La sede dell`Ares 118? E`tutto a posto

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Transcript La sede dell`Ares 118? E`tutto a posto

Latina
Il giornale di
SANITA’
S
ono in arrivo tre anestesisti per le esigenze del
Dea di II° livello. L’Asl
prova a mettere una pezza alle
criticità sul personale attreaverso il conferimento di incarichi a tempo determinato per
tre medici di Anestesia e Rianimazione, utilizzando la graduatoria dell’Asldi Frosinone.
Sono stati quindi reclutati i
mediciGiada Nardecchia,Cristina Casciotti e Francesco
Morosillo. Incarichi che dureranno fino al 31dicembre. Ma i
problemi in ospedale restano.
A partire dall’emergenza causata dalla carenza di radiologi
peril serviziodiEmodinamica
di Latina che rischiava di restare bloccato e che è stato assicurato solo grazie alle capacità del personale impiegato.
Stessa situazione per il reparto di Neurochirurgia sempre
del Goretti, che dovrebbe essere Dea di II livello ma è a malapena Dea di I livello, dove ci
sono solo cinque medici più il
direttore della Uoc a fare i salti
mortali per effettuare interventi di eccellenza, per le sale
operatori chelavorano aritmo
dimezzato a causa dell’assenza degli anestesisti. Non fanno eccezione l’ospedale di
Formia che è da aprile del 2015
che attende, come assicurato
dal presidente Zingaretti, cardiologi e tecnici necessari ad
estendere h24 un servizio che
funziona solo part time tanto
che i cittadini pregano di non
avere un infarto la sera o nei
giorni festivi perché si troverebbero senza assistenza. Per
non pensare al Fiorini di Terracina e al San Giovanni di Dio
diFondi doveireparti, comela
chirurgia, sono spostati, accorpati, spalmati come nel
gioco delle tre carte creando
DAL MINISTERO
MARTEDÌ 1 NOVEMBRE 2016
L’Asl attinge dalla graduatoria della “consorella ciociara” per potenziare l’organico
Carenza di anestesisti,
rinforzi da Frosinone
Per ora i contratti sono solo a tempo determinato. Le criticità
nel reparto rischiano di ripresentarsi già con il nuovo anno
Restano i disagi
al Goretti per
le sale operatorie
solo disorientamento e disagi
ai pazienti e al personale, già
esiguo, impiegato. Le sale operatorie risentono di questi
disagi. Il problema si pone
perché l’aumento di personale assicurato dalla Regione Lazio, tocca solo marginalmente
le sale operatorie. Si renderebbe perciò necessario un ul-
teriore sforzo per potenziare
l’organico ancora insufficiente.Il risultatoè chele saleoperatorie sono disponibili a singhiozzo con un aumento dei
tempi di degenza e la conseguente congestionedei reparti. Le sale operatorie disponibili sono una, massimo due a
settimana e tutte le branche
chirurgiche cercano di spartirsi l’equipe infermieristica e
anestesiologica delle urgenze
per decongestionare l’attesa
dei ricoverati.
La Lorenzin ha replicato all’interrogazione presentata da Ivana Simeoni
“La sede dell’Ares 118? E’ tutto a posto”
“Non riscontrati inconvenienti di carattere igienico sanitario”
Non ci sono problemi per la
sede dell’Ares 118. Il governo ha risposto ad un’interrogazione parlamentare che
metteva in evidenza il problema degli spazi messi a disposizione, che non sarebbero stati ritenuti adeguati.
Ebbene, dopo diversi mesi è
stato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin a rispondere. “In merito alle
questioni sollevate, la Prefettura di Latina-Ufficio territoriale del Governo ha acquisito elementi specifici
presso la Direzione generale
della Asl di Latina –si legge
nella replica del ministro
della Salute- la centrale operativa del servizio di emergenza della Provincia di
Latina è stata trasferita in
spazi messi a disposizione
dal Comune di Latina, che
ne ha curato la ristrutturazione. I locali sono stati sottoposti a sopralluogo da
parte del personale del Dipartimento di prevenzione
unità operativa complessa
23
locali dell'ospedale "Santa
Maria Goretti" di Latina, ex
sede operativa dell'Ares 118,
che attualmente non ospitano alcuna attività, è stato
comunicato che essi sono
stati fatti oggetto, nel mese
di dicembre 2015, di interventi atti a garantire la pulizia e la sicurezza dei luoghi
e dell'area circostante. La
Prefettura ha aggiunto che,
per tali locali, è previsto l'utilizzo
nell'ambito
delle attività sanitarie
ricomprese nel piano di riconversione dell'ospedale in
sede di dipartimento d'emergenza e accettazione
(Dea) di secondo livello”. La
vicenda del trasloco forzato
del 118 di Latina in una sede
non idonea era appunto finita in Parlamento. A sollevare il caso era stata la senatrice Ivana Simeoni. “La
centrale operativa dell'Ares
118 è stata quindi trasferita
nell'ex scuola Col di Lana in
via Pasubio, a Latina, spazio
messo a disposizione dal
Comune, ristrutturato recentemente con lavori svolti dallo stesso ente, per un
valore di 2 milioni di euro”.
Nella nuova sede, però, la
senatrice Simeoni evidenziava che “si erano verificati
fenomeni di infiltrazioni di
umidità tali da provocare
nelle scorse settimane crolli
strutturali degli intonaci e
fenomeni estesi di muffa costringendo gli operatori a
lavorare in condizioni proibitive”, mentre “la vecchia
sede della
centrale operativa del
servizio di
emergenza
rimane in
stato di abbandono ed inutilizzata”. E’ stato così chiesto
al ministro Lorenzin di intervenire presso la Regione,
per risolvere la situazione
ed “ulteriori sprechi di denaro pubblico”, accertando
anche “eventuali responsabilità in capo agli amministratori locali”. Sia pure a distanza di diversi mesi si è
così giunti alla replica del
governo.
La parlamentare
aveva sollevato
problemi di crolli
Servizio igiene e sanità pubblica della locale Asl, che
non ha riscontrato alcun tipo di inconveniente di carattere igienico-sanitario.
La direzione della centrale
dell'Azienda regionale e-
mergenza sanitaria (Ares)
ha riferito di un episodio relativo ad un'infiltrazione dal
soffitto, a causa delle piogge
cadute sul terrazzo di copertura dell'immobile, precisando che all'inconveniente
è stato posto rimedio in
tempi strettissimi, con l'applicazione di un nuovo strato di manto bituminoso sul
terrazzo e la tinteggiatura
delle pareti e del soffitto dei
locali. Per quanto riguarda i