Sì al "cerotto" tra Mestre e Marghera. Ma chi investe?

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GENTE VENETA | Opinioni
Giovedi, 6 Ottobre 2016
Sì al "cerotto" tra Mestre e Marghera. Ma chi
investe?
Mettere il cerotto a Mestre e Marghera. È un'idea buona quella di ridurre la ferita che c'è fra le
due parti della città. 

Un cerotto, che sani il taglio praticato dalla linea ferroviaria e dalle strade, è utile.
 Perciò
la proposta avanzata dal sindaco Brugnaro, e raccolta nei giorni scorsi dall'amministratore
delegato di Fs Sistemi urbani, va valutata positivamente. 

Collegare Mestre e Marghera con una "piastra" sopraelevata, che passi sopra la stazione
ferroviaria, va bene. Consentirà ai cittadini di avere un ponte in più e di spostarsi più facilmente
da un quartiere all'altro, non solo in auto ma anche in bicicletta o a piedi.
Permetterà anche di contenere la frattura psicologica che le infrastrutture generano nell'unicum
urbano.
 Per queste ragioni il "cerotto" è una buona idea. Come una buona idea è dare
vita nuova nonché qualità estetica e funzionale all'area di via Ca' Marcello (vedi il servizio che
compare pag. 23 di Gente Veneta in distribuzione da 6 ottobre).
È un'idea buona a prescindere. Diciamo questo perché una perplessità di fondo, comunque, c'è:
quella che ancora una volta è solo il turismo, anche a Mestre, a trainare gli investimenti.
I residenti avranno vantaggi, ma di riflesso, da questa operazione; e non saranno
protagonisti.

A prescindere, comunque,, nel caso del "cerotto" tra Mestre e Marghera vogliamo che un
generico "sì" al piano diventi molto di più. Che si sappia presto chi fa che cosa e con che soldi.
E che, in questo caso, i primi destinatari di ogni intervento siano i cittadini che abitano e vivono
la città.
Giorgio Malavasi
Tratto da GENTE VENETA, n.38/2016
Articolo pubblicato su Gente Veneta
http://www.genteveneta.it/public/articolo.php?id=8845
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