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06 gennaio 2017 delle ore 20:10
Russia e Stati Uniti, prove di disgelo attraverso
l'arte: Obama firma una legge che potrebbe
riaprire lo scambio culturale tra i due Paesi,
interrotto dal 2011
I principali musei della Russia non hanno
prestato opere d'arte agli Stati Uniti dal 2011,
ma una firma del Presidente uscente, Obama,
potrebbe sistemare un poco le sorti, e riaprire
almeno in parte i canali diplomatici tra i due
Paesi, proprio attraverso l'arte. Ci sono
ovviamente eccezioni al disegno di legge, come
per i casi di proprietà che violano il diritto
internazionale, in particolare per le opere d'arte
saccheggiate dalla Germania o dai suoi alleati
durante la seconda guerra mondiale, o qualsiasi
altra opera presa dopo il 1900 come "parte di
una campagna sistematica di confisca
coercitiva o appropriazione indebita di opere
provenienti da membri di gruppi etnici mirato
e vulnerabili"; in quest'ultimo caso si tratta
invece di una legge che in italiano si può
definire come "Progetto Restituzione Arte
Olocausto", ampiamente criticata da Putin
(chissà perché) e che ha contribuito a gettare
benzina sul fuoco in questo accordo che però
potrà aprire allo stesso tempo uno spiraglio.
Specialmente ora che Donald Trump si appresta
ad arrivare a Washington, ringalluzzito anche
dal direttore del Museo di Stato di San
Pietroburgo, L'Hermitage (nelle foto), Mikhail
Piotrovsky, che ha ricordato che il prossimo
Presidente ha dichiarato che il museo della città
russa "è il migliore del mondo" «Mi auguro che
questo disegno di legge permetterà di ottenere
garanzie governative per nuove mostre. E poi
finalmente la Galleria dei Tesori dell'Hermitage
potrà essere mostrata a Houston, e vedremo
Poussin da Philadelphia, o il Laocoonte di di El
Greco da Washington», ha ricordato il direttore
russo. I musei della Russia non prestano opere
d'arte agli USA da ormai 6 anni, dopo che un
giudice americano ordinò alla Russia di
restituire un insieme di libri a una comunità
ebraica di Brooklyn. Vedremo come andrà a
finire.
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