le lettere al Corriere della Sera e la replica del

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Transcript le lettere al Corriere della Sera e la replica del

Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI)

Il Presidente

Prof. Carlo Signorelli

Carissimo Schiavi, seguiamo con attenzione la sua rubrica ed in particolare i dibattiti riguardanti l’assistenza sanitaria e l'attualissimo tema della prevenzione. L'occasione dello scambio di opinioni con il dottor Vittorio Carreri mi ha dato lo spunto per una puntualizzazione sulle attività di prevenzione in Lombardia che mi permetto di esprimere da lombardo, da docente di igiene e attualmente da Presidente della più importante società medico-scientifica del settore (la Preventiva e Sanita’ Pubblica - SItI). Societa’ Italiana di Igiene, Medicina Rimango a disposizione (TF cell 335 228820), La ringrazio e Le invio i migliori saluti.

Carlo Signorelli

Caro Schiavi, le sue risposte al dibattito sulla riforma sanitaria lombarda , ispirate dal collega “emerito” ed ex Dirigente Regionale Vittorio Carreri, sono state pertinenti ed efficaci. Solo l’affermazione che la prevenzione dipenda dal centralismo statale non è pienamente condivisibile. Oggi le Regioni hanno infatti piena autonomia organizzativa nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) nel settore della prevenzione collettiva e sanità pubblica che, in base alla programmazione, dovrebbero auspicabilmente assorbire il 5% della spesa sanitaria e che, in Lombardia, raggiungono solo il 4,24% (dati AGENAS 2014). Prova di questa autonomia i calendari vaccinali regionali (dove, ahimè, la Lombardia è rimasta indietro rispetto ad altre regioni anche del sud in termini di offerta), i programmi di screening oncologici (dove la strada per raggiungere adesioni ottimali è ancora lunga e complicata) e le campagne d'informazione ed educazione sanitaria, la cui la situazione è decisamente migliore. La Legge Regionale 23/2015 contiene principi generali condivisibili sugli aspetti di prevenzione e sanità pubblica: queste attività sono infatti diventate un principio fondamentale della riforma (art 2, lettera n) e le modalità della loro attuazione vengono inserite nel Titolo VI, in discussione proprio in questi giorni, le quali definiranno meglio i compiti e l'organizzazione delle diverse attività e prestazioni. E' significativo il fatto che la legge menzioni esplicitamente il governo e la promozione dei programmi di educazione alla salute; la promozione della sicurezza alimentare (con menzione sia della parte medica che di quella veterinaria); la prevenzione e il controllo della salute negli ambienti di vita e di lavoro, compreso il controllo impiantistico e tecnologico; la profilassi delle malattie infettive secondo le indicazioni dei piani e dei calendari vaccinali ; la vigilanza e la tutela della salute collettiva dai rischi individuali ed ambientali. Vero è che spesso i buoni intenti rimangono lettera morta e che le nuove strutture delle ATS e delle ASST rischiano di andare incontro a problemi organizzativi per la gestione delle attività di

prevenzione rivolte alla persona in mancanza di un efficace coordinamento operativo ma complessivamente l’impianto normativo è solido e questa è già una buona garanzia.

Carlo Signorelli Ordinario di Igiene, Presidente Società Italiana di Igiene (SItI)