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PRIMO PIANO
Giovedì 26 Gennaio 2017
Fu iniziato da Clinton nel 1994, potenziato da Bush nel 2006 col voto favorevole di Hillary
Il muro con il Messico c’era già
Previste invece restrizioni su immigrati da paesi islamici
parla di 5 mila agenti in più). Journal rivela quella che
MARIO SECHI
Tra l’altro, è in programma un potrebbe essere la quota
rump e le frontiere. Fa viaggio del presidente Nieto a Trump: 50 mila. Quella
quello che dice. Desta Washington tra qualche giorno di Obama fu 110 mila. È
meraviglia e sorpresa e sono già in corso colloqui tra il programma elettorale
il Trump candidato che esponenti del governo america- di Trump. È la politica
è anche Trump presidente. no e messicano per riscrivere il di Trump. Nessuna sorLa raffica di ordini esecutivi Nafta. Complicazioni in vista, presa. È che a forza di
inaugurata per cominciare a ma Trump è nel pieno della parlare di post-verità e
fake news si perde di vismantellare l’Obamacare e fase 100 giorni.
L’altro punto, l’ordine ese- sta la real news: Trump
affondare ufficialmente (facile, perché era già deceduto) il cutivo sugli ingressi dai paesi fa Trump.
Make America Totrattato di libero scambio con islamici, dovrebbe riguardare
l’Asia, va avanti a passo di ca- una lista che comprende i soli- yota Again. Il gigante
rica e adesso è destinata a toc- ti noti: Iran, Iraq, Iran, Yemen, giapponese dell’auto
care il cuore del programma di Siria, Somalia, Sudan e Libia. investirà in maniera
Trump: l’immigrazione. Che si In ognuno di questi paesi ci massiccia negli stabiliespanda il muro al confine con sono le impronte digitali delle menti americani. Dopo
il Messico, che si blocchino gli operazioni militari americane, l’incontro dei costruttori
ingressi di persone provenienti in chiaro o coperte, direttamen- di automobili con Trump
da una serie di paesi islamici, te o indirettamente. A questo alla Casa Bianca, il settore è
che si metta fine ai programmi blocco verrà associato un ge- euforico. Il ceo di Ford ha detto
nerale controllo più severo dei che siamo sulla strada giusta,
di accoglienza per i rifugiati.
Per la cronaca: il muro al permessi di soggiorno, test più Marchionne ha già dimenticato Obama, Mary
confine con il MesBarra è sembrata
sico c’è già, l’opera fu
quasi dolce e i giapcominciata nel 1994
Toyota investirà in maniera massiccia
ponesi di Toyota
da Clinton (Bill) e
negli stabilimenti americani. Dopo
hanno confermato
estesa nel 2006 con
l’incontro dei costruttori di automobili
di esser pronti a
l’approvazione del
con Trump alla Casa Bianca, il settore
mettere mano al
Secure Fence Act,
portafoglio con 10
firmato da George
è euforico. Il ceo di Ford ha detto che
miliardi di dollari
W. Bush, e votato
siamo sulla strada giusta, Marchionne
di investimenti
anche da 25 senatori
ha già dimenticato Obama, Mary Barnelle fabbriche
democratici, tra cui
ra
è
sembrata
quasi
dolce
e
i
giapponeamericane nei
Hillary Clinton e
si
di
Toyota
hanno
confermato
di
esser
prossimi 5 anni.
Barack Obama. Sul
pronti a mettere mano al portafoglio
Si può discutere
muro messicano quel
che è da capire è chi lo
accademicamencon 10 miliardi di dollari di investipaga (il Messico come
te per ore sul
menti nelle fabbriche americane nei
si diceva in campaprotezionismo di
prossimi
5
anni
gna elettorale? DiffiTrump, dividersi
cile che il presidente
in scuole di penEnrique Pena Niesiero e prepararsi
to accetti l’invio della fattura restrittivi sui candidati alla a rimediare la figuraccia fatdi The Donald – 10 miliardi permanenza negli Stati Uniti ta dai meteo-economisti sulla
di dollari - senza una contro- e la chiusura dei programmi Brexit, ma i fatti sono questi e
partita sul trattato del Nafta) di accoglienza per i rifugiati. per ora non fanno una piega:
e resta da capire se verrà rin- È potere del presidente deci- l’industria dell’automobile sta
forzata la polizia di frontiera (si dere il numero, il Wall Street seguendo la strada che indica il
DI
T
questo possa servire a riparare il
cortocircuito di
una magistratura eternamente
irresponsabile e
sempre discrezionalmente incaricata di fare selezione, strage e
promozione della
(presunta) classe
dirigente del paese.
Raggi indagata fa godere
i tifosi avversari, innesca tweet
Vignetta di Claudio Cadei
democratici, forse
manda il morale
sotto i tacchi di alcuni militannavigatore targato Trump.
Giornali raggianti. La ti di Grillo e fa preoccupare i
Raggi è avvisata, i giornali Dibba e i Di Maio, il neo-estafanno il titolo. Ci risparmiamo blishment del Movimento, di
la rassegna, i titoli sono tutti certo fa titolo per un giorno, ma
uguali, e così siamo a posto, i poi si esaurisce perché la stopentastellati sono sistemati e ria è un film di serie B, come la
avanti un altro. Si potrebbero giunta in Campidoglio e la profare qui molte considerazioni sa impaginata per descriverne
sull’esoterismo e il totalitari- la parabola. Grillo ha già vinto,
smo del Movimento 5Stelle, tutto il suo repertorio retorico
ma la vittima numero uno è finisce ogni giorno in rotativa,
il giornalismo, il suo conformi- con i punti esclamativi, senza
smo che traspare nei dettagli gli interrogativi.
Cinema. Amazon e gli
del linguaggio, nelle pieghe del
vocabolario, quello che scrive Oscar. Dal film di serie B a
«sindaca» e non si interroga sul- quelli di serie A il passo è lunla qualità e coerenza del lessico, ghissimo, si torna in America.
che incolonna il «direttorio» e Manchester by the Sea ha
non si cimenta sulla questione conquistato sei nomination
democratica, che inchiostra la agli Oscar, tra cui quella per il
carta citando il «contratto» de- miglior film. Il dettaglio della
gli eletti e non si cura della sua storia è che per la prima volta
(ir)rilevanza istituzionale, che un titano di internet – Amazon
oggi scopre la normalità senza – compra diritti di distribuzionorma dei pentastellati, il loro ne e produce film e dopo un solo
doppio standard su giustizia e anno di attività nel settore è
politica, ma lo fa nella logica già in vetta. I tempi cambiano,
di fazione, oggi a noi domani a preparate i popcorn.
Il Foglio.it – List
voi, e non nella speranza che
IL SEGRETARIO CITTADINO, FABRIZIO MORRI, ATTACCA APPENDINO DAVANTI A UNA DECINA D’ISCRITTI
Torino, il Pd è in pausa pranzo
È ora di mangiare: sede deserta di fronte ai vertici
DI
L
GAETANO COSTA
a pausa pranzo è sacra. Anche
per il Pd. Non importa che sul
palco ci sia il segretario di Torino intento ad arringare la
folla: quando arriva l’ora di mangiare,
la sala si svuota. E Fabrizio Morri,
leader dei dem torinesi, parla a pochi
intimi che si sfamano a pane e politica. Lo scorso fine settimana, il Pd di
Torino s’è riunito in sede per parlare
del futuro e per studiare le strategie
da mettere in atto per contrastare il
sindaco M5s, Chiara Appendino. La
sconfitta di Piero Fassino alle elezioni dello scorso giugno è ancora viva e i
dem, che hanno perso la città dopo 23
anni di governo di centrosinistra, devono riprendersi. In più, varie anime del
partito, nei mesi scorsi, hanno accusato
il governatore del Piemonte, Sergio
Chiamparino, altro pezzo grosso del
Pd, di essere troppo morbido nei con-
fronti di Appendino.
I consiglieri comunali e regionali e quelli di circoscrizione si sono
trovati per fare il punto della situazione. Dopo una maratona d’interventi è
arrivato il turno di Morri, che aveva il
compito di riassumere i principali contenuti emersi durante l’incontro prima
di dare la carica agli iscritti: «Andate e
attaccate. Il nostro gruppo in Comune
deve dire alla sindaca grillina che sta
sbagliando».
Peccato che, come ha raccontato Repubblica Torino, la sala si fosse
svuotata per la pausa pranzo. La fotografia pubblicata sul sito del quotidiano è piuttosto emblematica: sotto al
palco, mentre Morri parla, si contano
sei persone. In totale, i presenti in sede,
in quel momento, erano una decina. La
cosa non è sfuggita al presidente della
quarta circoscrizione, Claudio Cerrato. Il quale, quando è arrivato il suo
turno, ha bacchettato i tesserati: «Un
partito che non riesce a discutere per
più di due ore nella stessa stanza, forse
dovrebbe interrogarsi».
Oltre a M5s, il Pd deve fare i conti
coi suoi iscritti. In tutti i sensi. Al 31
dicembre 2016, i tesserati, nel partito piemontese, si sono dimezzati: dai
13mila del 2015 a circa 7mila. Il trend,
rispetto al passato, è negativo anche a
Torino: Morri ha annunciato di essere
vicini alle 5mila tessere, ma nel 2015
erano quasi 8mila. Il Nazareno, per
tutti i circoli d’Italia, ha concesso una
proroga: sarà possibile iscriversi sino
al 28 febbraio.
Morri, nell’incontro della scorsa
settimana, è partito da lì. «Iscriversi
non è un gesto irrilevante», ha spiegato
il segretario provinciale. «Il 2017 sarà
l’anno del congresso e gli iscritti del
2016 potranno votare. Difficile che arrivino le tessere di quest’anno a marzo.
Quindi, meglio farlo ora». Il dibattito,
poi, s’è spostato sulla battaglia politica
contro Appendino.
«Il gruppo del Comune deve dire
che la sindaca sta sbagliando», ha sottolineato Morri. «Non possono essere
i presidenti delle circoscrizioni a combattere da soli». «Dobbiamo picchiare
duro», ha incalzato la segretaria regionale dei Giovani democratici, Ludovica Cioria. «L’unico vero ente di
prossimità viene trattato da schifo coi
tagli decisi dalla giunta Appendino».
L’ultimo attacco al sindaco l’ha
sferrato Stefano Lo Russo, capogruppo
dei dem in Sala Rossa, sede del Consiglio comunale di Torino. È lì, coi suoi
amministratori, che il Pd deve dare
battaglia ad Appendino. «Appendino
sorride molto e non fa niente, ma i 5
stelle non hanno mai mollato la presa
e la presenza sul territorio». Se il Pd
vuole rifarsi dopo la sconfitta con M5s
non può più prendersi pause. Neanche
per il pranzo.
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