Benigni, dal comico al tragicomico: "Se vince il No

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Benigni, dal comico al tragicomico: "Se vince il No peggio di Brexit" - 10-06-2016

di Redazione Sicilia Journal - Sicilia Journal, Giornale online di notizie - http://www.siciliajournal.it

Benigni, dal comico al tragicomico: "Se vince il No peggio di Brexit"

di Redazione Sicilia Journal - 06, Ott, 2016

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Il comico Roberto Benigni continua il suo personale endorsement a favore del Sì al referendum costituzionale che si terrà il 4 dicembre e sul solco del suo conterraneo, il premier Matteo Renzi, annuncia catastrofismi in caso di vittoria del No.

Intervistato dalle Iene il premio Oscar di La vita è bella ha dichiarato: “La Costituzione è stata un miracolo, resta la più bella del mondo. I padri costituenti sono stati dei giganti perché hanno illuminato le macerie. L’Italia si è rialzata grazie a loro. Ma ora è necessaria una revisione, nonostante nella riforma qualche cosa sia da rivedere”.

Alla domanda delle Iene: “ma se dovesse vincere il No sarà disastro come dicono, o la Costituzione rimane bella?” L’attore replica con toni dai tratti apocalittici: “Se vince il No sarà peggio della Brexit. Possiamo stare sereni se vince il Sì. Bisogna pensare al bene degli italiani”.

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Benigni qualche mese va era stato al centro delle polemiche per il suo improvviso cambiamento di posizione: inizialmente aveva detto di essere intenzionato a votare contro il referendum in coerenza con il suo show La più bella del mondo, trasmesso dalla Rai nel dicembre 2012. In tale show il comico toscano aveva decantato le lodi di una costituzione bellissima, divenendo a volte anche melenso. In quello spettacolo non aveva evidenziato nessuna pecca nei governi che si sono succeduti in questi 68 anni (da quando la Costituzione è entrata in vigore ad oggi), non rilevando lo scarto che c’è tuttora tra la Costituzione materiale (quella attuata) e quella formale (quella sulla carta) mai realizzata per la negligenza dei vari politici che si sono alternati al governo.

Ecco allora che quella Costituzione che era bella bellissima nel 2012 adesso per Benigni è da cambiare, quando per buona parte non è stata neanche attuata.

Ad esempio leggendo il primo articolo: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” e il quarto “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”, ci si sente dileggiati. E Renzi con il Pd ha contribuito a questo dileggio demolendo con il Jobs Act i diritti dei lavoratori garantiti dall’art. 18, in virtù del quale ora per il datore di lavoro è più facile licenziare e tramite i voucher rendendo ancora più precaria l’occupazione.

Benigni, come abbiamo detto, ha vaticinato scenari nefasti in caso di affermazione del No, peggiori della Brexit. Andiamo a vedere allora cosa è accaduto al Regno Unito a quattro mesi dal referendum sulla permanenza in Ue. A parte un’iniziale e fisiologica instabilità dei mercati ora normalizzatasi, il Regno Unito è lì più vivo e vegeto che mai.

Il Post ha pubblicato un report ove emerge che gli esiti post Brexit sono prevalentemente positivi.

“La fiducia dei consumatori nel Regno Unito, secondo un’analisi della società di ricerche di mercato GfK, rimane sempre inferiore a prima di Brexit, ma è aumentata del 5 per cento tra luglio e agosto. A luglio sono stati registrati acquisti fatti con carte di credito per un totale di 168 milioni di sterline tra i consumatori britannici, più di quelli fatti a giugno e nei sei mesi precedenti, in media. Le vendite al dettaglio nei negozi del Regno Unito, che sono cresciute costantemente negli ultimi tre anni, sono aumentate del 5,9 per cento nel luglio del 2016 rispetto allo stesso mese del 2015, secondo BBC hanno influito il bel tempo e la sterlina debole. A luglio erano cresciute del 4 per cento, lo stesso aumento registrato però nel settembre del 2008, quando il fallimento di Lehman Brothers diede inizio alla crisi finanziaria. L’inflazione è aumentata, e l’indice dei prezzi al consumo, la misura calcolata sulla base di quello che in Italia è comunemente chiamato paniere, è salito dello 0,6 per cento, soprattutto a causa dell’aumento del prezzo della benzina. L’Office for National Statistics, l’equivalente britannico dell’ISTAT, dice però che non c’è stato un ‘evidente impatto del voto’ in questo senso”.

Ecco a noi sembra che Benigni sia passato dal comico al tragicomico… e vuoi vedere che adesso è anche un fautore del ponte sullo stretto?

Com’è quel proverbio? Si sa la vita è bella perchè è incoerente! O No?

Vincenzo Adalberto Diffondi la notizia!

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