Critiche lecite, ma stavolta davvero non era il caso

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TIFOSI DELUSI
Critiche lecite,
ma stavolta
davvero
non era il caso
» SASSARI
Piccolo campionario di cose e
cosette sentite al palazzetto o lette sui social nel dopo-Besiktas:
«Stipcevic non sa palleggiare».
«Gli italiani non danno nessun
apporto». «La prossima volta
non vengo neppure gratis». «Se i
programmi sono stati ridimensionati, la società dica chiaramente». «Siamo destinati a una
stagione mediocre». «Pasquini
non sa gestire i finali, perché tenere fuori Johnson Odom?» (era
infortunato, ndr).
La tripla di Weems a mezzo secondo dalla sirena è stata uno
schiaffo talmente forte da risvegliare il fantasma di Gigena, rin-
tanato negli anfratti della memoria dei tifosi più fedeli: in una situazione simile, con una tripla
sulla sirena, la Dinamo perse garal a Cremona nei playoff della
A2 del 2009, compromettendo la
volata verso la massima serie.
Una delusione letteralmente indimenticabile. E sin qui ci siamo. Le sconfitte fanno male al
fegato, quelle così "brutte" di
più, ma qualche volta innescano
dinamiche strane nella mente
dei tifosi. In questo caso, per fortuna, di una esigua minoranza.
La Dinamo edizione 2016-'17
è criticabilissima per alcune prestazioni oggettivamente deludenti (a Cantù e a Szolnok) e per
il rendimento certamente sotto
la media avuto sinora da alcuni
BASKET EUROPEO
giocatori. Dopo di che, contro
Milano e Besiktas, le due squadre più ricche, assortite e forti
delle due competizioni, i sassaresi hanno giocato decisamente
bene. In quest'ultimo caso, quasi al massimo delle proprie possibilità. Commettendo anche diversi errori, ma confrontandosi
alla pari con una squadra che sinora ha asfaltato chiunque gli si
sia parato davanti. Compreso il
milionario Darussafaka, tanto
per restare all'ultima settimana.
Oggi ci sono due certezze: 1) la
Dinamo ha vari difetti; 2) la critica dei tifosi è sempre lecita. È lecita, sì, ma dopo una prestazione di così alto livello, ha il retrogusto stantio della critica prevenuta, (a. si.)