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Martedì 6 dicembre 2016
ORE 17 - SALA CONSILIARE - TORRE DE’ PICENARDI (CR)
Presentazione e inaugurazione della mostra
“Di viaggi e altri luoghi”
personale di roberto bedani
curata da tiziana cordani
7/9/10/12/13 dicembre ore 16/18.30
8/11 dicembre 10/12 – 16/18.30.
Racconti oppure impressioni o magari emozioni od ancora piccole poesie sottratte alla realtà e dislocate entro spazi e
tempi che ne sfuggono, spazi di sogno o di incubo, spazi che non stanno fuori ma dentro, dentro la mente, dentro il
cuore, racconti che parlano di viaggi, immaginati, intuiti, raramente di cose descritte piuttosto di cose interpretate, scomposte e ricomposte nel colore e nella luce. Si potrebbe allora cercare la parola se questa non fosse del tutto inutile, sostituita dal segno, dalla grafia secca, schematizzata, geometrica, ma di una geometria tutta sua, sbilenca, affannata, fragile,
scheggiata, spezzata in rivoli, in sfaccettate scheggiature da pietra preziosa e, come questa, tutta lampi di colore, sfumature delicate, colature e grumi di pittura che cantano e scrivono figure e cose e luoghi, interpretandoli e filtrandoli attraverso questa lettura sofferta, partecipe e teneramente ironica. Sono quadri di atmosfera, quelli che compongono l’ultima
produzione di Roberto Bedani, pittore cremonese la cui operosa e meditata fatica dà ora frutti di maturata e complessa
scrittura. Appare ormai sempre più chiaramente una lettura diretta e coraggiosa della realtà urbana con le sue solitudini
metropolitane, i suoi spazi fitti di edifici apparentemente deserti, i suoi viaggiatori solitari che attendono treni che paiono
provenire da spazi siderali, diretti peraltro verso ignote e lontanissime mete. Questo spaesamento, questa atmosfera
ovattata e nebulosa da racconto di fantascienza, questo mondo che pencola sull’orlo dell’abisso entra ora nell’immaginario di cui la pittura di Bedani nutre la sua ricerca, una ricerca che si trasforma agevolmente, con scandita abilità, in racconto onirico e surreale. Le pencolanti costruzioni, le terre ribaltate e ferite delle discariche, le cattedrali che si frangono goticamente in mille rivoli di luce, sfrangiate e corrose da pennellate fitte e quasi iridescenti di materia, ora si affiancano alle
fragili figure che portano come orpelli le insegne del loro fare, inutili baluardi al nulla che le corrode, ironici e pur trepidi
accenti di una universale limitatezza che la pittura ora accarezza ora punge e scava, talvolta consolante, sempre partecipe.
info 3495620875 - www.prolocotorredepicenardi.it