Le tre stelle lecchesi che brillano nella guida Michelin

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Lecco, 16 novembre 2016 | ECONOMIA
Le tre stelle lecchesi che brillano nella
guida Michelin
Si confermano ancora le eccellenze culinarie del nostro territorio.
Anche nella versione 2017 della storica guida Michelin si confermano le tre stelle della ristorazione
lecchese: Al Porticciolo 84 di Lecco, Dac a trà di Castello brianza e Pierino Penati di Viganò.
Con 33 novità tra i ristoranti di qualità, l’Italia mantiene la seconda selezione più ricca al mondo,
totalizzando 343 indirizzi stellati. Le Tre Stelle sono state confermate a 8 realtà, ben 5 quelli che hanno
visto arrivare la seconda stella, mentre in 28 stasera festeggiano l'ingresso nella 'Bibbia rossa', arrivata alla
62esima edizione. La Lombardia primeggia in Italia: sono 58 i locali insigniti con una o più stelle nella
regione.
Al Porticciolo 84 è inserita nella guida Michelin fin dal 2006, grazie all'opera dello chef Fabrizio Ferrari. Dac
a trà, ha la stella Michelin per il terzo anno consecutivo: una squadra capitanata dallo Chef Stefano Binda
e composta da Dario Colombo ed Eleonora Mandelli. Infine conferma la stella anche Pierino Penati con lo
chef Theo Penati.
La Michelin nasce nel 1900 grazie all’omonima casa di pneumatici, quando in Francia si contavano solo
3000 vetture. Il mercato automobilistico ancor poco sviluppato e i viaggi poco agevoli indussero André ed
Edouard Michelin a pubblicare gratuitamente un breviario che aiutasse gli automobilisti nei loro viaggi,
indicando gli alberghi in cui far tappa e rifocillarsi. La Guida in breve tempo si diffuse nei diversi paesi
europei (in Italia solo nel 1956) inserendo, oltre agli alberghi, i ristoranti, con assegnazione della prima
stella nel 1926.
Il giudizio si concentra quindi esclusivamente sui piatti e sulla cucina, non sull’ambiente né sul servizio,
valutati separatamente in “forchettine” (da 1 a 5 in ordine di comfort crescente). Le anelate tre stelle
contraddistinguono una cucina eccelsa, ma basta una stella per lanciare un locale nell’olimpo dell’alta
cucina, con conseguente incremento dell’autostima dello chef e del fatturato del ristorante.
16/11/2016 17:59