Demo crazia e forconi

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Transcript Demo crazia e forconi

Walt Disney a cinquant’anni dalla
morte. Ricco di inventiva, amava i treni
e gli animali ma, come racconta
un graphic novel, era il fratello a tenere
in piedi i conti
Pallavicini P. 12-13
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
l
€1,40
Anno 93 n. 323
Giovedì, 15 Dicembre 2016
unita.tv
I bambini perduti di Aleppo
l L’Unicef: nella città siriana è in atto un genocidio, fra i piccoli già 50mila vittime del conflitto
l Tregua fallita, civili sotto le bombe, bloccati mentre fuggivano. Serve corridoio umanitario P. 8-9
Trump, la realtà
peggio dell’incubo
L
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Enrico Deaglio
a prima, sgradevole,
sensazione è che tutte le
componenti di questa
storia insieme marcino,
velocemente, verso il
disastro. La seconda,
ancora più pericolosa, è che nessuno
sappia metterci mano. E la terza,
infine, è che la realtà di quanto è
successo stia, altrettanto rapidamente,
modificandosi sotto i nostri occhi.
Stiamo parlando della situazione
americana a 36 giorni dallo choc
dell’elezione a presidente di Donald
Trump. Nel corso di quattro settimane
si è scoperto: che la sua campagna
elettorale (ieri definita «assurda», oggi
«formidabile») è stata forgiata da tale
Stephen Bannon, un personaggio
paragonato ad un Goebbels
americano, stratega della
disinformazione e cultore della
supremazia bianca, che diventerà
capo dello staff alla Casa Bianca. Che
ministri della giustizia, dell’interno,
dell’edilizia popolare, dell’ambiente,
del lavoro diventeranno persone note
essenzialmente per il loro razzismo, il
loro apprezzamento per le maniere
forti, la loro avversione alle teorie del
riscaldamento globale e naturalmente - nemici dei sindacati e
dell’aumento del salario base.
Insomma, si è subito scoperto che
Trump non ha alcuna intenzione di
ammorbidire le posizioni espresse in
campagna elettorale. Più dirompenti
ancora, le posizioni del neo eletto in
politica internazionale; Trump ha già
fatto la voce grossa con la Cina,
minacciando tariffe e dazi e il
«superamento» di una diplomazia che
dura dai tempi di Nixon e Kissinger e
la favorisce rispetto a Taiwan; ha
accolto a braccia aperte il nazionalista
inglese Farage, dimostrando quello
che pensa dell’Europa, ha ottimi
rapporti (anche di affari) con il
presidente turco Erdogan, minaccia
ogni giorno il Messico, promette di
cancellare l’accordo sul nucleare con
l’Iran e ostenta un assoluto
disinteresse per la sorte del «ghetto di
Aleppo», oggetto di bombardamenti e
di uccisioni in massa da parte delle
forze congiunte Assad-Putin.
Per quello che riguarda la
«questione Russia», la situazione è
surreale. In un mese si è passati da
una generica accusa a Trump di
essere un filo Putin, a rivelazioni
sempre più circostanziate sul ruolo
che la Russia ha avuto nel
«manipolare» le elezioni, soprattutto
attraverso l’hackeraggio delle mail del
Partito Democratico e il loro uso
(«sapiente»), nel dosare il loro rilascio,
condizionare così i media e creare
quello che poi si è scoperto essere
stato un decisivo spostamento di voti
contro Hillary Clinton.
Segue a Pag. 11
Contro la caccia
alle streghe
Democrazia
Andrea Di Consoli
e forconi
Abitudini italiane. Dentro Palazzo Madama, i senatori votavano la fiducia al governo Gentiloni (169 Sì, 99 contrari). Fuori, gli agitatori del movimento dei Forconi
facevano prove di regime, “arrestando” l’ex deputato Osvaldo Napoli, reo di passare lì per caso. Con loro, in questi giorni, molto attivi leghisti e grillini. FOTO: ANSA
Pd verso il congresso, entro giugno le elezioni
Staino
A Gentiloni la fiducia
del Senato: senza i voti di
Verdini, ma con due ex Sel
«Probabilmente a giugno» così il vicesegretario del Pd Guerini indica la da-
ta delle possibili elezioni anticipate a
cui i dem arriveranno dopo il congresso in primavera su cui dovrà esprimersi l’assemblea nazionale di
domenica.
Fusani, Lombardo e Zegarelli
P. 2-3
È FINITO IL VENTENNIO MAGGIORITARIO?
IL LIBRO
Occhetto:
alla sinistra
non può
bastare la
protesta Fotia P. 6
L’INTERVISTA
Calise: Per il
Pd i 13 milioni
di Sì sono
un capitale
enorme Cundari P. 6
L
e lacrime di Debora
Serracchiani, gli insulti e le
offese su internet, l’orribile
arresto simulato di Osvaldo
Napoli, i dossier, le delegittimazioni, il
vomito dei “leoni da tastiera” su Maria
Elena Boschi, i ricatti, le minacce, le
isterie su Valeria Fedeli: c’è un limite a
tutto, anche alla libera manifestazione
delle rabbie e degli umori. La
democrazia non può essere un
vespasiano, una paranza punitiva o
una sputacchiera. Altrimenti il rischio
è enorme: anzitutto la sottrazione allo
spazio pubblico di un sempre crescente
numero di persone, soprattutto quelle
che non hanno peli sullo stomaco, bava
alla bocca e facce di bronzo.
In giro c’è un brutto clima, l’aria è
mefitica. Eppure avversari e
pretendenti avrebbero la possibilità di
confrontarsi civilmente e serenamente
in attesa dei responsi popolari, com’è
avvenuto con il recente referendum.
Ma evidentemente non basta, non
basta più: ormai si vuole lo scalpo, la
demolizione delle storie e delle
carriere, la punizione, la vendetta, il
pubblico “rogo”. In queste condizioni
fare politica diventa un martirio
inutile, un folle karakiri.
Segue a pag. 3
LA LETTERA
Adesso ci siamo
anche noi
C
aro Sergio, non sono mai
stata iscritta a nessun
partito (sono oltre i 60
anni), ma ora sento impellente
l’esigenza di dimostrare la mia
solidarietà a Renzi (e il mio
disprezzo per Bersani e D’Alema)
e ritengo che prendere la tessera
del Pd, in questo particolare
momento, sia un modo efficace
per dire a tutta la maggioranza del
partito: ci siamo anche noi e vi
sosterremo! Un caro saluto a te
Sergio e complimenti per il bel
lavoro che stai facendo a l’Unità.
Ps. mi rallegra il fatto che
anche mia figlia 25enne abbia
deciso di tesserarsi con me!!!
Viviana
Contratti d’aiuto
alla ripresa
AlessandroGenovesi
P. 11
L’assalto di Vivendi a Mediaset Berlusconi per resistere cerca l’aiuto dei magistrati: aperta un’inchiesta Ventimiglia P. 7