CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE VARIE EMERGENZE, NORME DI AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI AUTOPROTEZIONE RELATORE: Omar.

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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 4

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 7

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 9

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 12

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 15

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 16

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 17

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 20

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 21

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 22

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 23

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 24

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 25

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 26

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 28

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 31

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 32

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 33

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 34

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 35

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


Slide 36

CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it


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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI BERGAMO
DELEGAZIONE DI ALZANO LOMBARDO

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI NELLE
VARIE EMERGENZE, NORME DI
AUTOPROTEZIONE E CONCETTI ELEMENTARI DI
AUTOPROTEZIONE

RELATORE:
Omar Vitali
Soccorritore CRI

AUTO
PROTEZIONE

AUTOPROTEZIONE
Attività di difesa, riparo da danni, pericoli,
infortuni esplicata personalmente.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO: Eventualità di subire un danno.

PERICOLO: Situazione in cui vi sono uno o più
elementi in grado di compromettere la stabilità o la
sicurezza.
INFORTUNIO: Evento prodotto da una causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una
inabilità temporanea, assoluta o morte.

AUTOPROTEZIONE
Gli infortuni costituiscono uno dei più gravi
problemi nelle attività domestiche, agricole,
industriali, ludiche e del comparto sanità.

AUTOPROTEZIONE
UN CONCETTO ASSOLUTO
SEMPRE




OPERATORI PROFESSIONALI(lgge 626)
OPERATORI VOLONTARI(lgge 626)
SOCCORRITORI OCCASIONALI

PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA
SONO SICURO CHE NON CI
SIANO PERICOLI ?

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
valutando la sicurezza del luogo di
intervento e utilizzando i Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.)
prima di intervenire sull’infortunato.

COME FARE
AUTOPROTEZIONE ?
OSSERVO ASCOLTO SENTO
E
MI PROTEGGO !!
(D.P.I.)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (D.P.I.)




Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella
prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la
principale sorgente continua di microrganismi.
L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di
emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la
probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle
proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso
dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in
sostituzione del lavaggio delle mani.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le membrane mucose che circondano l'occhio sono in
grado di assorbire liquidi. Dispositivi di protezione
individuale fondamentali per il soccorritore sono gli
occhiali o le visiere protettive con protezione sia frontale
che laterale. L'utilizzo di questi mezzi di protezione
oculare impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi
biologici e non, entrino nell'occhio.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE


Le mascherine sono un'altro importane presidio di
protezione e ne esistono di due tipi diversi: Le mascherine
chirurgiche per proteggersi da schizzi di sangue, altri
liquidi organici o gocce contaminate da agenti infettivi. Le
mascherine con filtro ad alta efficienza (N-95) in grado
di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine di micron
sospese nell'ambiente. Per esempio se esiste il sospetto di
contagio tubercolare, morbillo o come di recente per la
S.A.R.S.

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE




Divisa pulita e idonea: (idrorepellente, ignifuga,
antisettica.).
Calzature robuste e idonee.
(lgge 626)

AUTOPROTEZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
il caschetto protettivo da utilizzare ogni volta che il
soccorritore è chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli
infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.FF.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario;


AUTOPROTEZIONE
I principali Rischi del Soccorritore
occasionale o professionale:
Biologico;
Chimico-Fisico;
Movimentazione dei carichi;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da materiale
biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o
da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da
agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche
in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di
barriera (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO BIOLOGICO:
QUALSIASI ELEMENTO BIOLOGICO DI QUALSIASI
PROVENIENZA E’ DA RITENERSI
POTENZIALMENTE INFETTO:

SANGUE
 URINA E FECI
 VOMITO
LIQUIDO CAPSULE ARTICOLARI
 LIQUIDO SEMINALE
 SALIVA (IN PRESENZA DI SANGUE VISIBILE)
 PARTI ANATOMICHE




AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:


Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze
chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze
non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione
dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal
rapporto tra le caratteristiche chimico-fisiche di una
sostanza.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO:









incidenti con autocisterne coinvolte;
fumi sprigionati da incendi;
ustioni da sostanze chimiche;
interventi in cantieri edili e siti industriali;
farmaci (anche quelli escreti dal paziente come gli antitumorali);
sostanze disinfettanti e sterilizzanti.
Pazienti intossicati (monossido di carbonio, altri gas);

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO FISICO:








radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari
dove sono coinvolti mezzi che trasportano materiale
radioattivo, reparti ospedalieri);
elettricità;
incendi;
rumore e vibrazioni;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per
particolari lavorazioni;

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Sicurezza ambientale, allertamento immediato anche se
solo sospetto del 1.1.8. ed eventualmente richiesta invio
VV.FF., avvicinamento alla persona solo dopo
l'autorizzazione del responsabile dei Vigili del Fuoco,
utilizzo dei D.P.I. (occhiali, mascherina, camice,
calzature adeguate, guanti). Proteggere eventuali piccole
ferite. Lavorare con attenzione, leggere attentamente le
istruzioni prima di manipolare sostanze chimiche, non
inalare o entrare in contatto con mucose e cute.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO CHIMICO-FISICO:
Attenzione allo stato di conservazione di contenitori e
prevedere possibili perdite. Togliere gli indumenti
contaminati, i guanti e lavarsi scrupolosamente le mani.
Attenzione a luoghi o zone delimitate da segnali di
pericolo. Attenzione a cavi elettrici scoperti o ad
apparecchiature elettriche pericolose. Prevenire la
possibilità di incendi o esplosioni. Operare con molta
attenzione.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:


Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza
delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi
di lesioni dorso-lombari.
Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nervo-vascolari a livello dorso-lombare.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:










Conoscere i propri limiti e se possibile ridurre il peso da trasportare;
Mantenere il peso più vicino al corpo.
Distribuire il peso su i due arti inferiori.
Mantenere una base d'appoggio larga per avere un equilibrio stabile e una
migliore distribuzione del carico.
Flettere le ginocchia e il meno possibile la colonna vertebrale.
Evitare di ruotare solo il tronco ma girare tutto il corpo.
Quando il paziente è allettato se si è chinati appoggiare un ginocchio sul
letto.

AUTOPROTEZIONE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI
CARICHI:








Quando si ripongono oggetti posti in alto, non inarcare la schiena ma, è
corretto utilizzare una scaletta sicura.
Mantenere una base d'appoggio idonea, e se possibile appoggiare in modo
alternato un piede per volta su un rialzo.
Utilizzare per quanto possibile gli ausili per lo spostamento, il sollevamento
e il trasferimento.
informare il Paziente quando possibile, delle manovre che si intende
effettuare, per evitare movimenti bruschi e improvvisi del Paziente stesso,
sollecitando la sua collaborazione.
Non effettuare manovre veloci che possano provocare traumi a se stessi o agli
altri, ricostruire mentalmente ciò che si deve fare, se è necessario non esitare a
chiedere l'aiuto dei presenti.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

I Soccorritori che prestano soccorso nei luoghi in cui si
sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi,
lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora
prima di iniziare l'assistenza all’infortunato devono
valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.

AUTOPROTEZIONE
EVENTI VIOLENTI

Animali, persone armate, alterate o sotto l'effetto di droghe
o alcol possono creare situazioni pericolosissime. Il
mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di
Polizia. Polizia e Carabinieri devono garantire le dovute
condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni
di soccorso.

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO


I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico variano dalla
sporcizia, schegge di vetro a fattori molto pericolosi come: cavi
elettrici e materiali caduti o pericolanti, perdite di carburante o
incendi. Il traffico o le persone presenti possono diventare
pericolosi se non disciplinati.



È importantissimo osservare attentamente poichè, anche in questo
caso la prima cosa da fare consiste nel valutare i pericoli per
attivare Polizia, VV.FF. e attuare l' auto-protezione (D.P.I.).

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
INCIDENTE AUTOMOBILISTICO

AUTOPROTEZIONE
UN SOCCORRITORE FERITO NON
SERVE A NULLA, INTRALCIA LE
OPERAZIONI DI SOCCORSO E PUO’
METTERE IN PERICOLO ALTRI
SOCCORRITORI

AUTOPROTEZIONE

E’ INDISPENSABILE CHE ABBIATE
CURA DI VOI STESSI MENTRE VI
DEDICATE ALLA CURA DEGLI ALTRI

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE ?

AUTOPROTEZIONE
Bibliografia:
AA.VV. : Pronto soccorso e interventi di emergenza.
McGraw-Hill, 2002.
M. Menarini, D. Aloisi: Emergenze e Soccorsi per il
soccorritore volontario. VDS Bologna, 1999.
O. Anni: Cultura medico-sanitaria. Hoepli, 2006.

Internet:
www.ministerosalute.it
www.autistasoccorritore.it