Transcript Valeria Pellegrini
BANCA D’ITALIA
E U R O S I S T E M A
Le fonti statistiche e le principali evidenze sull’internazionalizzazione in Italia Valeria Pellegrini
Banca d’Italia, Roma 27 febbraio 2014
Le fonti statistiche e le principali evidenze sull’internazionalizzazione in Italia
Geografia delle statistiche sull’internazionalizzazione
(Chiara Bentivogli, Giacomo Oddo, Valeria Pellegrini)
Gli investimenti diretti esteri e le multinazionali
(Alessandro Borin, Riccardo Cristadoro)
Structure and activity of foreign affiliates:evidence on Italian multinational firms
(Stefano Federico, Enrico Tosti)
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Outline della presentazione
Internazionalizzazione: caratteristiche e fonti
L’Italia nel confronto internazionale
Le multinazionali italiane
Conclusioni
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Outline della presentazione
Internazionalizzazione: caratteristiche e fonti
L’Italia nel confronto internazionale
Le multinazionali italiane
Conclusioni
4
Internazionalizzazione: caratteristiche e fonti
Tendenze principali
Nell’ultimo ventennio è cresciuta l’integrazione reale e finanziaria mondiale, nuovi paesi e nuovi settori sono stati coinvolti .
Si è modificata la divisione internazionale del lavoro con l’affermarsi delle cosiddette global value chains , con particolare integrazione a livello regionale
(Baldwin e Lopez Gonzales, 2013)
.
La presenza diretta nei mercati esteri via investimenti stabili in affiliate estere è divenuta parte integrante di questo fenomeno
(Trade-investment-service nexus Baldwin, 2011)
e strategia chiave delle imprese.
Contestualmente si diffondono le forme di “internazionalizzazione leggera”
( più difficili da misurare).
5
Internazionalizzazione: caratteristiche e fonti
Analisi delle fonti
“
Do not put your faith in what statistics say until you have carefully considered what they do not say” William W. Watt Quali sono le fonti disponibili e quali sono le loro caratteristiche e i loro limiti? Le fonti disponibili nel complesso sono in grado dare risposte coerenti ed esaurienti alle principali domande poste dalla teoria economica?
Come può essere migliorato il valore informativo delle nostre fonti per colmare i divari tra domande e risposte? 6
DOMANDE
Internazionalizzazione: caratteristiche e fonti
FONTI LIMITI Come si posiziona l’Italia rispetto agli altri paesi avanzati? Il grado di internazionalizzazione dell'Italia è elevato? Come si è evoluto il fenomeno nel corso del tempo? IDE, FATS (Foreign affiliates trade statistics), COE/Export, Matrice IO, Reprint, INVIND (Indagine sulle imprese condotta da BI) FATS e INVIND (serie storica breve), IDE (problemi di allocazione geografica e settoriale), Reprint (non confrontabili a livello internazionale) Quali sono gli impatti sui paesi di origine e destinazione (es. occupazione, innovazione, crescita)? Principalmente FATS Scarsa profondità storica, accesso limitato a dati micro FDI : sostituti o complementi degli scambi internazionali?
Come sono articolate le global value chain?
IDE, FATS, COE/Export, Matrice IO Solo analisi macro. Per global value chain solo proxy del fenomeno con scarsi dettagli Quali sono le principali motivazioni per andare all’estero (FDI orizzontali/verticali, trasferimenti di tecnologia, vantaggi fiscali)? Da cosa dipende l’attrattività di un territorio? Quali sono gli effetti delle politiche a sostegno dell’internazionalizzazione? IDE, FATS, Reprint, INVIND IDE, FATS, Reprint, INVIND, EFIGE (European Firms in the Global Economy), INVIND FATS e INVIND (scarsa profondità storica), IDE (limiti di allocazione geografica e settoriale), Reprint (non confrontabili a livello internazionale) Limiti nella possibilità di seguire l’evoluzione nel tempo dei fenomeni
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Outline della presentazione
Caratteristiche e fonti dell’internazionalizzazione
L’Italia nel confronto internazionale
Le multinazionali italiane
Conclusioni
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35 30
L’Italia nel confronto internazionale
Esportazioni di beni e servizi e stock di IDE in uscita
(in % del PIL corrente)
35 Mondo - IDE Italia - IDE Italia - export Mondo - export 30 25 25 20 15 10 5 1990 1994 1998
Fonte: UNCTAD, Banca d’Italia e Istat
2002 2006 2010 20 15 10 5 9
L’Italia nel confronto internazionale
Flussi di IDE in entrata per area geografica
(miliardi di dollari, prezzi costanti del 2013)
1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 Area dell'EURO Altri paesi avanzati
Fonte: UNCTAD, 2013 dati provvisori
Cina e Hong Kong Altri paesi emergenti 10
L’Italia nel confronto internazionale
Stock di IDE in uscita in % del PIL nazionale
(valori percentuali)
Mondo Unione Europea
Italia
Francia Germania
Stati Uniti
1990 10.0
11.2
5.4
9.0
8.8
12.7
2000 25.1
41.4
15.2
69.8
28.7
27.2
2007 34.9
51.5
18.3
69.5
40.1
37.8
2012 33.6
58.8
25.9
53.9
45.6
34.6
Fonte: UNCTAD, Banca d’Italia per i dati italiani
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L’Italia nel confronto internazionale
Stock di IDE in entrata in % del PIL nazionale
(valori percentuali)
Mondo Unione Europea
Italia
Francia Germania
Stati Uniti
1990 9.7
10.5
5.0
7.9
6.5
9.4
2000 23.3
27.7
11.0
29.5
14.4
28.1
2007 32.3
44.4
16.5
48.3
20.9
25.4
2012 32.2
46.6
17.6
39.5
21.1
26.2
Fonte: UNCTAD, Banca d’Italia per i dati italiani
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Outline della presentazione
Internazionalizzazione: caratteristiche e fonti
L’Italia nel confronto internazionale
Le multinazionali italiane
Conclusioni
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Le multinazionali italiane
Numero di affiliate per classe dimensionale della casa-madre
(quote percentuali nei diversi anni)
4.3
7.0
2000 29.7
6.7
3.7
4.6
2011 48.1
8.1
<50 50-249 250-499 500-999 >1000
37.0
50.9
Fonte: Elaborazioni su dati Reprint – ICE (Borin – Cristadoro, 2014)
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Le multinazionali italiane
Evoluzione di lungo periodo delle partecipazioni in imprese manifatturiere estere Numero imprese investitrici Numero affiliate Numero addetti Dipendenti per affiliata Paesi UE-15 Europa centro-orientale Africa Nord-America America Latina Asia Settori tradizionali Settori scale intensive Settori specialistici Settori science based 1985
282 697 244,188 350.3
1990
475 1289 517,796 401.7
1995
1240 2827 655,039 231.7
2000
2193 4839 809,438 167.3
2005
2770 6534 898,817 137.6
2011
3341 7779 969,252 124.6
Composizione geografica numero di affiliate
43.2
0.6
10.2
14.5
19.4
6.7
48.0
4.7
6.9
14.3
11.6
7.0
39.9
20.8
10.9
8.2
9.4
8.2
32.9
29.1
5.1
7.3
10.5
11.9
31.3
31.2
5.2
6.3
9.5
13.5
29.1
31.6
5.2
7.1
8.9
15.5
Composizione settoriale numero di affiliate
14.5
54.7
16.9
13.9
22.3
49.1
12.6
11.9
35.7
45.2
10.7
8.5
33.1
44.4
13.8
8.7
30.5
44.6
14.6
10.3
29.1
44.3
15.1
11.5
Fonte: Elaborazioni su dati Reprint – ICE
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Le multinazionali italiane
Evoluzione di lungo periodo delle partecipazioni in imprese manifatturiere estere Numero imprese investitrici Numero affiliate Numero addetti Dipendenti per affiliata Paesi UE-15 Europa centro-orientale Africa Nord-America America Latina Asia Settori tradizionali Settori scale intensive Settori specialistici Settori science based 1985
282 697 244,188 350.3
1990
475 1289 517,796 401.7
1995
1240 2827 655,039 231.7
2000
2193 4839 809,438 167.3
2005
2770 6534 898,817 137.6
2011
3341 7779 969,252 124.6
Composizione geografica numero di affiliate
43.2
0.6
10.2
14.5
19.4
6.7
48.0
4.7
6.9
14.3
11.6
7.0
39.9
20.8
10.9
8.2
9.4
8.2
32.9
29.1
5.1
7.3
10.5
11.9
≃ 31.3
31.2
5.2
6.3
9.5
13.5
≃ 29.1
31.6
5.2
7.1
8.9
15.5
Composizione settoriale numero di affiliate
14.5
54.7
16.9
13.9
22.3
49.1
12.6
11.9
35.7
45.2
10.7
8.5
33.1
44.4
13.8
8.7
30.5
44.6
14.6
10.3
29.1
44.3
15.1
11.5
Fonte: Elaborazioni su dati Reprint – ICE
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Le multinazionali italiane
Evoluzione di lungo periodo delle partecipazioni in imprese manifatturiere estere Numero imprese investitrici Numero affiliate Numero addetti Dipendenti per affiliata Paesi UE-15 Europa centro-orientale Africa Nord-America America Latina Asia Settori tradizionali Settori scale intensive Settori specialistici Settori science based 1985
282 697 244,188 350.3
1990
475 1289 517,796 401.7
1995
1240 2827 655,039 231.7
2000
2193 4839 809,438 167.3
2005
2770 6534 898,817 137.6
2011
3341 7779 969,252 124.6
Composizione geografica numero di affiliate
43.2
0.6
10.2
14.5
19.4
6.7
48.0
4.7
6.9
14.3
11.6
7.0
39.9
20.8
10.9
8.2
9.4
8.2
32.9
29.1
5.1
7.3
10.5
11.9
31.3
31.2
5.2
6.3
9.5
13.5
29.1
31.6
5.2
7.1
8.9
15.5
Composizione settoriale numero di affiliate
14.5
54.7
16.9
13.9
22.3
49.1
12.6
11.9
35.7
45.2
10.7
8.5
33.1
44.4
13.8
8.7
30.5
44.6
14.6
10.3
29.1
44.3
15.1
11.5
Fonte: Elaborazioni su dati Reprint – ICE
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Le multinazionali italiane
Differenze nelle strategie di internazionalizzazione
ll “nanismo” delle imprese italiane si riflette anche nelle modalità di insediamento: Secondo la fonte EFIGE le imprese italiane prediligono forme di internazionalizzazione leggera.
La quota di imprese esportatrici risulta proporzionalmente più elevata in Italia rispetto agli altri principali partner europei.
È minore l’incidenza di investimenti stabili all’estero, mentre prevalgono accordi di outsourcing internazionale e altre forme soft.
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Le multinazionali italiane
Motivazioni alla base della scelta di realizzare nuovi investimenti esteri nel biennio 2012-13
(distribuzione percentuale delle risposte)
Industria T assaz i o ne f avo r evo l e o al t r i i ncent i vi f i scal i A ccesso a nuo ve co no sc.
o co mp . t ec. sp ec.
A ument o d ella q ualit а o svi l . d i nuo vi p r o d .
R i d uz i o ne d el co st o d el l avo r o A d eg uam. al l e scel t e d i al t r e i mp r ese R i d uz i o ne d i al t r i co st i d el l ' i mp r esa M i no r i p r o b .
d i r eg o l ament az i o ne T r asf . est er o p er co nc.
i n I t al i a l e at t . st r at .
A ccesso a nuo vi mer cat i
0% 20% 40% 60% 80% 100%
m olto im portante abbast. im portante non im portante
Fonte: Istat
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Le multinazionali italiane
Structure and activity of foreign affiliates: evidence on Italian multinationals
(Stefano Federico, Enrico Tosti)
Caratteristiche dei microdati e del modello utilizzato
Lavoro basato su dati firm-level riguardanti la struttura e imprese multinazionali.
l’attività delle I dati outward FATS utilizzati imprese estere controllate
(anno 2009)
riguardano un totale di 5.726
(circa 840 mila addetti, fatturato complessivo di 337 miliardi di euro)
. Le variabili disponibili per le controllate estere sono: addetti, settore e paese di localizzazione. La rilevazione outward FATS gestita originariamente dalla Banca d’Italia è diventata successivamente una competenza dell’ISTAT Due terzi delle affiliate estere operano nello stesso settore della controllante o nel settore del commercio: l'accesso al mercato appare la principale motivazione, anche se vi sono casi significativi di IDE cost driven e di IDE verticali intra-industriali in paesi ad alto reddito, in particolare nei settori manifatturieri 20
Le multinazionali italiane
Structure and activity of foreign affiliates: evidence on Italian multinationals Risultati delle stime econometriche
Quali sono i fattori che determinano la distribuzione per paese del fatturato delle affiliate estere di imprese italiane?
Le variabili gravitazionali (distanza, PIL, PIL pro capite) spiegano una larga parte (60 per cento) delle variazioni cross-country del fatturato delle affiliate estere, in linea con i risultati relativi ad altri paesi.
Vi sono differenze tra manifattura e servizi?
Il PIL pro capite (maggiore rilevanza delle motivazioni di market access) rileva solo per i servizi
La distanza presenta un effetto maggiormente negativo per il manifatturiero (verosimilmente connesso all’intangibilità e all’assenza di costi di trasporto nei servizi) of comparative advantages (cfr. Yeaple, 2003), ossia
Nel manifatturiero conta anche la chain l’interazione tra il capitale umano e la skill intensity settoriale del paese ospite (FDI verticali).
Vi sono differenze tra le determinanti del numero di affiliate (margine estensivo) e della dimensione media (fatturato per affiliata, margine intensivo)?
Il PIL (dimensione del mercato) ha un impatto maggiormente positivo sul margine estensivo (sia per la manifattura che per i servizi) mentre il PIL pro capite (market access) influenza relativamente di più il margine intensivo (questa differenza di impatto è più ridotta per i servizi).
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Outline della presentazione
Internazionalizzazione: caratteristiche e fonti
L’Italia nel confronto internazionale
Le multinazionali italiane
Conclusioni
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Conclusioni
Le principali caratteristiche dell’internazionalizzazione italiana
L’Italia, rispetto ai principali partner dell’eurozona – Germania e Francia: denuncia un ritardo, sia come fonte di IDE, sia come destinazione manifesta preferenza per forme di internazionalizzazione “leggera” L’internazionalizzazione in Italia si sta diffondendo (più imprese, dimensioni media più ridotta) Peso importante dei settori tradizionali e delle destinazioni europee ma segnali di interesse verso i settori ad alta intensità tecnologica e verso i paesi asiatici ed emergenti L'accesso a nuovi mercati appare la principale motivazione per andare all’estero, anche se vi sono casi significativi di IDE cost-driven 23
Conclusioni
Le fonti (1)
Le fonti principali nel complesso offrono un quadro convergente delle principali caratteristiche dell’internazionalizzazione italiana.
Il limite maggiore riguarda le informazioni sulle filiere e sulle value chains, scarsità di dati anche sulle forme di internazionalizzazione leggera. Le fonti ufficiali rappresentano con difficoltà i fenomeni più complessi e soggetti a più rapida evoluzione.
Le altri fonti presentano limiti diversi ma altrettanto rilevanti (scarsa continuità, problemi nella comparabilità internazionale, perimetri di osservazione e criteri utilizzati talvolta non noti). 24
Conclusioni
Le fonti (2)
L’integrazione fra statistiche FATS e statistiche FDI attraverso la condivisione dei microdati potrebbe migliorare ricchezza e qualità del patrimonio informativo.
In Italia, come in altri paesi, l’accesso ai microdati a fini di ricerca scientifica è molto limitato, sebbene siano in corso iniziative volte a favorire la disponibilità di queste informazioni.
L’internazionalizzazione è un fenomeno ancora in evoluzione e richiede un approccio dinamico ai produttori di statistiche.
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