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NA CA CT MI RM LV
SABATO SERA
IL CASO FERRANTE
LE STORIE
Bolle in tv
“Porto la danza
dove non c’era”
Giovani scrittori
Il museo L’antico ballo non rivelate
delle streghe della sciabola il vostro nome
Sergio Trombetta A PAGINA 31
Carlo Grande A PAGINA 24
Ferdinando Camon A PAGINA 21
Paola Scola A PAGINA 24
LA STAMPA
LA STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL
QUOTIDIANO
NEL 1867
1867
GIOVEDÌ 6 OTTOBRE 2016 & ANNO 150 N. 277 & 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE ­ D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB ­ TO www.lastampa.it
Cinque Stelle e Sel ricorrono al Tar: quesito truffa
TRE FRONTI DELL’EMERGENZA IMMIGRAZIONE
Referendum
ora la battaglia
è in tribunale
Gran Bretagna
Come lavorano
Londra sfida i mercanti online
“Schedare
dei nostri dati
i lavoratori
stranieri”
Alberto Simoni
A PAGINA 9
JOE GIDDENS/PA /LAPRESSE
Il Quirinale: così ha deciso la Cassazione
Bufera su Benigni: il no peggio di Brexit
Il testo del quesito del referendum costituzionale finisce
in tribunale per un esposto di
M5S e Sel-Sinistra italiana,
che lo accusano di essere «uno
spot pubblicitario per il Sì, una
truffa». Renzi: «Nessuno spot,
è semplicemente il testo della
riforma». Oggi il ricorso sarà
trattato in udienza al Tar. Benigni torna a schierarsi per il
Sì: se non vincesse sarebbe
«peggio della Brexit». E le opposizioni insorgono.
n
U
na vecchia regola non
scritta d’altri tempi
diceva che quando
una crisi finisce in mano agli
avvocati è segno che la politica viene meno al suo ruolo.
Il tardivo, e per certi versi
disperato, ricorso al Tar del
Movimento 5 Stelle e di Sel,
contro il quesito su cui gli
elettori dovranno votare il 4
dicembre, dà il senso di
un’agitazione crescente nel
campo del «No»: anche se i
sondaggi lo danno in vantaggio, nel largo e trasversale fronte contrario alla riforma - che va dall’estrema sinistra all’estrema destra,
passando per D’Alema e
Brunetta e con l’appoggio di
grandi giuristi guidati dal
professor Zagrebelsky -, si
fa strada la sensazione che
le file del ripensamento si
stiano ingrossando, portando indecisi e astensionisti
più verso il «Sì».
Di qui l’iniziativa legale
mirata, se fosse accolta, ma è
improbabile che lo sia, a far
saltare il referendum. Oppure, obiettivo più realistico, a
porre un argomento di propaganda, da usare prima e
dopo i risultati delle urne,
specie in caso di approvazione della riforma con scarsa
affluenza ai seggi.
Feltri, La Mattina, Magri,
Martini e Schianchi ALLE PAG. 2 E 3
ECONOMIA
Quei bimbi
nati in mare
sui barconi
della morte
“Gli sforzi del governo
potrebbero non bastare”
Asmussen: senza crescita
l’Ue avrà un’altra crisi
C
Stati Uniti
Muri contro
amnistia
I migranti
agitano il voto
Guterres,
un europeo
guida l’Onu
Servizio A PAGINA 12
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
u Uno dei titoli più importanti sui siti e nei telegiornali di ieri
9 771122 176003
PAOLO COLONNELLO
DOPO BAN KI­MOON
CONTINUA A PAGINA 21
61006
Non si può morire
aspettando
le cure per 56 ore
Alviani, Barbera, Giovannini
E L’INTERVISTA DI Zatterin ALLE PAG. 6 E 7
Il Consiglio di Sicurezza
trova l’accordo. Oggi
il voto sull’ex premier
del Portogallo
era lo scontro a distanza tra Benigni favorevole al Sì e Grillo
paladino del No (al referendum costituzionale, si intende). Dopo una rapida ricerca di archivio, ho scoperto con mia grande
sorpresa che le prime pagine dei giornali dedicate al referendum Monarchia-Repubblica non recavano traccia delle opinioni di Totò e Aldo Fabrizi, e che anche la posizione di Macario e
Gilberto Govi era sostanzialmente trascurata a vantaggio di
quella di Piero Calamandrei, il quale oggi rimedierebbe a stento una «breve», ma solo a patto di dare del golpista al premier o
della sciantosa alla Boschi. Non ho spinto la mia ricerca agli
scontri referendari degli Anni Settanta, ma a memoria mi sembra di ricordare che Alberto Sordi non vi giocò un ruolo decisivo e che la linea di Ugo Tognazzi sul divorzio non divise l’opinio-
A
lcuni di noi pensano
ancora in termini di
offline e online, ma
c’è chi questa divisione fra
mondo fisico e virtuale l’ha
già superata. Con l’obiettivo
di fare più soldi. Una serie di
aziende hanno capito che
per rendere ancora più redditizia l’economia basata sui
dati - i nostri - occorre far
saltare questa barriera. Creare dei profili unici dei consumatori, e non perderli mai
di vista, che siano dentro a
un negozio o a mettere cuori
su un social network.
LA LETTERA
Albanese, Anello e Zancan
A PAGINA 11
Italia, allarme
dell’Fmi
sulle banche
CAROLA FREDIANI
CONTINUA A PAGINA 16
Paolo Mastrolilli
A PAGINA 8
DAVID MCNEW/GETTY MARCELLO SORGI
Italia
ARIS MESSINIS/AFP
SE LA POLITICA
CEDE IL PASSO
AGLI AVVOCATI
L’INCHIESTA
Le Costicomiche
ne pubblica con la stessa ferocia che oggi accoglie ogni uscita di
Johnny Stecchino sulla riduzione del numero dei senatori.
Naturalmente il problema non sono Benigni e Grillo. Il problema è quello che sta loro intorno. O, meglio, che non ci sta
più. La politica, la cultura, l’imprenditoria, il giornalismo - il
famoso establishment - non rappresentano più niente se non
se stessi. Fuori dalla cinta daziaria dei contemplatori d’ombelico, le loro opinioni non fanno opinione e neanche notizia. A
costoro il cittadino normale si rifiuta di riconoscere quella patente di autorevolezza che invece concede ancora al comico,
visto non solo e non tanto come un fustigatore, ma come l’ultimo comunicatore in grado di parlare una lingua magari contestabile, ma comprensibile.
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
aro Patrizio, non saranno gli ispettori del
ministro Lorenzin a
consolarti per la morte senza dignità cui è stato costretto tuo padre. Non saranno i nostri articoli, né le
condoglianze o la pietà postuma. Saranno, prima o
poi, altre donne e altri uomini che indossano i camici
bianchi della Medicina e
sanno che la prima cura è
nel rapporto umano.
Hai fatto bene a denunciare pubblicamente la scandalosa indifferenza con cui il
tuo papà è stato trattato. Morire in un pronto soccorso,
purtroppo può capitare. Ma
morire da malato terminale
di cancro, è inaccettabile.
CONTINUA A PAGINA 21
Maria Corbi A PAGINA 14