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FLP Affari Esteri
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Flp Affari Esteri
DIPLOMAZIA NOSTRANA
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e p.c. Consiglio dei Ministri, Funzione Pubblica, Commissioni Esteri
Lo spettacolo fornito dalla diplomazia nostrana in occasione del voto all’UNESCO (non molto apprezzato in
Israele!) in merito all’appartenenza dei luoghi sacri di Gerusalemme Est, è sotto gli occhi di tutti. Con
l’astensione, votata con estrema leggerezza, l’Italia si è discostata dal resto dell’Europa che conta. Le
cosiddette “feluche” hanno tentato di giustificare l’astensione con l’innesto del pilota automatico (la
prassi di non votare da anni). E’ intervenuto il presidente del Consiglio che ha stroncato le affermazioni dei
suoi cari diplomatici e del balbettante Gentiloni, definendo la posizione assunta dall’Italia “Una decisione
incomprensibile, inaccettabile e quindi sbagliata”. Giudizio senza appello!
Parrebbe che la diplomazia nostrana, almeno in qualche occasione, abbia bisogno di prendere lezioni e tornare a
studiare i dossier della diplomazia globale che è rapida, evolve rapidamente e in continuazione.
Vale dunque la pena ribadire il concetto, più volte rappresentato, che ci vogliono gli uomini giusti (e anche le
donne giuste) nei posti giusti, specialmente se strategici.
Sarebbe dunque opportuno nominare esperti e brillanti politici (ce ne sono, eccome se ce ne sono!) in posti
chiave della nostra diplomazia!
A fronte di “une figure de m….” (per dirla alla francese) il presidente del Consiglio avrebbe dovuto procedere
celermente a cambiare (lui direbbe rottamare) tutta la linea di comando: dal rappresentante presso
l’UNESCO, al direttore generale degli Affari Politici - impegnato in puntigliosi cavilli burocratico bizantini al capo di Gabinetto e anche al segretario generale, distratta probabilmente da altri interessi, come i privilegi
per la casta: sempre nuove prebende e nuove assunzioni di diplomatici, nonostante il superaffollamento che
intasa i corridoi della Farnesina.
Invece è iniziato il solito, italico, frenetico scaricabarile, dove mai nessuno paga per le responsabilità: il
colpevole è sempre qualcun altro.
Tra due giorni, il 26 ottobre, si tornerà a votare sullo stesso argomento, anche se in un consesso diverso (World
Heritage Commitee), dove l’Italia non ha titolo per partecipare alla votazione. Potrebbe, però, influenzare
positivamente i Paesi chiamati ad esprimersi.
Questo aspetto deteriore ora emerso, andrebbe inquadrato in nel contesto più ampio di una vera riforma della
Farnesina e della diplomazia nostrana, ora così pletorica e molto autoreferenziale!
Roma, 24 ottobre 2016
UFFICIO STAMPA
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