squali, Luigi Arcozzi Masino, Oreste Bollati, già posti

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Parte quarta
La crescita urbana: costi umani e risposte
squali, Luigi Arcozzi Masino, Oreste Bollati, già posti sul cammino di
«infondere nel vecchio e benemerito Consiglio comunale sangue nuovo
e vigoroso» e di imprimere una svolta definitiva alla laicizzazione della
politica amministrativa. Il sindaco Luigi Ferraris presiedeva un’aula percorsa da venti nuovi29.
Più in generale in Italia, come già avveniva nel resto dell’Europa più
industrializzata, la borghesia imprenditrice aveva fretta di realizzare il
suo progetto di miglioramento della condizioni sanitarie della popolazione, al quale attribuiva ormai una connotazione specifica d’utilità scevra da considerazioni filantropiche: di estendere a tutte le classi sociali
un ordine morale nuovo. Essa poteva contare sull’appoggio degli uomini di scienza impegnati nella ricerca di laboratorio. Tra gli elementi che
avrebbero contribuito all’organizzazione della vita collettiva, l’igiene (la
cui stessa denominazione indica uno statuto particolare di scienza popolare), giocava un ruolo di primo piano per lo studio dei mezzi di prevenzione della malattia. Si aprivano anni particolarmente ricchi di risultati che fugavano per sempre le errate credenze sulle cause delle infezioni e sui rimedi da apporvi e sancivano il collegamento diretto tra
miseria e malattia. Le gravi condizioni sanitarie nelle quali versava il
Paese divennero oggetto di inchieste parlamentari e alimentarono un
complesso dibattito che sarebbe approdato nel 1888 alla formulazione
del primo Codice sanitario del Regno, con cui lo Stato assegnava ai governi locali il compito di intervenire sul territorio: ora la politica igienico-sanitaria rappresentava un vero e proprio banco di prova per le municipalità30.
Torino, come Padova, Pavia, Bologna, Genova era considerata uno
dei luoghi privilegiati del positivismo scientifico italiano. Qui, numerosi esponenti della cultura universitaria, scienziati e medici, pervasi dallo spirito della cosiddetta «utopia igienista», si posero alla guida ideale
della città e parteciparono direttamente alla vita associata e amministrativa, sostituendosi gradatamente ai rappresentanti della cultura politica di estrazione risorgimentale31.
29
ASCT, Atti del Municipio di Torino, sedute 21 marzo 1877, 25 novembre 1878; ibid., Affari sanità e igiene, 1899, cart. 16, Regolamento di Pubblica igiene e polizia sanitaria, 1881.
30
istututo per la scienza dell’amministrazione pubblica [isap] (a cura di), Le riforme crispine, IV, Giuffrè, Milano 1990.
31
g. pancaldi, Darwin in Italia, Il Mulino, Bologna 1983; e. r. papa (a cura di), Il positivismo
e la cultura italiana, Angeli, Milano 1985; t. detti, Salute, Società e Stato nell’Italia liberale, Angeli, Milano 1993; j. leonard, La médicine entre les savoirs et les pouvoirs cit. Per il caso italiano e torinese nel contempo, si rimanda a c. pogliano, «L’utopia igienista» (1870-1900), in Storia d’Italia.
Annali, VII. Malattia e medicina, Einaudi, Torino 1984, pp. 589-631; d. simon, Scienza medica e
cultura della salute a Torino (1875-1910), in «Sanità scienza e storia», ii (1985), n. 1-2, pp. 41-82.