Fincantieri in vista di Stx France

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Mercati
Giovedì 29 Dicembre 2016
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IL 26 È SCADUTO IL TERMINE PER PRESENTARE LE OFFERTE. L’UNICA È QUELLA ITALIANA
Fincantieri in vista di Stx France
Alla controllata transalpina fanno capo i bacini di Saint Nazaire e Lorient. Nel portafoglio ordini ci sono
14 navi da crociera per Msc e Royal Caribbean. Secondo Banca Imi la proposta sarà meno di 100 milioni
di Nicola Capuzzo
D
opo quattro anni, Fincantieri torna a fare shopping
presso il gruppo sudcoreano Stx. Il termine ultimo
per la presentazione delle offerte
al gruppo asiatico era fissato per
il 26 dicembre. E l’unica offerta
pervenuta è quella di Fincantieri,
che a fine 2012 aveva comprato
Stx Osv (poi ribattezzata Vard),
specializzata nei mezzi navali
per estrazioni petrolifere offshore e proprietaria di nove cantieri
sparsi fra Norvegia, Romania,
Vietnam e Brasile. Ora Giuseppe
Bono & C. si preparano a mettere
le mani su Stx France, che controlla due cantieri a Saint Nazaire
e a Lorient e in portafoglio ordini
ha 14 navi da crociera per Msc
Crociere e Royal Caribbean, in
totale circa 14 miliardi di euro.
Con il passaggio della società
francese a Fincantieri i gruppi in
grado di costruire grandi navi da
crociera scenderebbero di fatto da
tre a due (l’altro è il gruppo Meyer Werft che un paio d’anni fa
aveva comprato sempre dai coreani Stx Finland). Ci sarebbe poi il
gruppo Genting, che quest’anno
ha rimesso in attività alcuni cantieri tedeschi per costruire navi
da crociera ma ha ancora tutto
da dimostrare, mentre i rivali di
Mitsubishi hanno già fatto sapere
che, dopo le ultime unità di Aida
Cruises, non vogliono più sentir
parlare di navi passeggeri.
Prende dunque forma il consolidamento del mercato più volte
auspicato dall’amministratore
delegato di Fincantieri, Giuseppe
Bono, che parla della necessità di
una «Airbus dei mari» per riequilibrare lo strapotere contrattuale
delle poche compagnie crocieristiche internazionali e sempre
desiderose di ordinare nuove
Vw investe nei pagamenti su mobile
di Manuel Costa
Botteghe di Leonardo punta all’estero
di Franco Polacco
l braccio finanziario della Volkswagen ha annunciato l’acquisto
n Italia il business del gelato vale almeno 2 miliardi. E la filiera
Imenti
I
di una società canadese specializzata nella gestione dei pagadel settore genera una ricchezza interna superiore ai 3 miliardi.
tramite dispositivi di telefonia mobile. Lo riferisce il Wall
In poco più di cinque anni il numero di gelaterie è balzato del
Street Journal, che vede nella mossa di Wolfsburg l’ultimo caso
in cui un grande costruttore di auto entra nel business della mobilità digitale, un’arena che sta diventando sempre più affollata
e agitata. Volkswagen Financial Services AG non ha dichiarato,
riferisce il quotidiano finanziario newyorchese, quanto pagherà
per il controllo della PayByPhone di Vancouver, che consente
di pagare i parcheggi tramite un’app, oppure con una telefonata.
Fondata nel 2000, PayByPhone, dichiara di dare corso ogni anno
a transazioni per l’equivalente di 300 milioni di dollari. Una fettina sottilissima dei ricavi annui del colosso tedesco, dell’ordine di
centinaia di miliardi di dollari. Ma secondo il Wsj, l’operazione
va molto al di là del semplice ingresso di un colosso dell’auto
nel business dei parcheggi. Volkswagen intende offrire ai propri
clienti la possibilità di accedere a un’ampia gamma di offerte
commerciali direttamente dalla propria auto, offrendo peraltro
anche un metodo di pagamento più comodo. E secondo alcuni
analisti i margini che i produttori di auto potrebbero realizzare
vendendo ai commercianti l’accesso ai proprietari delle loro auto
possono eccedere il 75%. (riproduzione riservata)
navi al prezzo più basso.
Stx France, oltre al ricco
FINCANTIERI
portafoglio ordini, vanta
quotazione in euro
IERI
un importante know how 0,47
0,459 €
e infrastrutture che con- 0,45
sentono di allestire mezzi
0,61%
commerciali e militari di 0,43
grandi dimensioni.
E non è un caso che gli 0,41
analisti finanziari siano stati subito positivi 0,39
sull’operazione. Secondo
28 set ’16
28 dic ’16
Equita il deal è molto sensato sul piano strategico,
e rafforzerebbe la leadership di
Fincantieri nelle navi da crocie- Banca Imi prevedono un’offerta
ra, dove la sua quota di merca- per Stx France inferiore a 100
to salirebbe dal 40-45 al 60% milioni di euro perché pensano
circa. Anche per Mediobanca è che «siano necessari alcuni inuna buona notizia perché Fin- terventi di ristrutturazione». Per
cantieri agirebbe da aggregatore Kepler Cheuvreux l’acquisizione
del comparto, evitando l’ingres- accrescerebbe i ricavi di Fincanso di altri player. Gli analisti di tieri del 25%, mentre l’impatto
10% a 25 mila esercizi commerciali (dato che sale a quasi 37
mila se si comprendono anche bar e pasticcerie). È in tale contesto
che, accanto al consolidato marchio Grom (rilevato dal colosso
Unilever) e alla catena Cioccolati Italiani ,stanno cercando spazio
nuovi player. Come Le Botteghe di Leonardo, brand rilevato nel
2013 dal family office delle famiglie Auricchio e De Marco e
che oggi fattura 2 milioni (il dato sale a 3,5 milioni includendo il
franchising) con cinque gelaterie in Italia (tre a Milano) e quattro
in Brasile. Ora il progetto industriale prevede l’espansione sia sul
mercato nazionale, con il consolidamento della presenza a Milano
(un quarto punto vendita) e lo sbarco a Roma e in un’altra città
del Sud, che in America Latina. «Siamo presenti e riconosciuti
come marchio del Made in Italy artigianale a San Paolo», dice
l’ad Eugenio De Marco, «ora vogliamo arrivare a Rio de Janeiro
e poi entrare in Perù e Colombia». Senza trascurare il mercato
americano: c’è un progetto in fase di definizione a San Francisco.
Per il 2017 gli azionisti si attendono un fatturato totale di 5 milioni
con una rete di 15 gelaterie di proprietà diretta e in franchising.
Con l’obiettivo di espandere l’attività al food service conto terzi.
Giuseppe
Bono
positivo sull’ebitda e sull’ebit sarebbe rispettivamente del 20 e del
17% con leggero miglioramento
anche dell’utile per azione.
Tutto rose e fiori? L’esperienza di Stx Osv, oggi Vard, ha
insegnato a Fincantieri che il
timing degli acquisti è impor-
tante. Quello che oggi sembra
un settore molto vitale domani
può arrestarsi del tutto, riducendo gli ordini a zero. È successo
nell’offshore, che quattro anni fa
toccò livelli lontanissimi dall’attuale desolante scenario, tanto
che Vard è stata costretta a riconvertirsi alle navi da crociera
di lusso. L’acquisto di Stx France arriva anch’esso in una fase
espansiva del mercato (mai come nel 2016 erano state ordinate
tante navi da crociera) ma per
fortuna il portafoglio ordini del
cantiere transalpino basta per un
decennio e l’operazione toglie
dal mercato uno dei principali
competitor. Inoltre si spera che
da qui al 2025, l’offshore torni
a investire e la crescita delle
crociere si mantenga costante.
(riproduzione riservata)
In due sedute l’azione perde un terzo del valore. Westinghouse Electric potrebbe pesare per 4,3 mld $. Moody’s: liquidità a rischio
Toshiba, il titolo precipita. Tagliato anche il rating
di Francesca Gerosa
N
uovo crollo alla borsa di Tokyo
ieri per il titolo Toshiba. Già il
giorno prima il colosso nipponico dell’elettronica guidato da Satoshi
Tsunakawa aveva perso l’11,6% sulle voci che la compagnia giapponese aveva previsto una svalutazione
record, del valore di diversi miliardi
di dollari, dell’avviamento della controllata Westinghouse Electric, attiva
nella costruzione di reattori nucleari.
Svalutazione che inevitabilmente inciderà sui conti del gruppo. Dopo il
primo tonfo in borsa di martedì, a mercato chiuso Toshiba ha annunciato che
il valore delle acquisizioni portate a
termine da Westinghouse Electric, per
la realizzazione di un progetto relativo
alle centrali nucleari di nuova generazione, deve essere ancora determinato.
Ma secondo le stime più attendibili,
valente di 4,3 miliardi di dollari. Cosicché il titolo ha perso un ulteriore
20,42% a 311,60 yen, registrando il
ribasso più consistente in una singola
giornata, peraltro il
massimo consentiTOSHIBA
to dalle autorità
500
quotazione in yen
di borsa. Oltre a
IERI
essere in ritardo, i
311,6 ¥
costi del program-20,43%
ma nucleare hanno
400
superato le stime
preventivate per
via dell’aumento
degli oneri di pro300
Satoshi
gettazione delle
Tsunakawa
28 set ’16
28 dic ’16
società di servizi
Cb&I e Stone &
Webster, rilevate da Westinghouse a
questo valore potrebbe essere ridotto gennaio. Così ieri Standard & Poor’s
di circa 500 miliardi di yen, l’equi- ha tagliato il rating sul credito di To-
shiba a B- da B (con outlook negativo)
per effetto delle svalutazioni che la società potrebbe avere durante l’attuale
esercizio fiscale. Tale perdita implica
che il capitale della compagnia giapponese «si ridurrà drasticamente», ha
affermato S&P, «pesando sull’abilità
di investire nella crescita». Inoltre, per
S&P, Westinghouse Electric, «ha perso competitività e capacità di generare
utili». Anche Moody’s ha declassato il
rating di Toshiba a Caa1, per i timori di mancanza di liquidità nel breve
termine a causa sempre del rischio di
dover effettuare pesanti svalutazioni.
L’agenzia di rating, come Standard &
Poor’s, ha posto il gruppo industriale
giapponese sotto osservazione con implicazioni negative, prefigurando un
altro possibile declassamento entro
breve. (riproduzione riservata)