Vasche e condotti di laminazione

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Vis Costa d’Argento 13 - Perugia Tel. 336/760547 - Email [email protected]

Acqua antica fonte di vita

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ASCHE E CONDOTTE DI LAMINAZIONE

Il dissesto idrogeologico provocato da anni di dissennata corsa alla cementificazione è davanti agli occhi di tutti dopo la drammatica alluvione di Genova che fa seguito ad una lungo serie di disastri successi negli anni passati. La situazione attuale in Italia è fotografata fedelmente da una indagine di Legambiente da cui risulta che 6.633 Comuni (82 % del totale) sono esposti al pericolo di frane e alluvioni. Per questo, solo recentemente, negli atti autorizzativi delle nuove costruzioni si sta introducendo l’obbligo della invarianza idraulica secondo il quale la trasformazione di un’area (tipicamente da verde a urbanizzata) deve essere realizzata in modo tale da non provocare un aggravio della portata di piena delle acque meteoriche di dilavamento della pertinente superficie scolante recapitanti nel corpo idrico recettore. Tale aggravio è la conseguenza della sostituzione di zone permeabili (prati, boschi) con coperture e pavimentazioni impermeabili (tetti, strade, piazzali) che, impedendo l’infiltrazione dell’acqua piovana nel sottosuolo, provoca un aumento della portata e del volume di deflusso dell’acqua oltre che un deperimento della falda acquifera. In mancanza di misure mirate a compensare le suddette trasformazioni può succedere che, in presenza di eventi atmosferici eccezionali, l’eccessiva portata di immissione nel corpo idrico delle acque meteoriche di dilavamento possa provocare fenomeni di esondazione con conseguenti allagamenti delle zone circostanti. Le misure compensative correntemente messe in atto per conseguire l’invarianza idraulica consistono nella predisposizione di volumi di invaso che consentano la laminazione delle piene, intendendo con tale termine la ritenzione e l’accumulo dell’acqua addotta al corpo idrico durante i picchi di pioggia ed il suo successivo graduale rilascio in modo da non superare la portata di target che coincide con quella preesistente alla trasformazione dell’area. Le vasche di laminazione correntemente adottate a tal fine hanno suscitato innumerevoli contestazioni sia per i volumi spropositati sia per il degrado ambientale conseguente alla emanazione di odori malsani e alla proliferazione di insetti provocati dalla mancanza di manutenzione ed in particolare quella riguardante la pulitura delle vasche. Gli invasi proposti dalla presente relazione possono essere realizzati mediante vasche o condotte. Le prime sono appropriate in caso di trasformazione di bacini scolanti di limitata estensione, le seconde sono adatte a grossi interventi dove la condotta di laminazione può Vasche di laminazione essere impiegata come collettore terminale di intercettazione delle condotte pluviali che compongono la rete drenante. In ambedue i casi, gli invasi operano con captazione offline e ricircolo interno delle acque tramite una canaletta Condotte di drenaggio e laminazione di bypass e le pompe di rilancio. Questa configurazione costruttiva comporta, rispetto al tradizionale sistema di captazione online, una riduzione (25 %) del volume d’invaso richiesto ed una minore esigenza di pulizia della vasca.

Le vasche di laminazione delle acque meteoriche di dilavamento descritte nella presente relazione possono essere realizzate con l’impiego dei elementi prefabbricati in cemento armato (pannelli o doppie lastre) il che potrebbe comportare, rispetto alla costruzione in opera, apprezzabili economie dei costi di costruzione oltre che una garanzia della qualità degli elementi strutturali impiegati essendo questi certificati dal produttore. Vasca di laminazione a pannelli prefabbricati Alcuni Enti locali hanno elaborato e messo a disposizione degli operatori del settore delle procedure di calcolo da adottare nel dimensionamento delle vasche di laminazione in funzione della estensione della superficie scolante dell’area oggetto di intervento di trasformazione urbanistica e delle relative condizioni di deflusso pre e post operam. Fra queste, le procedure più praticate sono: il metodo dell’invaso lineare prescritto dalla Regione Marche ( L.R. 23 novembre 2011 n. 22 ); il metodo proporzionale (500 mc/ha) vigente nelle Regioni Emilia Romagna e Toscana ( Deliberazione n. 3 del 5 marzo 2014 dell’Autorità di Bacino del Reno ); il metodo elaborato dal Comune di Trento ( Circolare dell’Ufficio Reti Idrauliche, gennaio 2011 ). Queste procedure hanno il pregio di essere particolarmente semplici ma hanno il difetto di portare a risultati radicalmente diversi l’una dall’altra in applicazioni identiche. Nella relazione illustrativa delle vasche e delle condotte di laminazione, riportata nel presente sito, è descritta in ogni dettaglio una procedura di calcolo basata sul metodo razionale modificato. Si tratta di una procedura particolarmente complessa che viene correntemente praticata all’estero, soprattutto negli Stati Uniti. Con l’impiego del metodo razionale modificato sono stati calcolati i volumi delle vasche di laminazione per un caso prova riferito a tre bacini aventi superficie scolante di 1, 5 e 10 ha. La sottostante tabella raffronta i risultati della simulazione con i valori calcolati mediante i metodi attualmente praticati in Italia. Superficie scolante (ha) 1 5 10 Volume della vasca di laminazione (m 3 ) calcolato per un caso prova con diversi metodi Metodo dell’invaso lineare Me todo proporzionale (500 mc/ha) Metodo del comune di Trento Metodo razionale Tempo di ritorno 50 anni online offline Tempo di ritorno 10 anni online offline 883 4414 8822 500 2500 5000 295 1476 2952 326 1941 4187 242 1444 3115 250 1503 3253 184 1104 2390 Dalla analisi dei valori riportati in tabella si evince chiaramente che una vasca di laminazione applicata in situazioni del tutto identiche e dimensionata sulla base delle procedure raccomandate dalle autorità locali dovrebbe possedere un volume che si raddoppia passando dal Comune di Trento alle Regioni Emilia Romagna e Toscana e addirittura si triplica se la vasca viene realizzata nella Regione Marche. i valori calcolati mediante il metodo razionale modificato sono comparabili e congruenti con quelli valutati con il metodo di calcolo del Comune di Trento. Questo vuol dire che, se la procedura di calcolo correntemente applicata in America è corretta, le vasche di laminazione che vengono realizzate nella gran parte delle applicazioni sono largamente sovradimensionate, il che comporta un considerevole spreco economico non solo nell’opera di costruzione ma anche nella attività di manutenzione in considerazione della maggiore complessità delle operazione di pulitura della vasca.