Transcript Referendum, dal fronte del No solo fango

CORRIERE CANADESE • LUNEDI 21 NOVEMBRE 2016
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PRIMO PIANO
LA RIFORMA
Referendum, dal fronte del No solo fango
IL DIBATTITO
TORONTO - Prosegue il dibatto sul referendum costituzionale del 4 dicembre. Anche in
Canada, dopo la presentazione
delle ragioni del fronte del Sì e
del No, gli italocanadesi continuano a discutere in vista del
voto. Di seguito pubblichiamo
la seconda parte di un articolo
di Odoardo Di Santo.
ODOARDO
DI SANTO
TORONTO - La strategia del fronte del No ha ormai abbandonato il
dibattito sui meriti della riforma
o la spiegazione sul perché ci si
debba opporre. Invece di discutere del contenuto della riforma esponendo le ragioni per cui sono
contro, i fautori del No trovano
tutte le scuse anche le più assurde
e ridicole per demonizzare chi sostiene la riforma di cui essi stessi
hanno parlato anzi chiacchierato
sin dal 1983. Può una persona normale immaginare un paese come
il Canada che impiega 33 anni per
fare una riforma? Tutti ricordiamo che nel 1982 Il primo Ministro
Pierre Elliott Trudeau rimpatriò
la Costituzione e successivamente fece approvare la Charter of Ri-
ghts. Il dibattito fu civile. La maggioranza prevalse come dovrebbe
avvenire in un paese democratico.
Le riforme proposte dal primo ministro Mulroney furono discusse,
dibattute vigorosamente ma civilmente. I canadesi la rigettarono.
Ci sono in Italia giornali che attaccano brutalmente chi sostiene
una posizione diversa dalla loro.
Vittima primaria il primo ministro Renzi, secondo noi perché ha
carisma e perché decide, un vocabolo sconosciuto alla vecchia nomenclatura. Tutti i cavilli fanno
brodo.
In questi giorni il primo ministro Renzi è stato attaccato per aver commesso il reato di aver inviato una lettera agli italiani all’e-
stero (che è apparsa sulle pagine
del Corriere). Ogni persona con
mente sana si rende conto che in
una campagna elettorale si fa propaganda per il proprio partito o
per la propria parte. Avviene in
tutti paesi democratici.
Il primo ministro ha tutti i diritti di chiedere l’appoggio della
sua riforma. Gli oppositori hanno
lo stesso diritto e possono inviare
la loro lettera. Sta a noi decidere
come votare. Per non menzionare
la malcelata tendenza dei “sapienti” giornali italiani che sotto sotto
vogliono far capire che noi italiani
all’estero siamo degli sprovveduti e ci facciamo facilmente convincere da una lettera del primo ministro Renzi.
Non dico ciò con risentimento
perché gli italiani all’estero non
hanno bisogno di difendersi. Si
sono fatti onore in tutti continenti e non hanno bisogno né dell’approvazione né della commiserazione dei soloni italiani.
L’armata Brancaleone del NO
non discute dei pro e i contro della riforma. Getta fango. Ultimo
bersaglio siamo proprio noi, cioè
gli italiani residenti all’estero.
Per incredibile che sia, siamo
proprio noi a minacciare la sconfitta dei fautori del NO. Come?
Con i brogli. Saremmo corrotti
nelle mani delle cosche,pronti a
imbrogliare. Leggere per credere.
Il Fatto Quotidiano, un giornalucolo che vivacchia sostenendo
spesso le cause del Partito 5 stelle di Grillo, mercoledì aveva questo titolo su tutta la prima pagina:
“Il voto degli italiani all’estero vale un caffè. Come i clan e i partiti
si imboscano le schede elettorali”.
L’articolo a prova della sua
scoperta, cita un tale di Colonia
in Germania che sa di tre quattro clan che chiedono alla gente le schede elettorali. Per cosa?
In cambio di un caffè. Addirittura l’articolista sa di un siciliano di
Bruxelles che dice ai suoi galoppini di andare a fare volantinaggio e
di prendere le buste dalle buche
delle lettere.
Noi che viviamo in Canada ed
abbiamo avuto la possibilità di votare non lo sappiamo ma secondo
il Fatto Quotidiano siamo parte di
una congiura e parte di un sistema
di corruzione.
Forse non ce ne siamo accorti
ma furtivamente i sostenitori del
Sì vanno in giro per le case a rovistare le cassette della posta per
sottrarre le buste del referendum.
In tutta Toronto e solo nelle case
degli italo-canadesi che hanno diritto a votare.
Gli altri italo-canadesi non li disturbano. Forse è ora di mettere i
lucchetti alle cassette della posta.
Pensiamoci.
Noi saremmo corrotti e complici dei clan qualunque cosa questo
significhi. L’Italia invece, è un paese innocente dove la corruzione
è sconosciuta.
Peccato che la predica ci venga dagli stessi giornali italiani d’Italia che tutti i giorni e dico tutti
i giorni senza discriminazione riportano i fasti meravigliosi della
corruzione in Italia di cui tutte le
categorie vantano brillanti record.
Il Fatto Quotidiano, nel mentre
ci accusa di supposti brogli, senza battere ciglio sulla stessa pagina, riporta la esaltante notizia della magistratura italiana che sta indagando il Partito Cinque Stelle
che in Sicilia in occasione delle elezioni amministrative del 2012 a
Palermo ha presentato i canditati
con 2000 firme false, un lavoretto
che come risulta dalle e-mail sequestrate dalla magistratura, gli
attivisti descrivevano con ammirazione come “estenuante lavoro”
Evviva la faccia dell’onestà.
ENGLISH VERSION
Mudslinging from the No front
Odoardo Di Santo
TORONTO - The Strategy of the NO contingent
has abandoned debating the merits of the reform, or explaining why they are opposing it. Instead, they have focused on the wildest and most
ridiculous excuses to demonize supporters of a
reform they themselves have been chatting up
since 1983.
Can a normal person imagine a country like
Canada taking 33 years to pass a Bill? People will
remember when prime minister Pierre Elliott
Trudeau patriated the Constitution; how he subsequently pushed through the Charter of Rights.
It was a civil discussion. The majority prevailed,
as one would expect in a democratic country.
His successor, Prime minister Mulroney’s proposed further reforms. They were discussed, vigorously debated - in a civilized manner. Canadians rejected them. In Italy things differ.
Some newspapers in Italy brutally attack
whomever holds a different opinion from their
own. Premier Renzi is a primary target, largely
because he is charismatic and a decision-maker –
a characteristic almost alien to the Old Establishment for whom any quibble qualifies as “action”.
Recently, that Press attacked Renzi for committing the crime of sending a letter to Italians
abroad. The letter was featured in the Corriere
Canadese. Anyone in his/her right mind understands that during a campaign you promote your
party or your side. That’s what happens in any
democratic country.
The prime minister has every right to seek
support for his initiative. Opponents have the
same right to send their own letter. It’s up to us to
decide how to vote.
“Smart” Italian newspapers are not subtle
in suggesting that we of the Diaspora are illequipped to judge effectively and are probably
easily swayed by a letter from prime minister
Renzi. Bah! I’m not saying this with resentment:
Italians abroad don’t need defending from them
They distinguished themselves in every continent and don’t need the approval, or the pity, of
those “wise” Italian Solons.
NO’s Brancaleone Army (“mercenaries”)
doesn’t discuss the pros and cons of the reform.
It smears and sullies everything in sight. Their
latest target? We, the Italians living beyond the
Peninsula.
It sounds incredible, and yet, it is indeed we
who are threatening to defeat the NO side. But
How? Vote rigging of course! We are depicted
as corrupt, controlled by criminal organizations,
ready to cheat at the snap of a finger. If you don’t
believe me, just read on.
Il Fatto Quotidiano, a newspaper that scrapes
a living often supporting issues advanced by
Grillo’s 5 Stelle Party, last Wednesday had this
headline on page one: “Italians Abroad Vote Is
Worth a Coffee. How clans and parties rig the
ballot”.
As proof, the article quoted a guy from Cologne, Germany, who claims to know three or
four families that go around asking people for
ballots. And in return? A coffee. The writer even
claims to know about a Sicilian from Bruxelles
who orders his minions to canvass residencies
and steal the envelopes with the ballots from
mailboxes.
We live in Canada. We have already had the
opportunity to vote in the past, but, according to
il Fatto Quotidiano, we are unaware that we are
part of a scheme, of a corrupt system. Perhaps we
were not looking, but sneaky YES supporters go
around neighborhoods rummaging through the
mail, searching for referendum ballots. This happens in all of Toronto, but only in houses where
Italian-Canadians with the right to vote live.
They don’t bother other Italian-Canadians. How
do they know who’s who? Let’s think about it maybe it is time to lock our mailboxes.
So, we are corrupt and in cahoots with clans,
whatever that means. Meanwhile, in Italy, innocence rules and there’s no trace of corruption.
It is a shame that this lecture comes from the
same Italian newspapers that every single day
(and I repeat, every single day), without bias,
write about the amazing golden age of corruption in Italy – a country that excels in every single
category of that activity.
Il Fatto Quotidiano, while blaming us for potential, alleged fraud, on that same page, without blinking an eye, reported that Italian judges are investigating the 5 Stelle Party for electoral fraud. In the 2012 elections in Palermo, 5 Stelle supported candidates with 2000 fake signatures. “A commendable job”, and “hard work”, as
described by Party activists, according to emails
now in the hands of the prosecuting Magistrates.
Such is the honesty of the NO side.
PIER PAOLO PANDOLFI
JOHN DICK
Princess Margaret Cancer Centre,
University Health Network. University of Toronto
Beth Israel Deaconess Medical Center/Harvard Medical School, Boston
THE PATH TOWARDS
NCER ERADICATION
NOVEMBER 29, 2016 // 6-8:15 PM // OISE AUDITORIUM
The Consulate General of Italy, the
Istituto Italiano di Cultura, the Emilio
Goggio Chair in Italian Studies,
University of Toronto, and ISSNAF
Ontario with the support of the Italian
Embassy in Canada, proudly present
Italy Inspires Canada featuring Dr.
Pier Paolo Pandolfi in conversation
with Dr. John Dick. Moderated by Dr.
Leonardo Salmena, they will discuss
the latest research and discoveries on
the battle against cancer.
Pier Paolo Pandolfi, Professor of Medicine and Pathology at Harvard
Medical School, holds the Reisman Endowed Chair of Medicine, is the Chief
of Division of Genetics at the Department of Medicine at Beth Israel
Deaconess Medical Center, and is the Director of the Cancer Center &
Cancer Research Institute at BIDMC. He has received numerous prestigious
awards. His work has been essential in elucidating the molecular
mechanisms and genetics underlying the pathogenesis of leukemias,
lymphomas and solid tumours.
John Dick, Senior Scientist at the Princess Margaret Cancer Centre, and
McEwen Centre for Regenerative Medicine, University Health Network.
Professor of Molecular Genetics, University of Toronto and Director of the
Cancer Stem Cell Program, Ontario Institute for Cancer Research. In
recognition of his contributions to the research on leukemic human stem
cells, he was elected as a Fellow of the American Association for Cancer
Research Academy in 2016.
Leonardo Salmena, Canada Research Chair, Signal Transduction and
Gene Regulation in Cancer. Assistant Professor, Department of
Pharmacology and Toxicology, University of Toronto. Affiliate Scientist,
Princess Margaret Cancer Centre.
This event is presented by:
Founded in November 2015, Italy Inspires Canada is a series of “Colloquia”,
two per year, to showcase Italy at the forefront of science, art and technology.
Consulate General of Italy
Toronto
NOVEMBER 29 | MEET AND GREET 6-6:45 PM | LECTURE FOLLOWED BY Q&A 7-8:15 PM
OISE AUDITORIUM | 252 BLOOR STREET WEST | FREE ADMISSION | LIMITED SEATING | REGISTER AT IICTORONTO.ESTERI.IT