Guerra agli incompetenti in Asl Chi non funziona andrà a casa

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Latina
Il giornale di
GIOVEDÌ 6 OTTOBRE 2016
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Conferenza sanitaria
MESSAGGIO AL PERSONALE
Guerra agli incompetenti in Asl
Chi non funziona andrà a casa
Scatta un giro di vite sui dipendenti. “Servono nuove professionalità”
alla promozione di “Partnership”
con i fornitori di beni e servizi
dell’azienda, coinvolgendoli con
un ruolo attivo nella realizzazione
dei programmi e progetti aziendali. Casati in apertura aveva fatto
riferimento all’analisi dei dati sulle degenze. “Siamo partiti dal Grado di soddisfacimento dei bisogni
in provincia –ha detto durante la
sua relazione Casati- in particolare dall’attività di ricovero nei distretti per il 2014. Non esiste una
fuga, c'e' una mobilità passiva contenuta. Soprattutto sono in calo i
ricoveri in strutture fuori provincia”. Stando ai dati forniti dal
commissario si registra una lieve
riduzione della mobilità passiva
per strutture pubbliche e private
accreditate. Ovvero ci sono meno
pontini che vanno fuori provincia
a ricoverarsi. Nel 2015 sono stati
28.949, contro i 29.737 dell’anno
precedente. L’attrazione romana è
più forte ad Aprilia e Cisterna (dove si va più nella capitale che a La-
“Servono nuove professionalità”.
Il commissario dell’Asl ha fatto capire che la riorganizzazione
dell’azienda partirà dal personale.
“Sotto alcuni profili questa azienda è rimasta indietro di 20 anni”
ha detto il commissario ai sindaci.
Un messaggio che è stato rivolto al
personale dipendente. Soprattutto agli amministrativi o comunque
ad una parte di loro. Casati punta
su un modello di riorganizzazione
aziendale di tipo manageriale, con
lo sviluppo di Sistemi informativi.
Massima apertura all’integrazione
con l’Università. “Bisogna promuovere la ricerca, l’innovazione
clinica, tecnologica ed organizzativa come leve per favorire e gestire il cambiamento rafforzando le
opportunità derivanti dalla presenza del Polo Universitario Pontino in termini di partecipazione”.
Prevista una nuova convenzione
con l’Icot. Uno spazio notevole
verrà dato allo sviluppo di relazioni con le Istituzioni locali, nonché
LA PROMESSA
“Patto di sangue con i sindaci”
Il dibattito fra sindaci e Asl è
stato riaggiornato. Casati
sembra però garantire un
approccio più pragmatico
rispetto al suo predecessore. “Voglio che si stipulato
un patto di sangue con voi
sindaci” avrebbe detto il
commissario nel corso della
Conferenza. Gli occhi dei
Comuni sono puntati sulle
modifiche all’atto aziendale
formulato dall’ex manager
Michele Caporossi. In quel
piano era stato programmato un nuovo assetto con 21
poliambulatori, 13 consultori, 14 Servizi Tsrmee (Tutela della Salute Mentale e
della Riabilitazione in Età
Evolutiva), 9 Centri di Salute mentale, 4 Centri diurni,
4 Comunità terapeutiche e 5
Sert. Tra le strutture territoriali complesse tracciate le
Case della Salute di Cori-Cisterna-Aprilia, di SezzePriverno-Monti Lepini, di
Gaeta-Minturno, alle quali
si aggiunsero i modelli innovativi di integrazione sociosanitaria per Pontinia/Sabaudia. Novità importanti sugli ospedali di
Latina (Dea II livello), Formia (Dea I livello), Terracina
e Fondi (con Pronto soccorso) “ripensati come un’unica rete, con una marcata
riorganizzazione dei dipartimenti, ridotti del 60 per
cento”, aveva precisato l’ex
direttore generale. Per tutti
e quattro i presìdi, nelle previsioni per il 2015-2016, erano contemplati aumenti
di posti letto. Un piano che
non convise soprattutto i
sindaci di centrodestra. “Il
parere della Conferenza dei
Sindaci non è solo un atto
formale –affermò un anno
fa Salvatore De Meo, il sindaco di Fondi- ma rappresenta lo strumento per dare
voce alle nostre comunità,
che da mesi si vedono private di servizi efficienti sia sul
piano qualitativo che quan-
titativo, che sono costrette
a confrontarsi con costanti
disservizi, come quelli delle
liste d’attesa sempre più
lunghe, dei reparti svuotati
o addirittura cancellati. E’
solo sulle spalle degli utenti
che grava la mancanza di una serie di interventi migliorativi che sono stati, da
parte del Direttore Generale
della Asl di Latina, semplicemente rinviati a data da
destinarsi”. L’auspicio è che
questa volta il confronto sul
nuovo atto aziendale possa
essere meno aspro fra sindaci e Asl.
tina dal momento che si registrano 9.947 dimissioni negli ospedali
capitolini contro i 6.629 in strutture pontine), ma anche nel capoluogo Roma ha un grosso appeal
sanitario (8.740 si recano nella città eterna), mentre per esempio nel
sud pontino si guarda alla Campania e a Frosinone. Si segnalano i
dati sulle 3976 neoplasie riscontrate in provincia lo scorso anno.
Va pure detto che dai dati del 2015
emerge una chiara compressione
della produzione dell’attività specialistica ambulatoriale. I numeri
indicano una riduzione dunque di
prestazioni nell’ambito dell’assistenza territoriale, quasi in controtendenza con quelli che dovrebbero essere gli obiettivi strategici dell’azienda. Cifre alla mano, le prestazioni sono scese da
4.414.603 a 4.007.508, con un calo
del 9%. Ad incidere fortemente sul
risultato è il crollo delle prestazioni per il Laboratorio Analisi, scese
da 3.292.169 a 2.902.610. Netta riduzione anche di prestazioni inerenti alla Chirurgia maxillo facciale (-15%) e plastica (-12%). Si segnalano anche una riduzione di
visite per la Pneumologia (-12%) e
per la Otorinolaringoiatria (-14%).
Oltre 5.000 le prestazioni in meno
sulla Diagnostica per immagini (8%), un dato quasi analogo riguarda la Radioterapia (-3.900 visite) e
l’Oculistica (-4.800 visite). Un calo
evidente si registra per l’Ortopedia (-6%).
M.B.