Transcript La cultura aiuta. A vivere, anzitutto
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giovedì 03 novembre 2016, 18:45
Politica: Il Contrappunto
La cultura aiuta. A vivere, anzitutto
Tra pazzia e follia con metodo, comunque un antidoto per i nostri tempi
La cultura aiuta. A vivere, anzitutto | 1
di Gabriele Della Rovere
C’era chi, sentendo la parola ‘Cultura’ (che per lui, tendenzialmente, si scriveva solo con la minuscola), faceva correre la mano alla fondina della pistola, c’è chi sosteneva, e sostiene, che con la cultura (maiuscola o minuscola che sia) non si mangia. E c’è chi ritiene che magari non sarà la bellezza a salvare il mondo, come si sosteneva dalle parti di San Pietroburgo, ma la cultura sì. Adesso che il mondo sembra precipitare verso la follia e l’autodistruzione, a maggior ragione della cultura c’è bisogno, e che dalla pazzia in cui siamo immersi si faccia il decisivo passo verso la follia, ma una follia in cui, come si sosteneva dalle parti di Stratford-upon-Avon, ci sia del metodo. In ‘Teacher’s pet’, ‘L’animaletto dell’insegnante’ con Clark Gable e Doris Day, tradotto in italiano con il pessimo ‘Dieci in amore’, si rappresentava l’incontro e lo scontro tra giornalismo ‘insegnato’ (dalla Day) e praticato sul campo (da Gable). Insomma il conflitto, apparente, tra cultura e pratica. Lì, alla fine tutto si risolveva in una ‘sintesi amorosa’ tra i due popolari attori, ma prima del finale sdolcinato si affrontavano, si affrontano, molto seriamente nodi cruciali. Del Giornalismo. Della Cultura. E dell’‘Università’, intesa in senso lato ed ampio. E proprio da questo occorre ripartire. Dall’affrontarne seriamente questione ed ambito. Un piccolo, ma non irrilevante contributo è quello dato da ‘St®ati della cultura’, l’annuale appuntamento culturale dell’ARCI , che per l’anno in corso si tiene a Rimini da giovedì 3 a sabato 5 novembre 2016. Avente a tema ‘Le voci dalla luna’, parafrasando il film di Fellini, e non a caso proprio a Federico, Maestro riminese, e ad un altro sognatore pragmatico come Dario Fo, è dedicato l’appuntamento. Cercando di dimostrare che con la cultura si possa ‘mangiare’, e non solo nel senso di ‘mangiarci sopra’. O almeno aiuti a vivere meglio. Anzi, proprio a vivere.
di Gabriele Della Rovere
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