economia | per roma non ci sono più babbi natale

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STEFANO MICOSSI - 23/12/2016 ore 11:30
ECONOMIA | PER ROMA NON CI SONO PIÙ BABBI NATALE
I conti della Capitale
Criticare la sindaca Raggi oramai è come sparare sulla Croce Rossa. La vicenda del bilancio capitolino
però solleva qualche questione generale sulla quale bisognerà tenere gli occhi aperti. Il bilancio della
Capitale è evidentemente in dissesto, così come in dissesto sono le due principali aziende di servizio,
l’Atac (trasporti) e l’Ama (rifiuti). I debiti, improvvidamente consolidati 8 anni fa senza troppe
condizioni, sono lievitati a 15 miliardi; il disavanzo supera probabilmente il mezzo miliardo di euro, e
poi ci sono 240 milioni di debiti fuori bilancio. La cosa curiosa, in tutto questo è che finora non vi sono
segni che la nuova Giunta cerchi di ridurre le spese, gestire meglio o dismettere le sue disastrate
partecipate e lo sconfinato patrimonio immobiliare, trovare nuove entrate permanenti. Le nuove
entrate, nel bilancio bocciato dai revisori, dovevano venire dalle multe (in effetti da qualche giorno a
Roma i vigili impazzano sui pochi shopper natalizi in seconda fila) e dalla lotta all’evasione. La sola
preoccupazione della nuova Giunta finora è stata di rassicurare i sindacati e la base clientelare del
comune, promettere che di dismissioni e tagli di spesa non se ne faranno, assediare le amministrazioni e
le aziende per mettere i propri fedeli nei posti giusti.
Pian piano, emerge una linea di difesa su due cardini. I debiti li hanno fatti i nostri predecessori, che
c’entriamo noi? Eppoi, tutta questa severità di bilancio è sospetta: non sarà un complotto contro di noi,
che siamo onesti e trasparenti? Dunque, il governo faccia fronte: dopotutto è espressione di quello
stesso Pd che è il primo responsabile del dissesto dei conti di Roma. Appena smetteranno di cercare di
uccidersi a vicenda tra loro, i grillini scopriranno una dura realtà: che le istituzioni hanno vita autonoma
e una propria continuità. Dunque, chi vuole conquistarle e governarle, deve farsi carico dei suoi
problemi con la serietà e la severità necessarie, e assumerne la responsabilità davanti agli elettori. Il
governo centrale ha finito i soldi, dopo le distribuzioni pro-referendum di Renzi. Di Babbi Natale che
paghino i conti in giro non ce ne sono più.
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