IL PORTIERE DI CALCIO ANALISI BIOMECCANICA DI UN GESTO

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SCUOLA ALLENATORI
PREPARAZIONE FISICA
IL PORTIERE DI CALCIO
ANALISI BIOMECCANICA DI UN GESTO TECNICO
di Gabriele Mascherini*, Elena Castellini**, Matteo Levi Micheli**; Mario Marella**
ramai conoscenza e tecnologia garantiscono un li-
Il miglioramento della capacità di percezione spazio-temporale
vello di osservazione che oltrepassa di gran lunga la
permette al portiere di valutare prima possibile i dati della situa-
soglia fisica dei nostri sensi. Siamo entrati nel mon-
zione che si è creata e, di conseguenza, elaborare più rapidamen-
do dell’infinitamente piccolo e ci siamo avvicinati al
te la risposta motoria ed infine scegliere la strategia più opportu-
mondo dell’infinitamente grande, e da ciò abbiamo
na (Rapaccioli, 2003).
tratto informazioni per meglio comprendere la real-
In linea generale abituare il portiere ad avere una buona coordi-
tà che ci circonda. Il nostro lavoro ha come obietti-
nazione negli arti inferiori è un presupposto importante per tutti
vo quello di giocare, sperimentando nuovi metodi di indagine sul
i movimenti (spostamenti, arresti, cambi di direzione) che posso-
movimento umano. Tra tutte le meraviglie della macchina “uo-
no precedere l’intervento. Nell’abilità che abbiamo studiato e che
mo” abbiamo scelto la dinamica dei gesti tecnici del calcio, ricer-
vogliamo analizzare la coordinazione dei movimenti degli arti in-
ca piena di difficoltà il cui obiettivo è quello di verificare l’effi-
feriori è uno strumento di importanza primaria.
O
cienza del gesto e le possibili variazioni. La biomeccanica sporti-
Sappiamo che:
va ha come scopo lo studio del movimento per individuare i pro-
• negli interventi su parabole alte che provengono lateralmente
cedimenti esatti dell’azione motoria e fornire spiegazioni teoriche
e il portiere decide di effettuare una presa alta ”il piede di stac-
relative ai gesti stessi. Il gesto studiato riguarda la strategia che i
co è quasi sempre quello omologo alla direzione da cui provie-
portieri usano nella palla a recuperare.
ne il pallone”;
• la gamba di richiamo piegata in alto, oltre ad una funzione di
Introduzione
equilibrio, diventa l’unico scudo difensivo al corpo quando ha le
L’abilità del portiere sulle palle alte è molto importante ma, per
braccia in alto (Cacciatori M., 2004);
certi versi, pericolosa perché può esporlo a plateali fallimenti che
• in uno studio biomeccanico già fatto (Marella, 2002) sulla pre-
possono portare ad un abbassamento della stima dell’intero pac-
sa alta è stato osservato che la iperflessione della gamba di ri-
chetto difensivo. Sul versante psicologico la conquista di un pal-
chiamo aumenta il blocco della colonna vertebrale favorendo
lone, conteso da compagni ed avversari, significa per un portiere
un appoggio sicuro agli arti superiori.
sentirsi scoperto perché la decisione di uscire dai pali ha per conseguenza l’abbandono dello “spazio porta” che rimane l’obietti-
Legenda
vo primario. Scegliere questa strategia significa avere la capacità
difensore
di assumersi maggiori rischi di errore, ma dimostra anche una
attaccante
spiccata personalità.
movimento della palla
Per eseguire un’uscita vengono richieste tempestività, decisione,
portiere
coraggio, sicurezza oltre a doti tecniche e percettive.
movimento del portiere
movimento del portiere considerato
L’analizzatore ottico è più direttamente chiamato in causa ed è
coadiuvato da quello cinestetico e vestibolare, che permettono al
portiere di valutare: la traiettoria, la velocità del pallone e la posizione del proprio corpo nello spazio.
*Collaboratore Laboratorio.
**Laboratorio Metodologia dell’Allenamento e Biomeccanica.
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SCUOLA ALLENATORI
PREPARAZIONE
FISICA
TECNICO-TATTICA
Prima di passare alle varie componenti del gesto tecnico è utile
Allard, F., Graham, S. & Paarsalu, M. E. Perception in Sport: Ba-
analizzare le problematiche relative alla traiettoria.
ketball. Journal of Sport Psycology, 2, 14-21, 1980);
Sappiamo che il movimento di un oggetto nello spazio ha due o
• il colore del pallone: non ci sono studi relativi al colore né
tre dimensioni e si caratterizza essenzialmente per la sua veloci-
alla forma: colore unito o con bande. Nello studio preliminare
tà, la direzione e la traiettoria. Se però vogliamo studiare la rapi-
(Garofalo, 2003 cit.) si è osservato che dipende dalla forma
dità di decisione nello sport troviamo dei limiti oggettivi legati al-
(pallone di rugby) e dal relativo colore;
la velocità del pallone che può variare da 9,144 a 18,288 m/sec.
• le traiettorie con effetti: le traiettorie tese o paraboliche
con traiettorie che possono essere comprese tra 44° e 34°. Wil-
possono essere, oltre che diritte, anche a rientrare o ad uscire
liams ha osservato che la traiettoria di un oggetto è un fattore im-
rispetto alla porta (vedi Fig.1);
portante nella precisione con la quale il soggetto può valutare il
movimento e predire con precisione la caduta (Earhard, B.&R. Fullerton, How much does repetition facilitate perception, Journal of
Experimental Psycology, 81 (1), 101-108, 1969). I fattori che possono influenzare questa predizione sono:
• la durata dell’esposizione: studi effettuati da Whiting
(1982) hanno dimostrato che maggiore è la durata dell’esposizione maggiore sarà il successo nell’obiettivo richiesto (Dember, W. N. The psycology of perception, New York; Henry
Hoit&Co., 1960, p. 402); è stato notato che in ogni condizione
la riuscita dipendeva dal livello di abilità del soggetto;
• l’apprendimento: alcune ricerche hanno evidenziato un miglioramento in quei soggetti che hanno ricevuto una informazione precisa sugli errori commessi; i soggetti più abili sono più
precisi nella predizione di una traiettoria rispetto a quelli clas-
Figura 1. Traiettorie a rientrare e a uscire.
sificati come non esperti. In una ricerca su bambini in età prepubere (studio preliminare) è stato osservato (Garofalo, 2003)
che l’individuazione della parabola della palla è una capacità
Recuperare
Centrale
Corta
già acquisita ma che dipende dall’esperienza acquisita;
• le traiettorie: la predizione spaziale è significativamente migliore quando l’angolo di proiezione verticale del pallone è di
21° rispetto a quando è di 41° e quando il pallone si avvicina
al soggetto piuttosto che quando si allontana (Earhard, B.&R.
Fullerton). Il fatto che gli atleti esperti percepiscano in maniera
diversa le informazioni specifiche dello sport praticato rispetto
ai debuttanti è ora molto documentato (Allard, F., 1980, 1982;
Allard, Graham & Paarsalu, 1980) (Allard, F., Perception and
sport skill. Coaching Science Uptate, 52-55, 1980-1981; Allard,
F., Cognition, expert performance and sport. In J.H. Salmela, J.T.
Partington & T. Orlick (ed.). New paths of sport rearing and excellence (pp. 22-26). Ottawa: Coaching Association of Canada;
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Figura 2. Tipologie di cross rispetto al portiere.
Considerando il punto di provenienza della palla rispetto al por-
Gli spostamenti con il passo incrociato hanno come caratteristica
tiere ed il punto di intercettamento, le traiettorie possono essere:
il primo passo che deve essere eseguito con la gamba opposta al
• da palla laterale (vedi Fig. 2):
lato di spostamento.
corta: il piede di stacco e il busto sono frontali alla palla,
Gli spostamenti più difficili da apprendere sono però quelli su pal-
centrale: lo stacco è con il piede parallelo alla corsa e il busto
le a recuperare. Il portiere deve essere abituato ad indietreggiare
utilizzando il passo incrociato, mantenendo sempre lo sguardo
rivolto verso la palla,
recuperare: il piede è opposto alla direzione di provenienza della palla mentre il busto è rivolto a quest’ultima;
fisso nella direzione di provenienza della palla. Questo permette
al portiere di trovare il giusto tempo e la giusta coordinazione per
intercettare la palla.
• da palla frontale:
corta centrale: il piede di stacco e il busto sono frontali alla palla,
laterale: il piede è obliquo rispetto alla provenienza della palla
mentre il busto è frontale,
Coordinazione
La coordinazione dei vari segmenti corporei è una delle doti indi-
recuperare: il piede è opposto rispetto alla provenienza della
spensabili per eccellere nelle uscite alte e la capacità di abbinarli
palla mentre il busto è rivolto a quest’ultima (Ra-
permette di trovare i migliori tempi di stacco e di intercetto della
paccioli, 2003).
palla. L’abbinamento corretto della gamba di stacco e degli arti
superiori è garanzia di interventi di successo oltre che fungere da
Spostamenti del portiere
protezione negli scontri fisici con gli avversari. Possiamo identifi-
Ocana (2002) indica solo tre tipologie di spostamento:
care una serie di situazioni:
- avanti;
• nel caso sopraggiungano avversari è consigliabile utilizzare per
- indietro;
lo stacco la gamba opposta al lato di provenienza degli stessi,
- laterale (sconsigliato il passo incrociato!).
così da avere il ginocchio a protezione del corpo tenendo inol-
Rapaccioli (2003) invece elabora un’analisi più dettagliata, infat-
tre esterni i giocatori accorrenti;
ti dice che i tipi di spostamento che il portiere deve conoscere per
• nel caso di palla proveniente dalla zona laterale con una traiet-
giungere nel punto di stacco sono (vedi Fig. 3):
toria corta o centrale, se la palla proviene da sinistra la gamba
- frontali in avanzamento o a recuperare;
di spinta è la sinistra e viene alzato il ginocchio destro, vicever-
- diagonali a incontrare o a recuperare;
sa se la palla proviene da destra. Questo permette di mantene-
- laterale.
re un equilibrio di volo maggiore, una efficace resistenza al con-
A seconda della distanza dal punto di stacco e della velocità del-
tatto con l’avversario e una buona coordinazione per l’impatto
la palla, gli spostamenti possono essere eseguiti sia in “piede
con la palla che deve sempre avvenire con il busto posto fron-
scaccia piede” che in passo incrociato.
talmente rispetto al lato di provenienza;
I passi devono essere brevi e veloci, così da permettere al progetto motorio, in caso di necessità, rapide variazioni.
• nel caso la palla assuma una traiettoria a recuperare, se il portiere è intenzionato a deviare il pallone, la gamba di spinta sarà opposta al lato di provenienza della sfera, mentre il braccio
Frontale
a recuperare
Laterale
Diagonale
a incontrare
Diagonale
a recuperare
Laterale
Frontale
in avanzamento
utilizzato per l’intervento sarà quello omologo;
• se invece si vuole intervenire in presa, per lo stacco si utilizzerà
la gamba omologa al lato di provenienza della palla e quella
opposta per l’equilibrio e la difesa dagli avversari, con una torsione del busto, nella fase di galleggiamento, verso la direzione
Figura 3. Spostamenti del portiere per intercettare le varie tipologie di
cross.
di provenienza della palla. Nella fase di caricamento le braccia
vanno tenute lungo il corpo, nel momento della spinta salgono
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PREPARAZIONE FISICA
dritte verso il pallone contribuendo così ad aumentare la spin-
Partendo dal presupposto che durante la prestazione si ricerca
ta e coordinazione del gesto tecnico.
sempre la massima efficacia del gesto nel minore tempo possibile, ci siamo chiesti:
1. la sequenza di movimenti indicata precedentemente, effettua-
Obiettivi della ricerca
Partendo dalla letteratura ci siamo chiesti quale metodo sia più
efficace per intercettare una palla definita “a recuperare”.
Frontale
a recuperare
Laterale
Diagonale
a incontrare
ta durante la partita, è realmente la più efficace?
2. il portiere avrà sempre la possibilità di trovare la giusta coordi-
nazione per effettuare lo stacco con il piede omologo alla proDiagonale
a recuperare
Laterale
Frontale
in avanzamento
venienza della palla, unendo poi la torsione del busto nella fase di volo?
Mezzi e metodi
Per cercare di rispondere a queste domande è stata fatta un’analisi biomeccanica del movimento sottoponendo cinque portieri
delle Nazionali Giovanili italiane ad effettuare un’uscita frontale
con successiva presa alta “a recuperare”.
Nello specifico al portiere veniva chiesto di effettuare un’ uscita
frontale e di rientrare velocemente in porta per intercettare il pallone saltando una volta con il piede destro e una volta con il sinistro. I gesti venivano effettuate da entrambi i lati.
C
Figura 4. Spostamenti del portiere considerati nello studio.
B
A
Le uscite del portiere, come illustrate in figura 4, assumono varie
denominazioni e in particolare si intendono “diagonali a recupe-
rare” quelle situazioni nelle quali i palloni, scavalcando il portie-
Traiettoria Traiettoria
della palla del portiere
re con una parabola alta, costringono quest’ ultimo ad indietreggiare velocemente (verso la porta) e infine saltare per cercare di
intercettare la traiettoria della palla.
Nell’eseguire in maniera efficace il gesto sono importanti:
• la lettura esatta della parabola del pallone, che nello specifico
si trova ormai sopra testa del portiere, elemento fondamentale
che detta il tempo giusto per effettuare lo stacco;
• scelta dell’arto di stacco per effettuare il salto.
Nella pratica comune, la didattica per eseguire il gesto tecnico in
Legenda:
questione viene indicata da Rapaccioli C. (2003), il quale afferma
1: Direz. destra - stacco piede destro
che “il portiere deve effettuare lo stacco per il salto con
3: Direz. sinistra - stacco piede sinistro
il piede omologo alla provenienza della palla, e cercare
4: Direz. sinistra - stacco piede destro
di effettuare una torsione del busto in volo per mante-
2: Direz. destra - stacco piede sinistro
nere una visione frontale dell’azione che consenta una
migliore presa della palla”.
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Figura 5. Test effettuato dai cinque portieri.
L’analisi del movimento è stata effettuata utilizzando un sistema
ficace nel riuscire a raggiungere il pallone in questa situazione
“SMART - Motion Capture System” nel Laboratorio di Metodolo-
tattica.
gia dell’Allenamento e Biomeccanica Applicata del Settore Tecni-
Per rispondere a questa domanda sono state analizzate le imma-
co di Coverciano. Il sistema è composto da 6 telecamere a infra-
gini cinematiche in 3D e considerati i seguenti valori:
rosso con una frequenza di acquisizione di 120 Hz.
1. l’altezza massima del salto misurata dal baricentro;
2. il tempo totale con il quale è stato effettuato il gesto;
C7
Spalla dx
3. la lunghezza della base della parabola di volo del baricentro
Spalla sx
del portiere nella fase del salto.
In seguito sono riportate le immagini elaborate dal sistema Smart
Motion Capture System della fase di stacco del portiere. In parti-
T6
colare, la figura 5 mostra l’immagine elaborata di un salto effettuato con il piede di stacco omologo alla provenienza della palla.
L5
Trocantere dx
Trocantere sx
Ginocchio dx
Ginocchio sx
Malleolo sx
Malleolo dx
Tallone sx
Tallone dx
5 Metatarso dx
5 Metatarso sx
Schema del modello utilizzato
La figura 6 mostra invece un salto effettuato con il piede di stac-
Il modello utilizzato prevedeva 15 markers così posizionati:
co opposto alla provenienza della palla.
• 2 sulle spalle
• C7 - T6 - L5: colonna vertebrale
Arto inferiore:
• Trocantere
• Ginocchio (condilo laterale)
• Malleolo laterale
• Tallone
• Testa del 5° metatarso
Analisi dei risultati
Partendo dalla descrizione del gesto fatta da Rapaccioli C. (2003),
l’obiettivo che ci proponevamo era quello di verificare quali tra le
due strategie (stacco con il piede destro o il sinistro) era la più ef43
SCUOLA ALLENATORI
PREPARAZIONE FISICA
Il grafico 1 indica il tempo tra l’attivazione del movimento e la re-
bola che effettua il portiere nella fase di volo: anche per effettua-
lativa espressione della fase di volo, con l’altezza massima (in me-
re questa analisi è stato preso in considerazione il marker posi-
tri) del baricentro.
zionato su L5 che indica il baricentro del portiere.
Direzione di
provenienza
della palla
Piede di
stacco
Lunghezza
della parabola
(Media e D.S.)
dx
piede dx
84,8 cm
± 30,7
sx
piede sx
87,4 cm
± 21,0
sx
piede dx
115,3 cm
± 9,0
dx
piede sx
126,4 cm
± 10,9
Tabella 2: medie e deviazione standard della parabola nelle due stra-
Grafico 1
tegie.
Nella tabella 1 sono riportate le altezze medie in cm delle quatI risultati che emergono da questa analisi sembrano confermare
tro elevazioni “a recuperare” dei portieri testati:
quando detto in precedenza: infatti la lunghezza della parabola è
Direzione di
provenienza
della palla
Direzione
della
corsa
Piede di
stacco
Altezza
media
D.S.
dx
dx
piede dx
43,49 cm
± 3,2
altezze maggiori raggiunte dalla stessa strategia), inoltre la Dev.
dx
sx
piede sx
47,85 cm
± 5,2
Standard risulta decisamente più bassa.
dx
sx
piede dx
56,46 cm
± 5,5
La differenza tra le Dev. Standard è probabilmente dovuta al
sx
dx
piede sx
58,11 cm
± 5,3
fatto che la strategia con il piede omologo era conosciuta nei
maggiore nella strategia di salto con il piede omologo alla provenienza della palla (risultato che sembra essere conseguente alle
Tabella 1: altezze raggiunte dipendenti dalla strategia.
portieri testati, mentre la strategia con il piede opposto non
lo era.
Grafico 2: medie e deviazione standard delle varie altezze raggiunte.
Grafico 3: medie e deviazione standard della lunghezza della parabola
in relazione all’arrivo del pallone e al piede di spinta.
Dalle altezze medie si può osservare come il salto effettuato con
il piede omologo alla provenienza della palla risulta essere più al-
Il grafico 4 mette in relazione le medie delle altezze raggiunte con
to, gesto che sembrerebbe confermare che la strategia di salto
la media delle parabole, con le relative Dev. Standard: si nota su-
con il piede omologo è quella più efficace.
bito come la strategia di salto con il piede omologo alla direzio-
Nella tabella 2 sono riportati i valori in cm della base della para-
ne della palla ottiene valori sempre superiori.
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Figura 8: percorso effettuato dal baricentro durante il salto a recuperare con il piede opposto.
Durata delle fasi
Sec.
Grafico 4: medie e deviazione standard della lunghezza e dell’altezza
raggiunta dalla parabola in relazione all’arrivo del pallone e al piede di
spinta.
Partenza 1° passo
T. app.
Alt. max
T. ricad.
Opposto
0
0,345
0,208
0,269
0,338
Omologo
0
0,381
0,245
0,315
0,334
9,50%
15,10%
14,60%
1,20%
Differenza %
Tabella 3.
Paragonando le altezze conseguite con le parabole si possono distinguere due diverse strategie di salto:
Nella tabella 3 sono riportati i tempi necessari per effettuare le
1. nella figura 7 viene evidenziato il percorso nello spazio effet-
varie fasi del gesto tecnico richiesto e la differenza in percentua-
tuato solo dal marker posizionato sul baricentro in un salto con
le tra le due strategie.
la strategia di stacco con il piede omologo alla provenienza
della palla: la parabola è più lunga e più alta;
Il gesto cronometrato prevedeva un passo all’indietro e subito dopo la spinta verso l’alto:
• partenza: inizio della corsa all’indietro;
• I° passo: durata in secondi del primo passo all’indietro della
corsa a recuperare;
• tempo d’appoggio: tempo impiegato dal piede di spinta a preparare il salto;
• altezza max: tempo necessario per arrivare all’altezza massima
che raggiunge la parabola di salto;
• atterraggio: il portiere atterra dopo il gesto tecnico, se dal tem-
Figura 7: percorso effettuato dal baricentro durante il salto a recuperare con il piede omologo.
po finale si sottrae il valore altezza max si ottiene il tempo di ricaduta.
2. nella figura 8 è riportato sempre il percorso effettuato dal ba-
La strategia di stacco con il piede opposto alla direzione della pal-
ricentro, questa volta però per la strategia di salto con il piede
la è più veloce in tutte le fasi, le differenze maggiori in percen-
opposto alla provenienza della palla: la parabola assume una
tuale sono nel tempo d’appoggio (15,10%) e nella fase ascen-
forma più schiacciata.
dente del salto (14,60%).
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PREPARAZIONE FISICA
Sec.
Partenza 1° passo
T. app.
Alt. max
T. ricad.
Opposto
0
0,345
0,553
0,822
1,160
Omologo
0
0,381
0,626
0,941
1,275
9,40%
11,70%
12,60%
9,00%
Differenza %
quella dalla partenza al raggiungimento dell’altezza massima,
cioè dall’inizio del gesto al punto di intercettamento della palla
che è del 12,60%.
Valori angolari
Tabella 4.
Sono stati considerati i valori angolari del ginocchio e della caviglia; tra le due strategie non ci sono differenze tra i valori angolari del ginocchio al momento di stacco, le differenze emergono a
livello della caviglia: la strategia di salto con il piede omologo alla provenienza della palla ottiene un angolo alla caviglia di
74°,81 più chiuso rispetto ai 78°,24 della strategia “opposto”. A
conferma di questi valori sono i tempi di contatto del piede di
stacco, sono infatti più alti quelli della strategia “omologo”.
Considerazioni
1. I risultati sulle altezze ottenute dai vari portieri mettono in evi-
Grafico 5: andamenti medi delle due strategie di salto.
denza come la metodologia che permette di raggiungere un’altezza maggiore sia quella con lo stacco con il piede omologo.
Nella tabella 4 e nel grafico 5 è riportato l’andamento temporale
Questo fatto è da attribuire anche alla maggiore abilità nell’ef-
del gesto, si nota come la strategia “opposto” rimanga sempre al
fettuare un gesto che è ormai presente nel bagaglio tecnico di
di sotto di quella “omologo”.
portieri di alta prestazione. Infatti, durante lo svolgimento dei
Il tempo risparmiato nelle varie fasi dalla strategia “opposto” può
test, era facilmente visibile la differenza di coordinazione nel-
essere dovuto a:
l’effettuare un’azione che aveva lo stesso scopo (presa alta a
• nella prima fase alla mancanza “dell’incrocio” nella corsa per preparare il successivo salto;
• nel tempo d’appoggio ad i valori angolari più alti alla caviglia nella fase di caricamento del salto (riportati in seguito);
• nella fase di salita verso l’altezza massima può essere dovuto sia ad un’altezza
minore da raggiungere, ma anche ad
una traiettoria della parabola più diretta verso l’alto (vedi fig. 7-8);
• la fase di ricaduta non vede differenze
tra le due strategie, ma mette in evidenza che alla fine del gesto persiste una
differenza del 9%.
La differenza di tempo più importante è
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recuperare) ma diverso piede di stacco. Quando i portieri dove-
- Allard, F., 1980: Cognition, expert performance and sport;
vano staccare con il piede omologo riuscivano a trovare la giu-
- Cacciatori, M., 2004: Il portiere moderno, Librati;
sta coordinazione subito, mentre quando lo stacco doveva es-
- Dember, W. N., 1960: The psycology of perception, New York,
sere effettuato con il piede opposto, il movimento era incerto
ed a volte è stata necessaria una ripetizione della prova.
2. Per quello che concerne la base della parabola, i risultati mettono
in evidenza che i valori maggiori erano ancora per la strategia
Henry Hoit & Co.;
- Earhard, B.&R. Fullerton, 1969: How much does repetition facilitate perception, Journal of Experimental Psycology, 81 (1), 101108;
“omologo”, probabilmente per una parabola più grande: interes-
- Ocana, F. G., 2002: Il portiere, Calzetti e Mariucci;
sante notare la forma della parabola, che nella strategia “oppo-
- Rapaccioli, C., 2003: Capacità coordinative, approccio e impo-
sto” è più schiacciata rispetto all’altra che rimane più ampia.
3. Il tempo impiegato per questo gesto tecnico è sempre minore
stazione per le palle alte. Teoria e didattica per l’insegnamento
dell’uscita del portiere su palla alta;
con la strategia “opposto”, non tanto per i valori riportati nel-
- Salmela, J.H., Partington, J.T., Orlick, T. (ed.): New paths of
la fase di volo, bensì per quelli della fase preparatoria: già il pri-
sport rearing and excellence (pp. 22-26). Ottawa: Coaching As-
mo passo verso all’indietro ha una prestazione migliore del 9%
sociation of Canada.
e questo andamento si mantiene poi per tutto l’arco del gesto
tecnico.
Conclusioni
Possiamo concludere che quando ci sia tempo e spazio per l’elevazione (come un cross lungo e lento sul “secondo palo”) è consigliabile saltare con il piede omologo alla direzione della palla,
che consente di raggiungere una maggiore altezza; se però questo cross, a scavalcare il portiere, dovesse assumere una traiettoria con velocità maggiore con un’altezza minore si può pensare di
utilizzare la strategia di salto con il piede opposto alla direzione
della palla.
Ad oggi la strategia di salto con il piede opposto alla provenienza della palla non ha grande diffusione nelle sedute di allenamento, quindi se allenata con esercizi specifici si può pensare di
ottenere risultati migliori soprattutto per le altezze massime.
Tenendo in considerazione che il calcio di oggi va verso un aumento della velocità di gioco, i palloni sono sempre più leggeri e
gli attaccanti sempre più alti forse si può pensare di aumentare la
velocità di alcuni gesti tecnici dei portieri di calcio.
Bibliografia
- Allard, F., Graham, S. & Paarsalu, M. E., 1980: Perception in
Sport: Baketball. Journal of Sport Psycology, 2, 14-21;
- Allard, F., 1980, 1981: Perception and sport skill. Coaching
Science Uptate, 52-55;
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