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venerdì 13 gennaio 2017, 16:00
Interferenze da Mosca?
La Russia sponsor delle prossime elezioni in Francia?
Intervista a Nina Bachkatov, ricercatrice, professoressa ed editrice del sito Inside Russia & Eurasia
di Lea Vettorato
E se Mosca stesse giocando un ruolo nelle elezioni presidenziali francesi nel 2017? Nina Bachkatov, dottoressa in scienze
politiche, professoressa di scienze politiche presso l'Università di Liège ed editrice del sito web Inside Russia & Eurasia ha
risposto alle nostre domande su questo argomento. I collegamenti tra la Francia e la Russia sono già oggetto di dibattito per
molti candidati che, François Fillon e Marine Le Pen in testa, hanno sostenuto una partnership strategica con il
presidente russo Vladimir Putin. Ora è una possibile interferenza della Russia nella campagna presidenziale in corso nei
prossimi mesi ad attirare l'attenzione, compresi gli Stati Uniti. È quasi tempo di elezioni presidenziali in Francia, si
terranno ad aprile e maggio, e saranno seguite con attenzione in tutto il mondo a causa del peso politico della
Francia nella costruzione europea. Il Paese è la seconda economia della Zona Euro e con l’uscita del Regno Unito,
diventerà l’unica vera potenza militare e l’unico membro dell’Unione ad avere un seggio permanente al Consiglio di
sicurezza dell’Onu. Ma l’attenzione degli osservatori è dovuta anche al peso storico dell’estrema destra, ai
recenti risultati ottenuti dal Front National e alla poca fiducia dei cittadini nei confronti della classe politica,
dei partiti, dei mezzi d’informazione, dei sindacati e delle istituzioni (al di fuori dell’esercito). La cosa che stupisce di
più nel panorama politico francese in questi primi giorni del 2017 è che i due favoriti nei sondaggi, Marine Le Pen e François
Fillon, mostrano una grande vicinanza con Vladimir Putin. La leader del FN va a cercare in Russia i finanziamenti che
le banche francesi le rifiutano, mentre il candidato del partito della destra tradizionale, Les Républicains, non
nasconde la sua ammirazione per il presidente russo, a tal punto da non avere una posizione chiara sulla
vicenda siriana. Tra i collaboratori dei due candidati ci sono dei veri e propri lobbisti che lavorano al servizio delle
ambizioni del Cremlino e dei suoi interessi economici. Qual è la posizione di Marine Le Pen sull’annessione della
Crimea? Ha detto che pensava fosse un processo normale. Marine Le Pen ha attirato le ire dell’Ucraina dopo aver dichiarato
di non trovare nulla di sbagliato nell'annessione da parte della Russia alla Crimea nel marzo 2014. «Credo che
assolutamente non che fosse un’annessione illegale: c'era un referendum, il popolo di Crimea ha voluto unirsi alla Russia»,
ha detto e poi ha aggiunto: «Non vedo cosa permette di mettere in dubbio il referendum». Commenti che hanno fatto
infuriare l'Ucraina. Il ministero degli Esteri ucraino ha detto questo in una dichiarazione rilasciata il 4 gennaio sulla Le Pen:
«Tenendo un discorso sulla propaganda del Cremlino, la politica francese ha mancato di rispetto alla sovranità e l'integrità
territoriale dell'Ucraina, e ha totalmente ignorato i principi fondamentali del diritto internazionale». Ha bisogno di 20
milioni di euro per la sua campagna presidenziale ma le banche nazionali gli chiudono le porte… che altre
soluzioni gli si offrono? La Le Pen aveva preso un prestito in una banca ceca, la First Czech Russian Bank che è stata
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collegata a un gruppo bancario russo. La banca ceca è fallita e quindi la banca russa ha recuperato i suoi crediti compresi
quelli del Front National, e ora richiede il rimborso inclusi gli interessi. Questo spiega le difficoltà del Front National. Secondo
il tesoriere del FN, Wallerand de Saint-Just, il partito dovrebbe rimborsare il prestito in una volta sola nel mese di settembre
2019 e pagare gli interessi su una base regolare ogni trimestre. Nonostante fu escluso dal partito nell’agosto 2015, il
padre Jean-Marie ha donato 6 milioni alla causa ma non è l’unico a finanziare sua figlia, mi può dire chi sono gli
altri promotori di questi finanziamenti? Dal momento che ha ottenuto un finanziamento da questa banca ceca e
nessuno vuole prestargli denaro in Francia e nei mercati esteri è molto complicato. Credo che l'unica soluzione sia quella di
raccogliere fondi nei mercati esteri con tassi di interesse estremamente alti. Per ora fa gli occhi dolci agli Emirati Arabi Uniti.
Il Front Nazional cerca di mantenere le relazioni il migliore possibile con gli Emirati Arabi Uniti, presentato come modello tra i
Paesi arabi che combattono il fondamentalismo, al contrario del Qatar, accusato di finanziare segretamente il Jihad e i
Fratelli Musulmani. Le Canard Enchainé svela che Marine Le Pen avrebbe chiesto un nuovo prestito di 27,8
milioni di euro a una banca russa di cui non è stato svelato il nome: cosa può dire in merito? Un prestito che
interessa pure l'intelligence degli Stati Uniti. Lo scorso febbraio, il FN aveva chiesto $ 30 milioni (28,8 milioni di €) a una
banca russa. Questo prestito è stato fortemente criticato perché è considerato un finanziamento ai partiti politici francesi
proveniente Russia, e come un acquisto delle posizioni del FN, che sono piuttosto pro-russe. Il Front Nazional, anche se
continua a cercare finanziamenti, ha negato le informazioni pubblicate nel Canard Enchainé anche se dichiara sempre di
cercare finanziamenti soprattutto all’estero. Già nel novembre 2014, la leader ha ammesso di aver ricevuto 9,4
milioni di euro dalla First Czech Russian Bank (FCRB), una banca vicina al presidente russo, questo
confermerebbe quindi le sue simpatie verso il Cremlino? E’ stata una pessima pubblicità e porta in primo piano non la
Russia o i russi, ma porta il Cremlino a sostenere direttamente la campagna del Front National. Questa non è un'immagine
lusinghiera per il Cremlino. Marine Le Pen non è però l’unica figura politica a godere delle attenzioni di Putin.
Anche François Fillon, candidato del centrodestra per le presidenziali, è stato più volte elogiato dal leader del
Cremlino, che lo ha definito come 'un gran professionista' della politica. Quindi potremmo aspettarci di avere
delle elezioni in Francia del tutto sponsorizzate dalla Russia ? Come può spiegare queste alleanze? Il Cremlino è
stato accusato successivamente di sostenere Marine Le Pen per questo problema di finanziamento. Poi è stato detto che ha
sostenuto Sarkozy e ora che supporta François Fillon. La questione non si poneva nello stesso modo prima di tutti questi
scandali sulle elezioni americane e la potenziale influenza della Russia nelle elezioni americane. Quindi penso che ora i russi
invece adotteranno un basso profilo per monitorare le campagne in Francia e Germania. Immagino bene che seguiranno a
distanza, a causa dei rumori di interferenza russa nel processo elettorale degli Stati Uniti e anche nell'Unione europea, penso
che non prenderanno il minimo rischio. Così ci si può aspettare ancora un approccio estremamente cauto. Chi sarà quindi
il candidato sostenuto dal Cremlino? La politica russa non è mai quella di sostenere un candidato. Non lo faranno mai
apertamente. E dovete ancora ricordare che la democrazia russa non è affatto emotiva. Quindi, non potranno mai sostenere
apertamente un candidato, può darsi lo facciano indirettamente. E quindi il sostegno di François Fillon dipende dalla risposta
ad una domanda posta a Putin al termine di un colloquio con un giornalista francese, dove si ritiene che Fillon sia stato un
buon partner, perché l’aveva conosciuto nell’epoca dove entrambi erano premier delle rispettive nazioni. Quindi questo non
è un supporto alla candidatura politica, ma possiamo piuttosto dire che è una sorta di alleanza per lavorare bene in futuro.
Ed è un po’ lo stesso per Sarkozy. Quello che abbiamo percepito come sostegno a Sarkozy è stato in realtà questo: i russi lo
conoscevano perché l’avevano potuto ammirare durante il suo primo mandato. Quindi non è da confondere ciò che è una
simpatia di ritrovare qualcuno che già si conosce con il supporto di politica o di preferenza per un candidato. Sotto quale
aspetto François Fillon sarebbe un buon partner per la Russia? Questo è soprattutto dovuto al fatto che hanno avuto
un rapporto come primi ministri e, ovviamente, c'è un po' di simpatia dato che Fillon appartiene a questo segmento della
politica francese a favore di un rinnovato dialogo con Mosca e di essere molto più flessibili in materia di sanzioni. Questa è
una politica che sarebbe adatta a Mosca, quindi è abbastanza logico che sostiene le persone che hanno un approccio che
non è ostile. È un criterio per la Russia, non chiedere ai Paesi o alle persone di essere amici, ma almeno di non essere ostili.
Pensa che se Fillon diventasse presidente permetterebbe una revoca delle sanzioni? Questa è la speranza di vari
leader europei. Ma il problema dell’UE è il modo in cui funziona. Non è sufficiente che un leader o che tre Paesi siano a
favorevoli ad alleviare le sanzioni e riprendere il dialogo. Penso che ora ci sia uno spirito generale di dialogo. I russi sono ben
consapevoli di come l'Unione europea funziona e visto che la Merkel sarà probabilmente rieletta ed ha una posizione sempre
più dura nei confronti della Russia, i russi vogliono che, in un duo franco-tedesco, ci sia qualcuno che è meno
sistematicamente ostile alla Russia. Il candidato del partito Les Républicains, non nasconde la sua ammirazione per Putin, a
tal punto che non è ben chiara la sua posizione sulla questione Siria. Cosa mi può dire sulla sua politica estera? Non sono
sicura che la Francia abbia ancora tanto da dire in Russia. La Francia è fuori dal gioco in Siria visto che ha sostenuto
stoicamente fin dall'inizio il principio secondo il quale non si deve trattare con Assad, partendo dall'idea sbagliata che il
regime non sarebbe durato più di un paio di settimane. Così i francesi sono partiti con una pessima posizione sulla questione
siriana. Politicamente i loro fatti sono stati smentiti e hanno avuto luogo senza di loro. Ora sono nella coalizione che
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interviene in Siria, ma questo non dà una grande voce ai francesi perché è principalmente dominata dagli Stati Uniti. Perché
la Francia dalla fine della seconda guerra mondiale è alleata con gli Stati Uniti e si oppone ai russi? Possono
cambiare le alleanze politiche con queste elezioni? Non credo che si pongano questi termini, perché non è una scelta
radicale, essere con gli americani e contro la Russia o con la Russia e contro gli Stati Uniti. Il problema è che la diplomazia
francese, tanto come altre diplomazie, non si è rimessa in piedi alla fine della guerra fredda e si situa male in questa lotta
per il potere. In qualità di membro dell'Unione europea vuole ancora mantenere una diplomazia francese. Le questioni della
difesa sono inseparabili dalle grandi potenze europee. È un modo per trovare un equilibrio e di essere in una lotta di potere
che non è più quella della guerra fredda. I rapporti cambieranno. Dal momento che è cambiato il presidente degli Stati Uniti,
cambierà in Francia, cambierà il Cancelliere in Germania e nel caso ci saranno nuove elezioni in Italia. La CIA ha detto che
è molto probabile che la Russia sia stata coinvolta nelle recenti elezioni presidenziali partecipando alla
diffusione di 'notizie false' su Hillary Clinton. Recentemente, Angela Merkel, che è in corsa di un quarto
mandato, ha anche annunciato che la Germania potrebbe essere il bersaglio di interferenze da parte della
Russia, mentre la Francia dovrà affrontare le elezioni presidenziali in pochi mesi: dovremo temere uno
scenario simile? Ho già dubbi sul fatto che questo abbia permesso di far eleggere Trump. Hilary ha condotto una
campagna deplorevole soprattutto nelle ultime settimane, ha dato l'impressione di essere agli ultimi sussulti. Ed è
comunque tanto odiata negli Stati Uniti. Oggi sentiamo alzarsi molte voci perché non è stata eletta, ma non è cosi. Non era
una candidata popolare. Gli hacker russi non hanno potuto influenzare le elezioni. Recentemente al New York Times, Mark
Galeotti esperto di sicurezza e di sicurezza informatica, ha detto che Putin che ha riunito i capi dell’Intelligence al Cremlino
per organizzare un attacco per far eleggere Trump è assolutamente inconcepibile. E in Francia è ancora meno probabile.
Non è ancora chiaro chi emergerà alla sinistra quindi non vedo nemmeno la necessità di una campagna. Marine Le Pen è
considerata un prezioso alleato per via della politica comune? I russi, amano la gente prevedibile. Trump è
un'eccezione perché c'era un rapporto terribile con Hillary Clinton. Preferiscono un candidato con esperienza politica con una
squadra seria e che ci sia una prevedibilità su come la presidenza funzionerà. Sanno molto bene che la Le Pen non ha alcuna
esperienza in politica, né squadra sperimentata. Poi loro sanno benissimo che ciò che viene detto in campagna e quello che
si fa da eletti sono due cose completamente diverse. Sanno anche come il sistema politico francese funziona e sanno
benissimo che non ha alcuna possibilità di vincere, anche se va al secondo turno. L'interesse è quello di vedere chi sta
arrivando. Dipenderà da conseguenze esterne. Le relazioni tra Francia e Russia fanno parte di un contesto più ampio. È
anche importante vedere coma peserà il futuro presidente nelle sue relazioni con i suoi partner europei. Essi non hanno
alcun interesse ad intervenire nella campagna. Il loro atteggiamento è al limite del cinismo. Tutti saltano alla gola di tutti,
ma i russi accettano il risultato, qualunque sia. La politica russa è estremamente pragmatica. Trump è una lavagna nera,
nessuno sa di cosa sia capace. Ma i leader europei si sono già iscritti per un incontro per cercare di vedere come procedere.
E la Russia non è un'alternativa all'alleanza transatlantica. La Russia è estremamente importante per l'equilibrio sul
continente europeo, ma l'Alleanza transatlantica è un'altra dimensione. Cosa sperare per il futuro delle relazioni tra la
Francia e la Russia? Le relazioni sono state estremamente negative durante il mandato di Hollande. E nelle crisi che
nessuno poteva ignorare come l'Ucraina, la Francia ha dato la sua posizione e la sua disapprovazione. Il presidente Francois
Hollande sarà in seguito da vedere come una parentesi tra le relazioni tra la Russia e la Francia. Una sorta di allentamento
tra Parigi e Mosca a livello bilaterale e quindi anche quello che sarà interessante da vedere è l'azione del futuro presidente
francese nell'Unione Europea. Qualcuno dovrà mostrare creatività, per un nuovo inizio sul rapporto globale con la Russia.
Quali sono gli obiettivi principali in Francia di queste 'false notizie' create dalla Russia? I russi hanno penetrato
una serie di dati, ma come lo fanno pure gli americani tra i loro alleati. Ricordiamo le intercettazioni del telefono personale di
Angela Merkel, quindi tutti ascoltano tutti. Ognuno sta cercando di confondere l'attività di tutti, quindi non c'è ragione che i
russi non lo facciano, soprattutto perché essi hanno la tecnologia per farlo. Ma questo non significa che Trump non sarebbe
stato eletto. Per le accuse che sono state lanciate su Hillary Clinton, queste sono basate su dei dati e non possono essere
chiamate 'fake news'. La Russia non si mescolerà alla campagna in Francia, perché non è una sfida. Parigi non è Washington.
Non al punto da rischiare uno scandalo internazionale per un’elezione in cui il candidato che emergerà non sarà qualcuno
con cui si avrà difficoltà ad agire. Perché anche con François Hollande e Fabius come ministro degli Esteri, non ha impedito
di avere relazioni cordiali oltre a un rapporto un po’ freddo o lo scandalo dei Mistral.
di Lea Vettorato
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