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MF
fashion
il primo quotidiano della moda e del lusso
XXVIII n. 207 - € 0,50
venerdì
21 ottobre 2016
MFAnno
fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
21.10.16
I
UN MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE NEWYORKESE DI KENZO X H&M
ONLINE SU MFFASHION.COM
TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE
DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR
DONNA SPRING-SUMMER 2017
Il funky show di Kenzo x H&M
Con un evento spettacolare studiato con Jean-Paul Goude e coreografato da Ryan
Heffington, tra ballerini, musicisti e live performance del rapper Ice Cube, Carol Lim
e Humberto Leon hanno svelato a New York la collaborazione con il gigante del fast
fashion. Il debutto è atteso il prossimo 3 novembre in 250 monomarca nel mondo
«T
onight show’s gonna be amazing». A
poche ore dal lancio ufficiale di Kenzo
x H&M a New York, sono le parole di
Carol Lim e Humberto Leon ad accendere la curiosità. E in effetti le premesse della
coppia di stilisti a capo della maison di Lvmh sono
state mantenute. Una scatola nera all’interno dello
spazio industriale affacciato sull’Hudson river, all’interno del Pier 36. Cadono le pareti-tenda del black
cube, parte la musica. Live, emotional, coinvolgen-
te in un concept firmato da un nome cult, Jean-Paul
Goude, chiamato anche a interpretare la campagna
pubblicitaria del progetto studiato a quattro mani
con il colosso svedese di fast fashion. Non una sfilata
ma un music show dai tratti funky, con passi di ballo
al posto delle pose da passerella. Al ritmo di un remix
personalizzato di Express yourself di Sam Spiegel, si
esibiscono ballerini, beatboxers, flautisti e musicisti.
Fashion show off e off Broadway, con quello spirito
ipervisivo che piacerebbe allo stesso Kenzo Takada.
Davanti a un parterre dove spiccano Chloè Sevigny
e Iman, pronte a diventare stelle di un firmamento in
motion. Tutto infatti si mescola come in un caleidoscopio. Celebrity e ospiti, protagonisti dello spettacolo
e pubblico che si alza e si unisce alle danze, elementi
d’archivio Kenzo con reinterpretazione today, social
media che zampillano e un’esperienza live da non
dimenticare. Un modo innovativo per suggellare il
lancio della collezione che dal 3 novembre entrerà
continua a pag. II
Nove millennials per Dolce & Gabbana
Furla celebra i suoi 15 anni in Russia
La campagna adv di Dolce & Gabbana dedicata alla collezione summer
2017 avrà come protagonisti nove millennials. L’adv #DGMillennials, scattata ieri a Capri da Franco Pagetti, vedrà sulla scena un gruppo di super
star dei social. Per l’uomo si tratta di Cameron Dallas, Presley Gerber,
Gabriel Kane Day Lewis, Luka Sabbat, Brandon Thomas Lee e Rafferty
Law. Le protagoniste femminili saranno, invece, Zendaya Coleman, Sonia
Ben Ammar e Thylane Blondeau. Sotto i riflettori una selezione di giovani
influencer che sta cambiando radicalmente le regole della comunicazione contemporanea e che ha già anima l’intera prima delle sfilate maschili e
femminili della primavera-estate 2017 del brand da 1,193 miliardi di ricavi.
Furla celebra i suoi 15 anni nel mercato russo, dove conta 12 store, con
l’evento Furla loves Moscow. Per l’occasione il brand di borse e accessori da
194 milioni di euro di ricavi nel semestre ha organizzato una cena-happening
all’interno dell’Historical state museum sulla Piazza Rossa, esponendovi
alcuni dei suoi modelli iconici. «La Russia è stato ed è un mercato molto importante per Furla. Fin dall’inizio di questo progetto ha compreso la nostra
filosofia e ha apprezzato la qualità e il design dei nostri prodotti», ha detto il
presidente Giovanna Furlanetto. Nel primo semestre, il marchio ha registrato una crescita su questo mercato del 31% a parità di cambi e di valute e la
strategia di espansione del brand proseguirà per tutto il 2017.
II
MF fashion
venerdì 21 ottobre 2016
segue da pag. I
in 250 store H&M nel mondo. E che era
stata svelata ampiamente dal lancio mediatico delle immagini. Quindi meno stress
sugli abiti in sé, più attenzione al messaggio. «È bello essere qui a esprimere
qualcosa di unico con questa collaborazione», hanno spiegato a MFF gli stessi Carol
Lim e Humberto Leon, direttori creativi di Kenzo (vedere box qui sotto). Meno
Alcuni momenti dello show di Kenzo x H&M in scena a New York. Sotto nel box, Humberto Leon e Carol Lim
C
Carol
Lim e Humberto Leon: «Per avere successo
un brand deve saper raccontare una storia»
u
Co
Com’è
essere qui con H&M? Siete contenti?
molto interessante essere qui a esprimere qualcosa di unico con questa collaborazione...
Èm
È eccitante avere la possibilità di raccontare la storia del marchio. Penso che sia i Kenzo customer sia i clienti di H&M saranno molto eccitati da questo progetto. Anche i giovani
sto
consumatori, che forse non conoscono bene il marchio… È un modo per raggiungere nuovi
co
clienti…
cli
Oggi serve raccontare una st
storia per avere successo e vendere?
Per noi l’unico modo per lavorare è raccontare una storia. Abbiamo un background retail e un’esperienza per parlare con i
consumatori. Che sono molto interessanti alla storia, del designer, del processo, dell’origine di quello che vedono. Abbiamo
un’opportunità amazing, dato che abbiamo una storia amazing... Storytelling è l’unico modo che vediamo di lavorare.
Lo stesso Kenzo Takada era famoso per aver raccontato la sua storia. Ma rispetto al passato, deve essere
più elaborata? Con i social media, non solo la collezione…
Indubbiamente con l’online shopping, i consumatori devono conoscere la storia addirittura prima che inizino a comprare.
Prima si andava in un negozio, si parlava con il retailer, si evocavano le vecchie collezioni o i dettagli. Oggi non c’è questa opportunità, si va online e si inizia da lì. Inoltre oggi ci sono molte più brand sul mercato. Quando siamo cresciuti, non c’erano
fast fashion o mass brand. C’erano i brand. Gap era un marchio incredibile. Tu conoscevi questi marchi. Oggi non sai più se
sia vecchio o nuovo. E lavorando su un marchio che ha un heritage è importate raccontare una storia. Siamo in giro da un
po’, non solo da cinque anni. Questa stampe ad esempio sono state create da Kenzo negli anni 70. E abbiamo fatto un abito
meraviglioso che non risponde a un motivo di trend.
Avete questo punto di vista più merchandasing e commerciale. Più attenzione al consumatore e meno all’ego
da designer?
Definitely. Siamo più realistici nel modo in cui approcciamo. Saremmo pazzi a immaginare le persone vestite dalla testa ai
piedi con un total look. È molto chiaro per noi, le persone comprano i pezzi che hanno un senso per loro. Le persone domandano come posso indossare questo o quello. Ma possono farlo con i capi che hanno in casa.
Sin dal vostro inizio da Kenzo, avete trasformato un singolo oggetto in un desiderio. Come la celebre felpa… Come è arrivata?
La vera storia dietro quei pezzi, è che siccome disegnavamo la women collection, volevo un pezzo per me (Humberto Leon,
ndr). Da indossare per uscire in passerella. Ecco la prima felpa Kenzo Paris che abbiamo fatto; e abbiamo pensato di metterla nella linea. L’azienda diceva che era troppo promotional e che non c’era la categoria sweatshirt e che non sapevano dove
inserirla. E quando eravamo negli appuntamenti con la vendita, tutti volevano averla. E la seconda stagione, abbiamo realizzato quella con la tigre. Ed è andata a ruba in un giorno.
Com’è la relazione con Kenzo Takada? Siete in contatto con lui?
È venuto agli show ed è stato di grande supporto. Quando ci siamo uniti alla maison gli abbiamo scritto una lettera a mano, dicendo di come ci sentissimo onorati di lavorare nella maison che porta il suo nome e con il suo spirito. E dopo la prima
collezione, ci ha risposto, sempre con una lettera. Dicendo che vedeva come stessimo riportando l’energia nel suo marchio.
(riproduzione riservata)
Stefano Roncato (New York)
scenografia, più coreografia, ma esclusiva,
creata da Ryan Heffington. Lo spettacolo
travolgente e giocoso, accarezza quel layering fatto di stampe audaci e colori vividi,
citazioni di abiti e stampe che appartengono al Dna storico del marchio, agli anni 70
e a nuovi pezzi eye-candy, alla mano streetstyle. «Il lancio di Kenzo x H&M è stato
davvero spettacolare», ha poi detto a MFF
Ann-Sofie Johansson, creative advisor di
H&M, «è importante imparare a condividere, a creare un dialogo e a raccontare una
storia». Come la performance a sorpresa
del rapper Ice Cube. Attore, cantante, personaggio magnetico. Ghiaccio. Bollente.
(riproduzione riservata)
Stefano Roncato (New York)
Progetti
NoGodz di Fedez rilancia con Replay
Il rapper italiano ha svelato la seconda stagione della sua etichetta, dopo un primo esperimento moda
con Sisley. Dal prossimo dicembre la capsule di T-shirt sarà completata da felpe e windbreaker. Alice Merli
i chiama NoGodz by Replay la nuova capsule ha visto lavorare con Sisley, (vedere MFF del 28 ottobre
collection nata dalla collaborazione tra l’etichet- 2015). «La moda e la musica sono settori molto diversi che
ta creativa di Fedez e il marchio specializzato in però viaggiano alla stessa velocità. Sono sempre stato un
denimwear di proprietà di Fashion box spa (vede- fan della street art, questa volta mi sono spostato più verso
un certo tipo di iconografia
re box a lato). La griffe ha prodotto
della moda. Volevo fare un
quattro T-shirt con grafiche pensate
salto di qualità al brand in
dal rapper e produttore discografico
termini di stampa e tessuti»,
italiano dedicate alla stagione autunha spiegato Fedez, al secolo
no inverno 2016-17, che saranno
Federico Leonardo Lucia.
completate da una serie di felpe e
windbreaker in vendita a partire dal
«La musica rappresenta da
prossimo dicembre. Il progetto è stasempre un mondo di rifeto lanciato ieri alla presenza di Fedez
rimento per Replay e un
e dei vertici dell’azienda presso il
punto di contatto con i gioReplay store The stage, flagship
vani e questo progetto ne è
di oltre 1.500 metri quadrati situal’esempio perfetto», ha poi
to in piazza Gae Aulenti a Milano.
aggiunto Marco Sinigaglia,
La collezione di NoGodz è il seconexecutive vice president di
do esperimento di moda dell’artista
Fashion box. (riproduzione
Fedez
con
alcuni
modelli
in
NoGodz
dopo una prima stagione che lo
riservata)
S
Nel 2017 Fashion box punta
su Sud America e Cina
Replay si prepara a crescere in nuovi mercati nel 2017.
Secondo le ultime indiscrezioni infatti il brand da 204
milioni di euro di ricavi sta progettando l’espansione
verso Sud America e Sudest asiatico attraverso nuovi opening che vedranno luce all’inizio del prossimo
anno. La Cina in particolare sarà in prima linea per
quanto riguarda gli investimenti, in seguito alla joint
venture di Fashion box spa, società italiana che controlla il marchio, con la holding di Hong Kong Belle
International. Il gruppo asiatico ha infatti rilevato il
29% della stessa Fashion box, lasciando comunque la
maggioranza e la governance nelle mani di Equibox
holding, a cui fa capo Fashion box (vedere MFF del 21
marzo). (riproduzione riservata)
venerdì 21 ottobre 2016
III
MF fashion
Analisi
Espansione
Il lusso tornerà a
correre nel 2017
MIROGLIO PUNTA
SU LUISA VIOLA
Dopo un 2016 in frenata (-1%) per i personal luxury goods,
fermi a 249 miliardi di euro, le previsioni di Altagamma stimano
un incremento del 3% per il prossimo anno. Chiara Bottoni
M
C’
è chi l’ha definito annus horribilis e chi normalizzazione nell’ambito del consumo di beni
anno di normalizzazione. Certo è che personali sono stati la decrescita degli acquisti dei
il 2016 ha lasciato un segno tangibi- consumatori cinesi all’estero, a causa della politica
le sul mercato del lusso, a causa delle di disincentivazione del governo, con una ripresa
numerose incertezze congiunturali e geopolitiche però del consumo domestico (+4% a tassi costanti)
che lo hanno caratterizzato e che lo stanno accom- dopo tre anni di stagnazione; la secca flessione del
pagnano verso la chiusura. Ma, come in tutti i cicli, turismo in Europa, a causa degli attentati, controbiuna volta toccato il fondo, se di fondo si può parlare, lanciata da uno sprint del consumo locale e, infine,
non potrà che esserci una risalita. A sostenerlo sono un’evoluzione dei canali di vendita con il maggiole stime dell’Altagamma consensus 2017, diffuse re progresso messo a segno dall’online (+8%). In
ieri in occasione del convegno organizzato dall’as- termini di categorie di prodotto, nel 2016 il beausociazione delle aziende italiane dell’alto di gamma. ty si conferma in testa per crescita a cambi correnti
L’analisi previsionale stima infatti una crescita del
I LUXURY GOODS RICOMINCIANO LA CAVALCATA
3% a cambi costanti per
Previsioni di crescita nel 2017
quanto concerne i consumi dei beni di lusso per la
persona, quelli che magAbbigliamento
3%
giormente hanno sofferto
durante l’anno in corso,
con un +4% di fragranze e
Art de la Table
cosmetici, un +3% per abbigliamento e accessori in
pelle e un calo persistente
Gioielli, orologi, penne e accendini
-1%
(-1%) di orologi e gioielli, grazie alla progressione
3%
Pelletteria, scarpe e accessori
di tutti i mercati, escluso
il Giappone. Un segnale positivo dopo un 2016,
4%
Profumi e cosmetici
previsto dall’Altagamma
worldwide market monitor di Bain & company,
Fonte: Fondazione Altagamma
in avanzamento del 4% GRAFICA MF-MILANO FINANZA
a cambi costanti a 1.081
miliardi per il mercato totale dei beni di lusso ma (+4%), seguito da calzature, gioielleria e pelletteria
in flessione dell’1% per il comparto dei personal (+2%). «L’evidenza che è emersa con maggior forluxury, fermo a 249 miliardi. «Il mercato dei be- za», ha poi prosegutio D’Arpizio, «è che, in assenza
ni personali di lusso era cresciuto molto negli anni di un vero macro trend, oggi la crescita è guidata soma oggi è quello che sta soffrendo maggiormente», lo dall’offerta e dalle strategie di quei brand, capaci
ha sottolineato Claudia D’Arpizio, partner di Bain di stimolare l’interesse del consumatore e di abbrac& company, «l’aver chiuso solo in lieve flessione ciare un approccio esperienziale», ha concluso. Le
è però una dimostrazione della solidità delle azien- aspettative del mercato restano comunque positive,
de che lo compongono. Il 2015, del resto, è stato un con una prima ripresa nel 2017 e un’accelerazioanno particolare, condizionato dei flussi delle va- ne a seguire (tra +3 e +4% a tassi costanti) così da
lute, mentre oggi stiamo attraversando una fase di raggiungere tra i 280 e i 285 miliardi nel 2020. A
normalizzazione. L’incertezza sarà infatti la nuo- dimostrazione del fatto che il mondo continuerà ad
va normalità». Nel 2016, i principali temi di questa avere fame di lusso. (riproduzione riservata)
Global blue, il tax free shopping cala del 12%
Ma una ripresa è attesa già per i prossimi mesi
Una tempesta perfetta. È così che potrebbe essere definita la concatenazione di eventi che
hanno caratterizzato i primi nove mesi del 2016, condizionando le decisioni d’acquisto dei
consumatori dei beni di lusso. Una variabile che, se confrontata con le performance eccezionali del 2015, crea indubbiamente un effetto di stridore. A metterlo in evidenza in occasione
del convegno di ieri di Altagamma è stato Pier Francesco Nervini, coo north & central
Europe & global accounts di Global blue, società protagonista nel segmento del tax free.
«Dopo un 2015 estremamente positivo, i primi nove mesi dell’anno in corso hanno visto un
rallentamento del 12% del mercato europeo del tax free», ha sottolineato, «un dato che però non deve allarmarci in quando, osservando complessivamente l’andamento delle vendite
negli ultimi dieci anni, è possibile ritrovare una crescita costante, pur tra alti e bassi». A condizionare la flessione è stato, in primo luogo, il calo del turismo cinese (-22%), dovuto a vari
fattori, tra cui la politica di disincentivazione di acquisti all’estero, il timore per gli attentati e
il rallentamento dell’economia interna. Analizzando l’andamento dei singoli paesi, la flessione maggiore (-21%) è stata registrata in Francia e in Germania, paese quest’ultimo, che: «Sta
perdendo il suo ruolo di hub cinese anche perché prevalentemente concentrato sul segmento watch & jewelry che ha subito un sensibile calo (-32% nei nove mesi, ndr)», ha precisato
Nervini. Bene, invece, l’Inghilterra nel dopo Brexit, con un +9%, che diventa +32% nel solo mese di settembre a seguito del deprezzamento della sterlina. L’Italia perde invece un
11%. Osservando, infine, le nazionalità dei protagonisti dell’acquisto tax free, a parte la Cina,
continuano a calare in maniera significativa gli acquisti dei russi (-19%). Un quadro che, va
ripetuto, appartiene a una ciclicità sperimentata altre volte. Già nel mese di settembre la flessione è, infatti, stata più contenuta (-8%) mentre, a partire dal 2017, sono già previsti segnali
di ripresa con un incremento a livello europeo tra il 2 e il 4%. (riproduzione riservata)
Il gruppo da 645 milioni di ricavi
lancia la capsule con Mara Venier
iroglio rilancia sul marchio Luisa Viola con la nuova capsule collection firmata da Mara Venier. Presentata ieri con
una sfilata, all’interno del flagship store milanese del gruppo
da 645 milioni di euro di ricavi nel 2015, è la seconda collaborazione tra la conduttrice e il brand, dopo il grande successo della
primavera-estate. Protagonista della serie di abiti, il colore nero, con spot
dorati e cristalli all over per abiti morbidi e bluse che ricordano la cadenza del caffettano da completare con pantaloni jogging in velluto, giacche
tuxedo e felpe-gioiello con zip e
cappuccio. «Ci
attendiamo di
chiudere il 2016
con un fatturato di 15 milioni
di euro per Luisa
Viola, con una
leggera crescita
rispetto allo scorso
anno», ha spiegato
il nuovo ammini- Il finale dello show di Luisa Viola di ieri
stratore delegato
di Miroglio fashion, Hans G.S. Hoegstedt, nominato da circa tre settimane. La collezione di 25 capi, interpretata da Giovanni Gastel nella
campagna pubblicitaria, sarà disponibile già dai prossimi giorni negli
oltre 300 punti vendita multimarca italiani dell’etichetta e come special guest in tutti i negozi Elena Mirò e online su elenamiro.com. «Visti
i risultati non c’è dubbio che proseguiremo anche nel 2017 la collaborazione con Mara Venier, simbolo di autenticità, che si è subito inserita
nelle dinamiche del nostro ufficio stile (guidato da Tiziana Lanzetti,
ndr)», ha poi detto Alberto Damian, direttore business unit. (riproduzione riservata)
Maria Elena Capitanio
Online
Cina, Secoo rilancia
come ambasciatore
del made in Italy
È il progetto della piattaforma di shopping
da 400 milioni di ricavi, orientata al lusso e
prossima alla quotazione. Mariangela Pira
«L’
obiettivo è posizionare al meglio i brand italiani in Cina,
portando avanti un’azione decisa contro i falsi». A dirlo
dal suo luminoso ufficio di fronte al Duomo di Milano
è Aiwu Chu, a capo di Secoo Italia, che fa a capo alla
piattaforma di shopping Secoo, orientata ai prodotti di lusso e dedicata
alle esigenze della clientela offline e online. L’azienda è presente, oltre a
Milano, a Beijing, Shanghai, Chendgu, Hong Kong, Tokyo e New York.
Ma la differenza la fa sui social dato che è presente sui principali canali
cinesi ed europei con un suo account, utile a diffondere la promozione dei
prodotti autentici. Forte di 400 milioni di euro di fatturato e 700 impiegati, il gruppo si accinge a quotarsi in Borsa a Shanghai o a Hong Kong
e annovera tra i suoi competitors Farfetch o Ynap-Yoox Net-à-porter.
E vanta potenzialità enormi: secondo una delle ultime classifiche cinesi relativa alle prime 100 aziende importanti nell’It, Secoo è la prima nel
settore del lusso, al 51° posto dopo l’Uber cinese, Didi Dache. Nata nel
2008 (in Italia è arrivata nel 2014), la società possiede anche una divisione finanziaria e media, quest’ultima rappresentata da una rivista patinata
chiamata, non a caso, Richesse. Anche per le sue dimensioni diversamente
dai player più grandi ha all’interno un team specializzato nella dichiarazione di autenticità e valore, mentre la divisione di logistica provvede
all’assistenza post vendita. «È questo uno dei problemi più importanti di
chi vende in Cina: come distribuire la merce una volta che tocca il suolo cinese», ha poi detto Chu, «da quando vengono posizionate nei nostri
magazzini, ciascuno capace di gestire più di 50 mila scatole al giorno,
pensiamo a tutto noi. Vorrei però ribadire che ciò su cui puntiamo davvero è il nostro centro di certificazione per l’autenticità», ha poi aggiunto.
Per sensibilizzare sul tema Secoo recentemente ha organizzato un evento
a Pechino, dando gratuitamente ai consumatori la possibilità di riconoscere se le proprie borse e orologi fossero autentici o falsi. Risultato? Il
40% dei prodotti venduti su altri siti e-commerce erano risultati farlocchi
a differenza di quelli della piattaforma Secoo. «L’esempio di Maserati
fa capire l’attenzione verso il prodotto italiano autentico: dieci auto Suv
Levante vendute in un’ora su internet, 33 complessivamente nel dicembre scorso», ha concluso. (riproduzione riservata)
IV
MF fashion
venerdì 21 ottobre 2016
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Prezzo ieri
Abercrombie & Fitch 15,72
Avon Products
6,63
Coach
35,83
Coty
23,41
Estee Lauder
86,66
Fossil
28,66
Gap Inc
26,52
Guess
13,93
Iconix Brand Grp
7,77
Kate Spade & Co.
17,69
L Brands
72,46
Lululemon Athletica
57,88
Men`s Wearhouse
16,25
Michael Kors
49,57
Nike Inc
51,92
Phillips-Van Heusen 110,79
Polo Ralph Lauren
97,47
Quiksilver
0,46
Var.% % 12m
1,7
-0,1
-0,0
-0,6
-1,1
0,1
0,0
0,1
-2,4
-1,5
-0,0
-1,2
1,0
-1,1
0,2
-0,5
-1,5
-
-25,6
79,1
19,2
-16,5
4,0
-47,1
-1,7
-37,6
-52,4
-13,9
-24,9
11,3
-60,0
25,2
-21,6
15,7
-15,8
-
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
35,20
73,10
26,74
38,66
54,48
5,55
0,1
-0,2
-0,4
-0,3
-
15,0
-7,6
64,0
-26,0
-25,0
42,3
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
Prezzo ieri
1,07
3,39
17,90
1,25
9,10
1,06
0,96
2,00
12,35
3,71
42,85
15,40
Var.% % 12m
-1,8
-0,3
-3,1
0,8
0,3
0,1
0,1
0,1
-1,2
-25,2
-10,2
9,5
30,9
-41,0
-6,3
-27,0
-49,7
-37,2
-87,1
-30,6
11,9
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
5,00
1,07
9,75
22,45
0,16
51,65
28,32
0,02
0,0
0,2
-1,3
0,3
-1,4
2,2
2,3
-
-18,1
-29,7
-11,6
-0,0
-42,0
-31,3
0,2
-59,1
Dati in euro
GERMANIA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
159,50
54,50
240,70
22,61
40,35
0,6
0,6
-0,5
-0,3
1,1
Prezzo ieri
Var.% % 12m
102,1
-39,5
24,8
3,7
31,9
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
Dati in euro
FRANCIA
Prezzo ieri
174,35
372,70
189,60
168,10
167,55
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
1,0
3,7
1,1 2,5
0,5 13,8
-0,3 25,1
0,4 6,4
-0,4 1,1
Dati in pence
REGNO UNITO Prezzo ieri
5.224,30
1.450,00
137,00
1.099,00
4.858,54
Asos
Burberry Grp
Jimmy Choo
Mulberry
Next Plc
Var.% % 12m
-0,3
-0,8
0,7
4,8
-0,3
64,1
14,4
-1,1
23,5
-38,3
SVEZIA
Prezzo ieri
259,10
Var.% % 12m
1,4 -19,4
SVIZZERA
HONG KONG
Prezzo ieri
Var.% % 12m
-0,9 -17,6
1,0 -16,4
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Chow Tai Fook Jewellery 5,48
Esprit Holdings
6,58
Global Brands
0,88
L’Occitane
16,60
Prada
27,00
Samsonite
25,45
1,5 -11,3
1,1 2,0
-1,1 -45,0
-0,6 -6,5
1,9 -10,0
1,0 1,2
Dati in corone danesi
DANIMARCA
896,00
Pandora
-0,8 17,4
Dati in yen giapponesi
Shiseido
2.677,00
-0,3
-6,0
Dati in real brasiliani
BRASILE
Dati in franchi svizzeri
65,85
308,90
Richemont
Swatch I
Dati in dollari Hong Kong
GIAPPONE
Dati in corone svedesi
Hennes & Mauritz
32,93
Var.% % 12m
Alpargatas
10,22
-1,2 22,4
Finanza
I private equity News
Orologi svizzeri,
tirano il freno export a -5,7%
sul settore moda
Nel primo semestre del 2016 sono state
effettuate solo tre operazioni, Boglioli,
Borsalino e Corneliani, ed entro la fine
dell’anno se ne aggiungeranno poche
altre. È quanto emerge dalla ricerca di
Aifi e Pwc presentata ieri. Fabio Gibellino
D
opo le grandi abbuffate degli ultimi anni l’interesse dei private
equity per il mondo della moda italiana nel primo semestre del
2016 ha segnato una battuta d’arresto. Se nell’arco del 2015
i fondi avevano portato a termine 27 operazioni, in crescita
del 47% rispetto ai 15 deal del 2014 (vedere MFF del 21 marzo 2015),
in questa prima metà dell’anno gli interventi si sono fermati a tre. Cioè
talmente pochi che è possibile stilarne un elenco: Wise con Boglioli,
Investcorp con Corneliani e, via tribunale, il salvataggio di Borsalino
da parte di Quest partners. E sulla seconda metà dell’anno non è che la
situazione mostri grandi segnali di vivacità. Di
fatto, tra le operazioni già portate a termine, c’è
solamente quella di 21 Investimenti su Philip
model, oltre al completamento dell’acquisizione del pacchetto di maggioranza di Sator su
L’autre chose. Qualcos’altro potrebbe arrivare
solo se i rumors che riguardano Armònia interessata ad Aspesi e quelli su K-way trovassero
conferma. Il tutto in attesa di qualche colpo
improvviso e che il nuovo corso di Clessidra
stabilizzi la propria direzione sulle partecipate
del segmento lusso. Sul fronte allargato invece (vedere altro articolo a pagina 15 di MF),
le statistiche di Aifi-Associazione italiana
del private equity venture capital private debt, realizzate in collaborazione con Pwc
transaction services, raccontano di 11 grandi operazioni da 4 miliardi di euro che hanno
spinto gli investimenti totali fino a quota 4,9 Un look Boglioli
miliardi, cioè quasi tre volte gli 1,8 miliardi
del primo semestre 2015, ma a fronte di una raccolta dimezzata da 1,3
miliardi a 721 milioni e un numero delle operazioni totali, 138, sceso
del 18%. (riproduzione riservata)
L’export degli orologi svizzeri archivia
il suo 15° mese in calo. Stando ai dati della Fihs-Fédération de l’industrie
horlogère suisse, il settore ha registrato a settembre un declino delle
esportazioni pari al 5,7%, toccando
gli 1,7 miliardi di franchi svizzeri (a circa 1,56 miliardi di euro al cambio di
ieri). In particolare, Hong Kong ha riportato la peggiore contrazione degli
ultimi 20 mesi, archiviando il periodo
con un calo del 39,6%.
a cura di Ludovica Tofanelli
Mango inaugura Target chiama
uno store a Cuba Victoria Beckham
Mango (nella foto uno store) porta avanti il suo piano di sviluppo a
Cuba. Come anticipato da MFF (vedere numero del 5 agosto), il gruppo
del fast fashion spagnolo aprirà a
marzo 2017 un nuovo maxi store
nell’isola caraibica.
Koché conquista le strade di Tokyo
Koché prende il volo per Tokyo. Come anticipato da MFF (vedere il numero del
13 ottobre), il brand francese ha partecipato alla Tokyo Amazon fashion week
portando in passerella una collezione street cool mixando i capi
dell’autunno-inverno 2016/17 e
della primavera-estate 2017. Lo
show è stato organizzato direttamente per strada (nella foto),
bloccando il quartiere giapponese Harajuku tra musica techno e
lanterne decorative.
Lineapelle
posticipa le date
Lineapelle posticipa le date invernali.
La fiera dedicata al mondo della pelle ha annunciato il nuovo calendario
relativo alla prossima edizione, dedicata all’inverno 2018/19, che andrà
in scena dal 4 al 6 ottobre 2017 a
Fieramilano Rho. «Questa decisione
nasce da una serie di considerazioni
legate al posizionamento temporale delle fiere del prodotto finito e alla
volontà di evitare sovrapposizioni di
date», ha dichiarato la segreteria organizzativa del salone.
Nuovo sodalizio creativo per Target,
che arruola Victoria Beckham (nella
foto) per realizzare una capsule. La
designer ha creato una linea di oltre
200 pezzi per il retailer donna e anche bambino, che sarà presentata il 9
aprile 2017 in tutti
i negozi statunitensi di Target, per poi
sbarcare negli altri
store del gruppo il
30 aprile.
Patagonia apre
a Montebelluna
Nuovo store italiano per Patagonia,
che rafforza la sua presenza nel
Belpaese sbarcando a Montebelluna
(Treviso). Lo spazio di 250 metri quadrati ospiterà le collezioni del marchio
con un primo piano interamente dedicato al progetto co-lab, mettendosi
a disposizione di associazioni ed enti
che promuovono il business sostenibile.
Moschillo, avanti nel caso Richmond
Saverio Moschillo comunica nuovi sviluppi in merito alla bagarre giudiziaria
in corso con John Richmond. Moschillo ha infatti precisato attraverso una
nota rilasciata nel primo pomeriggio che: «I comunicati fanno erroneamente
riferimento a una decisione finale del Tribunale di Milano di vietare a Saverio
Moschillo l’uso del marchio John Richmond e/o Richmond», aggiungendo inoltre che: «La decisione richiamata da Fashioneast e John Christopher
Richmond in verità è un provvedimento cautelare che si basa su marchi esclusivamente europei e che non ha alcuna portata definitiva. Il provvedimento
cautelare non vincola né tanto meno impedisce lo svolgimento di giudizi di
merito a tutto tondo che, come è noto, prevedono ben tre gradi di giudizio (dal
primo grado sino a quello in Cassazione)». A conclusione Saverio Moschillo,
che sta portando avanti un corposo piano di lancio legato al marchio Rich,
ha quindi comunicato l’intenzione di agire in tutti e tre i gradi di giudizio per
tutelare i propri diritti. (riproduzione riservata)
Exhibition
Mosca e Parigi insieme nel segno dell’arte alla Fondation Louis Vuitton
«Il prossimo febbraio, il mondo si dividerà in
due: quelli che avranno visto la mostra dedicata alla collezione Shchukin alla Fondation Louis
Vuitton e quelli che non l’avranno vista». Non
ha dubbi André-Marc Delocque-Fourcaud, discendente dell’industriale e collezionista russo
Sergei Shchukin che ieri, accanto a Jean-Pierre
Clergerie, consigliere per l’arte del presidente
Bernard Arnault e alla direttrice della fondazione Suzanne Pages, ha inaugurato il progetto
espositivo intitolato «Icons of modern art-The
Shchukin collection» e in scena fino al 20 febbraio. «È un momento storico», ha aggiunto, visto
che, alla chiusura, non sarà più possibile vedere
riunita questa eccezionale raccolta di 127 dipinti
dei più grandi artisti francesi di fine ottocentoinizio novecento, divisa com’è tra tre istituzioni
russe: l’Ermitage di San Pietroburgo, il Museo
Pushkin e la Trétiakov state gallery di Mosca. Per
portare a Parigi la collezione ci è voluta la determinazione di Arnault e del suo entourage, che
sono riusciti a superare tutti gli ostacoli, in virtù anche di una collaborazione che lega dal 2015
la fondazione francese e i due grandi musei russi. Le modalità organizzative sono state oggetto
di discussione fino ai più alti livelli, il presiden-
te François Hollande e il suo omologo Vladimir
Putin ne hanno parlato nel corso del summit bilaterale di Mosca, nel febbraio scorso. Ma per
il resto, è l’arte a parlare. E il parallelo tra l’industriale russo, che aveva un’azienda tessile,
mecenate e appassionato d’arte e il businessman
patron di Lvmh altrettanto implicato nel mondo
artistico è apparso evidente. «Operazioni come
la presente sono dei veicoli di dialogo che confermano», ha poi detto il direttore dell’Ermitage
Mikhail Piotrovski, «che l’arte e la cultura possono avere più potere della politica». (riproduzione
Silvia Manzoni (Parigi)
riservata)