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Poker d’assi di dignità e buon gusto | 1
giovedì 27 ottobre 2016, 13:30
Spettacolo
Poker d’assi di dignità e buon gusto
Dario Fo, Franca Rame, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello
di Maurizio Scandurra
«Siamo la coppia più bella del mondo», recitava il refrain di una canzonetta popolare di qualche decennio fa. E, proseguendo
lungo la parafrasi del testo, più che dispiacerci per gli altri, dispiace a noi italiani di aver recentemente perso altri due
insuperati esempi di amore nel lavoro e nella vita privata. Due coppie magistrali ed esemplari per l’incarnazione di valori
civili e sociali legati a un’Italia che si fatica a riconoscere nella quotidianità. Raimondo Vianello e Sandra Mondaini,
insieme al recentemente scomparso Dario Fo con l’inseparabile Franca Rame sono la testimonianza specchiata e
speculare moltiplicata per quattro di come va correttamente vissuta una vita da veri grandi. Gente umile, laboriosa e
perbene che ha tratto il proprio benessere dalla lunga e dura gavetta, frutto di sogni maturati già in tenera età e pienamente
realizzati tutti, che ha saputo conquistarsi uno spazio di tutto rispetto nel panorama degli immortali che della cultura del
Belpaese. I quattro memorabili artisti del teatro, televisione e cinema hanno incarnato appieno gli ideali postbellici di
rinascita, ricostruzione e voglia di nuovo e di bello, facendo del sorriso e dell’impegno giornaliero e continuo la propria
costante. Il proprio leit motiv. Contribuendo così alla scrittura delle pagine migliori della storia del nostro showbusiness. La
coppia Fo-Rame ha molti punti in comune con quella Vianello-Mondaini. A cominciare anche dalla somiglianza
estetica tra Raimondo e Dario, e Franca e Sandra, queste ultime entrambe bionde con tanto di grandi montature oculari
nell’ultima stagione della loro esistenza. Tanto gli uni quanto gli altri hanno fatto dell’unità nella vita e nel lavoro il perno di
una vita intera, condividendo tutto: dal pubblico al privato, dal lavoro alla casa, gioie, dolori, successi. Tutto, anche i
momenti più bui. Come si conviene a chiunque si giura eterno amore. Più volta all’impegno sociale la coppia Fo-Rame, più
disincantata e orientata al grande pubblico di massa invece quella Vianello-Mondaini, fattostà che entrambe si sono
trasformate in un punto di riferimento, una felice parabola lunga più di 50 anni in entrambi i casi. E’ grazie a questo
pluripremiato quartetto di artisti che il teatro italiano si è fatto apprezzare oltreconfine, conquistando anche gli
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/poker-dassi-di-dignita-e-buon-gusto/
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ambiti del Premio Nobel. Così come la televisione spiccata e verace ha riempito di memorabili gag e spettacoli le teche delle
emittenti nazionali. L’unità indissolubile che sta alla base di queste due coppie di giganti dello spettacolo deve insegnare
moltissimo, in questi tempi moderni di fratture, individualismi e stupidi personalismi che puzzano di vacuità. Come sul palco
anche nel quotidiano a luci spente Sandra e Raimondo, Dario e Franca sono stati l’uno la spalla dell’altro, avvicendandosi in
un costante interscambio di ruoli. Dando prova di buonsenso, interazione, sagacia e temperamento. Hanno saputo
resistere al vento delle mode non certo correndovi dietro, ma affermando la propria complice unicità nel tempo.
Innovandosi pur restando se stessi, lungo una sottile linea di confine che fa rima con coerenza e sostanza. Sono entrati nel
cuore della gente in punta di piedi ma in maniera totale e trasversale per restarvi per sempre, diventando volti familiari e
alimentando l’opinione pubblica con gusto, classe, e un’innata semplicità. Ma c’è di più. Sotto i riflettori, ma ben lontani tutti
dai flash offensivi della mediocrità di un gossip scadente per definizione, hanno mantenuto un profilo alto e irraggiungibile
lungo tutto l’arco delle proprie carriere e altrettante vite, senza mai scadere nel volgare né ricorrervi come ultima spiaggia
per i tanti uomini contemporanei di spettacolo privi di contenuti, che senza la parolaccia pronta (un tempo, invece, era la
battuta!) non saprebbero davvero più come fare né cosa dire, o tantomeno dove andare. O tempora! O mores! La celebre
locuzione latina di Cicerone risuona oggi più che mai moderna nel caso di specie. Sandra, Raimondo, Dario e Franca restano
i baluardi imperituri di un passato che ha ragion di farsi ancor più presente. Di diventare modello, monito e paradigma per i
tanti insulsi omuncoli che popolano palcoscenici, settimanali da strapazzo, grande e piccolo schermo indistintamente.
Abbiamo bisogno di rimettere la dignità al centro del fatto comunicativo propriamente detto, in un momento storico scandito
da silenzi dovuti alle videochat degli smartphone, dalle urla insopportabili e irriverenti di idioti opinionisti e conduttori di talkshow da due soldi, e in genere da un malcostume tristemente imperante. Dal quale siamo chiamati tutti, da buoni italiani, a
prendere le dovute distanze.
di Maurizio Scandurra
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