuga da
conflitti e persecuzioni,
col rischio di ritrovarsi
soli e abbandonati». ’ spento
a 88 anni. Era sul trono dal
1945.
li - B.Mps, B.Carige, Veneto
Banca e B.P.Vicenza, e queste
prima delle altre dovrebbero
ridurre i crediti deteriorati;
per farlo dovrebbero anche
ricorrere al mercato e questo
dipende dalla fiducia degli
investitori». Con un No al
referendum, e le possibili dimissioni del premier Matteo
Renzi, ha quindi aggiunto il
manager, ci sarebbe un effetto sulla fiducia e «sarebbe
più difficile fare un aumento».
«Con le agenzie di rating abbiamo già dato: nel 2011 tutti
hanno toccato con mano quanto
il loro allarmismo sia stato nocivo, addirittura con rilievi penali, per la salute democratica
del Paese. Perciò, il fatto che
Moody`s aggiunga altro catastrofismo a vantaggio del Sì
al referendum non ci stupisce.
Anzi, diamo anche a questi signori il ‘‘benvenuto’’ tra i poteri
forti che spingono per le riforme
di Renzi», ha dichiarato il deputato di Forza Italia, Francesco
Paolo Sisto. «Ogni voce grossa
che si aggiunge alla causa renziana ci rincuora: è un motivo
in più per votare No il 4 dicembre», ha concluso Sisto.
Referendum, Moody’s per il
Sì. Sisto: ecco i poteri forti
Scommettiamo che
qualcuno collegherà le due
professioni?
Una vittoria del No al referendum del 4 dicembre
aumenterebbe la volatilità
e potrebbe creare problemi
a B.Mps e alle altre banche
più deboli alle prese con il
tema dello smaltimento dei
Non Performing Loans e le
relative esigenze di ricapitalizzazione. Parola di Moody’s.
«Ci aspettiamo che la fiducia
degli investitori venga colpita e per le banche che hanno necessità di capitale ci
sarebbe un rischio, ma non
tutte le banche hanno necessità immediate», ha spiegato
Carlo Gori, Vice President
- senior analyst Emea Banking di Moody’s nel corso di
un incontro con la stampa a
Milano in caso di vittoria del
No al referendum. «Ci sarebbe», ha affermato Gori, «più
un effetto sulla fiducia degli
investitori e questo potrebbe
rendere gli aumenti più difficili». Gori ha poi specificato
che «ci sono quattro banche
che sono un po’ più debo-
© Riproduzione riservata
PILLOLE
di Pierre de Nolac
A Bob Dylan il Nobel
per la letteratura.
Franco Califano
è morto troppo presto.
***
Renzi, concorsi per
forze dell’ordine e
infermieri.
***
Padoan conferma la
crescita.
Brunetta, come sempre,
smentisce.
***
Muraro, cade l’abuso
d’ufficio.
E l’assessore
non si fa male.
***
Scuola, allarme crolli.
Tutti sotto i banchi.
***
Tra dieci anni
mangeremo carne
sintetica.
E ci vestiremo di bistecche
come Lady Gaga.