Tassullo: debiti a 53 milioni, 23 di buco

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- mercoledì 25 maggio 2016 -
l'Adige -
Pagina: 11 -
Tassullo: debiti a 53 milioni, 23 di buco
Immobili e partecipate, valori dimezzati
Fallimento, slitta l’udienza in tribunale
FRANCESCO TERRERI
TRENTO - Domani è in calendario
l’udienza davanti al collegio dei giudici sulla revoca del cda e l’istanza di fallimento della Tassullo Materiali proposta dal commissario giudiziale Alberto Bombardelli ai sensi dell’articolo 173 della legge fallimentare, quello
che fa riferimento a omissioni dolose
e altri atti di frode da parte del debitore. È probabile tuttavia che venga rinviata di una o due settimane per ragioni tecniche. L’istanza del commissario
porterà a nuove correzioni nei conti
dell’azienda. Ma già quelli aggiornati
al 30 aprile dall’amministratore giudiziario Stefano Zotta sono eloquenti: i
debiti sono cresciuti a quasi 53 milioni di euro, l’attivo si ferma sotto i 30,
il «buco» patrimoniale è quindi di 23
milioni.
Il patrimonio della Tassullo Materiali,
pari a 19 milioni tra capitale e riserve,
è stato cioè completamente bruciato
da qualcosa come 42 milioni di perdite accumulate negli ultimi cinque anni. Ed è a rischio, come ha spiegato
l’Adige nei giorni scorsi, anche la società controllante Tassullo spa e i suoi
quasi 600 soci del territorio. Tassullo
spa va in assemblea venerdì sera.
Le attività a lungo termine della Tassullo Materiali, immobili, cave, partecipazioni societarie, sono precipitate
a 24 milioni, 3 milioni in meno della
proposta concordataria e quasi la metà ormai dei 42 milioni precedenti all’avvio della procedura di concordato
preventivo. Se il rosso non diventa ancora più profondo lo si deve ad una
sorpresa: l’attivo corrente, magazzino
e crediti, risale a 5,5 milioni grazie alla ripresa della produzione di questi
ultimi mesi.
Su questo puntano sindacati e lavoratori per difendere l’attività produttiva
Zotta, amministratore
giudiziario, aggiorna i conti
A sorpresa però è ripartita
la produzione. Venerdì
assemblea dei 70 addetti,
proposta una tutela legale
ed evitare uno smembramento dell’azienda in caso di fallimento. Dopodomani, venerdì, è in programma l’assemblea dei dipendenti, 62 a Tassullo,
70 in tutto. «Stiamo predisponendo spiega Maurizio Zabbeni della Fillea
Cgil, che segue la vicenda insieme a
Filca Cisl e Feneal Uil - una rappresentanza legale dei lavoratori per dar voce ai dipendenti in seno alla procedu-
ra non solo per la questione dei crediti». Che restano pari a circa 4 milioni,
Tfr compreso, senza contare 1,7 milioni di debiti previdenziali.
In questi giorni si moltiplicano le iniziative per salvare il salvabile della Tassullo Materiali. «La società, al netto di
debiti accumulati per operazioni non
propriamente connesse, va bene grazie ai prodotti innovativi e alla nuova
domanda trovata - afferma l’assessore provinciale allo sviluppo economico Alessandro Olivi - Il rischio è che
qualcuno sia interessato a spacchettare l’azienda e a prendersi il marchio.
Ho chiesto un incontro al commissario».
In effetti, come dicevamo, nei conti del
primo quadrimestre dell’anno spuntano 3,2 milioni di ricavi, quasi in pari
con i costi. Il magazzino è risalito a 1,4
milioni, i crediti a circa 4 milioni. D’altra parte arrivano massicce svalutazioni di terreni e fabbricati per oltre 21
milioni, mentre le partecipazioni sono
quasi azzerate, se si fa eccezione per
Conservazione Alta Efficienza, la società delle mele in galleria (nella foto).
E continuano a crescere i debiti. Quelli con le banche accumulano gli interessi non pagati e sfiorano i 25 milioni. Tra le più esposte, Sparkasse per
quasi 9 milioni, Cassa Centrale per 7,6
milioni e poi Unicredit, Bnl, Banco Popolare. L’udienza dei creditori è fissata per il 29 giugno ma ad oggi è sospesa in attesa degli eventi.