La riconquista

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Transcript La riconquista

Il mercato del libro si affida ai “piccoli”,
intesi come bambini/ragazzi ed editori
indipendenti. E nell’identikit del lettore
si scopre che valgono ancora i consigli
dei giornali più dei social Boldrini P. 12
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
l
€1,40
Anno 93 n. 317
Giovedì, 8 Dicembre 2016
unita.tv
«O tutti insieme o si vota»
l Renzi, dimissioni con rilancio: «Governo di responsabilità, altrimenti alle urne dopo la Consulta»
l Pd diviso sulla linea del segretario. Colle, via alle consultazioni. Grillo e Salvini soffiano sul fuoco P. 2-8
Meno tasse,
più diritti
Siria La bandiera di Assad ad Aleppo, appello per la tregua P. 10
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M
Il partito
ricominci da noi
Andrea Romano
Alessio Ciampini
ille giorni di
Matteo Renzi a
Palazzo Chigi,
mille giorni di
governo a guida
Pd. Ieri si è
chiusa una fase non breve della
nostra vita nazionale e politica alla
quale dobbiamo guardare - prima
che domani se ne apra un’altra dagli
esiti del tutto incerti - con l’orgoglio
di un partito che ha voluto e saputo
imprimere il proprio segno sull’Italia.
«Lasciamo un Paese con meno tasse
e più diritti», ha affermato tra l’altro
Renzi ieri alla Direzione del Pd prima
di consegnare le proprie dimissioni al
Presidente della Repubblica. Non era
scontato che accadesse: il governo
Renzi è nato ed ha lavorato,
ricordiamolo ancora una volta,
all’interno dei limiti imposti da una
legislatura che si era aperta senza un
chiaro vincitore e da una
maggioranza che è sempre rimasta di
forma e sostanza coalizionale.
Eppure si è voluto, innanzitutto da
parte del Pd, seguire una direzione
che guardasse alle principali
debolezze della nostra comunità. In
primo luogo la fragilità provocata da
una crisi economica di inaudita
gravità, che aveva stroncato i nostri
indici occupazionali e di produttività
e tolto ossigeno a consumatori e
imprese. E accanto a quella, la storica
debolezza che l’Italia esibisce nel
campo dei diritti civili e nella
protezione dei più deboli. Su questi
due binari Renzi e la sua squadra di
governo hanno lavorato tenendo
insieme riforme economiche e
riforme civili, secondo uno spartito
che può rappresentare una traccia
fondamentale anche per il futuro che
attende il Partito democratico
nell’incerta e nuova stagione. Perché
un grande partito di sinistra che
sceglie di governare abbassando la
pressione fiscale - sul lavoro e sulla
produzione - rappresenta una novità
per la nostra tradizione politica che
sarebbe bene non disperdere tanto
facilmente, considerando che la
malattia italiana continua ad essere
anche quella di un eccessivo livello di
tassazione. Così come dovremmo
tenerci stretta quell’attenzione ai
nuovi diritti e alle nuove tutele (sulle
coppie di fatto e sulle famiglie con
disabili, tra l’altro) che ha permesso
al nostro Paese di iniziare a colmare
una distanza dall’Europa che si era
fatta imbarazzante. Mentre da oggi la
parola passa ai partiti e alla regia del
Quirinale, c’è un lavoro che dovremo
proseguire e completare per rendere
l’Italia una nazione più giusta e
competitiva. E da qui, e dunque dalle
cose fatte e dalla direzione che
abbiamo seguito, il Pd dovrà
ripartire.
o, io non mi arrendo. Lo
dico oggi con la certezza
che tante cose dovranno
ancora essere dette, scritte e
fatte. Lo dico oggi di fronte ad una
sconfitta, convinto che le battaglie
sono giuste anche se si perdono. Lo
dico oggi per rispetto verso tutte
quelle persone che si sono mobilitate
e hanno fatto questo pezzo di strada
insieme a noi e oggi sono
preoccupate, arrabbiate, confuse.
Per non arrenderci dobbiamo però
anche interrogarci su cosa non ha
funzionato. Il risultato è stato
inequivocabile nei numeri, lo è meno
nelle valutazioni che stanno dietro a
quei numeri.
Faccio un passo indietro. Io, con
altre persone, ho deciso di
intraprendere, ormai molti mesi fa,
l’avventura del referendum.
Segue a pag. 11
N
Una manovra
omogenea
La riconquista
Marco Leonardi
L’
L’avanzata sostenuta da Putin. Un militare delle forze leali al presidente siriano pianta la bandiera su un cumulo di macerie della città patrimonio
dell’Unesco. Migliaia di civili in trappola, la Casa Bianca accusa Mosca di bloccare gli aiuti. FOTO: ANSA
Staino
opposizione dice di non
voler votare una legge di
bilancio piena di
“mance”.
Segue a pag. 8
«Riunisco la sinistra»: la mossa Pisapia
spiazza Fassina, Vendola e Bersani
L’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia lancia il progetto di un «Campo
progressista», che alle prossime elezioni sappia riunire le forze a sinistra del
Pd per costruire con quest’ultimo una
nuova alleanza di governo. Sel e SI alzano un muro, gelo dai bersaniani, il
sindaco Sala rilancia il modello Milano. P. 5
L’INTERVISTA
La direzione
di Giuliano
Emanuele Macaluso
C
L’INTERVISTA
Ferrara:
«Perché non si
può votare?»
Zedda: «Bene
Giuliano,
bisogna unire»
L’ex direttore del Foglio:
sarebbe assurdo non
andare alle urne. Cundari P. 4
Il sindaco di Cagliari (Sel):
così il Pd può
cambiare rotta. Comaschi P. 5
onosco bene Giuliano, e so che è
una persona coerente con le sue
idee, in rapporto alle situazioni
che il contesto politico propone. Pisapia
ha fatto bene il sindaco di Milano, con
una coalizione di centrosinistra che,
non solo lui, aveva chiamato
“arancione”. Quando è scaduto il suo
mandato ha detto che non si sarebbe
ricandidato e successivamente, quando
Sala ha vinto le primarie, battendo di
misura la vice sindaco Balzani, che
Pisapia sosteneva, ha subito detto che
avrebbe appoggiato Sala e lo ha fatto
con determinazione.
Segue a pag. 3
Radar Intervista a Carlos Ruiz Zafòn, lo scrittore catalano secondo solo a Cervantes per copie vendute Calcagno P. 13