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Latina
Il giornale di
MERCOLEDÌ 4 GENNAIO 2017
3
Regione nel caos
SANITA’
Il sindacato Cimo parla di assunzioni dimezzate
Precari da stabilizzare,
ma per Latina non vale
Centinaia di medici ed infermieri pontini sono in attesa
Simeone: “L’Asl esclusa dalle procedure per i posti fissi”
L
a stabilizzazione dei
precari in ambito sanitario rischia di essere ridimensionata se non cancellata a Latina. Alcune centinaia di
pontini sono con il fiato sospeso. Il primo monito è arrivato
dai camici bianchi. Il Segretario Regionale Vicario del sindacato medico Cimo Lazio, Renato Andrich, commentando il
Decreto del Commissario ad
Acta Nicola Zingaretti del 20
dicembre 2016, afferma: "deve
essere subito integrato ed emendato per applicare correttamente ildecreto ministeriale
del marzo 2015 e l'art.1 del
comma 543 L.208/15, altrimenti decreteremo lo stato di
agitazione in previsione di uno
sciopero entro gennaio". "Un
Decreto del genere era atteso
da molto tempo - prosegue Andrich - ma questo di Zingaretti è
incompleto e punta a stabilizzare solo il 25% dei precari invece del 50% previsto dalla legge". Ma c’è dipiù, perché secondo Giuseppe Simeoni, consigliere regionale di FI, l’Asl di
Latina sarebbe stata esclusa
dalle procedure di stabilizzazione dei precari. “Il processo
di stabilizzazione dei precari
della sanità del Lazio, accompagnato dall’entusiasmo del
presidente Zingaretti che ha
presentato il decreto concernente l’approvazione del budget assunzionale per l’anno
2016 e per l’anno 2017 per le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale,si abbattecome una doccia fredda per la Asl
della provincia di Latina –afferma Simeone- leggendo il decreto approvato il 23 dicembre
2016, infatti,si nota comela Asl
di Latina non sia tra quelle au-
torizzate alla stabilizzazione di
personale precario come indicato dall’art.1, comma 543, ex
L.208/2015 che prevede che
“gli enti del Servizio sanitario
nazionale possono indire e
concludere – anche in deroga
alle previsioni del D.P.C.M. del
6 marzo 2015 in tema di disci-
plina delle procedure concorsualiriservate perl’assunzione
di personale precario del comparto sanità – procedure concorsuali straordinarie per l’assunzione di personale”. Vogliamo sapere dal presidente Zingaretti per quale ragione la Asl
di Latina sia stata esclusa dalle
procedure di stabilizzazione
dei precari che da anni lavorano, senza alcuna certezza sul
propriofuturo, neinostriospedali.Vogliamo saperese cisono
degli ostacoli,quali sono,e seci
sono perché non siano state
trovare adeguate soluzioni per
superarli. Vogliamo sapere se
Zingaretti si rende conto della
situazione che si vive, ogni
giorno, negli ospedali pontini a
causa della mancanzadi personale medico, tecnico ed infermieristico. Solo qualche giorno
fa in consiglio regionale il presidente aveva annunciato la
soluzione definitiva ai nodi legati alla cronicaassenza di personale nelle strutture sanitarie
del Lazio. Ci aveva detto che la
fase delle difficoltà era stata
superata. Che la stagione delle
deroghe era finita e che il 2017
sarebbe stato l’anno della svolta con un numero di assunzioni
che avrebbero superato le cessazioni dell'anno precedente.
Poi leggiamo questi decreti e il
mondo virtuale in cui Zingaretti vive prende, di nuovo, il sopravvento sulla realtà. Quella
che si concretizza nel Dea di II
livello mai realizzato al Goretti
di Latina,che passa per ilDea di
I livello a Formia che stenta a
prendere forma, e culmina nella situazione degli ospedali di
Fondi e Terracina che faticano a
sopravvivere ogni giorno proprio a causa della mancanza di
personale, di interventi mirati
alla valorizzazione dei reparti
di eccellenza, della disorganizzazione e della sommarietà di
atti come questo che acuiscono
le emergenze e certo non le risolvono. In questo contesto uniamo la nostra voce a quella
dei sindacati che,come il Cimo,
hanno annunciato in caso di
mancata integrazione del decreto lo stato di agitazione del
comparto entro gennaio. Inoltre, le procedure per l'ammissione al concorso riservato agli
aventi diritto sono poco trasparenti. Chi sarà escluso perderà il lavoro, dopo la cessazione dell'ultima proroga del contratto, determinando un'enorme ingiustizia e un grave danno
per i cittadini che vedranno allungarsi le liste d'attesa per ricevere una prestazione sanitaria nei pronto soccorso, nelle
sale operatorie e in ogni ambulatorio per visite ed esami diagnostici. Zingaretti risponda
alle nostre domande che non
sono le domande del folle. Ma
quelle dei cittadini e del personale cheancora unavolta sitrova difronte apromesse falsatee
beffe anziché allasoluzione dei
problemi in atto. L’efficacia,
l’efficienza, la semplificazione
e la trasparenza di cui Zingaretti si fa pregio nel decreto tornano ad essere macchie di inchiostro sulla pagina bianca della
sanità del Lazio”.