Dinamo solida e spietata

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Transcript Dinamo solida e spietata

La squadra di Pasquini ha cambiato ritmo: arriva il pass per la Final Eight
Dinamo solida e spietata
JuveCaserta dominata, terza visoria di fila
Un mese fa, dopo
la batosta di Brindisi, la Dinamo era pericolosamente
ai confini del dodicesimo
posto, non lontana dalla
zona calda della classifica:
oggi è sesta e parteciperà
pertanto alla Final Eight di
Coppa Italia, a Rimini a
metà febbraio. Perché ha
inflitto alla JuveCaserta
una pesante sconfitta conquistando la quarta vittoria
nelle ultime cinque giornate (la terza consecutiva).
I VALORI. Un dato può diventare il simbolo della
bontà di questa squadra,
ormai perfettamente ritrovata: il quintetto ha segnato 48 punti, la panchina
uno solo in meno, 47. Il
Banco di Sardegna è adesso, dopo la correzioni fatte
con gli arrivi di David Bell
e Cani Lawal, una squadra
profonda: sempre competitiva, chiunque ci sia sul
parquet. La premiata ditta
Bell & Lawal ha prodotto
ieri 40 punti (con 10/17 dal
campo e 14/15 dalla lunetta), la nuova Dinamo è costruita attorno a quest'asse. Ma non solo: c'è un
gruppo che difende, che sa
rinunciare a un tiro per costruirne uno migliore a un
compagno, c'è la capacità
SASSARI.
di saper leggere le situazioni tattiche. Sassari, già sensibilmente avanti quasi a
metà gara, avrebbe potuto
deragliare contro la
"zona pari" sbattuta sul parquet
dalla Juve, e invece - dopo
qualche
momento di fisiologico imbarazzo l'ha
abbattuta
con un ottimo
7/13 da tre punti nella ripresa.
ACCELERAZIONI.
La 2-1-2 di coach Dell'Agnello
ha privato la Dinamo del "post
basso" nel quale
Savanovic stava
spadroneggiando e
sul quale Pasquini
aveva costruito il
primo break del
match giocato a
mezzogiorno. Sono state due le accelerazioni vincenti del Banco di
Sardegna: la prima
è un parziale di 234 a cavallo tra primo
e secondo quarto, la
seconda è l'ìl-4 in avvio di terzo quarto
(Sassari stavolta non è
rimasta negli spogliatoi come talvolta le succedeva
nel recente passato). E nel
finale, quando Caserta è
tornata a -11, gliele ha
suonate di santa ragione chiudendo a
braccia
alzate
con un break di
18-11.
SOLIDA.
Per
tre
volte, cioè,
la Dinamo
ha sentito il
fiato della Juve
sul collo e
per tre
volte
i h a ricacciata
indietro. Segnale di una
forza
mentale
molto solida: nel passato, non appena la squadra avversaria si riawicinava, le mani dei giocatori
del Banco di Sardegna cominciavano a tremare. Ma
sembra ormai lontana
SERIE A
l'epoca delle quattro sconfitte interne (tra campionato e coppa) di un punto
con il nemico in rimonta.
Questo perché Pasquini,
dopo aver corretto la
squadra da uomo mercato, le ha dato un
volto ben definito,
costruito su alcune
regole. Poche ma
ben definite. La prima: chi non difende si siede. La scelta di partire ancora una volta con Devecchi e Sacchetti in quintetto è un messaggio, in tal
senso, ben preciso. In tre
delle quattro frazioni
Caserta ha segnato solo 17 punti, andando
a cozzare sul muro (di
muscoli e di tecnica) costruito dalla Dinamo. La
seconda: Sassari ha due
opzioni in attacco, brutalmente sintetizzabili con la
fretta e con la pazienza, ovvero la transizione rapida
oppure l'azione al limite
dei 24 secondi per indebolire i meccanismi difensivi
degli avversari. Ieri mattina
la massima espressione di
questa filosofia tattica è
stato il terzo quarto: 31
punti (8/15 al tiro più
11/11 dalla lunetta) in un
contesto praticamente perfetto.
SPAREGGIO. Una partita
non facile (era di fatto uno
spareggio secco per conquistare la Final Eight di
Coppa, la sesta consecutiva) era di fatto chiusa a 5'
dal termine sull'84-66, frutto dell'ennesimo strappo di
22-6 a cavallo tra terzo e
quarto set. Caserta ha alzato bandiera bianca, non
aveva più risorse per opporsi a una Dinamo. Più
che mai Squadra: esse maiuscola.
Nando Mura
RIPRODUZIONE RISERVATA
David Bell, trascinatore
della Dinamo contro
Caserta
[GLORIA CALVI]
SERIE A