La tradizione delle zeppole, aspettando San

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CORRIERE CANADESE • VENERDI 18 MARZO 2016
GUSTO
CATIA
RIZZO
TORONTO - Il Nume protettore della famiglia, l’uomo saggio, la figura forte, il conforto paterno, l’umile dedizione.
San Giuseppe è ancora oggi uno dei Santi più amati della tradizione cattolica che ne
celebra la solennità il 19 di marzo.
Prende origine da riti di natura pagana, considerando infatti che questo giorno
coincide sul calendario con l’equinozio di
primavera.
In Italia, come in altri Paesi accomunati
dallo stesso Credo religioso, la festa del Padre putativo di Cristo coincide con la festa
del papà a cui i bambini dedicano per l’occasione regali e lettere.
La tradizione popolare in onore del Santo
è diversa da regione a regione, in molti casi
persino tra villaggi vicini.
In diverse aree del Sud si usa organizzare per esempio tradizionali tavolate, per ricordare il Santo anche come protettore dei
bisognosi. Molte famiglie collaborano per
la preparazione di un sostanzioso banchetto collettivo, secondo la tradizione che invitava a sfamare per quella giornata i poveri del villaggio.
Gioia degli occhi e soprattutto del palato, i banchetti di San Giuseppe offrono i più
gustosi piatti e prodotti locali, dal pane alla
minestra di pasta e fagioli, dalle castagne arrostite alle immancabili sfinci.
Tipica è anche la "cavalcata" rappresentazione folkloristica in ricordo della fuga in
Egitto della Sacra Famiglia. Cavalli e muli
LA FESTIVITÀ
La tradizione delle zeppole,
aspettando San Giuseppe
vengono bardati in modo sontuoso quanto
bizzarro e fatti sfilare per le strade del paese.
Anche il dolce tipico della festa subisce
varianti regionali ma di base vi è un impasto
simile a quelle dei bignè o dei krapfen, con
un ripieno di crema o marmellata.
Tuttavia, il dessert maggiormente conosciuto è quello napoletano, ovvero le famose “zeppole di San Giuseppe”, o sfinci appunto .
La tradizione vuole infatti che, dopo la fuga in Egitto con Maria e Gesù, San Giuseppe
dovette vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera.
La tipica zeppola è nata sicuramente in
un convento campano, ma non si sa per certo quale. Il primo esemplare messo su carta
risale comunque al 1837, ad opera del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino.
La Ricetta delle zeppole
di San Giuseppe
Mezzo litro di acqua;
50 gr di burro;
Un pizzico di sale;
SECONDO PIATTO
Sardine ripiene
Teresina
PRIMO PIATTO
Spaghetti all’aragosta
Calorie per porzione: 460
Tempo di preparazione: un’ora
Economico: si Vegetariano: no
Preparazione: Lessare le aragostine, possibilmente ancora vive, sgusciarle e tritare
la polpa. In una pirofila nel frattempo
mettere il burro sciolto, la cipolla tritata,
la polpa e un pizzico di sale. Soffriggere il
tutto a fuoco lento, unendo un bicchiere
della stessa acqua di cottura delle aragoste. Lessare nel frattempo gli spaghetti in
abbondante acqua salata, scolarli al dente,
versarli in un piatto da portata, condirli
con la salsa e servirli immediatamente.
Per La Crema
Pasticcera
4 tuorli d’uovo;
100 g di zucchero
40 gr di farina;
1/2 litro di latte (preferibilmente intero);
Mezza bacca di vaniglia o una bustina di vanillina;
Una scorzetta di limone.
Riscaldate il latte unendovi la scorzetta di
limone e la vanillina, se al posto di quest’ultima preferite la bacca di vaniglia, apritela a
metà per il lungo, poi con la punta di un coltello raschiate il suo contenuto e mescolatelo allo zucchero.
Separate gli albumi dai tuorli e versate
questi ultimi e lo zucchero in una pentola,
CONTORNO
Tortino di verdure allo
zafferano
DOLCE
Coppette ai mirtilli
Calorie per porzione: 475
Tempo di preparazione: un’ora e 15 min.
Economico: no Vegetariano: no
La Cucina
di
Calorie per porzione: 615
Tempo di preparazione: un’ora
Economico: si Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr. di spaghetti
- un Kg. di aragostine
- 50 gr. di burro
- mezza cipolla media
- sale.
300 gr di farina
6 uova;
Olio di arachide
monoseme q.b.;
Zucchero a velo
q.b.;
Amarene sciroppate q.b.;
sbattete il tutto con una frusta fino ad ottenere un composto spumoso e biancastro.
Setacciate la farina unendola al composto
di tuorli e zucchero.
Mescolate in modo continuo il composto
e versate a filo il latte caldo (non bollente),
dopo aver eliminato la scorzetta di limone.
Mettete sul fuoco e continuando a mescolare portate a bollore, abbassate la fiamma e fate sobbollire per 3 o 4 minuti.
Versate la crema in una ciotola e fate raffreddare.
Riunite in una pentola il burro, l’acqua e
il sale, mettete sul fuoco e portate a bollore, mescolando per amalgamare bene i vari ingredienti.
Allontanate la pentola dal fuoco e gettatevi dentro tutta la farina in un colpo solo. Lavorate il tutto con una spatola, poi rimettete la pentola sul fuoco medio e continuate a lavorare fino a quando l’impasto
non si staccherà dai lati (circa 10 minuti).
Togliete dal fuoco e incorporate le uova,
una alla volta.
Lavorate la pasta con energia usando una frusta o uno sbattitore elettrico, poi lasciate riposare l’impasto una ventina di minuti. Mettete sul
fuoco un tegame dai
bordi alti pieno di olio di arachidi e tenete la fiamma ad un
livello medio.
Con una sacca
da pasticcere con la
bocchetta grande rigata o liscia deponete
l’impasto a forma di ciambelline di circa 8 cm di diametro su un foglio di carta forno. Fate scivolare con delicatezza una zeppola alla
volta nell’olio caldo.
Cuocete le zeppole fino a quando saranno dorate e ben gonfie, e toglietele dall’olio con una paletta forata, appoggiandole
su carta da cucina per togliere l’olio in eccesso. Fate raffreddare le zeppole completamente e solo al momento di servire, deponetele su un piatto da portata, spolveratele con lo zucchero a velo e riempite il foro con della crema pasticcera.
Decorate a piacere con qualche amarena
sciroppata e un po’ del loro sciroppo.
Pronte per essere mangiate.
Buon appetito!
Ingredienti per 4 persone:
- 800 gr. di sardine fresche
- 200 gr. di pangrattato
- uno spicchio d’aglio
- un ciuffo di prezzemolo
- un bicchiere di vino bianco
- mezzo peperoncino
- un pizzico di origano
- due cucchiai di passata di pomodoro
- mezzo bicchiere di olio extravergine
d’oliva
- sale e pepe.
Ingredienti per 4 persone:
- 3 patate
- 4 carciofi
- 2 cipolle
- 4 salsicce
- 2 uova
- un bicchiere di latte
- una bustina di zafferano
- 10 gr. di burro
- 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- sale e pepe.
Preparazione: “Cuocere le patate in
acqua salata per 10 minuti dal momento dell’ebollizione; scolarle, pelarle e
tagliarle a fette. Soffriggere le cipolle
tritate in olio, unire i carciofi tagliati
a spicchi, le salsicce sminuzzate e le
patate; salare, far insaporire e passare il
tutto in una pirofila imburrata. Coprire
con le uova sbattute con latte, zafferano
e un pizzico di sale e pepe ed infornare
a 200°C per mezz’ora.”
Preparazione: Pulire le sardine e diliscarle senza aprirle a metà. Impastare
pangrattato, sale, pepe, pomodoro,
aglio, peperoncino e prezzemolo tritati, 4 cucchiai d’olio, origano e mezzo
bicchiere di vino. Farcire con l’impasto
i pesci, disporli in una teglia con il
resto dell’olio e del vino, salare, pepare
e infornare a 200°C per 15 o 20 minuti.
Il Corriere Canadese invita le sue affezionate
lettrici a inviare le ricette a loro più care, quelle che
fanno leccare i baffi a tutta la famiglia, che magari vengono preparate per celebrare una occasione
speciale oppure che sono semplici da eseguire, ideali
Calorie per porzione: 290
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: si Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone:
-400 gr. di mirtilli
- un bicchiere di vino bianco secco
- 300 gr. di ricotta
- 5 cucchiai di zucchero
- mezzo bicchiere di panna liquida
- una bustina di vanillina.
Preparazione: “Lavare i mirtilli nel
vino, sgocciolarli, passarne la metà al
setaccio e mescolarvi tre cucchiai di
zucchero. Passare al setaccio anche la
ricotta ed unirla al passato di mirtilli insieme allo zucchero rimasto,
la panna e la vanillina. Rimestare
delicatamente, amalgamando tutti gli
ingredienti; distribuire il composto
in quattro coppette, aggiungendo i
mirtilli lasciati interi e far raffreddare
in frigo prima di servire.”
quando si rientra a casa dal lavoro.
La cucina italiana di oggi nasce dalla tradizione:
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