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Ceta: il Belgio trova l’accordo | 1
giovedì 27 ottobre 2016, 19:04
Esteri: il Punto
Ceta: il Belgio trova l’accordo
In Venezuela non si fermano le proteste contro il governo
di Luca Troiano
Ceta: In Belgio i partiti hanno trovato l’accordo sul trattato di libero scambio tra Unione europea e Canada, che
inizialmente era stato respinto dal parlamento della Vallonia. La firma era attesa in occasione del vertice bilaterale previsto
per oggi, ma era stata rinviata per il mancato accordo tra i partiti belgi. Il premier Charles Michel ha dichiarato che i
parlamenti regionali hanno scritto un documento comune, nel quale chiedono garanzie sugli standard dell’agricoltura e sulla
risoluzione delle controversie. Il vertice Ue-Canada è stato comunque rimandato. Dietro lo stallo politico che ha frenato
fino a oggi l’approvazione c’erano da una parte i timori di ricadute negative dell'accordo sul costo della manodopera
europea e sugli standard di protezione ambientale, e dall'altra le rivalità interne tra i leader socialisti della Vallonia e la
coalizione di centrodestra, alla guida del governo federale. Circa 300 persone sono scese in piazza a Bruxelles per
manifestare davanti ai palazzi delle istituzioni comunitarie. A organizzare la protesta è stata l'Alliance D19-20,
un'associazione di cittadini, movimenti di agricoltori e sindacati. Venezuela: centinaia di migliaia di persone hanno
manifestato in tutto il Paese chiedendo le dimissioni del presidente Nicolás Maduro. Non è dunque bastato l'annuncio
dell'avvio di un Dialogo nazionale da parte dello stesso Maduro a fermare le proteste. Ci sono stati violenti scontri, decine
di feriti e decine di arresti. Nello Stato di Miranda, governato dal leader dell’opposizione Henrique Capriles, un poliziotto
è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco e altri due sono rimasti feriti a una manifestazione. L’opposizione ha convocato
uno sciopero per domani 28 ottobre. Iraq: tra 800 e 900 combattenti dello Stato islamico sono stati uccisi dall'inizio
dell'offensiva militare su Mosul, ultima grande roccaforte rimasta in mano al Califfato in Iraq. Lo ha detto alla France Presse
il generale americano Joseph Votel, che dirige il Comando centrale delle forze armate Usa. Siria: almeno 35 vittime nel
bombardamento di un complesso scolastico nel villaggio di Hass, nella provincia di Idlib. Per l’Osservatorio siriano per i
diritti umani, gli aerei che hanno colpito la scuola erano russi e hanno colpito più volte. Mosca ha rigettato le accuse, ma
secondo il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, responsabili dell'attacco possono essere solo russi o siriani. «In
ogni caso non l'opposizione, perché per lanciare bombe servono aerei», ha dichiarato il ministro. La Russia «deve accettare il
principio fondamentale che è possibile esercitare la sua influenza per mettere fine ai bombardamenti indiscriminati su
Aleppo Ovest». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervenendo a Montecitorio al seminario del gruppo
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/ceta-belgio-trova-laccordo/
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speciale sul Mediterraneo e il Medio Oriente dell'Assemblea parlamentare della Nato. Calais: dopo lo sgombero restano un
centinaio di minori non accompagnati senza un posto dove dormire. Le autorità francesi hanno dichiarato che il campo
di Calais è stato completamente svuotato, ma si stima che ci siano ancora centinaia di migranti, tra cui un centinaio di
minori senza un riparo. La Francia dichiara di aver trasferito quasi 5.600 persone in centri d’accoglienza sparsi su tutto il
territorio, mentre 1.500 minori sono ospitati in un campo di container a Calais, che è già pieno. Migranti: almeno 90
persone sono morte in un naufragio al largo della Libia. Il naufragio è avvenuto davanti alla città costiera di Tagiura, a est di
Tripoli. Secondo le Nazioni Unite, nel 2016 nel Mediterraneo 3.800 migranti sono annegati durante la traversata del
Mediterraneo. Intanto dal 4 aprile, con l'entrata in vigore dell'accordo tra Ue e Turchia, è ripreso il flusso migratorio
proveniente dall'Egitto. Lo ha affermato l'ammiraglio Enrico Credendino, comandante dell'operazione EunavforMed, in
audizione davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa. Turchia: non sono previsti ritardi nella realizzazione del gasdotto
Turkish Stream, destinato a collegare il Caucaso russo con la Turchia attraverso il Mar Nero. A darne conferma il ministro
turco dell'Energia, Berat Albayrak, che questa mattina ha dichiarato che i lavori inizieranno nel 2017 e saranno completati
nel 2019, come previsto dal progetto iniziale. Le firme, dopo i mesi di gelo seguito all'abbattimento dell'aereo russo al
confine siriano, sono arrivate lo scorso 10 ottobre a Istanbul, in occasione della visita del presidente russo Vladimir Putin e
del ministro dell'energia Alexander Novak. Sakharov: Sono le avvocatesse yazide Nadia Murad Basee e Lamiya Aji le
vincitrici del Premio Sakharov 2016 per la libertà di pensiero, assegnato ogni anno dal Parlamento europeo. Le due donne,
rappresentanti della minoranza religiosa oggetto di genocidio perpetrato dello Stato Islamico, sono sopravvissute alla
schiavitù sessuale da parte dei jihadisti, diventando portavoce delle donne colpite da tale violenza.
di Luca Troiano
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