La Dinamo mastica amaro ma ora ha più certezze

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La Dinamo mastica amaro
ma ora ha più certezze
Traumatico il ko contro il Besiktas ma c'è un gruppo in grande crescita
di Andrea Sini
» SASSARI
Sospesa tra le nuove certezze e
l'amarezza di chi sa di avere fatto tanta fatica per nulla. Il day
after della Dinamo, reduce dalla rocambolesca sconfitta con
il Besiktas Istanbul, scorre a
metà tra due binari che divergono completamente. Da una
parte il campo ha detto che
quando tutte le pedine del roster fanno il proprio dovere, i
sassaresi sono in grado di giocarsela con tutti, anche ad altissimi livelli. Dall'altra, e in questo momento in netta prevalenza, c'è l'amarezza per essersi lasciati sfuggire una vittoria che
pareva ormai in pugno (vantaggio di 9 punti a meno di 2 minuti dalla fine e pieno controllo
del match) e che da un certo
punto di vista avrebbe potuto
fare svoltare la stagione. In
mezzo, ci sono la classifica e il
calendario: la prima dice che,
dopo la prima sconfitta interna, il Banco di Sardegna resta
in piena corsa per il passaggio
del turno, quando mancano
due gare al giro di boa del
grupp E. Il secondo invece propone subito un altro doppio-match da giocare nel giro
di poco più di 48 ore: domenica
a mezzogiorno al palazzetto arriva la Sidigas Avellino, mentre
martedì si presenteranno in
piazzale Segni i tedeschi del
Mhp Riesen.
Una partita "verissima". La
squadra di Pasquini ha messo a
lungo alle corde una squadra di
altissimo livello, che farebbe la
sua figura anche in Eurolega. Il
Besiktas si è presentato al PalaSerradimigni con un ruolino di
marcia da paura: i turchi hanno rullato le prime quattro avversarie affrontate in Champions League, compreso il temuto Aek Atene, con uno scarto medio di oltre 15 punti, e nel
loro campionato hanno un bilancio di 5-1. A Sassari i bianconeri hanno giocato una partita
vera. Lo dimostra, tra le altre
cose, il minutaggio dei tre uomini chiave del roster, tenuti in
campo per oltre 30 minuti: il
"killer" Weems (34'), Roll (32') e
Thompson (31'). Gli altri elementi indicativi, da questo
punto di vista, sono la grande
festa dei giocatori sul parquet
(protrattasi tanto a lungo da fare indispettire persino il pazientissimo pubblico di Sassari) e la
strana euforia di coach Ufuk Sarica, che mentre parlava in sala
stampa tratteneva a stento una
risatina piuttosto "molesta".
Il bicchiere mezzo pieno. Tutti
questi elementi aggiungono valore alla prestazione della Dinamo: che ha vinto a rimbalzo
(33-32), ha avuto una valutazione di squadra nettamente più
alta (88-76) e complessivamente ha tirato meglio (50,9% contro 44,6%). Non solo: a livello di
squadra, Lacey e compagni
hanno giocato un terzo quarto
capolavoro a livello difensivo
(appena 13 punti concessi) e
per molti minuti, nell'ultimo
quarto, sono stati in grado di
aggirare con maestria la glande
pressione messa dalla difesa
turca. E ancora: a livello di sin-
BASKET EUROPEO
goli, la Dinamo ha avuto una
grande risposta sia da Josh Carter che da Gabe Olaseni, i due
giocatori dal rendimento più
scadente di questo primo mese
e mezzo di stagione: il primo ha
toppato clamorosamente la difesa nell'azione decisiva, è vero, ma c'è qualcuno che non firmerebbe per vederlo sempre
segnare 19 punti con 5 rimbalzi
e tante iniziative (persino tagli
in mezzo all'area...)? Idem per
il cenno britannico, che con 13
punti e 7 rimbalzi ha allontanato il ricordo di alcune prestazioni terribili.
Il bicchiere mezzo vuoto. Sui motivi per recriminare si può riempire un libro. Dal +9 segnato a
l'55" e non difeso adeguatamente, all'errore in appoggio
di Lydeka nell'ultimo minuto.
Dai troppi tiri liberi sbagliati
all'infortunio che ha tolto di
mezzo Johnson Odom nel momento decisivo. Dai dubbi sulla scelta di Pasquini di tenere
fuori Olaseni per tutto l'ultimo
quarto, ai limiti della terna arbitrale, decisamente scarsa, che
nell'ultimo quatto ha tollerato
qualsiasi cosa: il fatto che nei
10' minuti finali siano stati fischiati complessivamente appena 3 tiri liberi (uno alla Dinamo, 2 al Besiktas) è forse senza
precedenti. E, naturalmente,
questo tipo di metro avvantaggia chi è sotto e picchia duro in
difesa per rientrare in partita.
In definitiva, una sconfitta come questa può lasciare pesanti
scorie a livello mentale. Starà
alla Dinamo farne tesoro. Partendo dalla testa, ovviamente.
"trattamento" della difesa del Besiktas nei confronti di Trevor Lacey
Venezia vince, Milano in campo a Belgrado
Nuovo impegno in Eurolega per
l'Olimpia Milano, che dopo avere
battuto il Baskonia Vitoria-Gasteiz
per 88-76 nel match giocato due
giorni fa, oggi scenderà in campo in
casa della Stella Rossa Belgrado, in
uno dei palasport più caldi
d'Europa. La squadra di Jasmin
Repesa (nella foto) ha al momento
un bilancio di quattro vittorie e tre
BASKET EUROPEO
sconfitte.
Ieri intanto si è completata la sesta
giornata della Champions League: la
Reyer Venezia ha vinto agevolmente
in Finlandia (68-92) sul campo del
Kataja; la Openjobmetis Varese,
impegnata in casa con il Radom, ha
perso per 62-69. Nel girone della
Dinamo, Mhp Riesen-Aek Atene è
terminata 72-67.