Sassari schiacciata da Brindisi

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Transcript Sassari schiacciata da Brindisi

La squadra di Pasquini mai in partita rischia di non entrare tra le prime otto
Dinamo, la mazzata di Meo
Sassari schiacciata dal Brindisi dell'ex tecnico
La prestazione di Olaseni è stata anche ieri disastrosa
BRINDISI. Non è stata una
vendetta perché c'era poco
da vendicare ma, certo,
Meo Sacchetti le ha suonate di santa ragione alla
"sua" Dinamo. Partita senza storia (chiusa 76 a 61),
decisa già dopo il primo
quarto (27-13), diventata
poi un calvario per la squadra di Pasquini. Mai così
brutta. Imbarazzante soprattutto il break di avvio
del terzo quarto: un 15-0
che ha steso la Dinamo.
Impietosamente.
Questa squadra, giunta
in campionato alla sesta
sconfitta nelle prime dieci
gare, e alla quarta di fila,
non sembra in grado di lottare fra le prime otto: neppure l'innesto di Lawal (ieri per Lydeka) ha cambia-
to la situazione. Gravissima perché dopo tre quarti
Carter non aveva ancora
segnato un punto: può una
squadra fare strada se l'ala
tiratrice non la mette mai
dentro?
E gli altri? Un velo pietoso anche su Lacey e su Savanovic, due esterni che
dovrebbero fare gol. In
chiusura di terzo quarto,
sul 64-42, il terzetto di
esterni titolari aveva segnato solo 7 punti. E la difesa?
Ha concesso di tutto, stendendo tappeti sui quali
Brindisi è andata al tiro
con estrema facilità. Anche
stavolta la Dinamo ha commesso l'errore di approcciarsi male alla partita: Pasquini opta per un quintetto che vede Lacev affianca-
re Johnson-Odom in regia
e getta subito nella mischia
Lawal che però, sul 12-2
per Brindisi dopo 3'15", si
accomoda in panca. Pasquini è costretto a cambiare più volte gli uomini: il
piano-gara è saltato troppo
in fretta, per colpa di un attacco sterile e di una difesa troppo permissiva.
Falsa partenza, e primo
grave errore: aver concesso
a Brindisi di uscire bene
dai blocchi senza lo stress
di un pericoloso avvio in
salita. Tra le tante scelte
del coach della Dinamo c'è
stata anche quella di rinunciare ai pivot e giocare con
la coppia Savanovic-Sacchetti. C'è stato un dato inquietante: Brindisi ha banchettato sotto il canestro di
SERIE A
Sassari (9/9). Sassari inconsistente, impalpabile:
grandi difficoltà anche nella semplice organizzazione
di gioco. Partita già segnata? Tutto lo faceva pensare
il 41-26 a -l'17" dalla fine
del secondo quarto, a causa anche di alcuni momenti imbarazzanti in cui il
Banco di Sardegna ha perso banalmente la palla.
Sassari inoffensiva soprattutto con Lacey e Carter:
zero punti in due all'intervallo lungo. Così si fa davvero poca strada.
Altro tentativo: il quintetto bassissimo in avvio di
terzo quarto con Monaldi,
Stipcevic, Lacey, Devecchi
e Savanovic. Altro disastro:
in 2'36" Brindisi ha piazzato l'8-0 del 49-28. Nella boxe sarebbe volata sul ring
la spugna. Due sole triple
su quindici tentativi: il gioco perimetrale della Dinamo è stato pessimo. E a
quel punto è subentrata la
frustrazione di finire in balìa degli avversari. Il break
con il quale Brindisi è rientrata dagli spogliatoi è stato di 15-0. Da non credere:
il primo canestro della Dinamo nel terzo quarto è
stata una tripla di JohnsonOdom dopo 4'45". Poi solo
una lunga attesa della sirena finale: una liberazione.
Ma il verdetto di Brindisi,
dove ha collezionato la
quarta sconfitta consecutiva, è crudele: questa squadra non è da playoff.
Nando Mura
RIPRODUZIONE RISERVATA
Le pagelle
Johnson-Odom 5,5 Perennemente dato in partenza continua a
essere lì, sul parquet, ma dà l'idea
di essere un giocatore confuso. Ha
il merito di averla giocata con intensità: almeno il bottino è stato
buono: cinque punti con 7/11 al tiro. Meglio di niente.
Lacey 4,5 Un po' regista, un po'
guardia: male in tutti e due i ruoli.
Non fa canestro mai, soprattutto
non lo fa quando la squadra glielo
chiede. Chiude con 3/7, non fa mai
male agli avversari.
Devecchi 5 Che dire? Si adatta anche a giocare da "quattro" attaccandosi al secondo lungo avversario. Quel che poteva fare lo ha fatto, ma era poco.
D'Ercole sv Non entrato.
Sacchetti 5 Anche lui deve adattarsi a giocare ovunque nel tentativo di tamponare falle apertesi dappertutto.
Savanovic 4,5 Deludente anche
lui, non ha retto il ritmo della partita uscendone ben presto: un solo
canestro su azione, proprio lui che
nel momento del bisogno, alla luce
della sua grande esperienza, dovrebbe segnare i "gol" che fanno la
differenza.
Carter 3 II peggiore: chiude con la
"virgola" nel tabellino, cioè non la
mette mai dentro, neanche per
sbaglio. Una prestazione disastrosa, una delle peggiori nella storia
della Dinamo in A. Però, pochi
giorni fa a Belgrado, era stato bravissimo: il migliore.
Stipcevic 5,5 Uno che non si tira
indietro, ma non si può sempre
sperare che faccia pentole e coperchi: è, comunque, il cambio delle
guardie, non può essere lui il migliore in campo di una squadra
che ha perso, o forse mai avuto,
precise gerarchie.
Olaseni 4,5 Altro giro, altro disastro: Pasquini gli dà fiducia preferendolo a Lydeka ma lui risponde
"picche" giocando un'altra partita
SERIE A
insufficiente. In attacco fa poco, in
difesa concede tutto. Distratto, fragile, insicuro.
Lawal 5,5 Sperare che un solo giocatore potesse cambiare l'anima
della Dinamo da un giorno all'altro
era impresa insperata: partita giocata a strappi, con più errori che
cose belle, ma era al debutto, va rivisto, ha diritto a una controprova.
Monaldi 5 Ha giocato poco e male.
Ebeling sv Non entrato.
Pasquini 5 Ed è anche un voto generoso: il coach ha le sue colpe se
la squadra approccia male il
match, ma è anche vero che pochi
giorni fa era stato perfetto. E dunque che dire? Semplice: è il tecnico
che in Serie A ha meno presenze
di tutti, una ventina, e l'esperienza
non è una roba, come si diceva
una volta, che compri al mercato.
N. M.