un tram da roma nord a roma sud - Il notiziario gratuito di Roma Nord

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Anno 9| numero 269| Venerdì 26 Febbraio 2016
www.settimanalezona.com
[email protected]
EditorialE di Nicoletta Liguori
ROMA NORD
In bici per le rotaie
Olimpiadi 2024 o no, se vogliamo
che a Roma si lascino in garage
auto e moto, l’unica soluzione è
puntare su treno e tram. Se
l’anello ferroviario da Vigna Clara
alla Nomentana e quindi a Fiumicino pare in via di realizzazione,
un tram che congiunga Saxa Rubra e quindi Roma nord a Roma
sud, alla Laurentina giace nei
cassetti del Campidoglio già da
dieci anni. Ma il cittadino non dimentica e il 12 marzo ci sarà
una “biciclettata” che partirà dal
Municipio VII per riproporre ai futuri amministratori capitolini una
delibera che ebbe l’approvazione
sia della allora giunta Veltroni,
che del centro-destra all’opposizione e che, udite udite, entrò ed
uscì dall’aula Giulio Cesare indenne. La delibera era stata promossa da quaranta Associazioni e
Comitati di Roma nord est, con
Italia Nostra sezione di Roma e
WWF Lazio: nel 2005 furono raccolte in novanta giorni ben
11.000 firme! Oggi se ne aggiungerebbero altrettante, se non di
più, considerando che Saxa Rubra è lo snodo verso la provincia
di Viterbo e i pendolari che tutti i
giorni vengono a Roma. Per aderire all’iniziativa, i contatti nell’articolo di pagina 2. Noi ci
saremo.
-> Pubblicità: tel. 345 1529651 <-
il progetto
un tram da
roma nord
a roma sud
Varie associazioni di cittadini si mobilitano per il progetto, già
approvato dal Comune 10 anni fa: un tram leggero con 22 fermate
che colleghi Saxa Rubra (nord) - Togliatti (est) - Laurentina (sud)
mobilità
Chiudere anello
ferroviario Vigna
Clara-Nomentana
degrado
Reportage
da via Flaminia:
baracche & co.
ambiente
A due passi da
casa 1/3 rifiuti
nucleari d’Italia
migranti
Novità dal Centro
di Accogienza a
Casale S. Nicola
furti
La banda del
bancomat e i
ladri di cani
2
Roma nord
ROMA NORD
TRAM SAXA RUBRA-LAURENTINA
Torna a far parlare di sé un progetto del 2006: 22 fermate tra Roma nord e sud, fino all’Eur
di ANDREA NARDINI
U
n tram che colleghi la periferia nord alla periferia
sud. Un sogno? Non proprio, perché il progetto c'è. E fu
già approvato dal Comune dieci
anni fa. Un’ opera di notevole interesse per la mobilità romana, in
grado di intercettare le linee metro A, B e C, linee delle ferrovie
metropolitane e tranviarie, quelle dell'Atac in superficie alleggerendo in tal modo il traffico
automobilistico che inquina e
crea il quotidiano caos nella città
e favorendo l'uso dei mezzi pubblici di trasporto. E i cittadini romano non lo hanno dmenticato,
tanto da organizzare sabato 12
marzo 2016 una manifestazione
per sostenere la proposta per il
tram Saxa Rubra-Togliatti-Laurentina.
Ci sarà una biciclettata lungo viale Togliatti con duplice partenza
da Piazza Cinecittà e da Ponte
Mammolo per arrivare al Parco
Madre Teresa di Calcutta all’altezza del quartiere di Centocelle,
e ritrovarsi tutti, anche i numerosi cittadini che non usano le bici e che sono interessati a
sostenere la proposta. Una grande
proposta di mobilità sostenibile
su questo percorso:
Saxa Rubra, Fidene, Sabine, Serpentara, Vigne Nuove, Talenti,
Montesacro, Kant, Galbani, Ponte Mammolo, Colli Aniene, Fran-
ceschini, Collatina, Quarticciolo,
Centocelle, Alessandrino, Stazione Casilina, Romanisti, Don Bosco, Subaugusta, Capannelle,
Laurentina. I promotori di questa
iniziativa spiegano che: “il 6 febbraio di dieci anni fa il Consiglio
comunale di Roma approvò all’unanimità una delibera d’iniziativa popolare, la 37/2006 (ben
11.000 cittadini romani avevano
sottoscritto il suo testo, ndr), che
stabiliva di dare avvio a un progetto partecipato per la creazione
di una grande infrastruttura di
moderna mobilità ecologica da
Saxa Rubra a Laurentina, chiamata tram per comodità comunicativa. La delibera era stata
promossa da 40 Associazioni e
Comitati di quartiere della periferia nord-est della Capitale assieme ad Italia nostra Sez. di
Roma ed al WWF Lazio, che, nel
2005, in 90 giorni di mobilitazione, riuscirono a raccogliere quasi
undicimila firme certificate per
portare in discussione il progetto
nell’aula di Giulio Cesare.
Fra le delibere d’iniziativa popolare fu l’unica che riuscì ad entrare nel Consiglio capitolino ed
uscirne viva, approvata, vista
l’oggettiva bontà della proposta,
all’unanimità dal centrosinistra,
allora governante con la giunta
Veltroni, e dall’opposizione di
centrodestra. A dieci anni di distanza il progetto è ancor più valido. Noi intendiamo riproporlo
ai futuri amministratori di Roma
che scaturiranno dalle elezioni
cittadine del prossimo giugno.
Per questo vogliamo organizzare
una manifestazione per sabato 12
marzo: una biciclettata lungo viale Togliatti con duplice partenza
da Piazza Cinecittà e da Ponte
Mammolo per arrivare e ritrovarci tutti al Parco Madre Teresa di
Calcutta all’altezza del quartiere
di Centocelle. Non ci proponiamo di fare la commemorazione
di una delibera defunta, ma
un’azione di lotta civica per un
progetto più che mai giusto, attuale e necessario. Facciamo appello a tutti, cittadini, comitati,
associazioni civiche per promuovere e aderire alla manifestazione
affinché il tram Saxa Rubra-Togliatti-Laurentina non rimanga
ancora soltanto un desiderio”.
Hanno già aderito: Italia Nostra
Roma; C.A.L.M.A. (Coordinamento associazioni del Lazio per
la mobilità alternativa); ADP –
Associazione diritti dei pedoni di
Roma e del Lazio; ADP – Associazione diritti dei pedoni del III
Municipio. Varie altro associazioni e comitati stanno aderendo in
questi giorni. Per informazioni e
adesioni si può contattare il Comitato promotore delle Delibera
37/06 cell. 34907577804.
Direttore respons.: nicoletta Liguori
Direttore eDitoriaLe: andrea nardini
grafica: Yevheniia Maslovska
società editrice: editoriale nartuc s.r.l.
Via g. D’arezzo 10 roma
Tel. 345.1529651 (pubblicità)
[email protected] (redazione)
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staMpa: iprint s.r.l.
iscrizione al tribunale di roma
n°52/2008 del 14-2-2008
4
Roma nord
ROMA NORD
chiusura anello ferroviario
Congiungere la stazione Vigna Clara (che aprirà a giugno) con Tor di Quinto e Nomentana
di CAMILLA PISCHIUTTA
L
’obiettivo è il completamento
dell’anello ferroviario, in vista
della candidatura olimpica della
capitale per il 2024. Non solo la riapertura della stazione di Vigna Clara, prevista già per giugno 2016, che darà vita
al collegamento di Roma Nord con la
stazione di Valle Aurelia, dunque con
la linea A della metropolitana e con il
trenino FL3, che va da Viterbo alla stazione Ostiense. Questa volta, infatti, si
parla dell’apertura effettiva dell’intero
percorso pianificato, ovvero del completamento di restanti quattro chilometri dell’anello verso nord, grazie al
ricongiungimento di Vigna Clara con
la stazione Nomentana, che si trova
lungo la FL1, la ferrovia regionale che
collega Roma con l'aeroporto Leonardo da Vinci. L’opera prevede, inoltre, la
creazione di una stazione intermedia a
Tor di Quinto,che diventerebbe un importante snodo di collegamento con la
ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, anche detta ‘Roma Nord’, e la costruzione di un ponte per superare il
fiume Aniene. Un progetto ambizioso,
e già in prospettiva da molti anni, che
però sembra prendere una forma più
concreta grazie al suo inserimento tra
gli obiettivi strategici verso la candidatura di ‘Roma 2024’. Eppure, sembra
che ci siano diversi “intoppi” alla realizzazione di questo progetto. Parola del
capogruppo NCD del XV Municipio,
Giuseppe Mocci, che ha proposto – e
per la seconda volta, dopo quella di
aprile scorso – una mozione al Consiglio
“per sollecitare la delocalizzazione delle attività artigianali di Via Camposampiero”. La questione, infatti, è che il
tracciato del nuovo tratto di ferrovia,
da realizzare ex novo da Rfi, la Rete ferroviaria italiana, su pianificazione comunale, attraverserebbe proprio quella
zona, oggi di fatto occupata abusivamente da una comunità di artigiani.
Questi, infatti, sono stanziati sul cosiddetto rilevato ferroviario degli anni ’30,
ovvero sul terrapieno che dovrebbe fare da base per i binari della nuova linea.
“L’accordo per far spostare le attività in
un nuovo polo vicino al cimitero di Prima Porta, lungo Via Tiberina, è già stato firmato anni fa, anche dagli artigiani
stessi– spiega Mocci – La mozione è stata già bocciata in Consiglio l’anno scorso, ma abbiamo deciso di riproporla per
rimettere in moto il procedimento di
delocalizzazione. Non vorrei che i lavori per la costruzione di un’infrastruttura così importante per il territorio
venissero bloccati, nonostante la vo-
lontà del governo e lo stanziamento dei
fondi, a causa dell’occupazione abusiva
della zona dove dovrebbe sorgere la
nuova ferrovia”. E’ pronta, però, la replica della maggioranza, che spiega come la mozione sia stata bocciata perché
“già superata”. “Il lavoro dell’amministrazione è già molto più avanti rispetto alle richieste presenti nella mozione
– afferma l’assessore ai lavori pubblici
del XV Municipio, Elisa Paris – Ci sono
già stati degli incontri congiunti tra
Municipio, dipartimento Urbanistica
capitolino e Ferrovie dello Stato proprio
su questo argomento. Lo spostamento
degli artigiani è un progetto concreto,
bisogna però ancora risolvere delle questioni procedurali, di competenza del
dipartimento Urbanistica del Comune”. “Stiamo facendo il massimo” rilancia il capogruppo municipale del
PD, Marco Paccione. “Noi siamo più
avanti di quella mozione e il fatto che
questo intervento sia stato inserito come opera strategica nel piano per ‘Roma 2024’ è già la dimostrazione di una
forte azione politica– sottolinea – La
questione degli artigiani, poi, la stiamo
affrontando da tempo. In quella zona ci
sono aziende ed eccellenze che vanno
rispettate e tutelate. Questo processo di
cambiamento va governato, è una nostra priorità, ma ci vuole del tempo”.
6
Casale San Nicola
ROMA NORD
addio centro di accoglienza
Il Prefetto ha inviato una lettera alla cooperativa che ospita i richiedenti asilo: via entro 30 giorni
di IGOR MALATESTA
I
l Centro di Accoglienza di Casale San Nicola, oggetto quest'estate di copiose proteste da
parte di residenti e manifestanti,
tra cui militanti di Casapound e
Fratelli D'Italia, chiuderà. Gli
ospiti dell’ex Scuola Socrate non
possono infatti usare i servizi igienici perché la Città Metropolitana di Roma ha sospeso a
dicembre scorso l’uso di due delle
tre vasche imhoff di cui in tutta
fretta la Cooperativa di gestione
aveva munito il casale. Quest'ultima ha commesso abusi, accertati
dall’Ufficio
tecnico
del
Municipio a settembre scorso, e
sarà chiamata a demolire le opere
abusive. La Cooperativa ha scavato nel giardino su area vincolata
per posizionare quelle vasche e
non ha ad oggi ottenuto il nulla
osta della Sovrintendenza. Ora gli
ospiti della struttura avranno altra destinazione. Il Prefetto ha
mantenuto la parola data ai cittadini il 27 novembre scorso nel
corso di una assemblea municipale del XIV Municipio:”Il Bando è
annuale” quindi non sarà rinnovato. Gabrielli spiegò che i cittadini di Casale San Nicola “hanno
già dato” e che altre sarebbero
state le zone di Roma interessate
dal prossimo bando 2016. Egli ha
confermato il tutto poi con una
lettera che è stata ripresa dal quotidiano Repubblica: Vi sono "criticità relative all'ubicazione della
struttura. In particolare - spiega il
Prefetto - si è preso atto, nel corso del 2015, delle proteste dei cittadini residenti nella zona che
hanno dato luogo all'adozione di
misure di vigilanza da parte della
questura". "Non si ritiene più sostenibile la prosecuzione di tali
misure, né può considerarsi ammissibile un dispiegamento continuativo di forze dell'ordine al
fine di garantire il pacifico espletamento del servizio di accoglienza. Ne consegue la valutazione di
inidonietà della struttura per motivi logistici e ambientali". "Si
chiede a codesto ente gestore conclude Gabrielli - di voler proporre entro 30 giorni l'utilizzo di
ulteriori stabili". Il riferimento è
alla cooperativa "Isola verde" a
cui sarebbe da poco infatti arrivato lo sfratto. In pratica dunque,
secondo la prefettura, le ragioni
della imminente chiusura sarebbero dovuti all'impossibilità, di
continuare a presidiare il centro
con agenti di Polizia e Carabinieri. Un costo troppo alto in termini di forze operanti sul territorio e
quindi anche di costi. Ma i lettori ricorderanno anche tutte le
istanze portate avanti dal Comitato Residenti, in cui, in un ampio fascicolo, erano stati portati
all'attenzione della magistratura
diversi presunti abusi e irregolari-
tà della struttura. La domanda è:
dove andranno adesso le decine
di occupanti del Centro di Accoglienza di Casale San Nicola, richiedenti
protezione
internazionale e in attesa di rilascio dell'asilo politico? Ma soprattutto, perché comunicare alla
Cooperativa che fornisce il servizio la notizia che non è più possibile garantire un presidio fisso di
pubblica sicurezza a controllo
dell’area di campagna in cui i casali sorgono e che si rende necessario chiudere entro trenta giorni
dal ricevimento della missiva? Il
Prefetto non avrebbe dovuto forse avvertire prima tutti i cittadini
di San Nicola di non poter garantire loro il presidio fisso ottenuto
dalla Questura? Cos’ è che ha
messo in pericolo la sicurezza
pubblica e necessitato il presidio
fisso di Polizia, Carabinieri, Finanzieri in turni H24, i residenti
forse? Il Municipio e la Prefettura
da maggio scorso in poi hanno ritenuto quel luogo bucolico, isolato, buio, decentrato come idoneo
e sicuro; lo hanno scelto consentendo l’insediamento. Poi hanno
cambiato idea...
8
Osteria Nuova-Anguillarese
ROMA NORD
il nucleare sotto casa...
Nel Lazio è presente un terzo di tutte le scorie nucleari d’Italia. E sono proprio a Roma nord
di SABRINA DONATI
N
el Lazio e a Roma nord, in particolare, è presente circa 1/3
dei volumi di rifiuti radioattivi di tutta Italia. Sono concentrati nel
sito di stoccaggio presente all'interno
del Centro Ricerche Enea-Casaccia di
via Anguillarese e nella Centrale Nucleare di Latina, in località Borgo Sabotino. Questo inatteso primato è
stato reso noto nel corso del convegno
“La gestione dei rifiuti radioattivi e il
sistema dei controlli. Esperienze a confronto tra Francia, Spagna e Italia” tenutosi a Palazzo Montecitorio, lo
scorso 16 febbraio. L'incontro, promosso dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite
connesse al ciclo dei rifiuti, è stato l'occasione per confrontare le esperienze
degli altri Paesi europei sulla gestione
dei rifiuti radioattivi con la situazione
italiana. Il primato conseguito dalla
Regione Lazio è la conseguenza diretta della mancanza di un deposito nazionale unico in cui collocare le scorie.
“In Piemonte ci sono i 2/3 di tutti i rifiuti radioattivi italiani in termini di
concentrazione radioattiva – ha spie-
gato Roberto Mezzanotte, durante il
convegno – ma, per i volumi, il primato passa al Lazio”. E sono tutti concentrati nel Centro Enea-Casaccia. Le
scorie qui presenti derivano principalmente dal flusso dei rifiuti ospedalieri
e industriali, “cioè, non i cosidetti radioattivi elettrici da produzione energia – ha chiarito Mezzanotte – i non
elettrici finiscono nei tre depositi temporanei, uno di questi è quello del
centro Enea- Casaccia, ma anche gli
altri due depositi di Milano e di Forlì
fanno confluire i rifiuti raccolti alla
Casaccia, che di fatto è il punto di raccolta nazionale dei non elettrici”. Pertanto, attualmente, ci sono circa 7.000
metri cubi di rifiuti. Ma la cittadinanza di Roma Nord limitrofa al Centro
(Anguillara Sabazia, Osteria Nuova,
Cesano, La Storta, Olgiata, Cassia),
non ha nulla da temere perchè, come
dichiarato dallo stesso Mezzanotte, “si
tratta di una struttura altamente tecnologica, controllata e monitorata costantemente, che opera in sicurezza”,
ma è comunque una situazione che richiede a gran voce la creazione di un
deposito unico nazionale. La produzione dei rifiuti radioattivi cessa solo
con il completo smantellamento degli
impianti e delle centrali tuttora attive
nel nostro Paese. L'Italia, nel 1987, ricorse al referendum per bocciare definitivamente l'ipotesi nucleare a
vantaggio di altre fonti energetiche.
Purtroppo, però, è ancora in ritardo
nell'attività di smantellamento dei depositi e nell'avvio di un organismo di
controllo, annunciato spesso dal governo, ma mai realmente istituito.
Nel nostro Paese i rifiuti radioattivi
ammontano a circa 30mila metri cubi,
già prodotti e presenti nei siti di stoccaggio dislocati sul territorio. Poi ci sono altri 40mila metri cubi provenienti
dallo smantellamento degli impianti
nucleari, mentre altri mille metri cubi
derivano dalla rilavorazione del combustibile, che è materiale ad alta attività. Inoltre, ogni anno si continuano
a produrre rifiuti nucleari, sia nelle
centrali in decommissioning, sia in
ospedali e industrie per l'uso di sorgenti radioattive, in una quantità di
circa 500 metri cubi all'anno. Il Decreto Legislativo n.31 del 2010 ha affidato a Sogin il compito di localizzare,
progettare, realizzare e gestire il deposito nazionale e il Parco Tecnologico
all'interno del quale sorgerà. L'intero
sito sarà un'infrastruttura ambientale
di superficie dove sistemare in sicurezza tutti i rifiuti radioattivi di bassa, media e alta intensità dell'Italia. Alla
realizzazione manca il nulla osta dei
ministeri competenti, Ambiente e Sviluppo Economico. Secondo l'Ispra si
devono escludere per la realizzazione
tutte le regioni dove, in base alle vigenti norme tecniche per le costruzioni, c'è una probabilità del 2% che in
un periodo di 50 anni si verifichi un
terremoto con picco di accelerazione
pari o superiore a 0,25 gradi. In conclusione, fa riflettere anche un ultimo
dato: al nostro Municipio (il XV) spetterebbero nuovamente per legge
514mila euro come compensazione
per il territorio, per dover ospitare le
scorie proprio al centro Enea Casaccia.
Li trasferisce lo Stato al Comune attraverso il Cipe e vengono indicati nel Bilancio comunale alla voce “Tutela
Ambiente”. I precedenti fondi servirono per riqualificare la scuola di Osteria
Nuova rimuovendo i container di
amianto e riqualificando il giardino
del plesso. Della questione si interessò
anche il consigliere Pandolfi con una
proposta di risoluzione presentata in
Consiglio al XV Municipio.
ROMA NORD
Tor di Quinto-Saxa Rubra-Labaro
9
via flaminia, che degrado
Lungo la strada, da Tor di Quinto a Labaro: baracche, discariche e poi quell’ascensore...
di ILENIA MENALE
S
i fa di giorno in giorno più preoccupante il problema relativo al
degrado che coinvolge tutta Via
Flaminia. Passando con l’auto infatti, è impossibile non incontrare uomini e donne ma anche qualche
bambino, probabilmente di etnia
Rom, che muniti di carretti creati all’occorrenza rovistano tra i rifiuti, dove forse rimediano anche numerosi
bottini, visto che questi carrellini di
fortuna si intravedono abbastanza
pieni. La maggior parte di quanto rimediato tra i cassonetti della strada è
risaputo infatti sia destinato alla vendita. Ed è inconcepibile restare a
guardare e apprendere della legalizzazione dei mercatini Rom abusivi, su
cui proprio in questi giorni si concentra l’attenzione del Campidoglio.
La loro merce, è risaputo, deriva proprio dal rovistaggio nei cassonetti e
da furti! I campi verdi sui lati di Via
Flaminia, tra alberi e grossi cespugli,
accolgono queste persone, giacché
proprio lì, tra fango e mini discariche
fatte di materassi e rifiuti di ogni genere, si annidano numerosi campi
abusivi. Insomma, quei pochi chilometri di Via Flaminia che coinvolgo-
no Roma Nord sembrano esser diventati scene dell’orrore e soprattutto
della paura. Le persone vivono in
condizioni assurde e sin dal pomeriggio i fumi dovuti ai roghi tossici si alzano per tutto il circondario,
inquinando strade e case. La situazione non migliora nemmeno a Labaro. Nei pressi della stazione, sotto
al viadotto, sorgono nuove piccole
discariche e insediamenti abusivi. Se
è vero però che nessuno interviene
per la sicurezza della zona e questi fatiscenti campi abitati possono essere
un pericolo per i cittadini, è anche
vero che l’inciviltà dei nostri concittadini è sempre in prima linea. Dopo
infatti tanti convegni, documenti,
notizie e sportelli informativi che il
Municipio XV di Roma ha attivato
per sensibilizzare i residenti sulla raccolta differenziata e lo smaltimento
di rifiuti ingombranti, questi sono
sempre e ovunque sui cigli delle strade o sotto cavalcavia e ponti di Roma
Nord. Possiamo chiedere alle Istituzioni di intervenire per ripristinare la
sicurezza dei luoghi, ma come civilizzare la gente? Come far capire loro
che questo territorio è nostro, dei nostri figli, dei nostri genitori e dunque
merita rispetto? Ma in questi ultimi
tempi, Via Flaminia sembra essere
davvero diventata una strada maledetta. Un altro punto terribilmente
critico a sfavore della strada riguarda
l’ascensore pedonale sito lungo la via
e nei pressi della vecchia stazione di
Grottarossa. È lì infatti che si trova il
nuovissimo cavalcavia pedonale
inaugurato circa un anno fa e munito di due ascensori per disabili e anziani perfettamente non funzionanti.
Il paradosso: i due ascensori sono fermi al piano e se si preme il pulsante di
chiamata per il livello strada, è inuti-
le aspettare, non arriveranno mai. Un
progetto di circa quattrocento mila
euro che, seppur prevedeva aiuto a
chi ha difficoltà motorie, ad oggi questa forma di assistenza è a loro negata. Sembra che da metà marzo, e
dopo ormai più di un anno, questi
ascensori saranno finalmente messi
in funzione. Pare infatti che Astral,
Azienda Strade Lazio, che si è occupata dell’installazione abbia ritardato
la messa in funzione per motivi tecnici. Certo, più di un anno di motivi
tecnici è impressionante e visto che
le elezioni sono vicine forse possiamo
anche ben sperare.
News romanord
10
ROMA NORD
fleming
Un buco nel muro per entrare a rubare in casa
tiberina - autovelox
Nuovi “velobox” installati a Fiano Romano
D
I
ue sere fa in via Tiberio, zona Fleming poco lontano dalla Stazione
Tor di Quinto, è stata fermata per
strada la volante ponte Milvio 1 della Polizia dall'anziano proprietario di un appartamento, riferendo che non riusciva
a entrare in casa e probabilmente c'erano i ladri all'interno. Da accertamenti fatti i ladri si erano introdotti da prima
nell'appartamento attiguo disabitato e da lì era stato fatto un foro sul muro per introdursi all'interno della casa da svaligiare. Secondo quanto si
è appreso i malviventi si sarebbero diretti alla cassaforte, riuscendo a
smurarla, ma non sono riusciti a portarla via perché scoperti dai Poliziotti,
nel frattempo intervenuti. Purtroppo però i ladri sono riusciti a scappare
e a far perdere le proprie tracce. E' probabile, secondo gli inquirenti, che
i malviventi avessero un quadro ben chiaro della situazione, ancora prima di entrare in azione. Come avrebbero potuto sapere infatti che l'appartamento adiacente era vuoto e dove era la cassaforte, nascosta nel
muro? Sul posto è intervenuta la Polizia scientifica per i rilievi.
n arrivo nuovi autovelox sulla via Tiberina, importante arteria di collegamento tra
Roma nord (Prima Porta) e i paesi della cintura settentrionale appena fuori la Capitale. Ottorino
Ferilli, sindaco di Fiano Romano,
ha infatti comunicato di aver fatto installare gli autovelox all'interno di cabine fisse di colore
arancione — dette "velobox" —
posizionate in tre punti del Comune: via Tiberina, via di San Sebastiano e via Terracini. Per il momento, manca soltanto la segnaletica stradale, che è obbligatoria al
fine di rendere legalmente valide le multe. Molto probabilmente i
cartelli appariranno tra qualche mese, ovvero dopo le elezioni comunali. I dispositivi sono presenti su entrambi i margini della carreggiata e potranno quindi rilevare, nei due sensi di marcia, il
superamento del limite di 50 km/h previsto nelle strade urbane.
Auditorium - gigi proietti
L’attore romano è in scena fino al 6 marzo con il suo spettacolo
Gigi Proietti all’Auditorium Parco della Musica con lo spettacolo Cavalli di battaglia fino al 6 marzo. Torna
a grande richiesta la replica straordinaria della pièce dell’amato comico italiano, in un excursus del proprio
repertorio. Il poliedrico attore ripropone al pubblico i suoi intramontabili successi, accompagnato da un’orchestra di 25 elementi diretti dal Maestro Mario Vicari, da un corpo di ballo e da Marco Simeoli e Claudio
Pallottini, attori del suo laboratorio. Inoltre sul palco ci saranno anche le figlie dell’artista, Susanna e Carlotta, che si esibiranno in performance canore e comiche.
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News romanord
ROMA NORD
xv municipio - asili nido
Consegnati elettrodomestici alle strutture
labaro - bisturi per accoltellare
Lite in un bar: un 62enne contro un 43enne
“
Testate e accoltellamenti con un
bisturi da chirurgo in Veientana
Vetere, zona Labaro.
Vittima un romano di 43 anni,
cliente del locale, che è stato ferito da un 62enne senza fissa dimora con il quale aveva litigato.
Colpito dai fendenti del malvivente, l'uomo è stata soccorso e
poi trasportato in codice rosso
all’ospedale Sant’Andrea per essere sottoposta a un intervento
chirurgico. Il suo feritore, già
conosciuto dai carabinieri di zona soprattutto per il suo fisico piuttosto robusto, alla vista delle pattuglie dell’Arma ha deciso di barricarsi nel casolare in via
Offanengo, zona Prima Porta, dove aveva trovato rifugio da qualche
tempo. Dopo una breve trattativa i carabinieri hanno fatto irruzione nell’edificio diroccato ammanettandolo.
Nelle ultime settimane il
Municipio Roma XV ha
provveduto alla consegna,
in tutti gli asili nido del territorio,
degli elettrodomestici necessari
al funzionamento ottimale delle
strutture deputate all’insegnamento infantile. Il numero complessivo degli elettrodomestici consegnati ammonta a n. 14, tra lavatrici,
macchine a gas con forno, frigoriferi e asciugatrici, acquistati grazie ai
fondi stornati da quelli predisposti per la manutenzione straordinaria stradale. Una scelta fatta con consapevolezza dall’amministrazione del Municipio Roma XV, vista l’urgenza di consegnare per tempo i nuovi
elettrodomestici agli asili nido. In merito, un ringraziamento va all’Assessore ai Lavori Pubblici Elisa Paris per la disponibilità dimostrata nel
reperimento dei fondi necessari, esempio di una giunta municipale che
agisce all’unisono in nome di un unico obiettivo, il miglioramento della qualità della vita dei nostri cittadini. Così in una nota congiunta Alessandro Cozza, Assessore Scuola, ed Emilia Tricoli, Presidente
Commissione Scuola, del Municipio Roma XV.
OLGIATA - UN VARCO PER LA STAZIONE
Il progetto: arrivare al treno in 5 minuti
I
l progetto di massima per
l’apertura di un varco videosorvegliato di fronte la stazione metro Olgiata è stato
affidato all’architetto Simone
Patriarca, che ha vinto una gara
alla quale hanno partecipato altri tre studi di architettura. La
realizzazione dell’opera, decisa
nei giorni scorsi dalla commissione lavori del Consorzio, che l’ha approvata all’unanimità, sarà sottoposta alla prossima assemblea dei
consorziati che ne dovrà approvare la spesa. Se tutto filerà liscio il
comprensorio potrebbe essere collegato entro fine anno direttamente con la stazione dell’Olgiata, realizzando un sogno che dura
da circa trent’anni, prima della stessa stazione della metro. Oggi
raggiungere la stazione metro dell’Olgiata attraverso la via Cassia e
la via Tieri può richiedere anche un quarto d’ora nelle ore di punta. Con l’apertura del varco il comprensorio disterà 5 minuti a piedi dal treno ad alta frequentazione. (Fonte: Olgiata Nostra)
Cassia - Grottarossa
ROMA NORD
13
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risparmiare per stampare
Ha inaugurato a via di Grottarossa “Goccia ink 2”: con la rigenerazione risparmi fino al 60%
Goccia Ink 2
Via di Grottarossa 33/35
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H
a aperto in via di Grottarossa 33/35, a due passi dall’incrocio con la Cassia, il
nuovo “Goccia Ink”. Il negozio, è
la succursale dello storico punto
vendita che da dieci anni ha sede
in via Cassia 1793/C e che con
grandi risultati rifornisce aziende,
uffici e privati con i migliori prodotti consumabili, originali e compatibili. Tantissime le marche
trattate: Hp, Canon, Epson, Samsung, Brother, Ricoh e Xerox tanto
per citarne qualcuna. Ma veniamo
alla chiave del successo: il RISPAR-
MIO. Con la rigenerazione si risparmia infatti fino ad un 60% rispetto all’acquisto di un prodotto
originale, ottenendo i medesimi risultati in termini di quantità e
qualità. Se prendiamo ad esempio
uno dei prodtotti più venduti “HP
301BK”, che orginale costa 16 euro, rigenerandola arriviamo ad un
costo di 8 euro, risparmiando così
un 50 %. Non è abbastanza? Fino
al 15 marzo vi proponiamo
un’offerta lancio di un ulteriore
20 % di sconto su tutte le cartucce rigerenate e compatibili.
L'idea della vendita delle cartucce spiegano - nasce nel 2006, notando
che, in zona La Storta - Olgiata,
nessuno si specializzava nella vendita di prodotti consumabili di
questo genere. E soprattutto nessuno era a conoscenza del concetto di "rigenerazione cartucce".
Tutto iniziò un po’ per gioco, affiancando il primo punto vendita
ad un negozio di tecnici specializzati di computer. “Col passare del
tempo ci siamo adattati ai nuovi
modelli di stampanti e cartucce,
studiandone il funzionamento e le
tecniche di ricarica adatte ad ogni
singolo prodotto. Prerogativa fondamentale della nostra azienda è
la disponibilità a seguire il cliente
in tutto e per tutto: è molto facile
per loro acquistare una nuova
stampante a scatola chiusa, approfittando delle super offerte dei
grandi centri commerciali, risparmiando anche un 15-20 %. Ma poi
come fa il cliente stesso ad essere
seguito e assistito nel post-vendita? O addirittura come fa ad essere
indirizzato ad un corretto acquisto
che rispecchi le proprie esigenze?
Il nuovo punto vendita nasce proprio per questo!”
Con la
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News romanord
14
ROMA NORD
due ponti - dentista abusivo
Smascherato uno straniero privo di titoli
Cassia - rapina sull’autobus
Minacciano un ragazzo col coltello alla gola
D
La notte del 12 due giovani hanno rapinato un ragazzo, minacciandolo con un coltello puntato
alla gola. Il tutto è accaduto sull'autobus N25 che effettua la via
Cassia in quell'orario. L'autista
del pullman, subito dopo l'episodio, ha visto la macchina della Polizia e ha quindi avvisato
del fatto gli agenti, riferendo che
i rapinatori erano scesi ed erano andati verso un noto bar aperto
h24 a ridosso dell'uscita del Gra. Giunti sul posto i poliziotti della
Volante del Commissariato Flaminio Nuovo hanno visto due persone che corrispondevano alla descrizione dei rapinatori e così questi, vistisi scoperti, hanno spintonato violentemente gli agenti. Uno
dei due ha avuto la meglio ed è riuscito a scappare, mentre l'altro è
stato bloccato. Durante il mattino, poche ore dopo, è stato fatto il
processo per direttissima e al malvivente, marocchino di 20 anni, è
stato dato l'obbligo di firma giornaliero in commissariato.
urante un normale pattugliamento del territorio gli agenti di Polizia
del Commissariato Flaminio Nuovo
hanno deciso di controllare uno stabile sito in Largo Pirzio Biroli, zona Due PontiLargo Sperlonga sulla Cassia. Sulla base di
una segnalazione di un cittadino infatti, all'interno di uno degli appartamenti si sarebbe esercitata abusivamente la professione odontoiatrica. Giunti sul
posto i poliziotti hanno trovato, dinanzi una delle unità abitative, un uomo che usciva dalla porta di un appartamento e una volta controllatolo, l'uomo ha confessato di essere "il dottore". Quest'ultimo, un
cittadino ucraino di sessantadue anni, tutto fosse meno che un odontoiatra, almeno per la legge italiana, visto che era sprovvisto di qualsiasi titolo abilitante alla professione. All'interno del fantomatico "studio"
gli agenti hanno trovato la classica poltrona da dentista, le attrezzature
e l'arredamento tipico, il tutto però in condizioni igieniche davvero precarie. Il locale è stato così posto sotto sequestro e il finto dottore deferito all'autorità giudiziaria per esercizo abusivo della professione medica.
grottarossa - tentato furto
Sorpreso dalla Polizia, stava per applicare al bancomat una tastiera finta per rubare i pin
E
rano le 22.40 circa del 15 febbraio quando una volante del Commissariato Flaminio Nuovo, che procedeva su via di
Grottarossa, all'altezza del parcheggio della banca Monte Paschi di Siena, durante il normale controllo del territorio,
notava una persona con un piumino scuro, cappellino di lana e barba che camminava frettolosamente nelle vicinanze
della porta di ingresso della filiale. Quest'ultimo, non appena ha notato la macchina della Polizia, scappa scavalcando delle recinzioni che costeggiano le case adiacenti. Gli agenti, senza perdersi d'animo, danno subito via radio ai colleghi le note di ricerca e le descrizioni e il soggetto infatti viene fermato poco dopo nelle vie limitrofe. Salito in macchina con i
poliziotti, viene riportato davanti alla banca ed è così che viene notata la manomissione della tastierina numerica del bancomat. A quel punto gli agenti operano una perquisizione personale al ragazzo, che viene trovato in possesso di un coltello a serramanico, nascosto nelle mutande. Il malvivente, cittadino romeno, è stato accompagnato in Commissariato e denunciato per tentato furto, porto abusivo di arma
e oltraggio a pubblico ufficiale. Da un controllo presso l'ufficio immigrazione è risultato schedato con numerosi altri precedenti specifici per furto.
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18
La Giustiniana
ROMA NORD
una proposta per via giglio
Dopo il nostro articolo di denuncia, scopriamo il progetto dell’Associazione Pianeta Studio
di ILENIA MENALE
D
opo la denuncia del Comitato
di Quartiere de La Giustiniana
relativa al degrado che riguarda l’ex scuola Giglio, un ottimo Progetto per la riqualifica e l’utilizzo
dell’area viene proposta dall’Associazione Pianeta Studio. Questa associazione culturale, piuttosto nota nella
zona, offre vari servizi alle famiglie:
uno sportello psicopedagogico gratuito
per fornire sostegno ai genitori; uno
sportello didattico che supporta gli studenti su materie specifiche; corsi di lingue straniere per bambini e adulti;
lezioni di recupero per studenti di
scuola media e media superiore; doposcuola per bambini dell’elementari;
centri ricreativi nel periodo di chiusura della scuola. Il Progetto che coinvolge l’ex scuola Giglio dunque, mira
proprio a realizzare una struttura che
permetta di ospitare tutte queste attività che vengono incontro alle esigenze
dei genitori dei nostri tempi che svolgono vita frenetica e che, spesso a causa degli impegni di lavoro, non
riescono ben a supportare i propri figli.
Il bacino di utenza di cui potrà beneficiare la nuova struttura interesserà La
Giustiniana, La Storta, Ottavia e Olgiata, ma essendo la scuola situata sulla
strada che conduce al centro di Roma,
non si può escludere Cesano, Formello,
Campagnano e Anguillara. L’attuazione del Progetto sarebbe cosa davvero
gradita per chi ne usufruisce, ma anche
per chi abita nei dintorni, perché permette alla struttura di non cadere completamente
nel
degrado
riqualificandola come un centro culturale per bambini e ragazzi. Narita Bruni, Presidente dell’Associazione Pianeta
Studio spiega: “Trasformare una scuola
abbandonata, in condizioni fatiscenti
e di profondo degrado in un centro
culturale di notevole interesse per l’intera comunità: questo è il Progetto di
riqualificazione proposto dall’Associazione Pianeta Studio che prevede uno
spazio dotato di una biblioteca a disposizione di tutti, in qualsiasi giorno
della settimana e fornita anche di una
nutrita sezione riservata ai non vedenti. L’associazione si propone inoltre come spazio di aggregazione nel quale i
ragazzi possono ritrovarsi a studiare in
ambiente protetto e sicuro per poter
dare un alternativa a tutti quei giovani
e studenti che oggi si incontrano per
strada, al bar, ma non hanno un vero e
proprio spazio riservato allo studio in
cui poter interagire ed essere consigliati e supportati se necessario.” Dunque
il Progetto non prevede solo la messa
in funzione della struttura, sempre più
abbandonata a sé stessa, ma anche l’attuazione di varie aree: ricreativa, didattica, formativa, servizi. Infatti,
continua Bruni illustrando il lavoro
della sua associazione: “il nostro lavoro mira alla cultura, alla condivisione,
allo stare insieme puntando soprattutto sulla scuola e sull’istruzione. Per questo credo che un vero polo culturale sia
per il quartiere indispensabile oggi più
che mai. Un centro dove le nuove tecnologie possano sposarsi con le vecchie; dove la disabilità possa diventare
abilità e normalità; dove la famiglia,
che crede ancora che l’istruzione sia
fondamentale per i propri figli, possa
trovare risposte alle proprie necessità;
dove i docenti possano confrontarsi e
trovare professionisti altamente qualificati e formati che li aiutino ad affrontare la quotidianità del loro complesso
e meraviglioso lavoro; dove i nostri studenti possano chiedere aiuto nel momento in cui stanno per abbandonare
la scuola e possano trovare chi li sostiene; dove le differenze diventino risorsa, perché essere dislessico, o
iperattivo, o non conoscere l’italiano
non sia una colpa. Un luogo di ritrovo
per bambini e genitori dove trovare
uno spazio ludico e d’incontro. L’Associazione crede che trasformare questo ri-
fugio degli “invisibili” in un bene prezioso per il quartiere e le famiglie sia dare una risorsa in più ai giovani. I ragazzi
saranno gli artefici del nostro futuro e
molto dipende da come noi operiamo
oggi nei loro confronti! Ogni momento è importante, unico, potente ed irripetibile. Il nostro dovere sociale è
soprattutto quello di educare le nuove
generazioni: innalzare le loro capacità
attraverso lo studio, l’analisi, la loro
propensione all’organizzazione ed alla
responsabilità, il loro intelletto e spirito mediante un’azione culturale profonda che investa idee e valori
positivi provenienti da una lunga ed
importante tradizione storica. ”Tutte
queste motivazioni, spingono dunque
Pianeta Studio a fare un esplicito appello all’Amministrazione Comunale:
“Noi come Associazione - continua
Bruni - chiediamo di poterci occupare
dell’ex scuola di via Maurizio Giglio in
modo diretto, operando una profonda
riqualificazione della stessa in modo da
poter finalmente recuperare dall’abbandono uno stabile che molto può
dare alla comunità mentre al momento versa in condizioni pietose, usato dai
senzatetto come dormitorio illegale ed
ospitando realtà dannose e preoccupanti. La richiesta ad oggi, sembra essere
rimasta inascoltata dall’Amministrazione del Municipio, che pure ha a
cuore il futuro dei giovani di zona, come più volte ribadito durante le campagne elettorali. Prendere un luogo
ormai dimenticato e dargli nuovo lustro rendendolo un punto di forza per
i nostri ragazzi e le loro famiglie è un
segnale importante di civiltà ed una dimostrazione che volendo si può cambiare la realtà che ci circonda per
migliorarla e proiettata ad un futuro
quanto mai vicino.”
La Giustiniana
ROMA NORD
19
“valorizziamo il quartiere!”
Il Comitato La Giustiniana e dintorni sistema il parco Ricca. Prossimo obiettivo la fontana
di NICOLETTA LIGUORI
D
opo ben diciassette anni di
abbandono torna a splendere
la fontana di Labaro, in via
Monti della Valchetta,opera monumentale donata dalla Acea e progettata dagli architetti Angeletti e
Remiddi. In questi anni di abbandono era stata maltrattata da writers e
contornata di rifiuti. Nel 2014, grazie
all’impegno di Retake e di molti residenti a lei era stata dedicata una giornata di “decoro”. Alla fine del
restauro verrà rimossa anche la recisione di protezione. Stessa sorte non
è toccata alla fontana in prossimità
della stazione della Giustiniana, sempre donata dall’Acea, inaugurata nel
2000 dalla Giunta Rutelli. La struttura è in completo abbandono, è stata
chiusa anche l’acqua. I lavori dell’asilo e del parco Luciano Ricca iniziarono nel 2008. Quest’ultimo è un
piccolo parco nascosto tra i binari e
l’incrocio fra la Cassia e la Trionfale,
alle spalle della ex scuola Giglio, ma
facilmente accessibile dal parcheggio
della stazione. Il parco, proprio per
essere nascosto al traffico automobilistico, è facilmente visitato da alcolisti e vagabondi, durante la notte,
quindi, benché sia un luogo veramente delizioso e dotato anche di
strutture per il gioco dei bambini, è
poco fruibile. Due sabati fa il Comitato di quartiere “La Giustiniana e
dintorni” ha ripetuto per la quarta
volta la giornata “Puliamo il parco”
proprio per sensibilizzare i cittadini e
far conoscere questo fazzoletto di verde alle famiglie. Sono arrivati numerosi volontari, che armati di rastrelli,
sacchi e tosaerba hanno ripulito tutto e riconsegnato al quartiere uno
spazio vivibile, dove poter portare anche i cani. In effetti, essendo lontano
dalla circolazione delle auto, dovrebbe essere un luogo tranquillo, ma lo
stato di abbandono in cui versa l’ex
scuola Giglio, in cui certamente alloggiano senza fissa dimora, allo stato delle cose, ne rende difficile la
frequentazione soprattutto nelle ore
serali. Abbiamo chiesto a Giorgio Polesi quale potrebbe essere la soluzione
per far rinascere il parco: “Noi come
comitato ci impegniamo a tenerlo
pulito, certo è che il cancello della
scuola che facilmente si scavalca, rende la struttura facilmente occupabile,
da chi non ha casa. Si era parlato anche di un progetto per mettere qui il
liceo linguistico del De Sanctis, visto
che da qui alla stazione ci sono pochi
metri, o di farne un centro per anziani, o dato a delle associazioni, molte
sono le proposte, ma è necessario che
si trovi una soluzione al più presto.
Altrimenti La Giustiniana resterà con
un parco non completamente fruibile e visto che di verde pubblico questo quartiere ne ha poco, sarebbe
davvero un peccato. Stesso discorso
per la fontana, oggi completamente
abbandonata, sporca e senza acqua.”
20
Roma nord
ROMA NORD
la banda della “spaccata”
Venti colpi in pochi mesi: rubano i bancomat con i carroattrezzi o facendoli esplodere
di SABRINA DONATI
S
embrano un tornado che infuria
sulla Capitale e, negli ultimi mesi, si sono scatenati proprio su Roma
nord. Sono la Banda della Spaccata,un
gruppo di ladri che ha messo a segno
venti colpi in meno di un anno, cinque dei quali nel solo mese di febbraio. Il soprannome di Spaccata deriva
dal modus operandi: a bordo di furgoni e carro attrezzi, sempre rubati, utilizzati come veri e propri “arieti”, la
banda riesce a sfondare, cioè a spaccare, le vetrine blindate delle banche,
degli uffici postali, dei centri commerciali e dei supermercati. Poi, caricano la
cassaforte sul mezzo e si danno alla fuga con sostanziosi bottini. Sabato notte scorso sono tornati a colpire, questa
volta sulla via Flaminia Vecchia. A pochi giorni dal secondo furto perpetrato ai danni della banca Unicredit di
via Cassia, stavolta i ladri hanno scelto un altro istituto, ma la zone è la
stessa: Roma nord. Intorno alle 5 del
mattino è stato infatti fatto saltare con
il gas lo sportello elettronico della filiale Bnl al civico 673 della Flaminia
Vecchia. Ricco il bottino dei rapinatori, si parla di decine di migliaia di eu-
ro saltati in aria in poco tempo facendo esplodere la struttura blindata, probabilmente con azoto liquido. Aveva
fatto particolare scalpore il colpo dello
scorso 13 febbraio, quando i malviventi hanno preso di mira la banca
Unicredit di via Cassia, 989 vicino
Grottarossa. Intorno alle 3 e trenta del
mattino, infranta la vetrina della banca con un carro attrezzi la banda questa volta, invece di caricare il
dispositivo Atm (il Bancomat) sul
mezzo rubato, ha cercato di aprirlo direttamente sul posto, forse sperando
di guadagnare una fuga più agevole.
Una scelta sbagliata che ha fatto fallire il colpo, poiché il rumore della spaccata ha svegliato numerosi residenti di
Grottarossa che hanno avvertito le
forze dell'ordine, subito accorse sul posto. Così, al suono delle sirene, la banda si è data alla fuga a mani vuote. Gli
agenti di polizia del Commissariato
Flaminio Nuovo hanno trovato sia il
carro attrezzi usato come mezzo di
sfondamento, ancora con il muso
dentro la vetrina di Unicredit, sia il
Bancomat con i segni dell'esplosione
forzata. Gli investigatori hanno sequestrato il mezzo, sul quale sono in
corso accertamenti, ed hanno acquisito le immagini di video sorveglianza
della banca, sperando di trovare elementi utili che possano far risalire ai
malviventi. Questa stessa banca era
stata derubata, sempre a notte inoltrata, solo il 21 gennaio scorso, meno di
tre settimane fa. Quel giorno, però, il
colpo era riuscito e la banda aveva
portato via il Bancomat contenente almeno centomila euro. Un colpo studiato nel dettaglio, perché solitamente
il venerdì il personale bancario ricarica di denaro contante il dispositivo
Atm proprio per far fronte ai prelievi
del fine settimana. Il 10 febbraio, invece, ci sono stati due tentativi di furto sempre sventati dalla polizia,
all'ufficio postale di via Braccianense
in zona Osteria Nuova. La banda ha
sempre tentato di estrarre il Bancomat
intorno alle 2 di notte, ma sono stati
interrotti sempre dalle sirene delle
pantere. Il secondo episodio, per il
quale non è escluso che ad operarlo sia
stata sempre la stessa banda non soddisfatta del primo colpo andato male,
si è verificato verso le 4 del mattino, in
via Casetta Mattei. I ladri sono riusciti
ad estrarre il Bancomat dalla parete
dell'istituto Banca Popolare di Milano
e a caricarlo sul furgone ma, inseguiti
dagli agenti delle volanti e del commissariato Celio, sono stati costretti ad
abbandonare mezzo e refurtiva in strada e a scappare. Quasi certamente si
tratta della stessa combriccola che ha
assaltato il 17 gennaio il Banco di Brescia in via Bevagna, nel quartiere Fleming. I ladri, allora, sono riusciti a
rubare la cassa e le diverse decine di
migliaia di euro in essa contenute,
sempre rompendo la vetrina dell'istituto con un 'ariete'. Si tratta, perciò, di
una banda molto ben organizzata di
cui, purtroppo, sentiremo ancora parlare.
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22
La Storta
ROMA NORD
cani spariti, si pensa a furti
Ben 11 cani sono scomparsi dalle proprie case in zona La Storta: forse c’è una banda
di ILENIA MENALE
P
iù che un caso, un vero mistero quello che coinvolge cuccioli e cagnolini a La Storta. In
pochi giorni, molti dei nostri amici
a quattro zampe sembrano essere
spariti nel nulla. I proprietari dei cani scomparsi, denunciano compatti
la loro convinzione che i loro animali non erano abituati ad allontanarsi volontariamente. Già, perché
sembra che nella zona si muova un
ladro di cuccioli. Le ultimissime notizie che si apprendono dal Gruppo
Facebook “Benessere degli animali a
Formello e dintorni” amministrato
dalla volontaria dell’Associzione 6
orme Onlus, Anna Maria Murzilli,
parlano di ben undici cani spariti
nel giro di pochi giorni. Sembra che
la misteriosa scomparsa non riguardi solo cani di piccola taglia ma anche più grandi, tra questi due Huski.
Il mistero s’infittisce dopo una segnalazione anonima di una misteriosa volontaria con una Renault
Scenic Verde che raccoglie cani randagi, ma la notizia non viene da
nessuno confermata. Tutti i proprietari fanno difficoltà ad aprirsi e
a raccontare la loro storia animati
dalla paura di non rivedere più i loro piccoli amici. Uno di loro, che
chiede esplicitamente di rimanere
anonimo, ci scrive: “Sono il proprietario di uno dei cani smarriti in
zona La Storta. Tutto è iniziato nel
giorno in cui il mio cane dormiva
profondamente in casa. Ad un tratto si è messo a piangere perché voleva uscire. Gli ho aperto il portone
pensando si recasse in giardino, ma
non è più rientrato. Ho allertato i
vicini pensando che si fosse recato
da loro poiché avevano la cagnetta
in calore. Purtroppo nessuno lo ha
visto, sembra essersi smagnetizzato
nel nulla. Così sono cominciate le
mie ricerche: ho contato 11 cani
smarriti nel raggio di 2 chilometri.
Il mio è un cane di casa, abituato a
poltrona, plaid e caminetto, viziato
nel mangiare (pollo lesso tutte le sere) quindi non aveva motivo di allontanarsi. Sono stata nei campi
rom Monachina e Monte Mario
pensando potesse trattarsi di un furto con richiesta di ricompensa. Ho
sparso il volantino per tutta Roma e
diffuso la notizia su molti gruppi
che hanno avuto un notevole numero di condivisioni. Non so più
cosa fare per ritrovarlo, potrebbero
usarlo per l'accattonaggio, o per la
riproduzione: mi hanno detto che
essendo un simil Jack Russel in un
facendo indagini in zona e chiedo
di rimanere anonimo proprio perché se al momento ho un minimo di
possibilità di ritrovare il mio cane,
accoppiamento con un Jack puro
potrebbero venir fuori almeno due
cuccioli, molto simili alla razza, da
rivendere poi. Mi è stato consigliato
di non fare più niente per un po’, di
far finta di aver rinunciato alla ricerca, perché se sono stati i rom, ora
sarebbe troppo rischioso farlo uscire,
poiché il cane risulta essere troppo
visibile. Un' altra idea che mi sono
fatto è che potrebbe essere stato preso da un'animalista, o comunque
persone che tengono tanto ai cani.
Dal mio sondaggio degli undici cani smarriti, tutti erano abituati ad
uscire e quindi ho pensato che forse c'è qualche anima buona che
non vuole che stiano per la strada e
allora li salva. Resta il fatto che sto
esponendomi potrei perderlo per
sempre. Vorrei adottare un altro
cucciolo ma ho paura. E non c’è
niente di più triste di vedere il mio
secondo cane ed amico del mio
scomparso che ora non mangia,
non gioca e non corre più come prima.” Ci si interroga a questo punto,
se non si tratti davvero di un losco
giro di racket e dunque un’estorsione di denaro ai proprietari dei cani
e si teme un giro di vendite illegali
non solo in Italia ma anche all’estero. Purtroppo questa è la scandalosa
ovvietà di questi tempi. “Qualcuno
fermi questi ladri di cuccioli” è quello che nessuno ci dice esplicitamente,ma siamo certi, tutti
pensano.
24
Cassia
ROMA NORD
VIA QUEL CANCELLO ABUSIVO
Ripristinato dopo anni l’accesso diretto alla Riserva Naturale Insugherata dalla Cassia
di SARA SCATENA
L
’accesso pubblico alla Riserva
naturale dell’Insugherata è ormai realtà. È stato, infatti, rimosso, lo scorso 11 febbraio, il
cancello abusivo a Via Cassia 1081
(altezza Gra) che limitava l’accesso
alla Riserva, nonché la possibilità di
percorrere il tratto della Via Francigena, di recente inaugurato, che attraversa il parco. La rimozione è solo
un ultimo tassello, però, di una storia
lunga anni che riguarda quell’area e
quel complesso abitativo e che ci siamo fatti raccontare dall’Assessore all’Urbanistica del XV Municipio, Elisa
Paris. L’intero complesso che sorge
sulla Cassia, numero 1081, è stato
costruito abusivamente negli anni
’90. Dopo i numerosi inviti, mai soddisfatti, dell’amministrazione capitolina a bloccare i lavori, come previsto
dalla legge, la costruzione è stata acquisita a patrimonio di Roma Capitale
nel
2001.
Nessun
provvedimento, però, fino a due settimane fa, ha di fatto imposto l’apertura di quel passaggio, per altro,
come abbiamo detto, pubblico, alla
Riserva dell’Insugherata, nonostante
negli anni più volte cittadini e comi-
tati avessero insistito per ottenere un
accesso al parco aperto a tutti. È stato il recente intervento di sistemazione del percorso della Via
Francigena operato da RomaNatura
(Ente gestore delle Aree Naturali Protette del Comune di Roma) a far riaprire
la
questione.
Dopo
l’inaugurazione, circa un mese fa, del
nuovo tratto del percorso dei pellegrini all’interno della Riserva, infat-
ti, il cancello abusivo sarebbe dovuto
rimanere aperto per permettere il
transito ai viaggiatori. Alcune segnalazioni hanno, però, informato l’amministrazione municipale che il
passaggio era stato trovato, in alcuni
casi, sbarrato dal cancello, che, alla
fine, è stato rimosso in un intervento congiunto del Municipio e dell’Ufficio Gabinetto del Commissario
Straordinario del Comune di Roma
Capitale. Tanta la soddisfazione
espressa dal Presidente del XV, Daniele Torquati, e dall’Assessore Paris
in una nota congiunta, soprattutto
per la restituzione alla cittadinanza
di quell’accesso pubblico alla Riserva: “Negli anni della precedente consiliatura ci siamo occupati di
risolvere la questione dell’accesso alla Via Francigena, senza aver mai ricevuto le informazioni relative al
fatto che tale passaggio era già pubblico, ma chiuso abusivamente. Dal
nostro insediamento abbiamo provveduto a collaborare con gli Uffici
competenti di Roma Capitale per la
risoluzione del problema. Oggi il
Municipio Roma XV è lieto di restituire alla cittadinanza l’accesso pubblico
all’Insugherata,
in
concomitanza con l’apertura del
nuovo percorso della Via Francigena
nella Riserva, inaugurato meno di un
mese fa. Da oggi i cittadini e i viandanti che giungeranno a Roma per il
Giubileo della Misericordia potranno
finalmente usufruire del passaggio,
che va ad arricchire il percorso di una
delle vie più antiche e suggestive di
Roma”.
26
Promo
Salute
ROMA NORD
stop all’ipertrofia prostatica
“Con il laser ‘Green Light’ si guarisce in 1 giorno”. A colloquio con il dottor Luca Mavilla, urologo
C
onvinto che la salute fisica sia un diritto e un dovere di ognuno e che una
diagnosi precoce e una terapia
appropriata migliorino la qualità della vita, il Dottor Luca Mavilla si occupa da anni di
ambito urologico e andrologico.
Per quanto riguarda il primo settore, la sua attenzione è focalizzata sulle patologie come
l’ipertrofia prostatica - che può
determinare sintomi ostruttivi
allo svuotamento vescicale (riduzione della velocità del mitto,
aumentata frequenza diurna e/o
notturna, prolungamento tempi di minzione, difficoltà a rimandarla fino alla ritenzione
acuta di urine) - o la neoplasia
maligna della prostata (di solito
asintomatica e per questo da
monitorare).
Fondamentale la corretta diagnosi in caso di minzione di urine miste a sangue: è quasi
sempre l’unico segno di una
neoplasia delle vie urinarie;
inoltre, non è mai da sottovalutare la colica renale anche quando i sintomi si sono risolti solo
con una terapia farmacologica o
idropinica.
Per quanto riguarda l'ambito
andrologico si occupa, da anni,
delle curvature peniene sia congenite che acquisite, seguendo il
paziente dalla diagnosi alla terapia medica o chirurgica più
avanzata; di deficit erettile (inteso come incapacità ad ottenere
un
rapporto
sessuale
soddisfacente, che condiziona
gravemente la vita dell’uomo
adulto in tutti i suoi aspetti), o
di infertilità.
Tra le novitá che il Dottor Luca
Mavilla offre ai suoi pazienti c'é
Greenligh Laser XPS, rivoluzionario laser con il quale si puó
guarire, in un solo giorno e in
anestesia locale (spinale), l’ipertrofia prostatica benigna che
colpisce l'80% degli italiani over
50. “Quando la prostata s’ingrossa
ostacolando il passaggio dell’urina
- spiega il Dottor Mavilla - è necessario eliminare il tessuto in eccesso: con questo nuovo metodo
eleborato negli USA, sfruttando
l’azione di un potente laser al tribolato di litio capace di vaporizzare con precisione millimetrica solo
l’eccesso di tessuto prostatico, trasformandolo in bollicine di vapore,
é possibile farlo”.
Nel dettaglio, l’intevento consta
di un’operazione mini-invasiva
che si effettua per via endoscopica in anestesia spinale, con il
ricovero di una notte. Non sono
necessari - se non in rari casi lavaggi vescicali e il paziente deve tenere un catetere per il periodo massimo di 24 ore.
Per quanto riguarda il decorso
post operatorio, I pazienti riferiscono assenza di sintomatologia
dolorosa, l’immediata risoluzione dei sintomi e la rapida e serena ripresa delle normali attività
in pochi giorni.
“La fibra laser introdotta - continua il Dottor Mavilla - vaporizza
l’area senza alcun sanguinamento,
consentendo così d’intervenire in
tutta sicurezza su pazienti ad alto
rischio come quelli, ad esempio,
con malattie cardiovascolari o in
cura con anti-coagulanti”. Greenlight è compatibile anche con i
portatori di pacemaker poichè
non richiede l’impiego di energia elettrica.
Il laser garantisce lo stop dell’incontinenza e tutela potenza
sessuale e fertilità: elimina, infatti, il rischio di compromissione dei nervi nell’erezione e
riduce il rischio di eiaculazione
retrogada. “In più, Greenlight conclude il Dottore - evita recidive offrendo la conferma che la definitiva soluzione per l’ipertrofia
prostatica sia garantita da tale metodica”.
Per a ppunt ament i:
Dott. Luca M avil la
Urologo - An drolog o
Clinica Nuova Villa Cla udia
Tel. 0 6 .36 7975 60
www.luca ma v illa . it
lucamavilla@h otma il. com
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L’angolo dell’esperto
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denuncia di successione
A colloquio con il geometra Mastrodonato per un breve excursus sulla base delle richieste dei nostri lettori
a cura dello Studio Tecnico Geom. Mastrodonato
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I
n primis c’è da dire che la denuncia di successione è obbligatoria qualora
nell'attivo ereditario vi siano beni immobili o diritti immobiliari. La denuncia va presentata, entro 12 mesi dalla data di apertura della successione (che generalmente coincide con la data del decesso del contribuente),
all'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate nella circoscrizione cui era fissata l'ultima residenza del de cuius. Va necessariamente utilizzato il modulo (c.d. Modello 4) appositamente predisposto dall'agenzia, in quanto l’utilizzo di un
modello diverso comporta la nullità della dichiarazione. Il Modello 4 è il documento principale nel quale vanno inseriti i dati anagrafici del de cuius e
degli eredi, nonché i dati catastali degli immobili che rientrano in successione
con i relativi valori i quali, sommati, daranno il valore globale sul quale poi
si andranno a determinare le imposte. Il numero di copie da presentare varia a seconda dei casi. In linea generale possiamo dire che il numero di copie è proporzionale al numero dei comuni interessati dalla successione posto
che l’Agenzia delle Entrate è tenuta ad inviarne copia ai comuni nei quali ricadono gli immobili presenti in dichiarazione. Altro elemento da considerare
ai fini delle copie è la presenza o meno di istituti di credito che richiedono
la dichiarazione per svincolare titoli o eventuali conti correnti. Quindi una
copia serve all'Agenzia delle Entrate per i propri archivi; un'altra verrà inviata a ciascun comune che viene menzionato in successione, una o più copie verranno rilasciate al dichiarante, per essere poi utilizzate per effettuare
la voltura catastale che, si rammenta, per evitare di incorrere in sanzioni, va
presentata entro 30 giorni dalla data di registrazione della dichiarazione di
successione. In sintesi: una copia per l’Agenzia delle Entrate; una copia per
ogni comune che compare in dichiarazione; una copia per ogni ufficio catastale; una copia per ogni istituto bancario o finanziario. Cosa allegare alla dichiarazione? Fortunatamente il legislatore ha di molto agevolato il
contribuente sopprimendo ad esempio la produzione di documentazione ridondante, quale i certificati catastali (oggi i dati catastali vengono acquisiti
d’Ufficio dall’Agenzia delle Entrate), sostituendo le altre certificazioni con
più veloci autocertificazioni. Il Modello 4 deve essere quindi accompagnato
da una dichiarazione sostitutiva del certificato di morte e da un’autocertificazione dello stato di famiglia degli eredi; a tali dichiarazioni deve essere
sempre allegata una copia del documento di identità del dichiarante. Nel caso vi siano i requisiti per usufruire delle agevolazioni prima casa (di cui si
parlerà più avanti) va allegata anche una richiesta di agevolazione con dichiarazione sostitutiva. Ove esista un testamento questo deve essere allegato in originale o in copia autentica. Quando in successione è presente un
terreno, è consigliabile allegare un certificato di destinazione urbanistica.
Inoltre, se vi sono conti correnti, azioni, titoli, ecc. bisogna produrre, in allegato alla dichiarazione, i certificati di consistenza patrimoniale rilasciati
dagli istituti di credito interessati. Da ultimo il Modello 4 deve essere accompagnato da una copia del Modello F23 con il quale sono state versate le
imposte dovute. Come noto l’imposta di successione è stata dapprima abolita per poi essere reintrodotta con la Legge Finanziaria del 2007; il legislatore, comunque, ha puntato a colpire solo i patrimoni consistenti. È
prevista, infatti, una franchigia di 1.000.000 di Euro nel caso gli eredi siano
il coniuge o parenti in linea retta, ed una franchigia di 100.000 Euro per successioni tra fratelli. Benché sia una “magra” consolazione, dell’imposta di
successione l’erede, o gli eredi, non devono preoccuparsi; sarà infatti l'Agenzia delle Entrate che, dopo aver ricevuto la dichiarazione di successione, farà gli opportuni calcoli e li trasmetterà direttamente agli eredi chiedendone
il pagamento. Ci si deve invece preoccupare delle imposte da autoliquidarsi, ovvero l’imposta ipotecaria e quella catastale, la cui entità è rispettivamente pari al 2% (ipotecaria) e l’1% (catastale) del valore degli immobili in
successione, valore determinato sulla base della rendita catastale (rivalutata
del 5%) moltiplicata per i seguenti coefficienti: 110, per la prima casa 120,
per i fabbricati appartenenti ai gruppi catastali A e C (esclusi quelli delle categorie A/10 e C/1) 140, per i fabbricati appartenenti al gruppo catastale B 60,
per i fabbricati delle categorie A/10 (uffici e studi privati) e D 40,8, per i fabbricati delle categorie C/1 (negozi e botteghe) ed E. Per i fabbricati in costruzione, o privi di rendita catastale il valore è quello di mercato anche se
il contribuente può richiedere l’attribuzione della rendita catastale. Anche per
i terreni edificabili il valore è quello di mercato: invece per i terreni non edificabili il valore imponibile si determina moltiplicando per 90 il reddito dominicale, già rivalutato del 25%. Le imposte ipotecaria e catastale sono
ridotte, nella misura fissa di 200 euro per ciascuna imposta, indipendentemente dal valore dell’immobile caduto in successione, quando almeno un
erede ha i requisiti necessari per fruire delle agevolazioni “prima casa”, ovvero quando: non è titolare, esclusivo o in comunione col coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel
territorio del Comune dove si trova l’immobile ereditato; non è titolare, neppure per quote o in comunione legale, su tutto il territorio nazionale, di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su altra casa di
abitazione acquistata, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per
l’acquisto della prima casa. Questi due requisiti devono sussistere entrambi.
Inoltre, l’immobile deve trovarsi nel Comune in cui l’erede ha la propria residenza o in cui intende stabilirla entro diciotto mesi (salvo alcuni casi particolari in cui tale requisito non è richiesto, come per esempio per il
personale delle forze di polizia). Come già precedentemente rappresentato nel
caso di agevolazione prima casa, è necessario attestare nella dichiarazione di
successione l’esistenza delle condizioni che la legge richiede. Sono infine da
versare, in autoliquidazione, la tassa ipotecaria, nella misura fissa pari a Euro 35,00 per ogni Ufficio Provinciale-Territorio (ex Conservatoria), e l'imposta di bollo, dovuta nella misura di Euro 64,00 per ogni formalità di
trascrizione richiesta ai competenti Uffici Provinciali-Territorio (ex Conservatorie), oltre ai Tributi speciali la cui entità è bene richiederla direttamente
all’Agenzia delle Entrate di competenza.
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