Monoclonal Mouse

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Transcript Monoclonal Mouse

FLEX
Monoclonal Mouse
Anti-Human CD2
Clone AB75
Ready-to-Use
(Dako Autostainer/Autostainer Plus)
Codice IS651
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
FLEX Monoclonal Mouse Anti-Human CD2, Clone AB75, Ready-to-Use (Dako Autostainer/Autostainer Plus), è
destinato all’utilizzo in immunoistochimica congiuntamente a strumenti Dako Autostainer/Autostainer Plus.
L’anticorpo marca i linfociti T normali e i neoplasmi relativi e può essere impiegato per l’identificazione del linfoma
dei precursori dei linfociti T (1), del linfoma dei linfociti T periferici (2) e del linfoma anaplastico a cellule grandi (3).
L’interpretazione clinica di un’eventuale colorazione o della sua assenza deve essere integrata mediante studi
morfologici avvalendosi di controlli adeguati e deve essere valutata nell’ambito dell’anamnesi del paziente e di altri
test diagnostici da parte di un patologo qualificato.
Sinonimi per
l’antigene
Antigene T11, LFA-2 (antigene-2 associato alla funzione dei leucociti) (4, 5).
Cenni
e spiegazioni
La molecola CD2 è una glicoproteina transmembrana da 50-55 kDa espressa nella maggior parte di timociti e
virtualmente in tutti i linfociti T periferici (4, 5). Sulla molecola CD2 umana sono stati definiti tre gruppi di epitopi
importanti dal punto di vista funzionale, denominati T111, T112 e T113 (CD2R). Le funzioni della molecola CD2 sono
due: adesione e attivazione. La CD2 si lega al proprio controrecettore CD58 (LFA-3), un membro della superfamiglia
del gene Ig. Il legame del CD2 all’LFA-3 attiva i linfociti T e può anche fare da mediatore nell’adesione timocitaepitelio del timo. Tra gli antigenti presenti solo sui ceppi cellulari, il CD2 è uno dei primi a comparire durante la
differenziazione dei linfociti T. L’antigene CD2 è presente su tutte le cellule T ed è utile per l’identificazione di
praticamente tutti i linfociti T normali. È espresso nella maggior parte dei precursori dei linfomi e delle leucemie posttimici e, solitamente, non è espresso dalle neoplasie dei linfociti B. In alcune popolazioni di linfociti T neoplastici,
soprattutto nei linfomi a cellule T periferiche, può verificarsi una delezione aberrante dell’antigene CD2. È stato
dimostrato che gli anticorpi anti-CD2 marcano i timociti (95%), i linfociti T maturi periferici (quasi tutti), le cellule NK
(80-90%) e i linfociti B timici (50%) (4).
Fare riferimento alle General Instructions for Immunohistochemical Staining della Dako o alle istruzioni sul sistema di
rilevazione per le procedure IHC per: 1) Principio della procedura, 2) Materiali necessari ma non forniti,
3) Conservazione, 4) Preparazione dei campioni, 5) Procedura per la colorazione, 6) Controllo della qualità,
7) Risoluzione dei problemi, 8) Interpretazione della colorazione, 9) Limiti generali.
Reagente fornito
Anticorpo di topo monoclonale pronto per l’uso fornito in forma liquida in un tampone contenente la proteina
stabilizzante e 0,015 mol/L sodio azide.
Clone: AB75. Isotipo: IgG1, kappa.
Immunogeno
Proteina di fusione recombinante corrispondente al dominio esterno della molecola CD2.
Specificità
L’anticorpo marca il CD2 umano negli esperimenti di Western blot di lisato MOLT-4.
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), una sostanza chimica fortemente tossica in forma pura. Sebbene
non sia classificato come prodotto pericoloso, la sodio azide alle concentrazioni indicate può reagire con il rame e
il piombo delle tubature formando azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento, sciacquare le
tubature con abbondante acqua per prevenire l’eventuale accumulo di azide metallica.
3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica.
4. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, per evitare il contatto con gli occhi e la pelle.
5. Smaltire la soluzione inutilizzata nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali in materia.
Conservazione
(118749-001)
Conservare a 2–8 °C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in
condizioni diverse da quelle specificate, le loro condizioni dovranno essere verificate dall’utente. Non sono stati
osservati segni evidenti che suggeriscano l’instabilità di questo prodotto, pertanto è opportuno analizzare un
controllo positivo e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti. Qualora si ottenga una colorazione
imprevista, che non sia cioè giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta ad un
probabile problema dell’anticorpo, contattare l’Assistenza Tecnica di Dako.
IS651/IT/SSM/07.04.08 p. 1/3
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Specimen preparation
(Allestimento tessuto)
compresi i materiali
necessari ma non
forniti
L’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina. I campioni di
tessuto devono essere tagliati in sezioni di approssimativamente 4 µm.
È necessario pretrattare con smascheramento termoindotto dell’epitopo (HIER, Heat-Induced Epitope Retrieval). Si
ottengono ottimi risultati pretrattando i tessuti con EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (10x), (Dako
Autostainer/Autostainer Plus) (Codice K8012/K8014).
Sezioni deparaffinate: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto deparaffinate fissate in formalina, incluse in
paraffina, utilizzando Dako PT Link (Codice PT100/PT101). Per i dettagli, vedere la Guida Utente PT Link.
Attenersi alla procedura di pretrattamento delineata nel foglietto illustrativo di EnVision FLEX Target Retrieval
Solution, High pH (10x), (Dako Autostainer/Autostainer Plus) (Codice K8012/K8014). Per PT Link, bisogna attenersi
ai seguenti parametri: Temperatura di preriscaldamento: 65 °C, temperatura e tempo di recupero dell’epitopo: 97 °C
per 20 (±1) minuti; lasciare raffreddare a 65 °C. Rimuovere ogni rack per vetrini Autostainer con i vetrini dal serbatoio
PT Link e immergere immediatamente i vetrini in un vaso/serbatoio (ad es., PT Link Rinse Station, Codice PT109)
contenente EnVision FLEX Wash Buffer (10x) diluito, a temperatura ambiente, (Dako Autostainer/Autostainer Plus)
(Codice K8012). Lasciare i vetrini nel Wash Buffer per 1–5 minuti.
Sezioni incluse in paraffina: come preparazione alternativa del campione, è possibile effettuare sia la
deparaffinazione che il recupero dell’epitopo in PT Link utilizzando una procedura modificata. Per le istruzioni, fare
riferimento alla Guida Utente PT Link. Una volta completata la procedura di colorazione, le sezioni devono essere
disidratate, diafanizzate e montate utilizzando un mezzo di montaggio permanente.
Evitare che le sezioni di tessuto si secchino durante il trattamento o nella successiva fase di colorazione
immunoistochimica. Affinché le sezioni di tessuto aderiscano perfettamente ai vetrini, si consiglia di utilizzare Dako
Silanized Slides (codice S3003).
Procedura per la
colorazione compresi
i materiali necessari
ma non forniti
Il sistema di visualizzazione consigliato è EnVision FLEX, High pH, (Dako Autostainer/Autostainer Plus) (codice
K8012). I cicli di colorazione e i tempi di incubazione sono preimpostati nel software di Dako Autostainer/Autostainer
Plus con i seguenti protocolli:
Protocollo modello: FLEXRTU2 (200 µL volume da dispensare) o FLEXRTU3 (300 µL volume da dispensare)
Autoprogram: CD2 (senza colorazione di contrasto) o CD2H (con colorazione di contrasto)
La fase Extra deve essere impostata su “tampone di lavaggio” nei cicli di colorazione con ≤10 vetrini. La fase Extra
deve essere impostata su “none” per cicli di colorazione con più di 10 vetrini. Ciò garantisce dei tempi di lavaggio
confrontabili.
Tutte le fasi di incubazione devono svolgersi a temperatura ambiente. Per dettagli, fare riferimento al manuale
dell'operatore relativo allo strumento dedicato. Se i protocolli non sono disponibili sullo strumento Dako Autostainer
utilizzato, rivolgersi all'Assistenza Tecnica Dako.
Le condizioni ottimali possono variare a seconda del tipo di campione e del metodo di preparazione adottato,
pertanto dovranno essere definite autonomamente da ogni laboratorio. Se il patologo che effettua la valutazione
desidera una diversa intensità di colorazione, è possibile contattare un Esperto delle Applicazioni/Esperto dei Servizi
Tecnici di Dako per ricevere informazioni su come riprogrammare il protocollo. Verificare che l’esecuzione del
protocollo ritoccato sia ancora valida valutando che lo schema di colorazione sia identico allo schema di colorazione
descritto in “Caratteristiche prestazionali”.
Si consiglia la colorazione di contrasto in ematossilina utilizzando EnVision FLEX Hematoxylin (Dako
Autostainer/Autostainer Plus) (Codice K8018). Si consiglia di usare un mezzo di montaggio permanente e non
acquoso.
I controlli positivi e negativi devono essere analizzati contemporaneamente utilizzando lo stesso protocollo dei
campioni dei pazienti. Il tessuto di controllo positivo deve comprendere cellule di tonsille e le cellule/strutture devono
evidenziare gli schemi di reazione descritti per il tessuto in questione in “Caratteristiche prestazionali” in tutti i
campioni positivi. Il controllo negativo consigliato è FLEX Negative Control, Mouse (Dako Autostainer/Autostainer
Plus) (Codice IS750).
Interpretazione
dei risultati della
colorazione
Nelle cellule marcate dall’anticorpo è visibile una colorazione a livello del citoplasma e della membrana.
Caratteristiche
prestazionali
Tessuti normali: Nelle tonsille, i linfociti T isolati nei centri germinali mostrano una reazione di colorazione forte,
mentre i linfociti T nelle zone T mostrano una reazione di colorazione da moderata a forte.
Tessuti patologici: In uno studio di 75 pazienti pediatrici, l’anticorpo ha marcato 24/58 linfomi anaplastici a grandi
cellule (2). In un altro studio, sono risultati positivi al CD2 92/136 di linfomi dei linfociti T periferici non specificati e 7/8
di linfomi dei precursori dei linfociti T (1).
Bibliografia
(118749-001)
1.
Hyjek E, Chadburn A, Liu YF, Cesarman E et al. BCL-6 protein is expressed in precursor T-cell lymphoblastic
lymphoma and in prenatal and postnatal thymus. Blood 2001;97:270-76.
2.
Went P, Agostinelli C, Gallaminni A, Piccaluga PP et al. Marker expression in peripheral T-cell lymphoma:
A proposed clinical-pathological prognostic score. J Clin Oncol 2006;24:2472-79.
3.
D’Amore SEG, Menin A, Bonoldi E, Bevilacqua P et al. Anaplastic large cell lymphomas: A study of 75 pediatric
patients. Pediatr Devl Pathol 2007;10:181-91.
4.
Leong AS-Y, Cooper K and Leong FJW-M. CD2. Manual of diagnostic antibodies for immunohistology. London:
Greenwich Medical Media; 2003. p. 61-62
5.
Moingeon P, Chang HC, Sayre PH, Clayton LK et al. The structural biology of CD2. Immunol Rev 1989;111:111-44.
IS651/IT/SSM/07.04.08 p. 2/3
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Spiegazione dei simboli
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Data di scadenza
Dispositivo medico diagnostico
in vitro
Contiene materiale
per <n> test
Produttore
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per l’uso
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