Renzi dimissionario, la telefonata con Mattarella e

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Transcript Renzi dimissionario, la telefonata con Mattarella e

Renzi
dimissionario,
la
telefonata con Mattarella e
la road map per un nuovo
governo: nomi e ipotesi
Renzi dimissionario, la telefonata con Mattarella e la road
map per un nuovo governo: nomi e ipotesi
Fonte e Link:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/05/renzi-dimissionario
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Il presidente del Consiglio ha anticipato al capo dello Stato
il contenuto della conferenza stampa in cui ha annunciato il
proprio passo indietro. L’inquilino del Colle gli ha proposto
di verificare la possibilità di un governo-bis, ma ha ricevuto
il no netto del segretario del Pd. Assai probabili le
consultazioni con i partiti, due gli scenari in campo: un nome
che riesca a raccogliere una maggioranza per permettere
l’approvazione di una legge elettorale oppure un governo del
presidente
di F. Q. | 5 dicembre 2016
Un primo assaggio di quanto accadrà da domani in poi lo si è
avuto oggi. Subito dopo la chiusura delle urne e con i
risultati già netti. Il premier ha telefonato al capo dello
Stato e secondo i retroscena il contenuto della conversazione
è stato assai interessante: Renzi ha anticipato cosa avrebbe
detto di lì a poco in conferenza stampa, Mattarella ha
risposto con una proposta. Il capo dello Stato, che già da
domani alle 10 potrebbe ricevere il dimissionario presidente
del Consiglio, gli avrebbe ventilato l’ipotesi di inviare il
governo alle Camere, per verificare la possibilità di un bis.
Renzi è stato inamovibile: dimissioni irrevocabili, ma
garanzia solo ed esclusivamente per l’approvazione della legge
di stabilità. Da domani sarà dunque il presidente della
Repubblica, considerato anche dall’opposizione un garante
affidabile, a gestire la partita del ‘dopo’.
Per questo motivo stasera Mattarella avrà ascoltato con molto
interesse le dichiarazioni dei protagonisti di entrambi gli
schieramenti. A lui gli esponenti del centrodestra e i Cinque
stelle hanno già fatto pervenire via stampa l’auspicio di
elezioni anticipate, magari dopo un breve periodo per fare la
legge elettorale. Ma è ancora il Pd a detenere il gruppo
parlamentare più nutrito e resta dunque il Partito
democratico, di cui Renzi resta al momento segretario, lo
snodo decisivo. Stasera il leader Pd ha chiarito che davanti
ad un risultato così netto tocca ai capi dell’opposizione
“l’onere” di avanzare una proposta sulle modifiche all’
Italicum. Parole che suonano come una sfida, davanti
all’eterogeneità dei partiti di minoranza. Difficile comunque
che qualsiasi intervento sarà fatto prima di fine gennaio o
inizio febbraio, quando la Consulta si pronuncerà
sull’Italicum. Il capo dello Stato, d’altra parte, ha già
fatto trapelare nelle scorse settimane la sua contrarietà a
sciogliere le Camere, senza una legge elettorale omogenea per
Camera e Senato. Il primo problema che si pone, però, superato
lo scoglio della manovra, è quale governo possa traghettare il
Paese verso le elezioni, che a questo punto potrebbero
avvenire non alla scadenza della legislatura nel 2018, ma già
nella primavera 2017.
In tal senso, davanti all’inamovibilità di Renzi, Mattarella
non potrà che aprire le consultazioni con i gruppi
parlamentari ed individuare un presidente del Consiglio che
abbia la maggior condivisione possibile.
I nomi che girano sono sempre gli stessi delle scorse
settimane: si va dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan
(che farebbe anche da garante per i mercati e per il nodo
delle banche) a Dario Franceschini, figura più politica che ha
un nutrito drappello di parlamentari Pd. L’alternativa è un
governo ‘del presidente‘, guidato da una figura istituzionale
come il presidente del Senato Pietro Grasso.
Uno snodo importante per capire con quale proposta il Pd si
presenterà al Quirinale è la riunione della direzione del Pd,
convocata per martedì.
Sarà quello il momento per comprendere come cambieranno gli
equilibri interni dopo la sconfitta referendaria.
“La colpa è la sua”, diceva più di un dirigente stasera al
Nazareno. “Ora non potrà più decidere da solo”, è la tesi non
solo della minoranza Dem, che rivendica di aver rappresentato
con il No una quota di elettori Pd, ma anche degli esponenti
della maggioranza non di stretta fede renziana.
Stasera, secondo quanto si apprende, l’orientamento di Renzi
non sarebbe di lasciare la guida del partito. Anzi, i suoi già
spingono perché si ricandidi al congresso, che sarà convocato
forse nella direzione di martedì, per poi presentarsi alle
elezioni politiche. Ma le percentuali della sconfitta, che
registrerebbe picchi tra i giovani e al Sud, osserva più
d’uno, rovinano non poco anche l’appeal del leader, ormai ex
rottamatore.
IL NOSTRO COMMENTO: Lo avevamo già detto Noi che avrebbe perso
e di brutto: così è accaduto! Ora può andare a casa
definitivamente. L’ Italia è salva! Renzi ha chiuso con la
politica. Il suo amico JP Morgan dovrà trovarsi un altro
referente. I suoi amici di partito gli hanno reso la pariglia.
Caro Renzi, questa è la vita. Oggi a te domani a me. Ancora
non hai capito che il PD è pieno di correnti e correntine
molto vendicative. I tuoi nemici non sono nell’opposizione!
Stanno nel tuo partito! Aspettano, aspettano e quando
ritengono che sia il momento ti affondano. Ora si che puoi
andare a casa! Stai sereno! I migliori auguri di Buon Natale e
Fine Anno! Tutto sommato ci dispiace. Ma Noi ti avevamo
avvisato! Il prossimo Governo sarà quello formato dal
Movimento a 5 stelle! Vedrai!