La lettera aperta di Emiliana Sanfilippo, coordinamento medici precari.

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Transcript La lettera aperta di Emiliana Sanfilippo, coordinamento medici precari.

Alla cortese attenzione di Matteo Renzi
Presidente del GOVERNO
Buongiorno presidente del Governo, buongiorno Matteo Renzi, chi Le scrive è una medico
siciliano, UNA della sua generazione, UNA di quelle tante intelligenze che questo Paese ha
formato e sulle quali ha investito notevoli risorse.
Una che, come tanti altri della mia età, ha scelto di restare nella sua terra per dare un contributo di
conoscenza e professionalità in un settore importante quale è la sanità: per curare le persone, in una
regione, assediata dalla mafia, dalla crisi economica e dove i diritti, spesso, sono privilegi.
In una isola che è la prima linea dell'accoglienza per migliaia di migranti e rifugiati delle zone di
guerra e di carestie.
La sanità è il biglietto da visita di un Paese sano e democratico e la Sicilia, invece, la
rappresentazione di un fallimento, dove le molte primavere di cambiamento, si sono piegate al
"cambiare tutto, per non cambiare niente".
La prova di una di queste sconfitte il destino mio e di altre mille medici che lavorano con un
contratto a tempo determinato da pi di dieci anni, a scadenza, come una merce che va avariandosi,
a scapito del nostro futuro, ma anche e soprattutto della qualità stessa dei servizi che offriamo nei
cittadini nei pronto soccorso, nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori sul territorio, sulle
ambulanze.
Lei, anzi tu, Matteo, perché siamo quasi coetanei, hai affermato che non ci saranno pi tagli,
anzi....ebbene quando oggi sarai a Palermo, invece di una promessa, dacci una certezza: che
davvero vengano stabilizzati medici che garantiscono i livelli essenziali di assistenza, e che
vengono confermati/precarizzati di semestre in semestre, di anno in anno, da dieci lunghi anni.
Non si possono garantire servizi di assistenza adeguati con una condizione temporale, che come
una scure minaccia quotidianamente la serenità esistenziale e professionale di chi lavora.
Realizzo con amarezza che a 41 anni, una Laurea in Medicina ed una Specializzazione mi trovo a
fare i conti con il mio lavoro, quotidianamente, e con passione in una sanità ormai diventata il
fantasma di quella che era prima, cioè accessibile ed equa per tutti!
Lavoriamo in una realtà dove i vari decreti salva spesa non fanno altro che depotenziare e ridurre
l’assistenza facendola diventare sempre più un bene di lusso e per pochi! Una Regione in cui una
vera programmazione sanitaria non esiste, perché una programmazione seria non può fondarsi sul
lavoro precario, a scadenza.
Non si può decidere, per far quadrare i numeri, di chiudere gli ospedali, senza che prima sia stata
prevista una alternativa.
In questa isola si chiude, ma gli sprechi rimangono. Grottesco, appunto, cambiare tutto per non
cambiare niente.
Caro presidente, Le sue dichiarazioni di questi giorni possono farci sognare un'Italia migliore, ma l
analisi della realtà ci dice che in questo paese qualcosa non va per il verso giusto e che sia ormai
scaduto il tempo degli annunci, il momento dei fatti affinché si voglia davvero che si cambi,
"PERCHE’ MOLTO DEVE CAMBIARE !
Con perseverante speranza e rabbia
Emiliana Sanfilippo
Medico (precario da oltre 10 anni)
responsabile nazionale del Coordinamento precari dello Smi