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Mercati
Martedì 7 Marzo 2017
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IL CONSIGLIO DI MILANO BOCCIA L’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI PRELAZIONE DA PARTE DI ATM
M5, ok allo scambio Astaldi-Fs
Reso pubblico il carteggio Sala-Rota
Il sindaco venerdì 3 aveva dato via libera
alla controllata sull’acquisto della quota
di Manuel Follis
L
a giunta del Comune di
Milano esprime la propria
«contrarietà all’esercizio
di prelazione» da parte
di Atm sulle quote di M5 che
Astaldi ha deciso di mettere
in vendita (è il 36,7% del capitale). Lo ha affermato ieri il
sindaco di Milano, Giuseppe
Sala, intervenendo in consiglio comunale e mettendo
quindi fine alle polemiche
di questi ultimi giorni, ma
aprendo nuovi interrogativi
sulle dinamiche e le decisioni
di Palazzo Marino. «I motivi
della contrarietà», ha spiegato Sala, «sono essenzialmente
tre. Il primo è che Atm deve
concentrarsi sul servizio da
erogare ai cittadini, puntando
sulla necessità di rinnovare il
parco auto rispetto all’acquisto di una partecipazione in
un’azienda. Dal nostro punto
di vista, Atm non deve fare
finanza ma servizio ai cittadini». Il secondo motivo è di
natura finanziaria, perché se i
tempi di cessione della quota
fossero lunghi Palazzo Marino
«potrebbe consolidare nel bilancio 500 milioni di debito»
mentre il terzo motivo riguarda il fatto che Fs e F2i sono
due realtà importanti ma il Comune non deve avere il timore
di confrontarsi con nessuno.
«Mi chiamo fuori dal gioco
Fincantieri potrebbe avere meno del 50% di Stx France
di Nicola Capuzzo
embra alle mosse finali la partita a scacchi tra
S
Francia e Italia per i cantieri navali Stx France. Ieri Le Monde riportava la notizia che le parti
sarebbero vicine a un accordo in base al quale
il gruppo italiano guidato da Giuseppe Bono si
accontenterebbe di una quota inferiore al 50%
(forse tra il 45 e il 49%) lasciando invece in mano a una o più società terze (definite «partner di
Fincantieri») il 10% circa. Secondo tale disegno il
33% di Stx France rimarrebbe allo Stato francese
e un altro 10% andrebbe alla connazionale Dcns
che si occupa
di difesa e che
in passato ha
già collaborato
con Fincantieri. Chi sarà
dunque l’ago
della bilancia
nell’azionariato dei cantieri
Giuseppe
Sala
del chi è buono e chi è cattivo.
Se qualcuno vuole creare delle
categorie lo faccia, ma questo
modo di vedere le cose non mi
appartiene e credo che questo
sarebbe rischioso per la città».
Tutto perfetto, nel senso che si
tratta di un’azionista (il Comune controlla il 100% di Atm)
che spiega le sue decisioni in
navali francesi? Un nome emerso nelle ultime
settimane è Msc Crociere, cliente sia di Fincantieri che di Stx, ma il presidente Pierfrancesco
Vago a precisa domanda se Msc entrerà in Stx
France ha risposto: «No, se non c’è necessità». E
ha aggiunto: «Sono lì per assicurarmi che il mio
fornitore continui a lavorare». Il fondatore di Msc,
Gianluigi Aponte, ha un filo diretto con l’Eliseo
essendo il suo gruppo il primo investitore straniero
in Francia e non è un caso che tra i suoi maggiori
finanziatori ci siano Credit Agricole e Bnp Paribas. Si studiano però anche altre soluzioni perché
Msc per Fincantieri è più un cliente che un partner
e trovarselo ago della bilancia nell’azionariato di
Stx France può avere pro e contro. Altra ipotesi
allo studio è individuare un soggetto finanziario
non coinvolto nella navalmeccanica. Anche in
questo caso sarebbe rispettato il volere di Hollande che chiede un soggetto «indipendente da
Fincantieri». Il tempo stringe perché il 23 aprile
si tengono le elezioni presidenziali in Francia e
per quella data anche Hollande vuole che l’affare
sia chiuso. (riproduzione riservata)
merito a una questione. Meno
perfetto è che, come emerso
ieri in maniera ufficiale in
consiglio comunale, Sala sapesse da tempo delle intenzioni del cda di Atm e anzi nella
sua ultima comunicazione,
datata 3 marzo, avesse scritto
Lo sbarco a Piazza Affari
Technogym macina utili
nell’agenda di Smemoranda e paga cedola da 0,65 euro
di Manuel Follis
di Nicola Carosielli
S
T
memoranda si prepara ad andare in borsa. Nei giorni scorsi infatti il gruppo Gut-Smemoranda, produttore del famoso
diario che nei suoi 38 anni di storia è diventato leader nazionale
del settore back to school, gift e gadget, è stato selezionato dalla
piattaforma internazionale Elite tra 500 realtà eccellenti provenienti da 25 Paesi. Così nei giorni scorsi la società ha presentato, alla presenza anche di Vladis Dombrovskis (vice-presidente
della Commissione Europea nonché Commissario europeo per
l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione), il programma
di sviluppo e internazionalizzazione a una platea di fondi di investimento potenzialmente interessati a sostenere il progetto di
andare in Borsa entro i prossimi due anni. I numeri parlano di
27 milioni di agende vendute a 15 milioni di ragazzi nell’arco di
40 edizioni, Gut-Smemoranda ha fatturato più di 48 milioni di
euro nel 2016 con un ebitda/margin vicino all’8% e prevede nel
2019 di superare gli 80 milioni, con un margine superiore al 10%.
Adesso il gruppo mira a presentarsi come una realtà appetibile per
gli investitori europei interessati a marchi storici proiettati sull’innovazione e sul mondo digital. Tra gli investitori coinvolti alla
tavola rotonda organizzata da Elite c’erano tra gli altri Blackrock,
Columbia Threadneedle Investments, Equinox e Riverrock. Gut
Edizioni è una holding presieduta da Nico Colonna (fondatore e
ideatore a fine anni ‘70 di Smemoranda) costituita da più società
tra cui Gut Distribution, specializzata nella distribuzione di marchi propri e di terzi attraverso una rete di circa 3.500 cartolibrerie
in tutta Italia. Nel dettaglio, distribuisce prodotti di cancelleria,
soprattutto nel segmento back to school, ed è titolare di marchi
di proprietà (tra cui appunto Smemoranda e Kaos) e altri in
distribuzione o licenza, come Moleskine, Eastpack, Gorjuss,
Rachael Hale, Pantone, Cattivissimo Me, Minions, Paenuts,
Scuola Zoo. C’Art Group raggruppa invece 60 punti vendita
diretti e in franchising presenti prevalentemente nei più importanti centri commerciali italiani. Da poco ha aperto a Miami
un negozio C’Art, che dovrebbe essere la prima di 10 aperture
negli Usa e in Cina nei prossimi 3 anni. Crazy Bell Agency è
invece la società di licensing internazionale con relazioni con
le principali property mondiali. Infine Digital Gut è la realtà
che sviluppa contenuti multimediali e sistemi e soluzioni per
la ricerca di personale on line. Di recente il gruppo ha acquisito Nava Design, marchio di borse, zaini, agende, quaderni e
orologi. (riproduzione riservata)
TECHNOGYM
quotazioni in euro
5,2
echnogym ha archiviato il 2016
con una crescita di tutte le voci
di bilancio, culminata con il +54%
4,8
di utile netto a 43 milioni di euro,
risultato che ha spinto il consiglio
IERI
4,4
di amministrazione a proporre la
5,09 €
distribuzione di dividendi per 13
+1,92%
milioni (0,65 euro per azione)
4,0
con un payout ratio del 28,6%. I
6 dic ’16
6 mar ’17
ricavi consolidati sono cresciuti dell’8,5% (+10,3% a cambi
costanti) a 555 milioni, spinti dal lancio di nuovi prodotti (come
Group Cycle, MyRun e Skillmill) e dall’incremento delle vendite
di servizi e accessori. Particolarmente significative le crescite in
alcune aree geografiche strategiche per lo sviluppo dell’azienda
romagnola produttrice di attrezzature per lo sport e il tempo libero
fondata e guidata da Nerio Alessandri: +16% in Nord America e
+18% in Asia Pacific, con l’Italia che rafforza ulteriormente la sua
quota di fatturato con 54,2 milioni (+20,4%). L’ebitda si è attestato
a 99,93 milioni (+15,3%) a fronte dell’aumento dei volumi di vendita, alla razionalizzazione delle attività industriali che hanno inciso
positivamente sui costi diretti di produzione e all’acquisizione del
Technogym Village (per 110 milioni), che ha comportato un’elisione dei costi per l’affitto a seguito dell’ingresso nel perimetro di
consolidamento. Aumenta, ma in maniera contenuta, l’indebitamento finanziario netto, che alla fine dello scorso anno è arrivato
a 78,02 milioni, quasi 40 milioni in più rispetto a fine 2015 per via
di investimenti non ricorrenti per l’acquisto del Technogym Village
e della danese Exerp. Commentando questa «crescita importante»,
il presidente e amministratore delegato Alessandri si è espresso
sugli obiettivi futuri del gruppo, spiegando che «nonostante uno
scenario di mercato dominato dall’incertezza il gruppo continua a
guardare al lungo termine, a investire in ricerca e sviluppo e anche
nel 2017 presenterà nuovi prodotti e soluzioni per i vari segmenti
di mercato», focalizzandosi soprattutto sul miglioramento della
esperienza d’uso delle attrezzature grazie ai servizi digitali supportati dalla piattaforma open MyWellness. Da segnalare infine
che ieri Technogym ha annunciato i conti a borsa chiusa, ma in
precedenza il titolo aveva ha chiuso in rialzo dell’1,92% a 5,09
euro in scia ai commenti positivi degli analisti (Mediobanca ed
Equita in primis). (riproduzione riservata)
al presidente della controllata, Bruno Rota, dando il via
libera all’acquisto della quota
di Astaldi sostenendo unicamente che al posto di rivendere questa partecipazione a F2i
senza una gara, Atm avrebbe
dovuto indire un bando per
l’alienazione della quota. Cosa è cambiato in pochi giorni?
Difficile capirlo. Resta il fatto
che ieri la segreteria generale, l’avvocatura comunale e la
direzione del Bilancio e delle
Entrate hanno reso note le osservazioni in merito all’esercizio del diritto di prelazione
da parte di Atm. «Risulta agli
atti trasmessi», si legge nella
nota «che Atm abbia attivato
tavoli di discussione con diversi interlocutori nazionali e
internazionali, volti alla definizione di una strategia condivisa e coerente alla crescita di
medio e lungo termine. Tale
affermazione non trova corrispondenza in alcuna linea di
indirizzo espressa dal socio».
Quasi a sostenere che Atm si
sia mossa con F2i senza consultare nessuno, cosa che non
solo è smentita dal carteggio
citato sopra, ma che sarebbe
anche poco plausibile. Le
opposizioni (centrodestra,
Movimento 5 stelle e Basilio
Rizzo) hanno depositato una
mozione d’indirizzo urgente nella quale hanno chiesto
a Sala di adoperarsi perché
Atm, eserciti il diritto di prelazione in quanto l’ingresso
delle Ferrovie dello Stato,
sarebbe in conflitto «con l’interesse di Atm e del Comune
di Milano». In ogni caso il
consiglio comunale ha respinto questa posizione bocciando
la richiesta con 24 voti contrari e 14 favorevoli. La vendita
delle quote di M5 da Astaldi a
Fs potrà quindi andare avanti.
(riproduzione riservata)
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