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Novembre Terza tappa

Le reazioni dello stormo

La famiglia, il gruppo (gli amici che preferiscono il peggio)

OBIETTIVO EDUCATIVO Aprirsi a un dialogo più sincero con la propria famiglia e il proprio giro di amicizie, nonostante punti di vista contra stanti con le proprie scelte e valori. Imparare per questo a scegliere e impostare le amicizie nel rispetto e nella coerenza del proprio essere cristiani.

IL RACCONTO

Terza tappa LA VITA NON E’ SOLO PAPPATORIA

I gabbiani dello Stormo non sopportano le levatacce.

Oltretutto, la sera prima, due giovani gabbiani avevano sco vato nel pattume una partita imponente di ciliege sotto grap pa andate a male e molti gab biani avevano preso una sbor nia solenne.

Guardavano le evoluzioni di Gei-Gei, con gli occhi iniettati di sangue e le piume arruffate. "Quello è completamente impazzito", bronto lò uno. "Bisogna far qualcosa... E’ irrecuperabile, ormai... Cacciamolo via, prima che rovini altri giovani...", bofonchiavano altri.

Poi tornarono a dormire.

"Mamma, papà, avete visto? Ce l'ho fatta!". Jonathan si posò accanto ai ge nitori e ai fratelli. Ma la sua famiglia non condivideva il suo entusiasmo.

Mamma e papà avevano la faccia buia.

"Ma perché, Gei Gei, perché? - gli domandò sua madre - Perché non devi essere un gabbiano come gli altri, Gei-Gei?... Ci vuole tanto poco. Lascia volare le rondini e le mosche...

Terza tappa,1

“E perché non mangi più niente? Figlio mio, sei ridotto a penne e ossa!".

"Assaggia queste caramelle, figliolo - disse suo padre -. Morosita: morbida è la vita. Prendi il tuo bel diplomino, sposi quella bella gabbianina, la Manuela Nonsocomesichiama, che ti piaceva tanto... Figlio mio, ti abbiamo conservato quello zaino Invicta...per farci un nido con i fiocchi, resistente al tempo.

“Mamma, papà, è importante quello che ho scoperto. Sono diverso, adesso”.

“Mangia una Fiesta e la vita ti sorride, Gei Gei. La vita è pappatoria”.

Terza tappa,2

“Il resto sono solo stupidaggini” disse il padre preoccupato. La madre non riusciva a trattenere le lacrime: "Finirà male, lo sento! Il Consiglio dello stor mo è molto irritato con te. Ma, Gei Gei caro, guardati intorno. Qui hai tutto quello che puoi desiderare... dolci saccottini, profumati detersivi, tonno in scatola... A che serve volare? E soprattutto...” “Soprattutto... Fernet Branca” - concluse il padre- ... che si era fatta una cultura sulle pagine di giornale trovate nella discarica e per questo godeva di notevole stima di intellettuale tra i gabbiani dello stormo.

"Non è una ragione di vita, mamma. Noi siamo gabbiani! Dobbiamo volare, sfidare le onde del mare, pescare. Siamo chiamati a essere liberi!".

“Poveri noi! Poveri noi!” gemette la mamma.

Terza tappa,3

Il giorno dopo Jonathan Junior fu convocato dal Gran Consiglio dello Stormo. Le zampe gli tremavano un po' quando si trovò al centro dell’Assemblea Generale e si sentì tutti quegli occhi puntati addosso.

C’era anche Giorgio Battilala, naturalmente con un enorme pacchetto di pop corn e un ghigno beffardo dipinto sul bec co, e Peppino Piumone, Manuela Codazza, Carletto Stromboli... I suoi ex amici.

“Gabbiano Jonathan Oriz zonti, detto Junior, la tua irresponsabile condotta, nonché la stupidità di certe tue espressioni, fanno di te un individuo pericolosamente antisociale” - esordì con solennità l'Anziano Presidente del Branco - Perciò sei condannato all’esilio al di là dell’autostra da. Così potrai meditare sulle tue sciocchezze e imparare che tutto ci è igno to, e tutto della vita è imperscrutabile, tranne che siamo al mondo per man giare e campare il più a lungo possibile”.

Jonathan non riuscì a tenersi dentro quello che sentiva, anche se nessun gabbiano mai aveva osato interrompere l'Anziano mentre parlava e scoppiò di indignazione.

"Fratelli gabbiani - gridò - non siamo fatti per razzolare nella spazzatura!

Siamo un’idea infinita, siamo specchio del Grande Gabbiano, abbiamo ali grandi e il cielo è nostro...".

Dal gruppo dei giovani gabbiani partì un coro beffardo: “Scemo, scemo...”

Terza tappa,4

L'Assemblea si sciolse nella confusione.

Mortificato ma fiero Jonathan salutò i genitori e i fratelli. La mamma in lacri me, lo riempì di raccomandazioni.

“Non mi fermerò di là dell’autostrada, mamma - le ripeté lui per l’ennesima volta - vado al mare... Non mi fermerò al di là dell’autostrada”.

Poi spiccò il volo, un volo deciso prepotente. Descrisse un ampio cerchio sulla Pubblica Discarica K7 su cui i gabbiani dello Stormo Simmenthal svolaz zavano come mosche per la quotidiana sbafata... poi in un attimo fu solo più un puntolino appena visibile contro il Sole che sorgeva.

Fece ancora in tempo a sentire le ultime parole del padre: “Ricordati, figliolo, dove c’è Barilla, c’è casa!”

Idee che emergono SUL TEMA "FAMIGLIA"

- I valori che trasmette la famiglia; i sogni condizionanti dei genitori e le aspirazioni dei ragazzi; non sempre i genitori sono sul "giusto".

- Dialogo in famiglia: i genitori sono i primi amici, anche se la pensano diver samente. "Onora il padre e la madre!".

- Le scelte dei ragazzi e gli interessi della famiglia: che rapporto esiste.

- "Litigate" in famiglia: quando è in gioco il futuro, sono possibili.

- I genitori: al servizio del vero bene dei figli; devono aiutarli a scegliere, non hanno il diritto di scegliere per loro. Le cose di Dio: fuori di casa?

- La TV e la pubblicità dentro casa: ovvero quando gli altri si sostituiscono a te e pretendono di scegliere al posto tuo.

Idee che emergono SUL TEMA "GRUPPO"

- Il gruppo "in negativo": respira "l'ironia", facilmente mortifica.

- Il gruppo "in negativo": evita di pensare, non si sforza di capire, deride chi è in difficoltà. Alimenta isolamento, non accoglienza. Ha la sicurezza dei superficiali ("spacconi della propria mediocrità").

- Il gruppo "superficiale": non allarga gli orizzonti, frena interessi e aspi razioni, costringe a stare "nel mucchio", è assenza di ideali.

- Il gruppo superficiale: non seleziona situazioni ed esperienza, "si sbronza" di monotonia e banalità. "È un aggregato forzato di chi vive la legge del "fatti i fatti tuoi” - Il gruppo superficiale: è un "giro" che apre alla sfiducia, "sogna in piccolo".

Non vive la solidarietà, ma compatisce con distacco. Crea dei leaders che sono campioni di stupidità, prepotenza e meschinità.

Per approfondire sul tema “FAMIGLIA” singolarmente

- Cosa pensi della famiglia di Jonathan? (Sot- tolinea la risposta che condividi di più):

* Le loro preoccupazioni su Jonathan erano giuste.

* Facevano bene a tener conto del giudi zio degli altri.

* Seguire gli slogan pubblicitari era una cosa intelligente e utile.

* Affrontavano il problema di Jonathan in modo sbagliato.

* Volevano il vero bene per Jonathan.

* Erano bene informati sulla vita e sulle esigenze dei figli.

* Pretendevano di scegliere al posto di Jonathan e non era giusto.

* Sognavano un futuro tutto sommato di mediocrità per Jonathan.

* Agivano come tutte le altre famiglie e non potevano farne a meno.

- Jonathan ha "tenuto duro" con i genitori. Tu al suo posto... (Crocia la afferma- zione che più condividi):

* Avresti fatto lo stesso.

* Ti saresti "impuntato" con orgoglio.

* Avresti accolto i consigli dei genitori.

* Avresti litigato.

* Avresti rinfacciato ai genitori le loro colpe.

* Avresti cercato di convincere anche loro a fare come te ("volare").

* Ti saresti alleato con i fratelli contro i genitori.

* Avresti fatto parlare i genitori con Dixan.

* Avresti denunciato i genitori alle autorità per ignoranza.

- Possono i genitori scegliere al posto dei figli, per il loro bene?

- Fanno bene le famiglie a seguire i consigli della TV, dei giornali e di tutto ciò che indica la pubbicità? Che vantaggi o danni ne derivano?

- Circa il tuo futuro, quali sono i desideri dei tuoi familiari? (Crocia quanto pensi risponda alla tua situazione di famiglia):

* Che io studi e mi faccia una buona posizione.

* Che io diventi famoso.

* Che sia rispettato e temuto dagli altri, potente.

* Che io sia stimato generoso e buon cristiano.

* Che diventi una persona degna di fiducia.

* Che mi renda disponibile a fare la volontà di Dio.

* Che scelga liberamente dopo aver riflettuto bene e averci pregato.

* Che io diventi prete o missionario per annunciare il Vangelo.

* Che diventi ricco per aiutare la famiglia.

* Che scelga seguendo le mie attitudini e aspirazioni.

* Che io vada a lavorare e mi sposi appena possibile.

* Che diventi uno che vuole bene agli altri e si rende disponibile.

Per approfondire sul tema “GRUPPO” singolarmente

- Ci sono gruppi che si assomigliano a quello dello stormo Simmenthal?

- Quali sono le differenze fra il tuo gruppo e quello di Jonathan J.?

- Che tipo di amicizia porta a crescere la presenza in gruppi come lo stormo Simmenthal? (Sottolinea quanto condividi): * Superficiale. Egoistica.

* Poco duratura.

* Che non aiuta a svilupparsi.

* Dove prevale il più forte.

* Complessata.

* Disinteressata e altruista.

* Dove ci si fa le scarpe a vicenda.

* Dove è facile andare d'accordo.

* Dove c'è menzogna.

* Dove si può pregare.

- Di fronte alle reazioni dello stormo, al posto di Jonathan J. tu:

* Avresti fatto lo stesso.

* Avresti smesso di allenarti.

* Ti saresti messo in disparte. Ti saresti vergognato.

* Ti saresti vendicato.

" * Avresti litigato e insultato.

* Li avresti mandati al diavolo.

* Avresti ascoltato una guida come Dixan.

* Avresti cercato con pazienza di farli ragionare.

- Quali sono i tipi che emergono nel tuo gruppo? (Sottolinea quanto condividi):

* Sbruffoni e spacconi.

* Generosi e leali.

* I criticoni.

* Quelli permalosi.

* Quelli più forti e prepotenti.

* Quelli che parlano meglio o alzano di più la voce.

* Chi è d'accordo con l'animatore (l’insegnante).

* Chi critica l'animatore.

* Chi gioca meglio e vuole sempre giocare.

* Chi non vuole mai giocare e vuole discutere o fare ritiri spirituali.

Per approfondire sui temi “FAMIGLIA - GRUPPO” - insieme

Dare a ciascun ragazzo alcuni cartoncini o fogliettini bianchi e invitarli a scrivere su ognuno di essi uno dei gruppi di cui egli fa parte (famiglia, scuola, oratorio, squadra, parenti).

Quando tutti hanno scritto, fare questa domanda: "Se dovessi rinunciare a uno di questi gruppi, a quale rinunceresti? Perché?" Viene così scartato il foglietto o cartoncino del gruppo sacrificato.

Dopo che ognuno ha "scartato" il proprio foglio, si riprende il giro e così avanti fino ad esaurimento dei foglietti in possesso.

Rimarrà in mano il foglietto che rappresenta il gruppo più importante per ciascuno (l'ultimo dei cartoncini foglietti scartati in ordine).

C'è la possibilità di far emergere una riflessione valida sui valori positivi e negativi di ciascun gruppo di appar tenenza nella propria vita.

Per approfondire sul tema della “PUBBLICITA’” - insieme

A gruppetti si possono prendere alcune pagine pubblicitarie da giornali o riviste e chie dersi: * Che cosa promette e che cosa mantiene questa pagina?

* Su quali temi i messaggi insistono di più?

* Quali immagini di donna, uomo, società propongono?

* Ti ritieni sufficientemente libero o sei succube della pubblicità?

Si possono poi trasferire su cartelloni queste immagini trovate, magari con qualche com mento critico scaturito dal gruppo.

Si può realizzare in gruppo uno slogan o uno spot dove, usando le stesse tecniche pubbli citarie, emerga un contenuto alternativo.

Si può inscenare un vero e proprio processo alla pubblicità, con giudici, avvocati difen sori, pubblico ministero. Da una parte, nel banco degli imputati: un pubblicitario, una ditta, il rappresentante di un network privato; dall'altra parte un rappresentante dei consumatori. Quali argomenti si porterebbero a favore della requisitoria e quali in difesa della pubblicità? Alla fine, la parola alla giuria per il verdet to che dovrà decidere se l'"imputata" è nostra amica e nemica, grande sorella o gran de seduttrice.

DALLA VITA AL DIALOGO CON DIO

Fedeltà alle cose di Dio!

Lettura biblica: Gesù, 12 anni, chiarisce il suo compito ai genitori! (Luca 2,41-52)

1. NARRATORE 2. NARRATORE 1. NARRATORE

- Dal Vangelo di san Luca.

I genitori di Gesù ogni anno andavano in peflegriraggio a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando Gesù ebbe dodici anni, lo poflarono per la prima volta con loro.

- Finita la festa, ripresero il viaggio di ritorno con gli altri. Ma Gesù rimase in Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero. Credevano che anche lui fosse in viaggio con la comitiva.

2. NARRATORE 1. NARRATORE

- Dopo un giorno di cannino si misero a cercarlo tra parenti e cono scenti. Non riuscendo a trovano, ritornarono a cercarlo in Gerusalemme.

- Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio. Era là seduto in mezzo ai maestri della legge: li ascoltava e discuteva con loro. Thtti quelli che lo udivano erano meravigliati per l'intelligenza che dimostrava con le sue risposte.

- Anche i suoi genitori, appena lo videro, rimasero stupin. E sua madre gli disse:

MADRE

- Figlio mio, perché ti sei comportato cosi con noi? Vedi, tuo padre e io ti abbiamo tanto cercato e siaano stati molto preoccupati per causa tua.

2. NARRATORE

- Egli rispose loro:

GESU’

- Perché cercarmi tanto? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?

1. NARRATORE

- Essi non capirono il significato di quelle parole. 20 NARRATORE Gesù ritornò a Nazaret con i genitori, e ubbidiva loro volentieri. Sua madre custodi va getosamente dentro di sé il ricordo di tutti questi fatti.

2. NARRATORE

- Gesù intanto cresceva, progrediva in sapienza e godeva il favore di Dio e degli uomim.

(NB: in alternativa, se si vuole sottolineare la reazione agli atteggiamenti del grup po, si può leggere il brano del Vangelo di Matteo 9,9-12: presenta la chiamata di Matteo e la reazione secca di Gesù al pregiudizio presuntuoso dei farisei. Come il brano presentato sopra, anche questo si può leggere a più voci, secondo i personaggi).

Guida

- I "sogni" e le aspirazioni di Jonathan Junior trovano incomprensione nella sua famiglia e tra quelli che riteneva suoi amici. Anche l'esperienza di Gesù presenta difficoltà: nel brano del Vangelo appena letto c'è l'imbarazzo di Maria e Giuseppe; in altre occasioni sarà rifiutato da quelli che avrebbero dovuto essere i suoi primi so stenitori. La nostra preghiera è oggi soprattutto per le famiglie, per i genitori e per chi ci vive accanto ogni giorno. A ogni proposta di preghiera rispondiamo:

SOSTIENICI CON LA TUA BONTÀ, SIGNORE!

Perché in ogni nostra famiglia ci sia serenità e armonia.

Per le famiglie dove si incontrano difficoltà e sofferenza.

Perché tra genitori e figli ci sia dialogo nel rispetto e nell'amore.

Perché i genitori favoriscano nei figli una scelta secondo il cuore di Dio.

Perché in casa ci si sappia comprendere, perdonare e stimare.

Perché nelle nostre case ci sia accoglienza e affetto verso gli anziani.

Perché le famiglie sappiano modellarsi su quella di Nazaret.

Perché tutti noi ragazzi ci lasciamo guidare per crescere, come Gesù, in età, sapienza e grazia.

Perché ogni ragazzo/ragazza non sia superficiale ed emotivo nelle sue scelte, ma si renda disponibile a preoccuparsi delle "cose del Padre".

Per tutte le persone che di solito ostacolano le scelte fatte per il Regno di Dio: si convertano a un cammino di libertà e dignità in Gesù.

Guida

- Padre nostro...

IMPEGNO DI VITA

Cercherò di essere leale e coerente con tutti, nelle parole e nelle azioni.

DALLA VITA AL DIALOGO CON DIO

Nessuno è profeta in patria!

Guida

- Crescere non è sempre facile. Spesso gli ostacoli ai propri ideali costringono a pagare di persona. Ma in tutto questo non siamo soli. L'amicizia di Dio è più forte delle contrarietà e opposizioni di chi ostacola una scelta rispondente al Vangelo. Per questo ci affidiamo a lui, Signore della vita e liberatore di ogni giusto, accusato ingiustamente. La nostra preghiera diventa benedizione del suo amore.

Preghiera corale

(salmo) 1.

2.

3.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sempre avrò sul labbro la sua lode; nel Signore si sazia la mia anima: l'umile ascolti e si rallegri.

Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome.

Ho invocato il Signore: mi ha risposto; mi libera da tutte le angosce.

Beato l'uomo che in Dio si rifugia: egli ascolta il povero che grida.

Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò l'amore del Signore.

lettura biblica:

Gesù è rifiutato dai compaesani (Matteo 13,54-58)

NARRATORE

- Dal Vangelo di san Matteo.

Gesù andò nel villaggio dove era cresciuto, Nazaret, e si mise a insegnare nella sina goga. I suoi compaesani erano molto meravigliati e dicevano:

1. COMPAESANO

- Ma chi gli ha dato questa sapienza e il potere di fare miracoli?

Non è il figlio del falegname?

2. COMPAESANO 1. COMPAESANO

- Sua madre è Maria; i suoi fratelli sono Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda. Le sue sorelle abitano qui in mezzo a noi.

- Ma allora, come mai egli fa e dice tutte queste cose?

NARRATORE

- E per questi ragionamenti non si fidavano di lui. Ma Gesù disse loro:

GESÙ

- Un profeta è disprezzato soprattutto nella sua patria e nella sua casa.

NARRATORE

- E in quel luogo non fece molti miracoli, perché la gente non aveva fede.

(Si può lasciare un breve tempo di riflessione sottolineando la somiglianza dell'espe rienza di Gesù con quella di tanti altri che sono rifiutati per la verità e il loro impe gno verso la dignità della vita. Anche nell'esperienza di un ragazzo: spesso a scuola, nel proprio giro... occorre pagare di persona per non tradire la propria coscienza. Si può invitare a esprimere intenzioni di preghiera per le situazioni conosciute di rifiu to e di emarginazione nei nostri ambienti...).

Guida

- Dio Padre accolga ogni desiderio e sforzo di chi lavora per la pace e il ri spetto di ogni vita. Protegga tutti coloro che sono perseguitati a causa dei loro ideali di bene e di fede.

Padre nostro...

IMPEGNO DI VITA

Mi allenerò a essere più critico: provando a dire "sì" non a ciò che piace apparentemente, ma a cose vere. Oggi comincio con l'essere io, per primo, un ragazzo di verità.

GIOCHI NELLA TERRA DEI GABBIANI

La grande traversata

Ambientazione: gli ostacoli di Jonathan offrono spunti vari.

Materiale: oggetti secondo quanto indicato sotto.

Svolgimento del gioco: Un gruppo-stormo deve percorrere un determina to tragitto mentre gli altri stormi tentano di rallenta re la traversata con vari impedimenti.

Il gruppo in gioco manda i suoi giocatori, uno alla volta, con in mano oggetti da portare (un bicchiere d'acqua, uno scatolone, un secchio, un piatto d'acqua o altro a piacere fantasioso).

Gli stormi avversari, disposti lungo il percorso, con vari espedienti cercano di rallentarne la corsa (uno stormo tira palloncini, un altro vaga a occhi bendati dentro uno spazio del percorso e cerca di toccare colui che deve passare, un altro fa rotolare palloni per ostacolare).

Al termine si può calcolare l'acqua trasportata da ciascuno stormo oppure gli oggetti che dovevano essere portati e il tempo totale impiegato. Tutti gli stormi passano a "recitare" il ruolo di traversatori e di disturbatori.

La stormo a Congresso (!)

- Ambientazione: la triste situazione di Jonathan di fronte al Gran Consiglio dello stormo, ma con la possibilità per Jonathan Junior di diventare Dirigente del Congresso (o Gran Consiglio).

- Materiale: un campanello, un gong, o due coperchi di pentole, o due latte di lamiera (tipo "tam-tam").

- Svolgimento del gioco: Tutti i partecipanti al Congresso (i giocatori) sono seduti in cerchio, nessuna sedia è rimasta libera. Il dirigente del Congresso (l'animatore del gioco) sta nel cerchio e saluta gli ospiti. Tutti devono conoscersi. L'animatore va verso un giocatore e si presenta col proprio nome; l'interpellato si alza -come è buon uso- e dice anche lui il proprio nome. Questi due "signori" si presentano ora ad altri ospiti, questi a loro volta ad altri, e così via finché tutti si conoscono l'un l'altro e circolano per la stanza. All'improvviso si sente un campanello, e il dirigente del Congresso grida: "Il Congresso ha inizio". Ognuno si cerca un posto, ma per un giocatore non vi è più una sedia libera. Costui diventa allora "Dirigente del Congresso", e ricomincia il gioco.

-

L'esilio del gabbiano

- Ambientazione: sempre la triste vicenda di Jonathan Junior (ce l'hanno tutti con lui, poverino!).

- Materiale: un cestino o sacco di spazzatura o di segatura oppure un tronchetto di legno.

Giocatori: da 3 a 10.

Svolgimento del gioco: I giocatori si tengono per mano. Al centro si trova il cestino (o sacco di spazza tura o di qualcos’altro!). I giocatori, tirandosi e spingendosi a vicenda, cercano di costringere gli altri a rovesciare il cesfino (o il sacco, o buttar giù il tronchetto). Chi lo rovescia o butta giù è "eliminesiliato".