Relazione breve - Ingegnere Ambientale Dott. Giovanni Scarano

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Transcript Relazione breve - Ingegnere Ambientale Dott. Giovanni Scarano

Protezione dai rischi idrogeologici
VASCHE E CONDOTTE DI LAMINAZIONE
Il dissesto idrogeologico provocato da anni di dissennata corsa alla cementificazione è davanti agli occhi di tutti dopo la drammatica
alluvione di Genova che fa seguito ad una lungo serie di disastri successi negli anni passati. La situazione attuale in Italia è
fotografata fedelmente da una indagine di Legambiente da cui risulta che 6.633 Comuni (82 % del totale) sono esposti al pericolo di
frane e alluvioni. Per questo, solo recentemente, negli atti autorizzativi delle nuove costruzioni si sta introducendo l’obbligo della
invarianza idraulica secondo il quale la trasformazione di un’area (tipicamente da verde a urbanizzata) deve essere realizzata in
modo tale da non provocare un aggravio della portata di piena delle acque meteoriche di dilavamento della pertinente superficie
scolante recapitanti nel corpo idrico recettore. Tale aggravio è la conseguenza della sostituzione di zone permeabili (prati, boschi)
con coperture e pavimentazioni impermeabili (tetti, strade, piazzali) che, impedendo l’infiltrazione dell’acqua piovana nel sottosuolo,
provoca un aumento della portata e del volume di deflusso dell’acqua oltre che un deperimento della falda acquifera. In mancanza di
misure mirate a compensare le suddette trasformazioni può succedere che, in presenza di eventi atmosferici eccezionali, l’eccessiva
portata di immissione nel corpo idrico delle acque meteoriche di dilavamento possa provocare fenomeni di esondazione con
conseguenti allagamenti delle zone circostanti.
Le misure compensative correntemente messe in atto per conseguire l’invarianza idraulica consistono nella predisposizione di
volumi di invaso che consentano la laminazione delle piene, intendendo con tale termine la ritenzione e l’accumulo dell’acqua
addotta al corpo idrico durante i picchi di pioggia ed il suo successivo graduale rilascio in modo da non superare la portata di target
che coincide con quella preesistente alla trasformazione dell’area.
Le vasche di laminazione correntemente adottate a tal fine hanno suscitato innumerevoli
contestazioni sia per i volumi spropositati sia per il degrado ambientale conseguente alla
emanazione di odori malsani e alla proliferazione di insetti provocati dalla mancanza di
manutenzione ed in particolare quella riguardante la pulitura delle vasche.
Gli invasi proposti dalla presente relazione
possono essere realizzati mediante vasche o
condotte. Le prime sono appropriate in caso
di trasformazione di bacini scolanti di limitata
estensione, le seconde sono adatte a grossi
interventi dove la condotta di laminazione
Vasche di laminazione
può essere impiegata come collettore
terminale di intercettazione dei collettori
pluviali che compongono la rete drenante.
In ambedue i casi, gli invasi operano con
captazione offline e ricircolo interno delle
acque tramite una canaletta di bypass e le
pompe di rilancio. Questa configurazione
costruttiva comporta, rispetto al tradizionale
sistema di captazione online, una riduzione
Condotte di drenaggio e laminazione
(25 %) del volume d’invaso richiesto ed una
minore esigenza di pulizia della vasca.
Le vasche di laminazione delle acque meteoriche di dilavamento descritte nella
presente relazione possono essere realizzate con l’impiego dei elementi
prefabbricati in cemento armato (pannelli o doppie lastre) il che potrebbe
comportare, rispetto alla costruzione in opera, apprezzabili economie dei costi di
costruzione oltre che una garanzia della qualità degli elementi strutturali impiegati
essendo questi certificati dal produttore.
Vasca di laminazione a pannelli prefabbricati
Alcuni Enti locali hanno elaborato e messo a disposizione degli operatori del settore delle procedure di calcolo da adottare nel
dimensionamento delle vasche di laminazione in funzione della estensione della superficie scolante dell’area oggetto di intervento di
trasformazione urbanistica e delle relative condizioni di deflusso pre e post operam. Fra queste, le procedure più praticate sono:
il metodo dell’invaso lineare prescritto dalla Regione Marche (L.R. 23 novembre 2011 n. 22); il metodo proporzionale (500 mc/ha)
vigente nelle Regioni Emilia Romagna e Toscana (Deliberazione n. 3 del 5 marzo 2014 dell’Autorità di Bacino del Reno); il metodo
elaborato dal Comune di Trento (Circolare dell’Ufficio Reti Idrauliche, gennaio 2011). Queste procedure hanno il pregio di essere
particolarmente semplici ma hanno il difetto di portare a risultati radicalmente diversi l’una dall’altra in applicazioni identiche.
Nella relazione illustrativa delle vasche e delle condotte di laminazione, riportata nel presente sito, è descritta in ogni dettaglio una
procedura di calcolo basata sul metodo razionale modificato. Si tratta di una procedura particolarmente complessa che viene
correntemente praticata all’estero, soprattutto negli Stati Uniti.
Con l’impiego del metodo razionale modificato sono stati calcolati i volumi delle vasche di laminazione per un caso prova riferito a tre
bacini aventi superficie scolante di 1, 5 e 10 ha. La sottostante tabella raffronta i risultati della simulazione con i valori calcolati
mediante i metodi attualmente praticati in Italia.
Volume della vasca di laminazione (m3) calcolato per un caso prova con diversi metodi
Superficie
scolante
(ha)
Metodo
dell’invaso
lineare
Metodo
proporzionale
(500 mc/ha)
Metodo
del comune
di Trento
1
883
500
5
4414
10
8822
Metodo razionale
Tempo di ritorno 50 anni
Tempo di ritorno 10 anni
online
offline
online
offline
295
326
242
250
184
2500
1476
1941
1444
1503
1104
5000
2952
4187
3115
3253
2390
Dalla analisi dei valori riportati in tabella si evince chiaramente che una vasca di laminazione applicata in situazioni del tutto
identiche e dimensionata sulla base delle procedure raccomandate dalle autorità locali dovrebbe possedere un volume che si
raddoppia passando dal Comune di Trento alle Regioni Emilia Romagna e Toscana e addirittura si triplica se la vasca viene
realizzata nella Regione Marche.
i valori calcolati mediante il metodo razionale modificato sono comparabili e congruenti con quelli valutati con il metodo di calcolo del
Comune di Trento. Questo vuol dire che, se la procedura di calcolo correntemente applicata in America è corretta, le vasche di
laminazione che vengono realizzate nella gran parte delle applicazioni sono largamente sovradimensionate, il che comporta un
considerevole spreco economico non solo nell’opera di costruzione ma anche nella attività di manutenzione in considerazione della
maggiore complessità delle operazione di pulitura della vasca.
Ing. Giovanni Scarano - Via Costa d’Argento 13, Perugia - Tel. 336/760547 Email [email protected]