Seppellire l`ascia di guerra - i Blog de La Citta di Milazzo

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Seppellire l’ascia di guerra

La pubblicazione di una articolo a firma ‘La redazione’ su ‘ildiariometropolitano.it’ e il successivo comunicato del gruppo consiliare ‘Milazzo Futura’ mi hanno suscitato alcune riflessioni.

Entrambi, provenienti dal gruppo politico vicino all’ex sindaco Pino, sono risposte, repliche alla conferenza stampa del sindaco, che ieri ha chiuso la sua campagna elettorale iniziata 6 anni e mezzo fa.

La difesa dei piniani è debole, e probabilmente è frutto della consapevolezza di qualche superficialità commessa nei 5 anni di amministrazione.

T u t t a v i a , l a s c o n f i t t a d e i p i n i a n i è o n o r e v o l e ; e l’abbassamento dei toni rispetto alle polemiche roventi di questi 6 anni e mezzo, è un segno che apprezziamo.

I piniani affermano che il sindaco ha fatto i raggi x ma ha volutamente omesso di andare nel merito della prima dichiarazione di dissesto, ha preso atto degli errori della passata amministrazione e ha fatto, in buona sostanza, un processo a Pino ai suoi.

Ancora, il sindaco, secondo Milazzo Futura e l’articolo, non si è scomodato di menzionare la grave situazione finanziaria lasciata da Italiano o da Nastasi.

E’ sembrato un regolamento dei conti, più che una conferenza stampa imparziale, e questo è vero.

Ed è un regolamento dei conti che è figlio del fiele diffuso in questa città da troppi anni a questa parte; è il fiele con cui Carmelo Pino si è erto a moralizzatore nei 5 anni precedenti e, probabilmente, procedendo per la strada giusta con i mezzi e i toni sbagliati. Ed è per questo che ha perso.

Questo ci resta oggi della due giorni di conferenze, articoli e comunicati stampa: due fazioni che si sono massacrate sulla pelle dei cittadini milazzesi, senza far prevalere il dovere della verità sui conti.

Tante sono ancora le accuse, le insinuazioni, le omissioni, i veleni repressi. Ci auguriamo, però, che la risposta pacata dei piniani, sia la fine di un duello che non è servito a nessuno.

Tuttavia, considerati i toni di Formica, abbiamo il timore che questa eterna diatriba possa continuare. Ergersi a moralizzatori, sulle carte della Corte dei Conti e dell’ispettorato ministeriale, è facile. Poi bisogna governare e non ripetere gli errori del passato.

Riusciremo a comprendere chi ha causato questi debiti che oggi ci sommergono? Si, a patto che si seppelliscano le asce di guerra. Se dissesto è, e stando alla Corte dei Conti oggi ‘è’, nessuno è esente da colpe. Nessuno.

Ci auguriamo che chi dovrà pagare, pagherà. Accertare le responsabilità è un dovere. Saremo in grado di chiudere una stagione politica che vede tante autoassoluzioni e nessun colpevole politico di questo dissesto? Vedremo.