Giacomini: "Alpicop ha pagato l`Inps"

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Transcript Giacomini: "Alpicop ha pagato l`Inps"

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Valli Giudicarie ❖ Val Rendena
TRENTINO MARTEDÌ 31 GENNAIO 2017
storo - agire scrive a turinelli
tione
Castellini: «Su Waris dubbi fondati»
Giacomini: «Alpicoop ha pagato l’Inps»
◗ STORO
Grazia Castellini, referente locale di Agire, ha
preso carta e penna per scrivere al sindaco di
Storo Luca Turinelli su Waris e Sapes.
«In riferimento alla sua dichiarazione del 22
novembre 2016 riguardo alle aziende Waris e
Sapes, le ricordo che in relazione alla prima, il
consigliere regionale Cia ha presentato un'interrogazione alla giunta provinciale chiedendo
se prima di concedere agevolazioni fossero state fatte le verifiche del caso. Da parte nostra è
stato fatto uno studio approfondito e i dubbi sono nati in base a questo. Da buon politico saprà
che per esporre tali interrogazioni in consiglio è
opportuno avere basi certe e dimostrabili. Le
faccio presente che il dossier relativo alla Waris
è a disposizione delle autorità competenti. Le
sembrerà strano ma anche questo è un modo
per tutelare i lavoratori di quell'azienda, scopo
principale anche per noi di Agire. Riguardo alle
informazioni derivanti dai sindacati evidentemente c'è qualche discrepanza perchè non corrispondono a quelle a noi fornite».
(a.p.)
◗ TIONE
Lo strumento politico dell’interrogazione permette di porre sotto forma di domanda qualsiasi
cosa. Secondo Alessandro Giacomini, già presidente di Alpicoop, facendo o rischiando di fare
danni importanti, perché una affermazione di
cui si chiede conferma o smentita, resta nella percezione di chi legge una affermazione. «Il consigliere Claudio Cia - ricostruisce Giacomini - con
una interrogazione alla Giunta Provinciale dice
che: “non ho adempiuto gli oneri previdenziali
verso i miei dipendenti”. Questo è vergognosamente falso, ma sarà la stessa Giunta a stabilire se
questo corrisponde a verità. Il consigliere Claudio Cia, e il sottoscritto con un linguaggio politico
al limite del decoro civile ci siamo confrontati nel
tempo, ora però il buon Claudio Cia ha oltrepassato ogni limite con questa vergognosa interrogazione. Ora temo per la mia incolumità ma soprattutto per la mia famiglia. È probabile che qualche
ex dipendente possa essere fuorviato da tale gravissima calunnia e reagire con violenza fisica nei
confronti del sottoscritto o dei miei familiari».
La “rotonda quadrata”
preoccupa anche Bagolino
Il cantiere ripartirà solo in primavera ma la soluzione “a due ponti” spaventa
anche il sindaco Dagani, soprattutto per gli spazi di manovra dei mezzi pesanti
◗ LODRONE E PONTE CAFFARO
Già da giorni si sta manifestando in tutta la sua complessità
l’intervento di sistemazione
della viabilità in atto lungo la
statale 237 del Caffaro fra le
province di Brescia e di Trento,
all’altezza del vecchio ponte
percorribile dai camion solo a
senso unico alternato.
Bocciato infatti dalla sovrintendenza l’iniziale progetto di
realizzare al suo posto una
grande rotonda sul torrente
Caffaro, si è scelta una soluzione, per altro già in avanzato stato di realizzazione, che prevede l’edificazione di un secondo
ponte che, insieme a quello
vecchio, dia vita ad un
“raccordo simmetrico anulare”.
Una sorta di “rotonda quadrata” (tanto per dirla in dialetto storese) che ha per lati opposti i due ponti da una parte e gli
spezzoni delle vie Campini e
San Valentino dall’altra.
Una struttura nella quale ancora non è ben chiaro cosa possa essere utilizzato del ponte
storico. A quanto pare comunque bisognoso di un intervento di consolidamento.
C’è da attendere ancora
qualche mese per vedere avanzare i lavoro: in questo momento infatti il cantiere è fermo in attesa che si consolidi
l’impalcato del nuovo ponte. Il
momento decisivo è atteso per
la fine di giugno, quando il traffico potrà essere deviato sul
nuovo ponte e senza il transito
pinzolo
Rimesso a nuovo il cannone
recuperato nel 68 in Adamello
Il cannone Skoda da 100 mm
che si trova accanto al monumento dei Caduti, di fronte alla
storica chiesetta di San Vigilio in
località Sorano a Pinzolo, è stato
recentemente sistemato. Il Comune di Pinzolo, sentita la Soprintendenza provinciale per i
beni culturali, ha provveduto a
rifare la parte in legno delle ruote del mitico cannone, recuperato nel 1968 da 24 giovanotti di
Pinzolo. I protagonisti di
quell’avventura riportati sulla
targa in bronzo incastonata nel
granito accanto al reperto bellico furono Ervino Amadei, Ivo
Bonapace, Renato Bonapace,
Fiorenzo Caola, Flavio Caola,
Edoardo Cereghini, Guido Cereghini, Arturo Collini, Carlo Collini, Livio Collini, Luciano Collini,
Bruno Lorenzetti, Antonio Maffei, Giulio Maffei, Felice Maffei,
Ilario Maffei, Tito Maffei, Mario
Martello, Guido Mittempergher,
Onorio Povinelli, Paolo Povinelli, Renato Puddu, Turri Battista e
Pietro Turri, alcuni di loro sono
scomparsi in giovane età.
Lo “Skoda da 110 mm” fu fuso
in Boemia nelle acciaierie di Pilsen nel 1917 e usato dalle truppe
austroungariche nella guerra
adamellina in quota per proteggere i soldati schierati in prima
linea sui ghiacciai del Lares,
dell’Adamello e del Carè Alto. Si
ricorda che per recuperare il
cannone Skoda da 100 mm i recuperanti volontari «avevano
impiegato un’estate intera, sgobbando dalla primavera all’autunno, il sabato e la domenica». Alla
fine riuscirono a portare a valle
lo Skoda, collocato nel corso della prima guerra mondiale
dall’esercito austro ungarico sui
contrafforti della Presanella, poco sotto l’Ago di Nardìs a quota
3.289 metri. Una volta arrivati
lassù, a sei ore di cammino da
Pinzolo, i volontari dovettero
smontare lo Skoda e trasporlo a
valle «a spalle, trainandolo e utilizzando anche un mulo nella
parte più bassa, tra mille difficoltà superate con l’ingegno e
l’astuzia. Il solo affusto del cannone pesa 386 chili. Quando
ogni pezzo fu a Pinzolo, i “mitici
recuperanti” procedettero all’assemblaggio e alla sistemazione
dello Skoda 100 mm che fu posizionato davanti al Monumento
ai Caduti, pochi anni fa fu spostato e posto su un basamento
granitico che valorizza appieno
questo “pezzo della nostra storia” rimesso a “nuovo”.
(w.f.)
sacche e l’acquisizione del
campo pratica e relative postazioni». Marcello puntualizza «i
soci sono salvaguardati, perché le loro azioni sono comunque coperte dalla restante parte del patrimonio della Rendena Golf spa».
Nella parte straordinaria
dell’assemblea, i soci sono
chiamati a modificare l’articolo 5 dello statuto della società,
nella parte che riguarda le azioni privilegiate. «Nel 2013, ricorda Marcello Mosca, si era deciso un aumento di capitale per
un milione di euro in azioni ordinarie e altrettanto in azioni
privilegiate, destinate agli Enti
pubblici. La normativa statale
(Legge Madìa), oggi impedisce
all’Ente pubblico di acquisire
azioni nelle Spa, per questo
motivo andiamo a togliere questa possibilità». In conclusione
Marcello Mosca afferma «con
quest’operazione di cessione
di “asset” a Trentino Sviluppo,
la Rendena Golf guarda al futuro con serenità e può proseguire in ulteriori investimenti per
continuare a essere un elemento importante dell’offerta turistica della Val Rendena». (w.f.)
◗ PINZOLO
Il lavori in corso sul Chiese, al confine fra Trentino e Lombardia
Sessioni forestali: oggi incontro a Tione
GIUDICARIE. Prosegue il calendario delle sessioni forestali nelle
giudicarie. Dopo i primi incontri martedì scorso a Valdaone e
mercoledì a Storo, stamattina alle 9 tocca a Tione dove
l’incontro si terrà in Muncipio. Riguarda la Tione, Tre Ville,
Borgo Lares, Regole di Spinale e Manez, Comune Sella
Giudicarie. Il prossimo appuntamento è in calendario martedì 7
a Comano Terme per Bleggio Inferiore, Lundo, Vigo Lomaso,
Godenzo, Poia e Campo Lomaso, Stumiaga, Favrio, dasindo,
Comano e Ballino. (a.p.)
dei veicoli saranno possibili i rilievi di dettaglio su quello vecchio.
«Dovremo verificare se le
spalle in ferro del vecchio ponte sono ancora adatte a sopportare i carichi del traffico. Con
questi dati a disposizione, in
accordo con la Sovrintendenza, potremo studiare meglio il
da farsi» conferma il sindaco di
Bagolino (Bs) Gianluca Dagani.
Grazie ai ribassi d’asta, ri-
spetto alla cifra stanziata
all’inizio che ammontava a circa 3 milioni e 800 mila euro,
non dovrebbero mancare nemmeno le risorse per affrontare
eventuali soluzioni più complesse. Ma quali?
«Ogni ipotesi - taglia le disquisizioni sul nascere il sindaco Dagani - senza i dati di carotaggi e rilievi, che stiamo cercando di anticipare per non
perdere troppo tempo la prossima estate, è prematura».
A preoccupare è soprattutto
il poco spazio a disposizione
per girare col “bilico” in via San
Valentino, quando si arriva da
Brescia in direzione di Storo
fra il bar “Al Ponte” e il manufatto in ferro. Le simulazioni
hanno dato l’ok lasciando però
poco margine di errore. (a.p.)
val rendena
Trentino Sviluppo nella Golf spa
Oggi soci in assemblea per cedere all’agenzia il 42% del patrimonio
◗ VALRENDENA
Alle 17 gli azionisti della Rendena Golf Spa sono chiamati nel
Palazzo Lodron Bertelli di Caderzone Terme per l’assemblea della società. Il presidente
Marcello Mosca, nonché sindaco di Caderzone Terme, annuncia «nella parte ordinaria
dell’assemblea viene fornita
un’informativa sulla situazione della società e suoi futuri
sviluppi». Ai soci viene illustrato e posto in votazione «l’accordo quadro per il sostegno alle
attività del settore golfistico in
Val Rendena raggiunto con la
Provincia di Trento e Trentino
Sviluppo». Nella convocazione
si legge «richiesta di autorizzazione da parte dei soci alla vendita di asset per un importo superiore a 50.000 euro ai sensi
dello statuto». Il presidente
Marcello Mosca afferma «nella
parte ordinaria porterò a conoscenza di tutti i soci i nostri rapporti con Trentino Sviluppo e
le decisioni prese assieme. Tutto parte dall’assemblea del
2010, quando si era deciso di
fare un aumento del nostro capitale sociale con azioni ordinari e privilegiate. Nel 2013
Trentino Sviluppo aveva acqui-
stato 100.000 euro in azioni privilegiate con l’ipotesi di arrivare a un milione e 50.000 euro».
Ora con Trentino Sviluppo la
Rendena Golf spa ha definito
un “Accordo quadro” «per convertire le azioni ipotizzate allora con una cessione di asset,
vendendo a loro il 42,33% del
nostro patrimonio indiviso». Il
patrimonio indiviso di cui si
parla riguarda la Club House, il
deposito sacche con la futuribile foresteria e la parte antistante di green, che oggi è la buca
n.1. «Complessivamente ammonta a 5.795 metri quadri per
un valore complessivo patri-
La Club House della Rendena Golf spa
moniale a cespiti 2.200.000 euro. Con l’assemblea di oggi
Trentino Sviluppo entra nella
Golf Rendena e i soldi vengono
utilizzati per coprire i costi degli investimenti effettuati negli
ultimi cinque anni, che comprendono l’acquisto di terreni,
la realizzazione del deposito