Primi licenziamenti al gruppo Tassullo. I sindacati

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MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016
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TRENTINO 21 GIUGN0 2016 PAG. 1
C’È UN’ITALIA
CHE HA VOGLIA
DI “NOVITÀ”
l’azienda delle celle ipogee
Primi licenziamenti
al gruppo Tassullo
I sindacati: «Assurdo»
di ALBERTO FAUSTINI
I
l rottamatore è stato rottamato. Con il suo sistema:
quello di travolgere tutto e
tutti senza complimenti. Paradossi della storia: Renzi ha vinto
a Milano, dove ha messo in campo un uomo “politicamente”
nuovo, o dove c’erano candidati di centrosinistra assai diversi
da lui. E a ha perso dove non è
statorenziano.
Hanno invece vinto le donne,
questa volta. Ed è, comunque la
si voglia guardare, una gran bella notizia. La vera novità di questa tornata elettorale. Due capitali come Roma e Torino sono
fra l’altro il luogo ideale per poter dire se questo Paese potrà
avere presto una donna anche
allaguidadel governo.
L’Italia, ieri, s’è dunque svegliata diversa. Cambiata. Non
che la cosa sia nuova: siamo passati dall’Ulivo al cavaliere (e viceversa) più volte, saltando da
Rutelli ad Alemanno, dagli amori per Bossi a tutto ciò che incarnasse l’idea della (presunta)
“rivoluzione”. Per mille ragioni,
non tutte nobili, ci piace voltar
pagina. Continuamente. A prescindere,come direbbeTotò.
Ma a Benevento, direte, ha
vinto Mastella: certo, ma chi meglio di lui, uomo dalle mille casacche e dalle mille vite politiche, rappresenta l’idea di chi
cambia continuamente affinchénon cambi mai nulla?
Sì dirà che erano elezioni amministrative e non nazionali.
Ma, nella filigrana di questo voto, l’antirenzismo - anche a Napoli, dove de Magistris ha sfidato il premier senza complimenti, correndo sostanzialmente
contro di lui - è del tutto evidente. Solo ieri si considerava il giovin Matteo il salvatore della patria; oggi è già il nemico da combattere/abbattere.
A riassumere il voto, la frase
di una signora intervistata in tv:
«Le abbiamo provate tutte e vedete com’è andata. Ora proviamo questi 5 stelle». La prova è
necessaria: perché la storia dimostra che mettere insieme tutti i “contro” è facile. Governare
“per” - raccogliendo consensi
sullecosedafare enon suquelle
da distruggere - è invece ben altra cosa. La Raggi e l’Appendino
dovranno ripartire da quest’Italia sempre più lontana dalla politica e sempre più arrabbiata:
un’impresanell’impresa.
■ SERGIO ZANELLA A PAGINA 46
■ ROBERTO COLLETTI A PAGINA 10
Le celle ipogee di Mollaro, uno dei business del gruppo Tassullo
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Nove lavoratori sono stati licenziati dalla Tassullo Beton,
l’azienda controllata da Tassullo Materiali che forniva il
necessario per realizzare le celle ipogee destinate alle mele
del
consorzio
Melinda.
All’azienda è stato bloccato un
appalto da 600 mila euro. «Assurdo», dicono i sindacati,
«perché la Tassullo oggi si regge da sola, ma ha troppi debiti
pregressi. Se la Provincia non
interviene presto, potrebbero
esserci altri licenziamenti e la
polverizzazione della società».
Provincia, shopping milionario
Acquistati Palazzo Nicolodi e il Centro per l’infanzia
■ CHIARA BERT A PAGINA 19
nelle cronache
la comunità di riva in lacrime
Una folla immensa per l’addio a Gino Marchi
il processo quarta
■ A PAG. 22
«Mia figlia
è morta, e noi
lasciati soli»
Mentre al processo va in scena la «guerra» sulla
perizia psichiatrica contro Marco Quarta, il papà di Carmela Morlino (la moglie massacrata a
coltellate a Zivignago) accusa: «Noi lasciati soli».
le elezioni
■ DA PAG. 2 A PAG. 5 E A PAG. 20
L’onda 5 Stelle:
«Dopo Torino
tocca a Trento»
■ ■ Non ce l'ha fatta, la chiesa di Varone, a trattenere fra le proprie mura tutta la sofferenza della comunità di Riva,
colpita nell'animo più profondo per la perdita di Gino Marchi, affogato in mare mentre cercava di aiutare il figlioletto di 8 anni che era in difficoltà per colpa del mare mosso.
■ GIANLUCA MARCOLINI A PAGINA 34
ieri il blitz
il caso della settimana
Trento, in via Zanella
è «strage» di alberi
Rifugi, tante le novità estive
Ma c’è l’allarme acqua
■ SANDRA MATTEI A PAGINA 23
il ritorno dell’animale sulle alpi
Il lupo sbrana il gregge di pecore
È successo in val Venegia. Avvistamenti anche in valle di Non
nel mondo
IL CASO JO COX
La geografia
della povertà
Se si muore
per gli ideali
di Nicola Pontara
di Lucia Coppola
L
C
Un gregge di pecore è stato
sbranato da uno o più lupi
in val Venegia.
a povertà monetaria
globale è diminuita
considerevolmente negli ultimi 25 anni. Secondo
stime della Banca mondiale,
redo che nessuna,
nessuno di noi sia rimasto indifferente
di fronte al barbaro assassinio della deputata Jo Cox.
■ APAGINA 41
■ SEGUE A PAGINA 13
■ SEGUE A PAGINA 13
■ ELENA BAIGUERA BELTRAMI A PAGINA 25
feste vigiliane
■ A PAGINA 21
Ira Bottamedi:
«Tonca? È solo
satira di regime»
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Economia
TRENTINO MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016
10
■ e-mail: [email protected]
» IL CASO
Gruppo Tassullo, i primi 9 licenziamenti
LA CRISI DELL’AZIENDA
Bloccata la controllata Beton. Zabbeni (Cgil): «L’allarme è alto, temiamo sia solo l’inizio». L’incontro con Olivi
◗ TRENTO
Nove lavoratori licenziati dalla
Tassullo Beton, azienda controllata da Tassullo Materiali
che le forniva il necessario per
realizzare le celle ipogee destinate alle mele del consorzio
Melinda. Nessun ammortizzatore sociale, solamente l’assegno di disoccupazione. «Siccome la Beton è insolvente non
si poteva fare diversamente, ci
ha spiegato l’amministratore
giudiziale della Materiali. La
fornitura andava interrotta ed
il lavoro affidato ad altri. Così è
stato», spiega Maurizio Zabbeni, segretario provinciale della
Fillea Cgil il quale, assieme ai
colleghi Fabrizio Bignotti della
Cisl e Gianni Tomasi della Uil,
segue la crisi aziendale che rischia di cancellare posti di lavoro e disperdere un notevole
patrimonio di esperienze industriali.
«L’allarme è alto. Temiamo
che questi licenziamenti - otto
operai ed un impiegato - siano
solamente il primo atto di un
destino che colpirà tutti i dipendenti del gruppo, una settantina. E l’inizio della dispersione di conoscenze accumulate da un’azienda che, pur in
procedura fallimentare, oggi è
in grado di reggersi da sola.
Perciò dico: se la Provincia ha
una politica industriale, beh,
questo è il momento di metterla in campo».
La crisi Tassullo presenta
aspetti paradossali. Tassullo
Materiali spa, la capogruppo
industriale, è gravata da un debito pesante, una cinquantina
di milioni di euro, frutto di investimenti importanti vanificati dai dieci anni di crisi edilizia. Tuttavia, sia per la qualità
delle sue malte speciali, sia per
la realizzazione dei siti ipogei,
sottolinea Zabbeni, «oggi
l’azienda si regge da sola. Se
poi in punta di diritto, come ci
hanno spiegato, a causa della
sua insolvenza era inevitabile
sottrarre alla Tassullo Beton
l’appalto da 600 mila euro per
la costruzione delle celle, non
gpi
Il colosso della tecnologia
sanitaria continua a crescere
so l’evoluzione dell’offerta tecnologica. A livello locale, Gpi è
conosciuta in primis per aver
Puntare sempre più all’interna- vinto l’appalto per la gestione
zionalizzazione, mantenendo del Cup; ma si tratta soltanto di
però il cuore trentino e un oc- un piccolo aspetto fra i molti
chio particolare alla qualità del- che coinvolgono la ricerca e la
la vita di collaboratori e dipen- produzione del gruppo. «Ci ocdenti. È in sostanza questo il cupiamo d’informatica e serviprogetto con cui guarda al futu- zi per la sanità, con una proro Gpi, colosso che applica la spettiva però allargata al welfatecnologia al settore sanitario e re – spiega Manzana –. Alcuni
che ha ormai da tempo supera- nostri prodotti si apprestano ad
to i confini locali. Parlano i nu- una visione globale e ad un’inmeri, presentati ieri nella sede ternazionalizzazione spinta». È
di Trento dal presidente, ammi- il caso per esempio di un vero e
nistratore delegato e fondatore proprio armadio robotizzato,
Fausto Manche permette
zana. Il grupl’evoluzione
po ha chiuso
tecnologica
il 2015 con un
della gestione
valore della
logistica del
produzione
farmaco. Maccomplessivo
chine assemdi 98,2 milioni
blate a Trendi euro, in creto, poi venduscita del 33%
te in ospedali,
rispetto all’anambulatori e
no precedenfarmacie
te. Avanza an- Il fondatore e ad Fausto Manzana
dall’Australia
che il margine
alla Siberia.
operativo lorPer riuscirci la Gpi ha acquisito
do, che è passato da 12,4 milio- una piccola società tedesca, la
ni a 16,3 milioni di euro. L’utile Riedl, che realizza una sorta di
di esercizio – sempre per il 2015 pinza robotizzata, che racco– si attesta a 1,6 milioni di euro. glie, riconosce e distribuisce i
In forte crescita anche il nume- farmaci, permettendo un salto
ro di dipendenti e collaboratori: qualitativo nelle organizzazioni
a fine anno le risorse in organi- sanitarie. «Soltanto da poco Gpi
co erano 2.601, pari a 1.124 col- ha iniziato ad avere veri e prolaboratori in più rispetto al pri pensieri globali – spiega
2014. L’obiettivo è di chiudere il Manzana –. Nei fatti nascere a
2016 superando le 3.000 unità e Trento e riuscire ad esportare
i 130 milioni di euro di produ- nel mondo significa aver avuto
zione; nella sede trentina i colla- un’evoluzione». Eppure, pur
boratori sono circa 300, anche con queste prospettive, il collein questo caso con prospettiva gamento con il territorio locale
d’incremento. Una sede distac- rimane un aspetto caratterizcata – per la ricerca – è alla Fbk a zante della società, nata a TrenMesiano. Il gruppo riunisce di- to nel 1988, con un capitale soverse aziende, con pure recenti ciale di 5 milioni di lire.
acquisizioni che hanno permes©RIPRODUZIONE RISERVATA
di Daniele Erler
◗ TRENTO
MAURIZIO
ZABBENI
‘‘
Il gruppo oggi
si può reggere da solo,
ma se gli tolgono
gli appalti significa
bloccare i ricavi futuri
La Provincia intervenga
Primi licenziamenti alla Tassullo Beton. In alto, Maurizio Zabbeni
sono disposto a considerare
“normali” i nove licenziamenti conseguenti. Bloccare un potenziale ricavo futuro, significa peggiorare la situazione. Lo
abbiamo, io e i miei colleghi,
fatto presente all’assessore Olivi che ci ha assicurato il suo
impegno e che farà, tenendo
presente la procedura di liquidazione in corso, tutto il possibile. Confidiamo che sarà così.
Assieme al legale che cura gli
interessi dei lavoratori, l’avvocato Ottorino Bressanini, siamo convinti che per salvare il
reddito di settanta famiglie,
questa vicenda aziendale debba essere esaminata e risolta
certamente in punta di diritto,
ma anche con la dovuta attenzione per il patrimonio industriale». Che non è, ribadisce
Zabbeni, un’idea vaga, ma un
valore concreto e misurabile:
«Lo dimostra il fatto che, mentre in Italia tutti i cementifici
chiudono, l’attività della Tassullo regge perché ha saputo
innovare le sue malte speciali,
un prodotto oggi unico un Europa. E poi ha “inventato” le
celle ipogee, una novità sia per
la conservazione agroalimentare, sia per i data center che lì
potranno collocarsi. E tutto
questo senza soldi pubblici,
salvo un milione e mezzo per
la ricerca, abbondantemente
ripagato. Ecco, non vorremmo
che tutto ciò -innovazione,
prodotti per la bioedilizia, sostenibilità ambientale- venisse smembrato nei tre lotti messi all’incanto dal commissario
giudiziale. Senza, soprattutto,
garanzie per i settanta lavoratori che a tutte queste realizzazioni hanno contribuito. Lo
abbiamo detto ad Olivi e lui s’è
impegnato. Abbiamo fiducia,
ma il tempo corre. Temiamo
iniziative speculative e questi
nove licenziamenti non sono
un buon segno...».
(r.c.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Polo unico, ultimatum di Ccb a Iccrea
Troppi ripensamenti sulla riforma Bcc. Fracalossi: «Decisione definitiva entro il primo luglio»
◗ TRENTO
Giorgio Fracalossi
«Lo dico con rammarico, ma oggi non ci sono le condizioni per
costruire un gruppo unico tra le
banche cooperative. Il momento è delicato, sono in gioco importanti prospettive. Ma il tempo delle riflessioni è scaduto: venerdì 1° luglio abbiamo convocato il consiglio d'amministrazione ed in quella data prenderemo la nostra decisione finale».
Sono le parole con cui Giorgio
Fracalossi ieri ha chiuso il cda di
Cassa Centrale Banca. Una lunga riunione che ha esaminato il
faticoso lavoro che negli ultimi
mesi ha occupato i vertici del
credito cooperativo nel trovare
modi e condizioni per realizzare, con la fusione tra gruppo Iccrea e gruppo Cassa Centrale
del Nord Est, la holding unica
per tutte le Bcc italiane. Una soluzione che pare lontana. «Troppe incertezze e ripensamenti da
parte dei nostri interlocutori» ha
spiegato il presidente di Ccb «è il
momento di rilanciare il nostro
progetto».
Il termine non verrà mai pronunciato, ma è un ultimatum
dopo che il protocollo unitario
sottoscritto il 19 maggio da tutti
gli interessati nel comitato ese-
cutivo di Federcasse, sette giorni dopo era stato rimesso in discussione dal presidente di Iccrea, Giulio Magagni. Insomma,
decisioni inaffidabili ed una situazione ingestibile. Perciò, se
nei prossimi dieci giorni si definiranno le condizioni per un
patto equo tra le due centrali
bancarie si lavorerà per il polo
bancario unico. Altrimenti il
gruppo Ccb darà vita al progetto
presentato oltre un anno fa e
che già oggi coinvolge circa 180
banche cooperative che utilizzano i suoi sistemi informatici, i
prodotti ed i servizi di consulenza. Una prospettiva caldeggiata
anche da una quindicina di Bcc
di varie regione che nei giorni
scorsi, attraverso un pubblico
appello, hanno paventato il costituirsi di un monopolio
“nordcoreano”, caldeggiando la
nascita di una seconda holding
che garantisca una “virtuosa”
concorrenza ed efficienza. Impossibile non cogliere la valutazione critica nei confronti di Iccrea e l'auspicio che Ccb realizzi
il proprio progetto. «È dal gennaio 2015 che parliamo della riforma delle Bcc» ricorda Fracalossi. «Nell'aprile 2015 abbiamo
presentato a Federcasse il nostro progetto industriale ed a lu-
glio e settembre lo abbiano discusso pubblicamente. Se nei
prossimi 18 mesi dovranno costituirsi le holding non è più
tempo per discutere, ma per costruire. Lo prevede la riforma e
le nostre banche si attendono serietà ed efficienza».
Il patrimonio minimo di un
miliardo per costituire la capogruppo non è un ostacolo, ricorda il comunicato con cui s'è concluso il cda di ieri: Ccb con le sue
società di riferimento informatiche, di gestione fondi, di assicurazione e con la banca corporate
Mediocredito Trentino Alto Adige oggi offre al sistema Bcc un
network “primario” da tempo
operativo sul mercato. In poche
parole: disponibili a trovare un
accordo equilibrato entro il 1° luglio, data ultima in cui saranno
prese “decisioni definitive ed
improrogabili”.
(r.c.c.)