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I COMMENTI
Giovedì 19 Gennaio 2017
L’ANALISI
IMPROVE YOUR ENGLISH
Anno giudiziario, stop
alle inaugurazioni
Judicial year, stop
to inaugurations
S
embra la
certo secondari, l’età
c o n f e r m a DI DOMENICO CACOPARDO di collocamento a ridel divorzio
poso dei magistrati
avvenuto tra gli italiani e delle giurisdizioni superiori, e i
il loro sistema giudiziario: l’Asso- trasferimenti. In giro per il Paese,
ciazione nazionale magistrati e il si vivono altre questioni indotte
suo presidente Pier Camillo Da- dalla crisi economica, come la divigo hanno annunciato che non soccupazione e la disoccupazione
parteciperanno all’inaugurazione giovanile, come la crescita degli
dell’anno giudiziario della Corte indici di povertà, la crisi delle bandi cassazione per protestare sul che, dell’Alitalia e via dicendo per
mancato adempimento, da parte non contare il sisma che ha colpito
del governo (Gentiloni), degli im- l’Italia centrale.
pegni presi dal governo (Renzi), in
Quale sarà il consenso
materia di limite di età per la pen- che potrà ricevere la protesta
sione e di trasferimenti. Molto tra dell’Anm è facilmente prevedibiparentesi, va ricordato che tra l’in- le: rimarrà impressa negli italiani
tesa governo (Renzi)
come il movimento
e Anm sono accadute
impresso all’acqua
da un sasso. Certo,
varie cose di scarsa
Sono diventate
non sarà così nella
importanza: la celeun rito che
corporazione. Ma
brazione di un vitale
sa di polvere
una corporazione si
referendum (nel quachiama corporazione
le il dottor Davigo e
sodali erano schierati per il «No» proprio perché è la sede di inte- e questo viene ricordato solo per ressi corporativi, diversi da quelli
sottolineare che dalle parti loro della generalità di una popolazionon si poteva non conoscere l’im- ne. Nell’occasione, va ricordato che
pegno totale che Renzi, da un lato, le cerimonie di apertura dell’anno
e l’armata dei suoi avversari sta- giudiziario, indette ovunque, sono
vano mettendo nella propaganda a diventate un rito trito e ritrito,
favore dell’una o dell’altra tesi), le nel quale i capi degli uffi ci sono
dimissioni di un governo e la costi- costretti a leggere illeggibili relatuzione di un altro gabinetto.
zioni. Il 2017 non è di certo l’anno
Con ciò si intende mettere in in cui saranno abolite. Ma il 2018?
evidenza che non c’è senso comune Quante spese di rappresentanza
nel decidere una protesta per due risparmieremmo?
temi che gli italiani considerano di
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I
t seems the confirmation of to be secondary: the retirement
the divorce that took place age of the judges of the higher
between Italians and their courts, and transfers. The counjustice system: the National try is dealing with other issues
Association of Magistrates and caused by the economic crisis,
its president Pier Camillo such as unemployment and
Davigo have announced that youth unemployment, increasing
they won’t be present at the in- poverty rates, the banking crisis,
auguration of the judicial year Alitalia’s crisis and so on, not to
of the Court of Cassation to mention the earthquake that hit
protest the (Gentiloni) govern- central Italy.
ment’s non-fulfilment of the comIt is easy to predict the apmitments taken by the (Renzi) proval that the ANM’s protest
government, on the age limit for will meet: Italians will rememretirement and transfers. Inci- ber it as the movement given to
dentally, it should be noted that water by a stone. Of course, it is
between the (Renzi) government not the case in the corporation.
and Anm agreement
However, a corporation is called cormany things of litThey have become
poration precisely
tle importance have
because it is the
happened: a vital
a practice with
hub of corporate
referendum took
an outdated taste
interests, different
place (in which Mr.
from those of the
Davigo and his colleagues supported the «No» - and general population. On this ocwe have reminded it only to em- casion, we should remember that
phasize that they couldn’t ignore the opening ceremonies of the
the full commitment that Renzi, judicial year, held everywhere,
on the one hand, and the army have become a hackneyed pracof his opponents were putting tice, in which the heads of ofin the propaganda in favour of fices are forced to read illegible
either thesis), the government’s reports. 2017 isn’t of course the
resignation and the establish- year in which they will be abolment of another cabinet.
ished. 2018, instead? How many
The intention is to empha- entertainment expenses would
size that it doesn’t make sense we avoid?
to decide a protest for two issues
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that Italians certainly consider
traduzione di Silvia De Prisco
IL PUNTO
LA NOTA POLITICA
I moderati hanno votato contro
loro stessi nell’ultimo referendum
Iniziativa privata
con anelli al naso
DI
I
GOFFREDO PISTELLI
I ritorno, almeno mediatico, di Matteo Renzi,
domenica scorsa, con
un’intervista su Repubblica, ha fatto discutere. C’è
chi ha giudicato l’intervento
ancora insufficiente, a livello contenutistico, per sancire
una ripresa dell’azione renziana, poco o niente indicativo di
come e quanto il Rottamatore,
per taluni già ex, riprenderà
la tenzone e con quali temi. Se
quell’intervista a Ezio Mauro non è parsa onestamente
un’uscita programmatica,
qualche spunto l’ha offerta,
invece, se letta in maniera
sinottica con quella che Pier
Luigi Bersani ha dato l’indomani, sullo stesso giornale.
L’ex segretario Pd s’è affrettato a recitare la giaculatoria che ormai tutti i big
della sinistra interna al Pd
biascicano dopo il 4 dicembre,
come le pie donne fanno con le
decine del Rosario nelle chiese
di campagna, ossia a mente e
pensando ad altro. Bersani cioè
ha ripetuto che Renzi non ha
capito la lezione e che, come si
dice nel frasario tipico della
Ditta, «andrà a sbattere». Capirebbero invece la lezione, se
leggessero le due interviste, i
moderati italiani che da anni
sono in libera uscita dal berlusconismo, non hanno ancora
trovato un accasamento politico, e che però, magari delusi
Come si capisce
dalle interviste
di Renzi e Bersani
dai tre anni di Renzi a Palazzo
Chigi, il 4 dicembre hanno votato No.
Dice infatti l’ex premier che per
lui «essere di sinistra è anche
innovare: essere garantisti sulla giustizia, abbassare le tasse,
non andare necessariamente
a rimorchio del sindacato che
contesta ideologicamente i
voucher e poi li usa».
Affermazioni a cui Bersani
fa eco con argomenti di questo
tenore: «Polemizzo con un’idea
di sinistra che si aggrappa ancora alle gloriose parole d’ordine della fase d’avvio della
globalizzazione: flessibilità,
merito, eccellenze». E invo-
cando più welfare, attacca sul
fisco: «Si dice: meno tasse. Ma
a chi? Per fare cosa?».
Una sinistra moderna (ammesso che le categorie destrasinistra abbiano ancora senso)
resta statalista, sempre pronta a brandire il fisco come una
clava.
Di nuovo in auge con No,
quest’ultima darà battaglia
per riprendersi il Pd per tornare a coalizzare oltre il Pd e
magari dialogare con Beppe
Grillo, cui Bersani non smette mai di rivolgere espressioni
aperturiste, dopo il tentativo
di fargli votare quel «governo
del cambiamento», patetica
coda della «non vittoria» del
febbraio 2013.
Due interviste che sono un
chiarissimo promemoria su
cosa debbano sperare i moderati di cui sopra di quel che
potrebbe succedere nel Pd. E
che cosa dovrebbero fare alle
prossime elezioni, vigendo
come pare il Mattarellum e
quindi i collegi uninominali, e
trovandosi a scegliere fra un
piddino renziano, un leghista
o un forzista-populista, e un
grillino.
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DI
MARCO BERTONCINI
La Camera ha approvato
la disciplina dell’attività di
ristorazione in abitazione
privata, sui cui aspetti normativi si è ampiamente soffermata ItaliaOggi («Home
restaurant in pochi intimi»,
18 gennaio). L’oppositore
più strenuo e coerente è
stato Daniele Capezzone,
dei conservatori e riformisti, il quale ha ironizzato
già sull’intitolazione, più
propriamente indicabile in
«Ostacoli all’attività di ristorazione in abitazione privata». Nel merito, ha indicato
limiti, divieti, vincoli, restrizioni, ostacoli tutti a una
nuova forma di economia.
Il testo rientra nella
consueta «furia regolatoria del legislatore italiano»,
che in questo caso colpisce la
libera iniziativa. Si pretende
di determinare ogni aspetto dell’umano agire, con la
conseguenza di affossare, in
questo caso, la ristorazione
domestica oppure di condannarla al sommerso. Dovendo introdurre norme che
assimilino una nuova attività ad altre già disciplinate,
non solo non si semplificano
le disposizioni esistenti, ma
si estendono.
In tal modo si accontentano categorie che si
ritengono colpite dall’emergere di nuove attività tipiche dell’era di internet: in
questo caso sono gli esercenti la ristorazione (sui quali
permangono immutati vincoli e obblighi e sanzioni), in
altri casi i tassisti, che vorrebbero escludere i noleggi
con conducenti e ancor più
Uber, o gli albergatori, intolleranti verso le locazioni
turistiche.
È lo stesso comportamento in uso nell’euroburocrazia
che pretende di sottoporre
a disciplina tutti i comparti.
Quando si potrebbe armonizzare una serie di norme,
s’interpreta l’armonizzazione come riconduzione al
peggio, specie fiscalmente.
In luogo di favorire concorrenza e libertà, si adottano
sistemi statalistici, dirigistici e vincolistici.
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