Xylella, l`accusa: “A 4 anni da primo caso accertato, Ue si accorge di f

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venerdì 14 ottobre 2016
Xylella, l’accusa: “A 4 anni da primo caso accertato, Ue si a
Le nuove regole dell'Unione europea sulle malattie delle piante fanno storcere il naso a Coldiretti
Puglia.
"A distanza di 4 anni dalla prima segnalazione 'tracciata' di anomali disseccamenti su un
appezzamento di ulivi a Parabita, solo in queste ore c'è stato il primo via libera formale da parte
dell'Europarlamento alle nuove misure contro le malattie delle piante, come per esempio la Xylella.
Una ulteriore conferma dell'immobilismo e dei gravissimi e inaccettabili ritardi della Commissione
Europea nell'affrontare l'emergenza fitosanitaria e nel porre rimedio alle frontiere colabrodo".
È questo il duro commento di Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia, alla notizia delle nuove
misure dell'Unione europea contro le malattie delle piante, compresa la xylella, che inducono un
sistema di meccanismi preventivi sul fronte della sorveglianza delle importazioni, del controllo e
della risposta rapida con piani di emergenza a contagio.
"È evidente – prosegue - che non sono state attivate per tempo efficaci misure di
rafforzamento dei controlli alle frontiere e non è stato disposto l'embargo avverso le aree da cui
proviene il batterio, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle
piante provenienti da Paesi extra UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto.
Pertanto, dall'Olanda possono entrare piante infette, provenienti da ogni parte del mondo, senza
che agricoltori e vivaisti potessero cautelarsi".
Le nuove regole prevedono, in particolare, un sistema per identificare le piante potenzialmente
pericolose provenienti da paesi terzi, l'estensione del certificato di salute a tutte quelle provenienti
da fuori UE e del passaporto a tutti i movimenti all'interno dell'UE. Il via libera finale è atteso a fine
ottobre con il voto in plenaria a Strasburgo.
"La Xylella fastidiosa è ormai una malattia europea – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia,
Angelo Corsetti - dato che oltre all'Italia sono stati certificati casi in Francia e Germania. La Puglia
sta subendo un sistema di regole europee che facilita le importazioni di qualsiasi bene, spesso
anche senza le giuste garanzie per i consumatori, mentre rende difficili, per assurdo, le esportazioni.
L'aggravante è che i flussi commerciali continuano e l'Ue ha posto l'embargo ai nostri vivai, ma non
ha risolto il problema alla fonte, ovvero realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all'ingresso
dell'Europa".
Per contrastare il 'complesso del disseccamento rapido dell'ulivo' la Puglia, aiutata da una UE più
responsabile, potrebbe ispirarsi – secondo Coldiretti Puglia - al modello francese della unità
di ricerca congiunta (UMR), un'entità amministrativa, con proprio bilancio, creata dalla partnership di
differenti istituzioni scientifiche dai cui organici vengono selezionate le migliori competenze sugli
specifici temi di ricerca. Un esempio in campo fitopatologico è l'unità di "Biologia e genetica delle
interazioni pianta-patogeno" di Montpellier che studia – aggiunge Coldiretti Puglia - le
malattie delle piante, con l'obiettivo di proporre metodi di controllo razionali. I ricercatori del BGPI
appartengono a differenti enti di ricerca, come il SUPAGRO, il CIRAD e l'INRA e lavorano in
maniera coordinata su virus, batteri e funghi, compresi gli organismi da quarantena e i patogeni per
le piante temperate e tropicali. I principali ambiti indagati sono dinamica delle popolazioni di malattie
emergenti, meccanismi di patogenicità e resistenza della pianta.