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16 febbraio 2017 delle ore 00:04
L’insostenibile ricchezza del passato
Il fascino della rovina è sempre forte. Rovine
belle, ovviamente, non le case delle periferie di
Aleppo o di Mosul sventrate dai cannoni bellici
che raccontano solo orrore. Insomma, c’è
rovina e rovina, e il paesaggio con rovina, come
insegna la nostra Silvia Camporesi che ai luoghi
abbandonati (più che rovinati) ha dedicato anni
di lavoro culminati nel progetto Atlas, ha un
discreto appeal mediatico. Sullo stesso solco si
muove la fotografa croata Mirna Pavlovic che
si è fatta un giro per l’Europa alla ricerca di
palazzi, un tempo ricchi e fastosi, ridotti oggi a
un cumulo di macerie o poco più. Da dove nasce
l’appeal? Forse dal fatto che in questi luoghi si
legge in controluce il passato luminoso oggi
scomparso. E l’effetto nostalgia, l’immaginazione
del tempo che fu sono ancora più seducenti della
rovina.
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